Documenti correlati al PDTA Esofago e Giunzione gastro-esofagea A.O. S.Croce e Carle Cuneo 1.Classificazione TNM (7° edizione) Dal punto di vista anatomo-topografico ed endoscopico, l’esofago viene suddiviso in: - esofago cervicale: dal bordo inferiore della cartilagine cricoide allo stretto toracico superiore (circa 18cm dagli incisivi superiori) - esofago toracico superiore: dallo stretto toracico alla biforcazione tracheale ( circa 24cm dagli incisivi superiori) - esofago toracico medio: tra biforcazione tracheale ed esofago distale appena sopra la giunzione gastro-esofagea ( circa 32cm dagli incisivi superiori) esofago toracico inferiore: porzione intra-addominale dell’esofago e giunzione gastro-esofagea ( circa 40cm dagli incisivi superiori). Per lungo tempo la classificazione e l’indicazione al trattamento del carcinoma della giunzione gastro-esofagea è stato controverso, a causa della localizzazione e del comportamento clinico spesso borderline tra la neoplasia maligna esofagea e quella gastrica: a questo proposito nel 2000 Siewert ha proposto un modello classificativo del carcinoma EGJ rimasto in vigore sino al 2011. Studi clinici successivi hanno però evidenziato come il comportamento clinico del EGJ sia in realtà molto più simile a quello del carcinoma esofageo puro rispetto a quello gastrico, pertanto gli autori dell’AJCC hanno proposto il superamento della classificazione di Siewert, proponendo un nuovo inquadramento clinico basato sulla localizzazione dell’epicentro della metaplasia e della sua estensione: (2) carcinomi aventi epicentro nell’esofago toracico distale, nella EGJ od estesi massimo a 5 cm a livello gastrico sono da considerarsi al pari dei carcinomi esofagei; quelli che si estendono per oltre 5 cm dalla EGJ o i carcinomi localizzati nello stomaco distanti meno di 5 cm dalla EGJ ma che non la coinvolgono, sono da trattare come carcinomi gastrici 2.Suddivisione sede anatomiche esofago 3.Valutazione della risposta alle terapie neoadiuvanti