Parla il segretario regionale dei medici di famiglia Nel Lazio record di consumi Bartoletti: «È un farmaco, chi lo assume per altri motivi rischia la vita» di FABIO DI CHIO A ROMA e nel Lazio c’è il record dei dopati del sesso. La regione è al primo posto in Italia per consumo di Viagra, la pillola blu dell’amore. La richiesta è cresciuta del 30 per cento: nel 2003 si vendevano 618 pillole ogni mille abitanti, oggi se ne distribuisce il trenta per cento in più. A ben vedere, però, non si sa se il dato riveli grande desiderio o grande impotenza. Se l’amante sia travolto da smodata ambizione sessuale o sia sprofondato nell’ansia da prestazione. Gli ultimi dispoonibili (2003) dicono che sono 27 milioni le pillole di Viagra consumate in Italia dal lancio (ottobre 1998). La città italiana dove si è registrato il maggior consumo è Pistoia, con 622 pillole consumate ogni 1.000 uomini sopra i 40 anni, seguita da Roma (618), Modena (564), Firenze (563) e Rimini (554). Il costo del Viagra varia da 25 euro per due compresse da 25 milligrammi ciascuna, a 95 euro per una coppia da 100 mg l’una. Dopo aver trangugiato la pilloletta si aspetta mezz’ora-tre quarti d’ora dopodiché gli effetti vanno avanti per tre-otto ore. Un paradiso artificiale che può rivelarsi un inferno, funerale compreso. Spiega il segretario regionale dei medici di famiglia (Fimmg), Pierluigi Bartoletti. «Diciamo subito che il Viagra è un farmaco, che non funziona in assenza di desiderio, e che lo devono assumere pazienti affetti da disfunzioni erettili. Gli unici ai quali il farmaco viene rimborsato sono i paraplegici e i tetraplegici. Chi prende il Viagra non deve usare i cerotti per le coronarie. Per chi invece ha avuto un infarto o soffre di cuore le controindicazioni sono legate allo sfozo fisico. Il pericolo c’è - avverte - quando il Viagra viene utilizzato perché si vogliono raggiungere superprestazioni. Chi lo prende lo fa a loro rischio e pericolo, con ricette firmate da medici compiacenti che certo non fanno un favore all’assistito ma lo espongono a un rischio, soprattutto coronarico e cardiocircolatorio». Il farmaco ha rincuorato schiere di anziani pieni di desiderio ma traditi dal corpo. Ha dato nuova verve a unioni sul binario dell’abitudine, ma ha pure mandato in pezzi matrimoni di lunga data, da nozze d’argento. «Il marito si è sentito di nuovo in forze - conferma il segretario della Fimmg - ha visto con occhi nuovi la compagna di tanti anni, non è gli è piaciuta e si è rivolto altrove»: come se fosse nato di nuovo e per questo gli spettasse una nuova moglie. Tanto che, secondo un sondaggio della Swg di Trieste (del 2005), il 78% delle donne ultra cinquantacinquenni non è contento se il marito ingoia «l’azzurra». Ma c’è dell’altro. «Il Viagra - aggiunge Bartoletti - comincia a soccorrere i giovani, anche sotto i trent’anni, che sperano in prestazioni di maggiore durata. Sono i consumatori ludici - spiega convinti che il Viagra garantisca loro notti infinite. Ma è un pericoloso inganno, perché la pillola non agisce in mancanza di desiderio e perché sottopone il corpo a uno stress che può essere letale, o comunque provocare guai seri. Chi non soffre di disfunzioni erettili assolutamente non deve prendere il Viagra: ha un’azione potente sul circolo arterioso». Le ultime notizie sul viagra provengono da oltreoceano, dagli Stati Uniti. Le vendite della Pfizer non tirano più come prima, e i due prodotti concorrenti, Cialis e Levitra, hanno analoghi problemi. I medicinali che curano le disfuzioni erettili hanno venduto, l'anno scorso, per 2,5 miliardi di dollari, ma le vendite sono diminuite del 10 per cento circa tra ottobre 2004 e 2005.