Riassunto tesi: Il controllo del lavoratore da parte del datore di lavoro Studente: Elena Squeo Matricola: 1004290 Corso di laurea specialistica Anno accademico 2009/2010 Lo Statuto dei lavoratori (L. n. 300/1970) ha quarant’anni, e nonostante possa essere giudicato una “norma vecchia”, può essere applicato a problemi nuovi. L’esempio più eclatante di questa moderna applicazione è rappresentato dall’art. 4 St. lav. Questo articolo, introdotto nella nostra legislazione per disciplinare i controlli occulti del datore di lavoro, effettuati con i mezzi dell’epoca, cioè telecamere e personale di vigilanza, oggi può essere efficacemente applicato per tutelare la libertà, la riservatezza e la dignità del lavoratore dalle intrusioni dell’imprenditore. Dal rispetto dell’articolo in questione, oggi, deriva la legittimità delle installazioni di strumenti elettronici di ultima generazione, che permettono il controllo a distanza del lavoratore1. La realtà moderna, infatti, si caratterizza per il forte impatto che le nuove tecnologie hanno sul modo di comunicare e organizzare la nostra vita, ma sempre più anche sul modo di lavorare2. Nel mondo del lavoro è forte l’esigenza di conciliare l’utilizzo delle nuove tecnologie con il diritto alla privacy del lavoratore. Se da una parte, infatti, è assolutamente legittimo che il datore di lavoro possa esercitare il suo potere di controllo sui lavoratori, dall’altra i dipendenti non possono vedersi spogliare di ogni loro diritto3. Per capire come bilanciare le esigenze di questi due soggetti, la presente trattazione si soffermerà sull’articolo 4 St. lav., e sui beni che protegge, sul concetto di controllo, di apparecchiature e sulle problematiche a loro riferite. Nella seconda parte dell’analisi, si procederà allo studio del Codice della privacy (D. Lgs. n. 196/2003). Questa normativa, infatti, definisce le informazioni che l’imprenditore raccoglie con i suoi strumenti, come dati personali e aggiunge ulteriori 1 F. Toffoletto, Nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore (Il potere del datore di lavoro – Il telelavoro), GIUFFRE’, Milano, 2006, p. VII. 2 S. Rossetti, Nuove tecnologie informatiche e controllo dell’attività lavorativa, in Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale, 2010, n. 1, p. 167. 3 M. Gobbato e S. Tagliabue, Il controllo dei lavoratori: stato dell’arte alla luce delle pronunce del garante e della recente giurisprudenza, articolo del 21/07/2006 in www.altalex.it, p. 1. limitazioni al potere di controllo del datore di lavoro, sancito dall’art. 4 St. lav. Il datore di lavoro nel trattamento dei dati personali dovrà, pertanto, rispettare tutte le previsioni del Codice citato, e quindi informare il lavoratore, ricevere il suo consenso e richiedere le autorizzazioni necessarie all’installazione delle apparecchiature. Oltre a questo lo studio affronterà i provvedimenti più importanti che il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato in ambito di videosorveglianza, internet e posta elettronica. Dopo aver descritto quali sono i limiti al controllo del datore di lavoro che possono essere ricavati dalla normativa nazionale, lo scritto proseguirà con l’analisi degli strumenti più diffusi di cui si avvale l’imprenditore per la vigilanza, e le pronunce ad essi collegate. Tra gli strumenti che si prenderanno in considerazione l’attenzione si soffermerà sui badges, sull’utilizzo del telefono, di internet e della posta elettronica, sui controlli occulti, sulla videosorveglianza, sull’utilizzo dei dati biometrici, sui sistemi di controllo satellitare e sul telelavoro. Completerà lo studio, l’analisi del percorso giurisprudenziale che è stato seguito per definire i controlli difensivi, per meglio comprendere la legittimità dell’utilizzo della strumentazione di vigilanza.