A.S.E. : una semplice tecnica Kinesiologia per alleviare lo stress

A.S.E. : una semplice tecnica Kinesiologia
per alleviare lo stress emotivo
Tutti noi sappiamo cosa si prova quando si è sotto stress: logorio, tensione, irrequietezza, ansia,
oppressione, stanchezza emotiva, senso di sfinimento ed altro ancora. Tutte sensazioni che ci rendono la
vita decisamente più difficile poiché i limiti della nostra resistenza sono messi a dura prova.
Lo stress deriva da tutte le irritazioni, frustrazioni ed intolleranze che ci troviamo ad affrontare
quotidianamente poiché non riusciamo a trovare il “nostro modo” per adattarci agli eventi, quando le cose
che vogliamo che accadano non avvengono e ci sembra che non avverranno mai.
Poiché siamo individui unici, ciò che ci disturba e l’intensità di stress che ci causa un determinato evento
reale o immaginario differisce da persona a persona. Vi sono tuttavia schemi comuni di cambiamento che si
verificano nel nostro sistema corpo-mente quali l’aumento del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna,
variazioni del colore della pelle, confusione mentale, difficoltà di concentrazione, eccessi di pianto, sonno
inquieto, paure immotivate, iperattività, letargia, depressione. Tutte queste reazioni sono state studiate da
Hans Selye padre della ricerca sullo stress che scoprì l’esistenza di un processo comune a tutti gli stress
che chiamò Sindrome Generale di Adattamento (S.G.A.) e dimostrò che essa si innesca nel nostro sistema
non appena ci rendiamo conto che dobbiamo far fronte ad un cambiamento. Questa sindrome prevede 3
stadi: stadio di allerta, stadio di risposta, stadio di sopraffazione.
STADIO 1: ALLERTA
Quando ci esponiamo a uno stress, il cervello segnala istantaneamente al corpo di immettere nel sangue
ormoni da stress (principalmente adrenalina). Questi ormoni vengono secreti dalle apposite ghiandole e
vengono trasportati in tutte le parti del corpo. Essi producono cambiamenti del metabolismo di cui i più
rilevati sono:
1. la diminuzione della circolazione sanguigna nel tratto digerente e l’aumento dell’ irrorazione dei
2.
muscoli scheletrici dove, gli ormoni da stress preparano ogni cellula a generare più energia.
il rifornimento di sangue alla corteccia cerebrale (parte anteriore del cervello) diminuisce.
Ciò chiude aree non essenziali del cervello ed "incanala" i nostri procedimenti di pensiero. Ora siamo pronti
per reagire. Se il motivo stressante è debole e il bisogno di risposta scarso, il procedimento si spegne dopo
la fase iniziale. Ritorniamo normali. Ma se il motivo stressante persiste o se il bisogno di reagire è forte,
passiamo al secondo stadio della S.G.A.
STADIO 2: RISPOSTA
Questo stadio è chiamato anche "Lotta e fuggi". In esso tentiamo di affrontare il motivo di stress e di
proteggere il nostro benessere.
Sia nella lotta che nella fuga il sangue continua ad essere deviato dalla corteccia cerebrale. Quest'area
contiene il nostro intelletto, la nostra facoltà di pensiero cosciente ed è destinata a dirigere la soluzione dei
nostri problemi complessi. Più siamo stressati, più quest'area viene chiusa. Centri più antichi e più primitivi
del cervello prendono il controllo. Qui le decisioni vengono prese inconsciamente basandosi sull'istinto. La
sopravvivenza fisica è lo scopo primario.
Fortunatamente, i nostri motivi di stress di solito scompaiono da soli, in caso contrario dobbiamo fare
qualcosa per liberarcene. Se il nostro corpo riesce a reagire in modo efficace bruceremo gli ormoni da stress
che circolano nella nostra corrente sanguigna e i nostri corpi torneranno pian piano in condizioni normali.
Talvolta però gli sforzi che facciamo per fronteggiare il cambiamento ci portano al limite delle forze. A questo
punto si innesca un altro meccanismo protettivo, il terzo stadio dello stress.
STADIO 3: SOPRAFFAZIONE
Diventiamo di cattivo umore, squilibrati, non riusciamo a pensare correttamente. Siamo al limite delle nostre
capacità mentali. Lo stadio di sopraffazione ci smobilita. Il sangue viene ritirato dalle membra e inviato agli
organi addominali, quindi il fegato, i polmoni ed i reni cominciano ad eliminare gli ormoni da stress. Con i
muscoli meno irrorati di sangue, le nostre gambe e le nostre braccia cominciano a muoversi più
faticosamente. Allo stesso tempo cambiamenti di circolazione nel cervello continuano a ridurre le nostre
capacità mentali e ad impedirci di reagire facilmente alle novità. Uno stadio forte di "sopraffazione" provoca
un annebbiamento della mente, totale disattenzione, e persino vertigini. A questo livello l'attività fisica esige
uno sforzo maggiore. Si sperimenta la fatica che non viene cancellata dal sonno. Poiché nel ventre si è
raccolto più sangue, sentiamo spesso una pesantezza in quel punto e vogliamo sederci o stare sdraiati.
Come possiamo aiutare noi stessi e gli altri a superare lo stress?
Il Touch for Health e la kinesiologia specializzata mettono a disposizione una semplice tecnica per ridurre lo
stress chiamata A.S.E. : alleviamento dello stress emotivo che possiamo facilmente usare :
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ci sentiamo in preda a stress mentale o emotivo o all’ansia
per alleviare paure o fobie
per creare un programma mentale di massima performance
prima o dopo una competizione o una gara
quando siamo in presenza di un trauma fisico o emotivo
Come si esegue l’A.S.E ?
SCENARIO
I punti utilizzati per questa tecnica sono posti sulla fronte, più precisamente sulle prominenze frontali, sulla
stessa linea verticale delle pupille, a circa metà della fronte.
IL TOCCO LEGGERO
Per ottenere l’effetto calmante toccate leggermente le prominenze frontali con i polpastrelli, non con le punte
delle dita. La pressione deve essere leggera, sufficiente per spostare leggermente la pelle. Toccando i punti,
potreste sentire una lieve pulsazione sotto le dita. Quando diventa sincronizzata su tutti e due i lati significa
che l’esercizio è stato fatto per un tempo sufficiente. La tecnica agisce ugualmente anche se non sentite le
pulsazioni. Con la pratica imparerete a sentire le pulsazioni quasi tutte le volte che farete l’alleviamento dello
stress.
Pensate alla situazione che è fonte di stress dall’inizio alla fine per più volte, cercate di immaginare i dettagli
e di immedesimarvi nella situazione. Se state lavorando con un'altra persona potrete osservare un
cambiamento nel respiro, nel colore della pelle e nella tensione posturale.
A seconda del tipo di stress che la situazione mostra, potete tenere i punti per una durata che va da 20/30
secondi fino a 10 minuti. In Kinesiologia Applicata questi punti vengono chiamati neurovascolari e secondo
gli studi del Dr. Bennet agiscono per cambiare il flusso sanguigno nel cervello e nello stomaco. Gli effetti di
riduzione dello stress sono tangibili ed in molti casi possono essere molto profondi.
LA COMODITA’
La comodità è un fattore importante. Se eseguite da soli questa tecnica mettetevi distesi o seduti ad un
tavolo, sul quale potete appoggiare i gomiti in modo che le vostre braccia non si stanchino. Se la fate ad
un’altra persona, assicuratevi di essere entrambi in una posizione comoda in cui potete rilassarvi, facendo
attenzione in particolare ai polsi di chi posa la propria mano sui punti.
CHI LO FA?
Alcune persone dicono che questa tecnica funziona meglio se è un’altra persona a tenere la mano sui vostri
punti, altri hanno riscontrato che è ugualmente efficace, anche se la si pratica da soli. Coloro che vivono da
soli o che non hanno facilità a trovare qualcuno con cui praticare la tecnica, hanno trovato utilissimo saperla
fare da soli. Spesso questa tecnica funziona meglio se si chiudono gli occhi mentre si rivede la situazione.
Buon A.S.E a tutti!
a cura di
Cinzia Meschia