NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
PROF. LAURA SOLETTI
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Indice delle lezioni:
Programma delle lezioni ................................................................................................................................................ 2
Lezione 1 .............................................................................................................................................................................. 2
I Lezione: Programma, parte prima ...................................................................................................................... 2
I Lezione: Programma, parte seconda Dott Alessandro Paris, ASL VT3 ................................................. 3
ETA’ EVOLUTIVA .......................................................................................................................................................... 3
E’ necessario conoscere ............................................................................................................................................. 4
Cenni storici .................................................................................................................................................................... 5
Anamnesi ......................................................................................................................................................................... 5
Colloquio clinico in età evolutiva ........................................................................................................................... 5
SVILUPPO ATTESO: ETÀ PRESCOLARE 0-6 ....................................................................................................... 5
Sviluppo psicomotorio........................................................................................................................................... 6
Alla nascita ................................................................................................................................................................. 6
PIAGET.............................................................................................................................................................................. 9
STADIO SENSO MOTORIO: 0 -24 mesi............................................................................................................. 9
STADIO DEL PENSIERO PRE-OPERATORIO: 2-6 anni .............................................................................. 9
STADIO DEL OPERATORIO CONCRETO: 6-12 .............................................................................................. 9
STADIO DEL PENSIERO FORMALE O IPOTETICO-DEDUTTIVO: dai 11/12 anni. .......................... 9
Lo sviluppo mentarle come interiorizzazione di forme culturali (L. Vygostkij) .................................. 9
TEORIA DELLA MENTE.............................................................................................................................................. 9
La falsa credenza................................................................................................................................................... 10
Sviluppo Affettivo ...................................................................................................................................................... 10
TEMPERAMENTO ................................................................................................................................................. 11
Modelli teorici ........................................................................................................................................................ 11
PRIMA INFANZIA (0-2 anni) ........................................................................................................................... 11
ETÀ PRESCOLARE (3-6)..................................................................................................................................... 11
IL GIOCO ........................................................................................................................................................................ 12
Sviluppo Simbolico ................................................................................................................................................... 12
Gioco e Psicopatologia ............................................................................................................................................. 12
Disturbi Settoriali dello sviluppo ........................................................................................................................ 13
Disturbi globali dello sviluppo ............................................................................................................................. 13
1
Programma delle lezioni
Lezione 1



Neuropsichiatria infantile: alcune definizioni
Sviluppo tipico e atipico
Cenni di psicopatologia dello sviluppo
Lezione 2
 Ritardo di linguaggio e disturbi specifici di linguaggio
 Ritardo psicomotorio e disturbi della coordinazione motoria
 ADHD
Lezione 3
 Ritardo mentale e funzionamento cognitivo borderline
 La comorbidità psicopatologica
 Il riconoscimento della legge 104, l’alunno disabile a scuola
Lezione 4
 Adolescenza e pubertà passaggio di grado scolastico
 Adolescenza e pubertà compiti evolutivi di sviluppo
 Alunno con disabilità intellettiva nella scuola di secondo grado
 Presentazione di un caso clinico e/o gestione delle crisi epilettiche
Lezione 5
I disturbi neuromotori e le disabilità sensoriali
 L’esperienza della scuola speciale del Vaccari
 La CAA
 La famiglia dell’alunno disabile
Lezione 6
 Prova scritta
 Verbalizzazione e comunicazione altra data per eventuale verbalizzazione
I Lezione: Programma, parte prima




La Neuropsichiatria Infantile : alcune definizioni
Fisiologia dello Sviluppo: tappe di sviluppo atteso
Psicopatologia dello Sviluppo: atipie di sviluppo
Patologia di Sviluppo: settoriale
2
 Patologia di Sviluppo: globale
I Lezione: Programma, parte seconda Dott Alessandro Paris, ASL VT3








La neuropsichiatria Infantile: diagnosi e certificazioni
Il percorso di integrazione
Normative
Equipe Multidisciplinare
Alunno disabile
Gruppo Lavoro Handicap
La Diagnosi Funzionale
Profilo Dinamico Funzionale
ETA’ EVOLUTIVA
 Sviluppo:
A. “cambiamento sistematico, organizzato, intra-individuale che è chiaramente
associato a progressioni correlate all’età e che è portato avanti in un modo che ha
implicazioni per il modello di funzionamento per una persona in un tempo
successivo” RUTTER ( 1993)
B. Sviluppo → Processo → Cambiamento (Evolutivo)
 Normalità vs patologia → assenza di un chiaro limite
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E’ necessario conoscere
4
Cenni storici



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


Nel medioevo la cristianità contribuì a stimolare l’interese per i bambini anche tramite
editti che condannavano l’infanticidio
Nell’ottocento: studi sulla delinquenza minorile
Si definisce un campo specifico per l’età infantile e l’adolescenza
Child Guidance Movement: lavoro in equipe
Sigmund Freud e la sessualità infantile
Paget e lo sviluppo cognitivo
Maria Montessori: attenzione al lato educativo e riabilitativo
Anamnesi






Storia dei disturbi (sintomi attuali e passati)
Composizione della famiglia e condizioni di vita
Avvenimenti importanti nella vita del bambino (malattie, interventi chirurgici, lutti,
separazioni ecc)
Gravidanza e parto
Sviluppo nella prima infanzia (somatico, psico motorio, del linguaggio e cognitivo)
Evoluzione delle relazioni con l’ambiente e scambi affettivi (alimentazione, ritmo sonnoveglia, controllo sfinterico, condotte ed interessi sessuali)
Colloquio clinico in età evolutiva



La capacità cognitive e il linguaggio dei bambini sono meno sviluppati
I bambini e gli adolescenti sono accompagnati dagli adutli, generalmente i genitori e
raramente accedono di propria volonta
Talvolta la richiesta viene formulata da altre (es: insegnanti, tribunali dei minori)
SVILUPPO ATTESO: ETÀ PRESCOLARE 0-6
Nel 1° anno di vita
 Il primo anno di vita rappresenta un periodo di crescita in tutte le aree di sviluppo del
bambino che non ha pari in altre età della vita.
 Nel corso del primo anno di vita la crescita cerebrale è notevolissima soprattutto grazie
alla formazione di centinaia di miliardi di connessioni tra cellule (sinapsi) che sono la
chiave dell’apprendimento e della memoria
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Sviluppo psicomotorio
Alla nascita
Il NEONATO:
 è in grado di distinguere tra un ampia varietà di suoni (es voce umana)
 Livello percettivo: gusto e olfatto già ben sviluppati, a 2 mesi vede
 Riflessi neonatali: complessa organizzazione senso-motoria
 La ritmicità dei comportamenti del lattante (es suzione, pause nell’allattamento) è il
precursore di sequenze comunicative e di scambi sociali intenzionali (interazione
md/b)
 A 2-3 settimane presenti forme di imitazione (es mov di protrusione della lingua,
apertura bocca)
0-3 mesi





Controlla il capo
Ruota il capo verso una sorgente sonora
Segue con gli occhi oggetti in movimento
Ha una prensione medio-palmare
Vocalizza piccoli suoni gutturali
6

Inizia a sorridere
Sviluppo Psicomotorio
3 mesi
 Scopre le sue mani che porta alla bocca, può sollevare la testa e le spalle sdraiato sulla
pancia, gira la testa in direzione del suono.
6 mesi
 A questa età il bambino può stare seduto con modico sostegno; nel passaggio da supino a
seduto collabora attivamente; afferra l’oggetto e lo passa da una mano all’altra. Comincia
a giocare con il proprio corpo, prendendosi i piedini; si sporge per raggiungere un oggetto
e cerca di imitare dei semplici gesti proposti più volte dai genitori
9 mesi
 Sta seduto da solo
 è capace di protendersi in avanti per raggiungere gli oggetti
 inizia a gattonare appoggiato sulle mani e sulle ginocchia, o striscia spostandosi da
seduto.
 Gioca con gli oggetti che ha vicino, e si impegna nel raggiungere oggetti lontani.
 Gioca con il volto dei genitori: lo tocca, lo esplora con la mano, insiste a provocare certe
reazioni mimiche che lo divertono
 Gesto indicativo.
12 mesi
 Il bambino sta in piedi da solo, spesso anche senza appoggio,
 cammina sorretto o anche da solo per pochi passi
 si diverte a lanciare gli oggetti, migliora le sue prestazioni nell'esplorazione del genitore,
degli oggetti, dell'ambiente esterno
 beve dalla tazza e talvolta tenta di mangiare col cucchiaio da solo
 porge gli oggetti se richiesto.
 Fa ciao con la mano, batte le mani su richiesta, gesti referenziali
A 18 MESI ACQUISIZIONI MOTORIE GROSSOLANE
 Cammina da solo e anche di lato e fa qualche passo all’indietro
 Tira e spinge i giocattoli
 Scende le scale non alternando e con appoggio
 Costruisce una torre di 6 cubi
 Gira le pagine di un libro a gruppi di 2-3
 Scarabocchia spontaneamente
A 24 MESI
 Corre bene;
 Calcia la palla;
 Apre le maniglie;
 Scende un gradino senza appoggio;
 Sale e scende le scale aiutandosi con le mani;
 Imita una linea orizzontale e/o verticale;
 Fa un treno con i cubi;
 Gira le pagine di un libro una alla volta;
 Si leva indumenti semplici.
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3 anni
 sale le scale senza aiuto
 salta e sa stare su una gamba sola
 sa pedalare sul triciclo e/o sulla bicicletta.
 Nel disegno chiude il cerchio e può fare il volto
 mangia con le posate
 si sveste e si lava le mani e il viso
 controlla gli sfinteri di giorno.
4 anni
 Infila le perline per fare le collane;
 Costruisce una torre di 10 cubi o più;
 Afferra la matita correttamente;
 Copia una croce;
 Disegna un omino con testa, gambe, tronco ed anche braccia;
5-6 anni
 Disegna, scrive con matite e pennarelli;
 Copia un quadrato, triangolo e diverse letterine;
 Scrive alcune lettere spontaneamente;
 Disegna i particolari di una casa (porta, finestre, tetto);
 Colora rispettando i contorni.
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
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0-1 mese: Pianto (fame, dolore, irritazione)
2-6 mesi: Vocalizzazione, presente una protoconversazione con turni verbali e
modulazione dei suoni
Dai 6 mesi: Lallazione canonica, sequenze consonante-vocale, stesse caratteristiche delle
sillabe, ripetizione
10-12 mesi: Lallazione variata, sequenze sillabiche complesse, compaiono i primi suoni
simili a parole
12-18 mesi:prime parole, comprensione molto variabile da 10 a 200 parole.
Dai 18-24 mesi: esplosione del linguaggio (molta variabilità individ.), combinazione di
due parole
Dopo i 24 mesi: compaiono i verbi
PRIME FORME DI COMUNICAZIONE
 9-12 mesi comunicazione intenzionale attraverso gesti Deittici (indicativi) e referenziali
(rappresentativi), compare la denominazione, suoni per indicare gli oggetti
 I PRIMI GESTI COMUNICATIVI (indicare, dare, mostrare) vengono prodotti in contesti
molto ritualizzati
 TRA I 12 E I 18 MESI
Progressivamente, dal secondo anno di vita, il bambino passa dall’utilizzo della parola come
schema d’azione (parola/oggetto subordinata all’azione, realtà codificata attraverso l’azione) a
parola come schema di meta-azione (realtà codificata attraverso il linguaggio) che esprime la
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capacità del bambino di utilizzare la parola per descrivere/pensare l’azione e non solo il suo
schema attraverso l’oggetto (oggetto che evoca l’azione).
PIAGET
1.
2.
3.
4.
STADIO SENSO MOTORIO: 0 -24 mesi
STADIO DEL PENSIERO PRE-OPERATORIO: 2-7 anni
STADIO DEL OPERATORIO CONCRETO: 6-12
STADIO DEL PENSIERO FORMALE O IPOTETICO-DEDUTTIVO: dai 12 anni.
STADIO SENSO MOTORIO: 0 -24 mesi
Il bambino di 2 anni comprende il mondo in base a ciò che può fare con gli ogetti e con le
informazioni sensoriali. Un cubo è il gusto che ha, come lo si sente al tatto e come lo si vede.
STADIO DEL PENSIERO PRE-OPERATORIO: 2-6 anni
Il bambino si rapresenta mentalmente gli oggetti e comincia a comprendere la loro classificazione
in gruppi. Comincia a capire che esistono punti di vista degli altri. Compaiono i primi giochi di
fantasia e una logica primitiva.
STADIO DEL OPERATORIO CONCRETO: 6-12
La capacità logica progredisce grazie allo sviluppo di nuove operazioni mentali come l’addizione
la sottrazione e l’inclusione. Il bambino è ancora legato a esperienze specifiche ma è in grado di
compoiere manipolazioni mentali e fisiche.
STADIO DEL PENSIERO FORMALE O IPOTETICO-DEDUTTIVO: dai 11/12 anni.
Lo sviluppo mentarle come interiorizzazione di forme culturali (L. Vygostkij)
Lo sviluppo del bambino dipende dal contesto storico e socioculturale in cui vive e da come viene
messo in grado di padroneggiare gli strumenti della sua propria cultura. Zona di sviluppo
prossimale (rapporto tra il livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale)
Per renderlo autonomo la nuova abilità o il nuovo compito devono essere comprensibili al
bambino.
TEORIA DELLA MENTE
E’ la capacità di attribuire ad altri stati mentali e di prevedere il comportamento sulla base di tali
stati.
Intorno ai 24 mesi il bambino è in grado di distinguere tra reale e immaginario, intorno ai 4 aa il
b. comprende che le persone hanno rappresentazioni mentali diverse dalle sue.
La capacità di riflettere sulle emozioni, sui desideri e sulle credenze proprie ed altrui e di
comprendere il comportamento degli altri in rapporto non solo a quello che ciascuno di noi sente,
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desidera o conosce, ma in rapporto a quello che ciascuno di noi pensa che l’altro sappia, desideri
o conosce.
La falsa credenza
Sviluppo Affettivo
 Affetto: modalità con cui lo stato emotivo interno è espresso attraverso comportamenti
non verbali, finalizzato alla comunicazione interpersonale
 Sentimenti: consapevolezza a livello conscio di un emozione o di un affetto
 Umore: tono generale delle emozioni nel tempo; influenza i processi percettivi cognitivi e
mnesici
10
TEMPERAMENTO
temperamento differenze individuali a base biologica rilevabili nel comportamento Bates (1989)
 precocissime
 stabili (tempo / diverse situazioni)
Modelli teorici
 Attenzione incentrata sul mondo intrapsichico
o Freud (1856-1939): organizzazione e differenziazione strutture intrapsichiche
o Interazione tra mondo intrapsichico e ambiente
 Anna Freud (1895-1982): processo di sviluppo: interazione tra patrimonio congenito,
ambiente e grado di strutturazione e maturazione della personalità. Concetto di Linee
evolutive
 Dimensione interpersonale dello sviluppo affettivo: Focus relazione madre- bambino
o M. Klein (1882-1960) teoria delle relazioni oggettuali
o Winnicot (1896-1971): ruolo della madre “sufficientemente buona” capace
fornire un ambiente che sostiene in cui il bambino sperimenta l’essere contenuto e
Empaticamente conosciuto
Dimensione interpersonale dello sviluppo affettivo:Focus relazione madre- bambino
 Stern (1987,1995): modelli di relazione che vengono interiorizzati hanno come
fondamento la relazione di diade madre bambino
 Bowlby (1969):comportamento di attaccamento; modelli operativi interni: modello
cognitivo riguardante il Sé, la figura di attaccamento, il sé in relazione alla figura di
attaccamento
 Fonagy (1996): funzione riflessiva ( capacità di mentalizzare), percezione degli stati
mentali in sé stesso e negli altri radici nelle relazioni precoci con le figure di attaccamento
PRIMA INFANZIA (0-2 anni)
Interazione con l’adulto
competenze sociali innate ( attenzione per i volti, riconoscimento della voce)
regolazione materna interazione adulto “prendere il turno” attenzione congiunta
Interazione con gli altri bambini
0-12 poco differenziate
0-6 precoci (lallare sorride guardare)
6-12 (scambio di oggetti)
II anno imitazione, gioco
III anno aumento della complessità delle interazioni
AMICIZIA preferenza e piacere reciproci, capacità di interagire appropriatamente
ETÀ PRESCOLARE (3-6)
Nel rapporto con l’adulto
capacità di adattarsi a nuove regole
acquisizione regole morali, convenzioni sociali
Senso di sé: conoscenza di sé, autocontrollo
3 anni : figlio, fratello, buono, cattivo
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5 anni: accettazione di sé ( successo, relazione con gli altri)
IL GIOCO




Maturità dell’uomo significa aver ritrovato la serietà che si metteva nel gioco da bambini, W.F
Nietzsche
Piaget:
o -Gioco di esercizio (sensomotorio 0-2 aa)
o -Gioco simbolico (periodo preoperatorio 2-7aa)
o Gioco di regole(periodo delle operazioni formali dopo i 7 aa)
Winnicott: Il gioco è un attività che compare tra la realtà e la fantasia, è presente in tutti i
mammiferi. Oggetto transizionale.
Paulina Kernberg: Il gioco riveste un ruolo adattativo: serve ad acquisire competenze
dall’ambiente circostante. Il gioco produce piacere, gratificazione, e permette di
sviluppare abilità sociali.
Il gioco serve a rafforzare l’identità dell’individuo: rinforzo del Sé e dell’identità di genere.
Sviluppo Simbolico

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
Gioco:
o far finta
o giochi di ruolo
o regole del gioco
Racconto
o competenze narrative
o dialogo
o rappresentazione della fantasia
Disegno
o schema di integrazione percettivo-motoria
o rappresentazione dellla realtà
o narrazione grafica
Il gioco serve a rafforzare l’identità dell’individuo: rinforzo del Sé e dell’identità di
genere.
Gioco e Psicopatologia
Bambini con disturbi psicopatologici e di sviluppo giocano in maniera differente.
 Bambino con Ritardo: gioco povero e ripetitivo. Di solito di risolve velocemente e il
bambino passa ad un’altra attività. Lasciato solo può manifestare sintomi d’ansia
 Bambino Autistico: Non usa i giocatttoli, spesso attratto da oggetti tecnologici, oppure
freddi e spigolosi. Ripetitivo, senza possibilità di evoluzione o risoluzione. Isolato, non
condivide il gioco con l’altro, non manifesta piacere. Non è presente il gioco simbolico
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 Bambino Depresso: grande difficoltà ad iniziare il gioco. Gioco lento sia nello svolgimento
che nella preparazione. Si mostra inibito e coinvolge poco l’altro. Può esprimere paure
attraverso il gioco simbolico.
 Bambino con disturbo della condotta: di solito cronico senso di insoddisfazione. Basso
livello di fantasia. Aggressività, scarsa verbalizzazione, compulsività.
 Bambino disorganizzato: attività esplosiva, aggressiva, compulsiva, caotica. Accessi
d’ansia interrompono l’attività.
Disturbi Settoriali dello sviluppo
Definizione:
 Coinvolgono lo sviluppo di una competenza specifica in presenza di un livello globale
di sviluppo adeguato alle attese per l’età cronologica.
 Disturbi Specifici di Linguaggio
 Disturbo della coordinazione motoria
 Disturbo Specifico di Apprendimento
Disturbi globali dello sviluppo
Definizione:
 Compromettono tutte o quasi tutte le funzioni psicologiche essenziali per lo sviluppo
mentale del bambino;
 Le disfunzioni di base che caratterizzano il disturbo:
1. incidono sulle competenze emergenti;
2. assumono un peso specifico a seconda della fase di emergenza;
3. Interagiscono con una persona in formazione;
4. modellano la struttura dello sviluppo mentale, fase per fase.
 Disturbo Spettro Autistico
 Ritardo Mentale
 Ritardo Psicomotorio
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