CELIACHIA E DIABETE INDICE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Qual è la relazione tra celiachia e diabete? Che cos’ è il diabete? Quali sono i sintomi e le complicanze del diabete? Come si scopre e si cura il diabete? Che cos’ è la celiachia ? Quali sono i sintomi della celiachia? Come si scopre la celiachia? E come si cura? Diabete e celiachia. Come si curano insieme? Quali sono i principi di sana alimentazione ? I carboidrati Cos'è l’indice glicemico? Le proteine I grassi Le vitamine e i sali minerali La fibra alimentare I prodotti Schär ricchi di fibre Come si riconoscono i cibi sicuri? Cosa mangiare, e cosa no? Cosa mi offre Schär? 06 08 10 12 14 16 18 19 20 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 La celiachia è una enteropatia autoimmune caratterizzata da atrofia dei villi intestinali a livello del tenue. Negli individui geneticamente predisposti, la malattia si slatentizza con l’ingestione di glutine (la componente proteica della farina di frumento e di altri cereali). Dal punto di vista clinico si va da una forma “classica o tipica”, caratterizzata da una franca sindrome da malassorbimento, ad una forma “subclinica o atipica o paucisintomatica”, nella quale sono presenti sintomi minori, transitori e/o extraintestinali ed infine ad una forma “silente o asintomatica”, caratterizzata dalla completa assenza di sintomi con diagnosi che viene fatta a seguito di screening su popolazione generale o su familiari di I° grado di pazienti celiaci. La celiachia può presentarsi anche sotto forma di celiachia “potenziale” o di celiachia “latente”: si tratta di fasi della malattia, completamente asintomatiche dal punto di vista clinico e quindi diagnosticabili in pazienti a dieta libera, che precedono nel tempo la forma conclamata e che sono ora individuabili grazie all’incremento delle conoscenze della storia naturale della malattia e all’affinamento delle tecniche diagnostiche. La celiachia può associarsi ad altre situazioni cliniche di natura autoimmune: quella che risulta più comunemente associata ad essa, come è ben noto, è il diabete tipo 1. Secondo i più recenti dati epidemiologici, nel nostro Paese la celiachia colpisce circa un individuo ogni 100-150 e molti soggetti con diabete tipo 1 pre- sentano già all’esordio del diabete stesso una situazione di celiachia non trattata. Anche se la diagnosi di celiachia può precedere quella di diabete tipo 1, nella maggioranza dei casi (circa il 90%) il diabete viene diagnosticato per primo. Nel caso in cui invece sia la celiachia ad essere diagnosticata per prima, l’esordio del diabete è caratterizzato da una maggiore prevalenza di chetoacidosi e di altre patologie autoimmuni. Alla luce della frequente associazione fra le due patologie, tutti i diabetici tipo 1 dovrebbero comunque essere sottoposti a screening per la celiachia: - al momento della diagnosi del diabete - una volta all’anno per tre anni - al quinto anno di diabete - in presenza di sintomi sospetti (ritardo di crescita, pubertà ritardata, osteopenia, anemia, irregolarità mestruali, epatopatia). Allo stesso modo lo screening dovrebbe essere compiuto nei diabetici con durata di malattia inferiore ai quattro anni e nei parenti di I° grado dei diabetici tipo 1. Il paziente celiaco e diabetico, dal punto di vista nutrizionale, è soprattutto un diabetico e, come tale, il suo schema alimentare deve essere quello tipico dei diabetici con l’unica differenza del possibile utilizzo degli alimenti senza glutine. _Dott. Franco Tomasi Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara “Arcispedale S. Anna” QUAL È la relazione tra CELIACHIA E DIABETE? 1 Sono spesso associati. Si affrontano con controlli e diagnosi tempestive. Le malattie autoimmuni sono frequenti nei celiaci e quella che più frequentemente risulta associata alla celiachia è il diabete tipo 1 (diabete insulinodipendente). Tale patologia, infatti, è presente nel 3-6% dei soggetti celiaci e, viceversa, la frequenza della celiachia nei diabetici varia fra il 3 e l’8%, a seconda dell’età dei soggetti. I celiaci non tempestivamente diagnosticati ed esposti a lungo a dieta con glutine hanno un rischio molto elevato di svi luppare il diabete e se questo si manifesta è più frequente un suo esordio caratterizzato da cheto-acidosi e quindi dalla possibilità di coma diabetico. Si è osservato ancora che la celiachia non è rara nei parenti di 1° e 2° grado di un soggetto diabetico. Inoltre, osservando il DNA, diabete e celiachia, hanno in comune un’elevata frequenza di geni di istocompatibilità HLA DQ2 e DQ8. CHE COS’È IL DIABETE? 2 Una malattia che impedisce all'organismo di metabolizzare gli zuccheri. Il diabete mellito è una patologia metabolica cronica ad insorgenza multifattoriale, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo dei glucidi (tipica l’iperglicemia a digiuno). Tale patologia può derivare da un deficit pressoché totale della produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas (diabete tipo 1) oppure dalla difettosa azione di quest’ultima associata o meno ad una sua ridotta produzione (diabete tipo 2). In entrambi i casi, il diabetico non è in grado di metabolizzare sufficientemente gli zuccheri ingeriti con gli alimenti (che costituiscono la fonte primaria di energia per le nostre cellule) dal momento che la carenza e/o la scarsa efficacia dell’azione dell’insulina non rendono possibile il suo passaggio dal sangue alle cellule dei tessuti cosiddetti “insulinodipendenti” soprattutto muscoli e grasso. Parte del glucosio resta così in circolo e si verifica quindi una situazione di iperglicemia. Diabete tipo 1 La patogenesi del diabete tipo 1 (insulinodipendente) è molto complessa, dal momento che tale condizione può essere determinata da fattori genetici (difetti a livello del DNA), che predispongono allo sviluppo della malattia, ai quali si possono associare fattori ambientali (come l’azione di virus e tossine) e/o immunitari rappresentati dall’azione distruttiva, da parte di alcuni auto-anticorpi, delle cellule beta del pancreas che sono deputate alla produzione di insulina. Il diabete tipo 1 insorge di solito in età giovanile (prima dei 3035 anni di età) ed è caratterizza- to, come detto, dalla presenza, almeno nelle sue prime fasi, di particolari anticorpi rivolti contro le cellule beta pancreatiche dello stesso organismo. Gli auto-anticorpi responsabili dell’aggressione a livello del pancreas endocrino sono gli anticorpi anti cellula beta (ICA), anti GAD e antiinsulina (IAA). In sintesi la secrezione di insulina diventa quasi nulla per la distruzione delle cellule beta del pancreas e quindi diventa assolutamente indispensabile che la carenza di tale ormone venga surrogata dalla sua iniezione per via sottocutanea più volte durante la giornata. 3 3 Quali sono i Sintomi e LE complicanze del diabete? Ce ne sono di diversi tipi. Tutti si tengono sotto controllo mantenendo la glicemia entro livelli ottimali. La carenza assoluta o relativa di insulina o la resistenza alla sua azione non permette al glucosio di entrare nelle cellule dei tessuti insulinodipendenti per cui esso si accumula nel sangue causando iperglicemia. Quando la concentrazione dello zucchero nel sangue supera un dato livello (soglia renale per il glucosio), l’organismo inizia a liberarsene espellendolo attraverso le urine (glicosuria). Per poter fare ciò, però, il glucosio deve essere diluito e quindi la 10 quantità di urina che il diabetico iperglicemico emette può essere assai elevata (poliuria). Ovviamente, la perdita di acqua deve essere compensata da un aumento della sua introduzione, da cui la tipica sete eccessiva (polidipsia). Nel diabete tipo 1 non ben compensato può succedere che l’incapacità dell’organismo di utilizzare il glucosio (secondaria alla carenza di insulina) si traduca in un tentativo di procurarsi l’energia necessaria da altre fonti, come i grassi. Nella conversione di questi in glucosio, però, si formano delle sostanze tossiche (corpi chetonici) che l’organismo cerca di smaltire attraverso le urine (acetonuria) o tramite la respirazione. Se però queste tossine si accumulano eccessivamente nel sangue può sopraggiungere lo stato di coma (chetoacidosi). Se il diabete non viene trattato in maniera adeguata e quindi nel tempo la glicemia non viene mantenuta entro livelli ottimali, possono comparire numerose complicanze che interessano i vasi sia di piccolo calibro (microangiopatia) a livello della retina (retinopatia) e dei reni (nefropatia), sia di grosso calibro (macroangiopatia) a livello cerebrale, cardiaco e agli arti inferiori nonché i nervi (neuropatia). 11 Misurare il livello di glicemia è una semplice operazione quatidiana. 4 COME si scopre e si cura il diabete? La diagnosi attraverso i valori di glicemia. La terapia con dieta, esercizio fisico e farmaci. La diagnosi di diabete, suggerita dalla sintomatologia che abbiamo visto, può essere formulata quando la glicemia a digiuno (misurata in almeno due occasioni separate) risulta maggiore di 126 mg/dl o quando una glicemia occasionale determinata anche non a digiuno è maggiore di 200 mg/dl. La terapia del diabete si basa su tre elementi fondamentali: dieta, esercizio fisico e terapia farmacologia. È anche di fondamentale importanza, in 12 entrambi i tipi di diabete, che il diabetico e/o i suoi familiari imparino ad autocontrollare con regolarità la propria condizione mediante l’automonitoraggio della glicemia, della glicosuria, della acetonuria e al contempo vengano addestrati a gestire la terapia nelle diverse situazioni che possono presentarsi nella vita di tutti i giorni. L’approccio nutrizionale corretto, e quindi un'alimentazione equilibrata e bilanciata, riveste un ruolo importantissimo. 13 avena orzo CHE COS’ È LA CELIACHIA? frumento È una intolleranza alimentare permanente al glutine. La celiachia è l’intolleranza alimentare permanente al glutine. Nei soggetti geneticamente predisposti l’ingestione di alimenti contenenti glutine, anche se in minime quantità, comporta a livello dell’intestino tenue una reazione immunitaria che origina un’infiammazione cronica con conseguente scomparsa dei villi intestinali. 14 L’intestino dell’individuo non affetto da celiachia è rivestito di villi e microvilli, il cui compito è quello di aumentare la capacità di assorbimento delle sostanze nutritive. Nel celiaco, invece, questi villi sono pressoché scomparsi e la conseguenza è la malnutrizione associata a scompensi. farro segale Che cos’ è il glutine e dove si trova? Il glutine è una proteina presente in alcuni cereali quali frumento, avena, orzo, segale, farro, kamut, spelta e triticale. Il valore nutrizionale del glutine è scarso. La sua funzione principale è quella di collante, ovvero di tenere insieme la farina per consentire la panificazione. 5 15 6 QUali sono i sintomi della celiachia? Possono essere diversi nei bambini e negli adulti. I sintomi della celiachia possono essere vari e talvolta anche assenti. La celiachia si manifesta con sintomi intestinali e/o extraintestinali che variano da soggetto a soggetto e a seconda dell’età di insorgenza della patologia. Nel bambino prevalgono di solito i sintomi intestinali (diarrea, espansione addominale) e sono frequenti l’arresto della crescita o la perdita di peso. Nell’adolescente, oltre ai sintomi intestinali, è frequente un 16 ritardo della pubertà, mentre nell’adulto non sono rari anche i sintomi extraintestinali quali anemia da carenza di ferro, deficit di calcio, bassi valori di colesterolo e trigliceridi. Ma tutti questi sintomi possono anche non essere presenti o presentarsi in modo non chiaro: sono questi i frequenti casi di celiachia atipica o addirittura asintomatica, che rendono tanto faticosa una diagnosi corretta e tempestiva. 17 7 8 COME SI Scopre la celiachia? Attraverso esami sierologici confermati da una biopsia intestinale. Esistono alcuni semplici esami di laboratorio, fortemente orientativi per la diagnosi. Sono esami sierologici ad alta sensibilità e specificità e comprendono il dosaggio degli anticorpi antitransglutaminasi (anti-tTG) di classe IgA, test molto affidabile e automatizzato. Oppure la ricerca degli anti- 18 corpi anti-endomisio (EMA). Se tali anticorpi risultano positivi, si procede ad un esame istologico e colturale della mucosa intestinale, tramite biopsia. La biopsia intestinale è, per ora, ancora necessaria ai fini di ottenere una diagnosi certa e certificata. E COME SI cura? Con una dieta sana e priva di glutine. Una volta diagnosticata la celiachia, l’unico trattamento attualmente possibile è l’esclusione totale e a vita del glutine dalla propria dieta. Questo significa che si deve eliminare per sempre qualunque cibo e derivato, prodotto con cereali contenenti glutine. In caso di sospensione della dieta priva di glutine, oltre a ripresentarsi l’atrofia dei villi, con i relativi disturbi di malassorbimento, si può andare incontro ad ulteriori stati morbosi e al rischio non ultimo di sviluppare tumori. La dieta senza glutine se seguita in modo corretto e consapevole ha subito i suoi effetti positivi, si assiste alla scomparsa delle manifestazioni cliniche, la normalizzazione degli esami sierologici e della struttura della mucosa intestinale, si riacquista il peso perduto e si ha il ripristino delle condizioni psicofisiche ottimali. 19 9 Diabete e celiachia. come si curano insieme? Trattamento farmacologico ed esercizio fisico, uniti ad una dieta specifica senza glutine. La terapia del diabete associato a celiachia si basa su alcuni elementi fondamentali: dieta controllata e rigorosamente priva di glutine con frazionamento dei pasti, trattamento farmacologico, esercizio fisico. Seguire a vita una dieta senza glutine e trattare contemporaneamente il diabete, può sembrare sicuramente difficile, ma in realtà lo è meno di quanto si possa pensare. Bisogna dire, infatti, che le moderne conoscenze sul trattamento dieteti20 co del diabete hanno delineato un regime molto più “permissivo” rispetto a quello consigliato fino a qualche anno fa che era molto ristretto e imponeva praticamente la tassativa rinuncia a tutti gli zuccheri semplici. Oggi le indicazioni dietetiche da seguire rispondono a moderni concetti, scaturiti dagli studi sulla nutrizione umana, e sono molto simili a quelle consigliabili generalmente per un regime fisiologicamente bilanciato e adatto a tutti. La dieta Per dieta oggi si intende soprattutto una scelta di qualità e quantità del cibo, calibrata secondo le esigenze nutrizionali di ognuno. La programmazione dei pasti aiuta sicuramente l’omeostasi glucidica nel corso della giornata, e contribuisce ad evitare brusche variazioni della glicemia. Pertanto si consigliano 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) intervallati da degli spuntini. Con l’aiuto del medico e del dietista, si possono programmare i contenuti e gli orari, facendo riferimento alle circostanze personali di ogni diabetico adulto o bambino, allo stile di vita e al tipo di insulina iniettata. Una buona educazione alimentare deve portare il diabetico ad essere in grado di autogestire anche la propria alimentazione nel migliore dei modi. Naturalmente la complicanza per il diabetico-celiaco sta nel fatto che, contemporanea21 mente, deve seguire a vita una dieta rigorosamente senza glutine. Va comunque ricordato che gli alimenti in natura privi di glutine sono molti. Oltre a ciò, le aziende specializzate nel settore offrono una gamma vastissima di alimenti senza glutine, con caratteristiche nutrizionali adatte anche al diabetico. Ricordiamo 22 che comunque la dieta senza glutine va seguita in modo categorico ed il giusto atteggiamento è quello di evitare assolutamente le trasgressioni volontarie e/o involontarie. Una vita normale Sicuramente non è cosa da poco osservare contemporaneamente le indicazioni dietetiche richieste da celiachia associata a diabete, e seguire insieme la terapia farmacologia: ci si può consolare però, considerando che lo sforzo viene premiato dalla grande opportunità di poter condurre comunque una vita praticamente normale e in buona salute. Una buona aderenza alla dieta senza glutine si traduce, infatti, in un significativo aumento del peso per l’età a 12 mesi dalla diagnosi di diabete ed è anche contestualmente associato al miglioramento del controllo metabolico testimoniato dalla riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c). 23 10 grassi da condimento latte, yogurt, formaggi, carne, pollame, pesce, legumi, uova pasta, pane senza glutine, riso, mais, patate frutta ed ortaggi bere tanta acqua fare attività fisica quali sono i PRINCIPI DI SANA ALIMENTAZIONE? Pasti regolari per una dieta bilanciata. Attività fisica e liquidi per l’organismo. La piramide alimentare è il simbolo della sana ed equilibrata alimentazione. In essa sono rappresentati i vari gruppi di alimenti e ognuno di questi gruppi deve essere presente nella propria dieta in maniera 24 proporzionale alla grandezza della sua sezione. Di seguito verranno spiegate le funzioni dei singoli nutrienti contenuti negli alimenti. 25 I carboidrati 11 I carboidrati e gli zuccheri sono il nostro carburante. Nell’alimentazione i carboidrati devono rappresentare la principale fonte di energia (4 kcal/g) e possono raggiungere anche il 60% della quota calorica giornaliera. L’importanza dei carboidrati deriva dal fatto che vengono assorbiti e utilizzati dall’organismo facilmente e senza produrre scorie metaboliche, assicurando alle cellule un rifornimento di glucosio e quindi di energia. Essi devono essere per la maggior parte rappresentati da amidi, contenuti nei cereali senza glutine quali riso, mais e grano saraceno, nei legumi, come piselli, fave, ceci, fagioli, soia e nelle patate. L’amido richiede un certo lavoro digestivo per essere trasfor26 mato in glucosio e perciò viene assorbito più lentamente. Gli alimenti amidacei hanno inoltre un basso indice glicemico, i migliori sono i legumi, anche per la loro ricchezza in fibre idrosolubili che – come vedremo più avanti – ricoprono un ruolo importantissimo nell’alimentazione. L’aumento della glicemia, come fisiologica conseguenza dell’assunzione di carboidrati, cambia ovviamente a seconda del tipo di zuccheri che si ingeriscono: ciò dipende dal fatto che gli zuccheri semplici vengono assorbiti più rapidamente degli zuccheri complessi. Al contempo l’incremento glicemico varia a seconda che gli zuccheri vengano ingeriti da soli o facciano invece parte di un pasto misto più o meno ricco di fibre che ne rallentano l’assorbimento. All’interno di pasti misti, inoltre, l’utilizzo prevalente di cibi a basso Indice Glicemico favorisce il controllo della glicemia. L’apporto di zuccheri semplici a rapido assorbimento andrà opportunamente limitato e non dovrà superare il 10% delle calorie giornaliere. Fino a pochi anni fa la quota glucidica nel diabete era ristretta esclusivamente ai cibi amidacei, con esclusione degli zuccheri semplici. La proibizione era tassativa per il saccarosio e di conseguenza per tutti i dolciumi, fino al punto di accentuare su questo assioma il concetto stesso di dieta antidiabete, ignorando o quasi, il problema energetico globale e quello della quantità e qualità dei carboidrati. Oggigiorno, l’assunzione di zuccheri semplici nel diabetico è stata, come già detto, relativamente liberalizzata soprattutto se inserita in un pasto misto e se questo risulta particolarmente ricco in fibre. 27 12 COS'È l’indice glicemico? La percentuale di incremento della glicemia dopo l'assunzione di un alimento. Con indice glicemico (IG) di un alimento si definisce il rapporto fra l’incremento della glicemia secondario all’ingestione di una porzione di quell’alimento che contenga una quantità standard di carboidrati (50 g) e l’incremento della glicemia conseguente all’ingestione della medesima quantità di carboidrati contenuti in un 28 alimento di riferimento (pane bianco). Tale quoziente viene poi moltiplicato per 100. L’IG, in sostanza, esprime la percentuale di incremento della glicemia che si ha dopo assunzione di porzioni di alimenti di largo consumo, tutte contenenti 50 g di carboidrati, rispetto a quello indotto dal pane bianco il cui IG, come alimento di riferi- mento, viene fissato uguale a 100. L’IG di un cibo dà quindi un’idea di quanto quel cibo fa aumentare la glicemia dopo la sua ingestione rispetto a quanto avviene con il pane che è considerato l’alimento di riferimento. Valori di indice glicemico alto medio basso > 70 56 – 69 < 55 29 13 LE PROTEINE Sono essenziali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti. Le proteine devono fornire il 10-20% della razione calorica giornaliera che corrisponde a circa 0.8-1.2 g/kg di peso corporeo ideale. Sono indispensabili per garantire tutti i processi di accrescimento e di sviluppo che avvengono nell’organismo. Si trovano in tutti gli alimenti di origine animale (latte e derivati, carne, pesce, uova) e anche 30 in alcuni vegetali come i legumi (soia, lupino, piselli). Il valore biologico esprime la completezza di una proteina, cioè la presenza di tutti gli aminoacidi essenziali, nelle proporzioni ottimali ai fini delle sintesi proteiche corporee. 31 14 I GRASSI Sono utili, ma si deve valutare la qualità e la quantità. I grassi fanno parte del regime alimentare e ricoprono un ruolo importante per un'alimentazione salutare a patto che vengano introdotti in giusta quantità e qualità. I grassi, infatti, oltre a fornire energia (9 kcal/g), apportano acidi grassi essenziali (omega-6 e omega-3) e favoriscono l’assorbimento delle vitamine A, D, E, K. Al contrario un eccessivo consumo di 32 grassi rappresenta un fattore di rischio di obesità e malattie cardiovascolari. Genericamente si può dire che i grassi debbono essere la fonte di circa il 30% delle calorie totali della dieta quotidiana, e la preferenza va data a quelli di origine vegetale, piuttosto che a quelli di origine animale, ricchi di grassi idrogenati e colesterolo. Bisogna prestare attenzione anche alla quantità di grassi, presenti negli alimenti sia in forma visibile (grasso del prosciutto, della bistecca ecc.), sia invisibile (grasso del formaggio) dando la preferenza al pesce, alle carni più magre e ai formaggi meno grassi. Per i condimenti vanno preferiti i grassi a base di acidi polinsaturi, derivati da vege tali come mais, girasole e soia e contenuti anche nel pesce azzurro, e da acidi grassi monoinsaturi che si trovano ad esempio nell'olio di oliva, di sesamo, di arachidi ecc. 33 15 LE VITAMINE e i sali minerali È importante assumerle con costanza. Le vitamine sono contenute principalmente nei vegetali, quelle liposolubili anche negli olii e assieme ai sali minerali partecipano ad importantissimi processi metabolici. In caso di celiachia, soprattutto in fase acuta - dato che tali nutrimenti vitali vanno persi attraverso le feci a causa del malassorbimento, invece di essere assorbiti nel flusso sanguigno – non è raro riscontrare un deficit di vitamine e sali minerali A, B12, D, E, K, acido folico, ferro e calcio che andrà 34 bilanciato principalmente assumendo alimenti che ne siano ricchi o eventualmente, nelle prime fasi di cura della malattia e secondo parere medico, con l’aiuto di integratori alimentari. Il diabete è una malattia che presenta un aumentato stress ossidativo ed è consigliabile aumentare il consumo di cibi ricchi di sostanze antiossidanti quali frutta, verdura e olio di oliva. Vitamine e sali minerali: le loro principali fonti alimentari. Vitamina A Fegato, ortaggi e frutta di colore giallo, uova, latticini Vitamina B12 Carne (rossa e bianca, anche fegato), pesce, uova, latte e latticini Vitamina D Fegato, latte e latticini, tuorlo d’uovo Vitamina E Olio di arachidi, burro, vegetali a foglia verde, frutta oleaginosa Vitamina K Vegetali verdi, cavoli, latticini Acido folico Legumi secchi, uova, fegato, verdure a foglia verde Ferro Tuorlo d’uovo, molluschi, carne di cavallo e bovina, legumi secchi, spinaci, cereali integrali permessi Calcio Latte, latticini, vegetali a foglia verde, legumi secchi, molluschi 35 LA FIBRA ALIMENTARE 16 Preziosa per regolare il metabolisimo. I cereali e derivati, i legumi, gli ortaggi e la frutta rappresentano inoltre buone fonti di fibra alimentare. La fibra alimentare di per sé non ha valore nutritivo o energetico in quanto il nostro organismo non è in grado di digerirla, ma è ugualmente molto importante per la regolazione di svariate funzioni metaboliche dell’organismo stesso. Essa è costituita per la maggior parte da carboidrati complessi, 36 non direttamente utilizzabili dall’organismo. Alcune di queste fibre (cellulosa, emicellulosa e lignina) sono insolubili in acqua per cui sono dette “non idrosolubili”: esse favoriscono la peristalsi intestinale e quindi possono risultare utili in caso di stitichezza. Altri tipi di fibre solubili invece in acqua e quindi dette “idrosolubili”, ricoprono un ruolo importante soprattutto nella alimentazio- ne del diabetico. Si tratta di pectine, gomme e mucillagini che in acqua formano dei gel resistenti che riducono e rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri. Oltre a ciò le fibre idrosolubili rappresentano una fonte di nutrimento fondamentale per la flora intestinale “buona” molto importante nei processi immunitari e quindi svolgono una funzione cosiddetta di “prebiotici”. Le fibre non idrosolubili sono contenute soprattutto nei cereali integrali permessi, nelle verdure e negli ortaggi. Le fibre idrosolubili sono presenti nei legumi, nella frutta (ad esempio nelle mele) e in taluni vegetali, come lo psyllium. 37 I prodotti Schär ricchi di fibre 17 Un assortimento completo di prodotti semplici e gustosi per un apporto di fibre quotidiano. Schär presenta una vasta gamma di prodotti per un’alimentazione quotidiana senza glutine, sana e ricca di fibre. A cominciare dalla farina Mix Pane, ideale per preparare il pane in casa in tante gustose ricette. Il giusto apporto di fibre è invece pronto in tavola con il pane Sunna, integrale e saporito, 38 preparato con farina di riso e semi di girasole e miglio. In alternativa le fibre si trovano nei Grissini, dal gusto piacevole ed equilibrato, per rimanere leggeri. Anche un primo piatto può fornire un apporto di fibre. La Pasta Solena presenta infatti caratteristiche nutritive superiori rispetto alla pasta tradizio- nale: è un prodotto biologico, preparato con farina di riso, di mais e di grano saraceno. Per la prima colazione o la merenda il Müsli Schär offre un contenuto in fibre alimentari associato ad altri importanti nutrienti. È ideale per fornire ogni mattina al proprio organis- mo le sostanze utili per la regolazione delle funzioni metaboliche. Un contributo quotidiano importante che si ritrova anche nelle Fette Croccanti Solena, preparate con farina di grano saraceno, e nei Biscotti Solena, a base di farina di riso e amaranto in fiocchi. 39 18 Come si riconoscono i cibi sicuri? I prodotti senza glutine sono facilimente riconoscibili grazie al simbolo spiga sbarrata. L’identificazione degli alimenti “a rischio” è facilitata dalla recente normativa dell’Unione Europea sull’etichettatura, che impone alle aziende produttrici di dichiarare la presenza di glutine nel prodotto, anche se in quantità minime. I prodotti senza glutine Schär sono disponibili in tutte le farmacie italiane. 40 L’ingestione di tracce di glutine consapevole o involontaria, spesso non procura fastidi immediati, ma può essere dannosa a lungo termine per il rischio di persistenza dell’infiammazione intestinale. È pertanto indispensabile non “abbassare la guardia” sulla dieta, senza però arrivare alla “fobia” del glutine o al terrorismo psicologico, atteggiamenti assolutamente ingiustificati. Logo internazionale per gli alimenti senza glutine. Alimenti liberi ovvero senza glutine Esistono numerosi alimenti naturali senza glutine, che possono essere consumati tranquillamente, quali il riso, il mais e i farinacei di vario genere come le patate, i legumi, il grano saraceno, la manioca, la tapioca, le castagne, il latte e i suoi derivati, la carne, il pesce, le uova, gli oli vegetali, la verdura e la frutta. Inoltre, in commercio è disponibile una vasta gamma di prodotti per celiaci (pane, pasta, biscotti, cereali, ecc.), riconoscibili per la presenza, sulla confezione, della “spiga sbarrata”, il marchio che garantisce l’assenza di glutine. Alimenti a rischio Possono essere consumati solo dopo aver accertato l’assenza di glutine. Tuttavia non possono essere considerati sicuri al 100%, poiché tra gli ingredienti potrebbe non comparire il glutine ma alcuni di essi potrebbero esserne stati contaminati durante il processo produttivo. Questi alimenti sono le minestre pronte, gli insaccati, le salse di soia, i preparati di carne per hamburger, i dolciumi, i gelati, l’amido, le maltodestrine, gli sciroppi di glucosio e il malto derivati dal frumento. Alimenti vietati Sono assolutamente da eliminare tutti i cibi contenenti derivati del frumento, compreso il farro, il kamut, il triticale, la spelta, l’orzo e la segale. L’avena è sconsigliata poiché spesso è contaminata dal glutine. 41 19 COSA MANGIAre, e cosa no? Tutti i cibi che non contengono glutine. Non ci stancheremo mai di ripetere che i cibi naturalmente privi di glutine sono molti e che il loro impiego in cucina consente la realizzazione di tanti buoni piatti! Frutta, verdura, carne, pesce, uova, legumi (ceci, soia, fagioli, fave e piselli), latte e latticini, oli vegetali, grassi animali e taluni cereali (riso, mais, grano saraceno) sono tutti senza glutine. Andranno assolutamente evitati, invece, i cereali che contengono glutine, cioè frumento, segale, orzo/malto e avena, nonché tutti gli alimenti che li contengono, anche in forma occulta. Si dovranno quindi eliminare il pane comune, la 42 pasta, la pasticceria e tutti i prodotti del commercio (salumi composti, minestre o sughi pronti, budini, creme ecc.) confezionati con farine o amidi di cereali contenenti glutine. La lettura delle etichette dei prodotti a volte non basta, perché tra gli ingredienti si possono nascondere molte insidie, quindi è sempre meglio consultare i prontuari delle associazioni, pubblicati e aggiornati periodicamente, dove sono elencati i prodotti garantiti privi di glutine, sia per la loro composizione, sia per la procedura di preparazione che esclude possibili contaminazioni. Un po' di igiene in cucina Un po’ di attenzione va prestata anche alle preparazioni casalinghe dei cibi, per non incorrere in errori grossolani, quali cuocere la pasta senza glutine nella stessa acqua utilizzata per quella comune, usare olio di frittura “sporco” di glutine, oppure non lavare sufficientemente gli utensili e i ripiani di lavoro. Per avere sicurezza anche fuori casa, il personale della scuola, dell’asilo, e quello delle mense deve essere istruito direttamente dal genitore del bambino celiaco o dal celiaco stesso. Esistono inoltre pizzerie e ristoranti che offrono un servizio garantito di cucina senza glutine, per permettere al celiaco di fare una vita sociale attiva e soddisfacente. 43 20 COSA MI OFFRE SCHÄR? Informazione, prodotti e servizi per un’alimentazione sicura e ricca di gusto. Schär ha oltre 25 anni di esperienza, competenza e qualità nella produzione di alimenti senza glutine. Il nostro impegno è dedicato a tutti coloro che seguono una dieta senza glutine senza rinunciare al gusto della tavola. Per questo sviluppiamo e produciamo alimenti senza glutine che abbinano alle caratteristiche nutritive un gusto ed una consistenza di qualità superiore. A cominciare dal pane, l’alimento base che accompagna ogni pasto. Il ricco assortimento Schär comprende pani tradizionali a pasta morbida o croccante, 44 pani integrali arricchiti con ingredienti naturali e nutrienti, il pane a fette ed una gamma completa di crackers, grissini e crostini. E oltre al pane Schär presenta anche un’ampia scelta di farine, per preparare in casa le proprie ricette, e un assortimento completo di pasta, dolci, biscotti. Per i più piccoli Schär ha realizzato una linea di prodotti dedicata: biscotti e cereali per la prima colazione, per mangiare e divertirsi con i numeri e le figure giocando con la mascotte Milly. Oltre ai prodotti, tanti servizi Schär propone periodicamente nuove idee e iniziative per aiutare i suoi clienti. Interessanti informazioni, suggerimenti e novità sulla celiachia e l’alimentazione senza glutine: _ abbonamento gratuito alla rivista YourLife _ informazioni e suggerimenti sull’alimentazione senza glutine _ ricette e trucchi per una cucina priva di glutine _ consulenza personalizzata con il servizio gratuito Schär Numero Verde 800 847 081, [email protected] _ il vostro link per notizie utili e interessanti: www.schaer.com E all’interno del sito internet c’è una pagina interamente dedicata ai bambini con la mascotte Milly che, giocando, spiegherà la celiachia ed i principi di una corretta alimentazione. Uno spazio per giocare, dipingere, e richiedere i gadget di Milly. 45 46 47 Sì, desidero ricevere altri prodotti omaggio Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara Servizio di Dietologia e Nutrizione clinica "Arcispedale S.Anna" 48 AFFRANCARE Afffrancatura a carico del destinatario da addebitarsi sul conto di credito Nr.30002900-003 presso l’Ufficio Postale di 39014 Postal (Aut. Poste Italiane SpA- Bolzano) Dr. Schär S.r.l. Winkelau 9 I-39014 Postal (BZ) Dott. Franco Tomasi NON Questo opuscolo è stato redatto dal Dott. Tomasi e dalle dietiste Schär. Tel. Città N° maschile femminile Sono interessato a informazioni sulla celiachia e diabete Anno di nascita Io sono medico/ dietista farmacista Io acquisto prodotti senza glutine/frumento prodotti per diabetici E-mail Prov. CAP Via Cognome Nome È possibile prenotare un solo pacchetto di prova a famiglia. Firma newsletter con posta elettronica indagini di mercato. L’interessato, con la compilazione e l’invio di questo coupon, rilascia espresso e libero consenso al trattamento suindicato, ivi comprese (si prega di barrare se desiderato) Per la tutela dei Vostri dati I Vostri dati personali saranno trattati, su supporto cartaceo ed informatico, dalla società Dr. Schär S.r.l. al fine di poter evadere la Vostra richiesta di abbonamento gratuito del nostro pacchetto informativo (contenente la rivista YourLife, catalogo prodotti e/o quaderno ricette). Solo se da Lei espressamente acconsentito, sarà peraltro possibile il trattamento dei Suoi dati per l’ulteriore invio per posta elettronica della nostra newsletter ed indagini di mercato. Riguardo ai dati trattati, potrete esercitare i diritti previsti dall’art. 7 D. Lgs. 196/03. Ferme restando le comunicazioni effettuate in esecuzione di obblighi di legge, i dati potranno essere comunicati a soggetti che svolgono funzioni strettamente connesse all’attività della scrivente azienda. 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