1 Tutorato Lezione 1: i segnali e gli amplificatori Generalità: Il corso di elettronica 1 prevede lo studio delle tecniche di progettazione per circuiti di base analogici. Come sapete nell’elettronica sono presenti principalmente due grandi famiglie di circuiti che si differenziano per la capacità di elaborare i due diversi tipi di segnale elettrico analogico e digitale. I circuiti presenti in maniera ponderante nelle schede e nei sistemi moderni sono digitali, e i progressi compiuti nel campo della lavorazione del silicio rendono possibile l’integrazione di sistemi sempre più complessi in spazi sempre più piccoli e sempre maggiori oneri vengono affidati al campo dell’elettronica digitale, basti pensare ai microprocessori presenti nelle schede dei dispositivi elettronici, tuttavia le parti analogiche costituiscono i front/end per le parti digitali e rivestono un ruolo importantissimo, senza di essi infatti i circuiti digitali non avrebbero un granchè da elaborare. I circuiti analogici si occupano dell’acquisizione dei segnali dal mondo esterno e della loro prima elaborazione, basti pensare ai sistemi di telecomunicazione dove un segnale per esempio la voce deve essere acquisito amplificato filtrato, traslato in frequenza e trasmesso a frequenze molto più alte della sua frequenza naturale. Un segnale di dice analogico se varia con continuità nel tempo e nell’ampiezza, sono di natura analogica i segnali naturali, come per esempio l’intensità del vento, la voce la temperatura, lintensità luminosa etc. per poter essere elaborato un segnale la cui natura non è elettrica deve essere prima convertito in segnale elettrico, a questo scopo esistono dei particolari circuiti detti trasduttori che servono per convertire il segnale in segnale elettrico. Dopo che esso viene elaborato può essere digitalizzato passando attraverso il campionamento e la quantizzazione. Per campionamento si intende discretizzare il segnale nel tempo considerando il suo valore a intervalli di tempo finiti ed equispaziati, mentre per la quantizzazione si intende considerare una discretizzazione nelle ampiezze. Un segnale analogico campionat0 e quantizzato viene digitalizzato e può essere processato da dispositivi digitali. Ovviamente sia il campionamento che la quantizzazione introducono degli errori. Di solito è molto difficile caratterizzare in maniera sostanziale un sengale nel dominio del tempo dato che esso varia con continuità e ha una forma irregolare anche se molto spesso periodica. E’più facile caratterizzarlo nel dominio della frequenza ovvero considerare il suo spettro. Per ottenere la rappresentazione nel dominio della frequenza ci sono due strumenti matematici di base che sono la serie e la trasformata di Fourier. Queste operazioni matematiche ci permettono di rappresentare un segnale di tensione o di corrente e quindi un segnale elettrico come una somma di sinusoidi di differenti ampiezze e frequenze, pertanto nell’elettronica i segnali di fondamentale importanza sono i segnali sinusoidali. Consideriamo per esempio un segnale sinusoidale espresso da v(t ) = Va sen(ω 0 t ) Dove Va denota il valore dell’ampiezza ω invece rappresenta la velocità angolare in radianti al secondo ω=2πf con f= 1/T e T è il periodo in secondi Ovviamene l’unità di misura della frequenza è l’Hz. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 2 v(t ) Va t T L’ampiezza è meglio espressa tramite il valore efficace che è dato dall’ampiezza del semiperiodo diviso 2 . Mentre la trasformata di Fourier è utilizzata per esprimere lo spettro di una funzione con andamento generico la serie di Fourier è utilizzata principalmente per esprimere l’andamento in frequenza che nel dominio del tempo sono periodiche. Fourier infatti dimostrò che una funzione periodica nel tempo può essere sempre espressa come somma di funzioni sinusoidali la cui frequenza differisce per essere multipla della frequenza fondamentale ω0. Ora la trasformata di Fourier di una sinusoide è nel dominio della frequenza una riga centrata alla frequenza ω 0 = 2π 1 T Possiamo calcolare la trasformata di fourier applicando la definizione Data una funzione nel dominio del tempo v(t) è possibile calcolare la trasformata di Fourier nel dominio della frequenza come: F (ω ) = t =+∞ ∫e − jωt v(t )dt t =−∞ per ricordare come si calcola la trasformata di Fourier occorre introdurre le distribuzioni e la delta di Dirac In particolare occorre ricordare che t = +∞ ∫e − jωt dt = δ (t ) t = −∞ Pertanto se calcoliamo la trasformata della funzione v(t ) = Va sen(ω 0 t ) avremo: utilizzando la formula di Eulero che: Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 3 sen(α ) = V (ω ) = t = +∞ ∫V e a − jωt sen(ω0 t )dt = Va ∫e − jωt t = −∞ t = −∞ V =−j a 2 t = +∞ e iα − e − iα 2 V sen(ω 0 t )dt = − j a 2 t = +∞ ∫e − j 2πft (e j 2πf 0t ) − e − j 2πf 0t dt t = −∞ t = +∞ ⎛ t =+∞ − j (2πf −2πf0 )t ⎞ ⎞ Va ⎛ Va Va − j ( 2πf + 2πf 0 )t ⎜ ∫e ⎟ ⎜ ⎟ ( ) + dt j e dt = − j δ f − f + j δ ( f + f0 ) 0 ⎜ ⎟ ⎜ ∫ ⎟ 2 2 2 ⎝ t =−∞ ⎠ ⎝ t =−∞ ⎠ Dove il –j indica in che direzione va presa matematicamente l’ampiezza, ovviamente nel caso fisico non ha senso il meno è solo una conseguenza matematica l’ampiezza va considerata in valore assoluto. Nel dominio della frequenza la visualizzazione dello spettro sarà data dalla figura seguente Va δ ( f + f0 ) 2 − f0 Va δ ( f − f0 ) 2 0 f0 f Ovviamente la parte negativa dello spettro non ha significato fisico dato che non esistono delle frequenze negative. T V −V t Possiamo calcolare la serie di Fourier una volta che abbiamo calcolato la trasformata del Segnale. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 4 ⎧ ⎪⎪ V 2mπ ≤ t < π + 2mπ x(t ) = ⎨ ⎪− V − π + 2mπ ≤ t < 2mπ ⎪⎩ T = 2π ; ω 0 = 1 2π = 1; f = 2π 2π Siccome x(t) è reale e dispari la sua trasformata sarà immaginaria pura. ⎧ ⎪⎪ x(t ) − π ≤ t < π x0 (t ) = ⎨ ⎪0 t < −π t > π ⎪⎩ Tutte le volte che avete a che fare con una funzione di questo tipo si dimostra che la x0(t) può essere attraverso l’uso delle funzioni “porta” per le quali la forma della trasformata di Fourier è immediata. ⎛ π⎞ ⎛ π⎞ x0 (t ) = pπ ⎜ t − ⎟ − pπ ⎜ t + ⎟ 2⎠ 2⎠ ⎝ ⎝ Per cui di ottiene: F [ x0 (t )] = e − jω π 2 ⎛ π⎞ ⎛ π⎞ ⎛ π⎞ ⎛ π⎞ 2 sin ⎜ ω ⎟ 2 sin ⎜ ω ⎟ sin 2 ⎜ ω ⎟ ⎟ π 2 sin ⎜ ω ω + j ⎝ 2⎠ ⎝ 2 ⎠ = −4 j ⎝ 2 ⎠ = −2 j sin ⎛ ω π ⎞ ⎝ 2⎠ −e 2 ⎜ ⎟ ω ω ω ω ⎝ 2⎠ È prolungabile per continuita in zero e si pone ⎛ π⎞ sin 2 ⎜ ω ⎟ ⎝ 2⎠ =0 X 0 (0) = lim ω →0 − 4 j ω Da questa espressione si ricavano i coefficienti: ⎛ π⎞ sin 2 ⎜ n ⎟ ((−1) n − 1) 2 j ((−1) n − 1) 2⎠ ⎝ ( ) β n = ω 0 X 0 nω 0 = −4 j = −4 j = (− 2)n n n con n ≠ 0 Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 5 Quindi la trasformata di Fourier è n +∞ 2 j (− 1) − 1 X (ω ) = ∑ δ (ω − n ) n n = −∞ , n ≠ 0 ( ) La serie di Fourier è: x(t ) = +∞ ∑ cn e jnω0 = n = −∞ , ( ) n +∞ β n jnω 2 j (− 1) − 1 jn e = ∑ ∑ 2πn e n = −∞ , 2π n = −∞ , +∞ 0 f0 − 7 f0 − 5 f0− 3 f 0 3 f0 5 f0 7 f0 − f0 0 f La conoscenza dello spettro del segnale è di fondamentale importanza nella progettazione di blocchi elettronici analogici. Tanto importante che le specifiche di progetto e i criteri vengono direttamente misurati sullo spettro. L’estensione dello spettro si chiama banda intesa come intervallo di frequenze. Per poter processare correttamente un segnale analogico il sistema deve avere una banda passante tale da evitare tagli del segnale per la frequenza di interesse. Tra i principali blocchi atti all’elaborazione del segnale analogico troviamo gli amplificatori AMPLIFICATORI Esistono diverse tipologie di amplificatori che si differenziano per la loro funzionalità quindi per le caratteristiche con cui trattano il segnale, per esempio ci sono gli operazionali, gli amplificatori per finali di potenza, amplificatori audio, ottici etc. Le applicazioni che vedrete nel corso si riferiscono principalmente a sensori per schede di controllo industriale e applicazioni per elettronica di consumo come amplificatori audio. In generale un blocco amplificatore è caratterizzato da due fattori principali almeno in prima analisi che sono il guadagno e la banda. In generale sono sistemi complessi formati da differenti stadi, che per semplicità vengono rappresentati come modello black box. Lo schema circuitale è il triangolo Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 6 OUT IN Il guadagno è la capacità di trasferire al segnale parte dell’energia di alimentazione. Con questo meccanismo il segnale all’uscita è maggiore del segnale di ingresso. I segnali che si trattano in elettronica ovviamente sono di tensione o di corrente pertanto definiamo: Guadagno di tensione il rapporto tra la forma d’onda di tension presente in uscita e quella in ingresso. Av (t ) = vOUT (t ) v IN (t ) Guadagno di potenza un’amplificatore aumenta la potenza del segnale, cioè quello che fa è prelevare una potenza dall’ingresso e consegnare al carico una potenza maggiore di quella prelevata Definiamo pertanto il guadagno di potenza come AP = vOUT I OUT v IN I IN Dove Iout è la corrente che viene fornita al carico pari a Vout/RL mentre IIN è la corrente che viene prelevata dal generatore. Pertanto è possibile definire ianche il guadagno di corrente come AP = I OUT I IN Il guadagno si esprime in dB AP dB = 10 ⋅ log( AP ) ; AV dB = 20 ⋅ log( AV ) ; Ai dB = 20 ⋅ log( Ai ) Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 7 L’alimentazazione: Per quanto riguarda l’alimentazione gli amplificatori sono generalmente alimentati in tensione e possono avere un’alimentazione singola con sola tensione positiva oppure un’alimentazione duale con tensione positiva e negativa In tal caso la potenza fornita dal generatore sarà: PDC = V1 I 1 + V2 I 2 PDISS è la potenza dissipata dentro l’amplificatore Pertanto l’efficienza dell’amplificatore η= PL PDC Tutta la potenza fornita dall’alimentazione che non viene trasferita al carico viene dissipata. Il concetto importante da tener presente è che l’amplificatore trasferisce potenza al carico dall’alimentazione, ovviamente trasferisce più potenza al carico di quanta ne viene prelevata dall’amplificazione, nel fare questa operazione i dispositivo dissipa pure potenza. Da tener presente che l’efficienza deve essere la più elevata possibile. SATURAZIONE La tensione in uscita dall’amplificatore può essere al massimo quella di alimentazione, se non ci sono elementi reattivi (induttivi,o capacitivi) attaccati in uscita, cioè elementi che immagazzinano energia e la rilasciano in un certo istante. Consideriamo ora l’amplificatore privo di elementi reattivi in uscita: La sua transcaratteristica è lineare o comunque deve mantenersi il più possibile tale. La pendenza è in prima approssimazione una misura del guadagno. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 8 Vo VDD Vi − VDD Se il segnale di ingresso ha una ampiezza tale che moltiplicata per il guadagno super la tensione di alimentazione in uscita la forma d’onda sarà tagliata e si dice che l’amplificatore sta funzionando in saturazione. Pertanto la massima tensione amplificabile sarà quella per cui il suo valore di picco moltiplicato per il guadagno di tensione dell’amplificatore non superi la tensione imposta dall’alimentazione. Questo è vero in prima approssimazione perché se si considera come è fatto l’amplificatore la massima tensione in uscita sarà data dalla tensione di amplificazione meno la tensione che serve per mantenere attivo il transistor dello stadio dell’uscita vedremo che tale tensione di solito non può scendere al di sotto di un certo valore, anche se piccolo. Se alimento a 12 o 15 volt (operazionali )allora è trascurabile, ma se alimento a 3 volt non è del tutto trascurabile (circuiti integrati). I 4 TIPI DI AMPLIFICATORI I diversi tipi di amplificatori possono essere descritti da modelli circuitali equivalenti. Ci sono 4 tipi di amplificatore fondamentali che sono: L’amplificatore di tensione che amplifica una tensione in ingresso in una tensione in uscita L’amplificatore di corrente che prende una corrente in ingresso e fornisce una corrente in uscita L’amplificatore a transconduttanza che prende una tensione in ingresso la trasforma in una corrente e la fornisce in uscita L’amplificatore a transresistenza che prende una corrente in ingesso e la trasforma in una tensione. Per modellizzare i quattro tipi di amplificatore si usano dei generatori controllati. In particolare: Per l’amplificatore di tensione si usa un generatore di tensione controllato in tensione Per l’amplificatore di corrente si usa un generatore di corrente controllato in corrente Per l’amplificatore a transconduttanza si usa un generatore di corrente controllato in tensione Per l’amplificatore a transresistenza si usa un generatore di tensione controllato in corrente. Consideriamo lo schema dell’amplificatore di tensione. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 9 L’amplificatore può esserescehmatizzato da un generatore ti tensione controllato in tensione in cui A indica il guadagno di tensione dell’amplificatore Ri e Ro indicano rispettivamente la sua resistenza di ingresso e di uscita. RS vs + − iin RO + − Ri + AV ⋅ vi − vi iO + − v0 RL La prima cosa che si nota è che quando l’amplificatore di tensione viene chiuso su un generatore e un carico è che il guadagno ricavabile scrivendo la funzione di trasferimento si discosta da quello dell’amplificatore da solo. Possiamo infatti scrivere la funzione di trasferimento come rapporto tra tensione di uscita e di ingresso e vedere da cosa dipende. La tensione in uscita sarà data dal prodotto tra corrente di uscita e resistenza di carico RL vO = AV vi ⋅ RL RO + RL Dal lato di ingresso la tensione presente ai capi della resistenza di ingresso dell’amplificatore si ricava mediante la relazione vi = vS ⋅ Ri Ri + RS Pertanto mettendo insieme le due grandezze si ha vO A R Ri = V L ⋅ v S RO + RL Ri + RS Quindi il guadagno di tensione tende a quello dell’amplificatore se ⎧ Ri ⎪⎪ R + R ≈ 1 ⇒ Ri >> RS i S ⎨ R L ⎪ ≈ 1 ⇒ RL >> RO ⎪⎩ RO + RL Ovvero utilizzando un’amplificatore di tensione di deve prestare attenzione al fatto ce per non compromettere il guadagno proprio dell’amplificatore la resistenza di ingresso deve essere più piccola della resistenza dell’amplificatore e la resistenza di carico con cui questo si usa deve essere molto maggiore della resistenza di uscita stessa dell’amplificatore. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 10 L’amplificatore di CORRENTE ii iO RO RS + iS vO = Ai ii − Ri vi AI ⋅ ii + − v0 RL RO ⋅ RL v RO → iO = O = Ai ii RO + RL RL RO + RL vi = i S v RS RS ⋅ Ri → ii = i = i S RS + Ri Ri RS + Ri iO = Ai RO RS i RO RS iO ⇒ O = Ai ⋅ ⋅ RO + RL RS + Ri iS RO + RL RS + Ri Da cui ragionando in maniera analoga alla precedente si vede che il guadagno dell’amplificatore di corrente caricato a sorgente e carico si avvicina a quello dell’amplificatore ideale se: ⎧ RO ⎪⎪ R + R ≈ 1 ⇒ RO >> RL O L ⎨ R S ⎪ ≈ 1 ⇒ RS >> Ri ⎪⎩ RS + Ri Quindi l’amplificatore di corrente deve avere una resistenza di ingresso molto bassa rispetto a quella del generatore di corrente e una resistenza di uscita molto elevata rispetto al carico. L’amplificatore a Transconduttanza E’ il tipo di amplificatore più comune e più utilizzato e il più importante di solito quando si progetta un’amplificatore a transistor si usa la tipologia a transconduttanza, un transistor infatti di per se preleva una tensione traduce le variazioni di tensioni in variazioni di corrente amplificandole e fornendo una corrente in uscita. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 11 RS ii vS iO RO + − + − Ri vi Gm ⋅ vi + − v0 RL Il parametro che indica la conversione tensione corrente è la transconduttanza indicata come Gm. vO = G m vi RO ⋅ RL v RO → iO = O = G m v i RO + RL RL RO + RL vS ⋅ Ri Ri + RS iO Ri RO = Gm ⋅ vS Ri + RS RO + RL vi = ⎧ RO ⎪⎪ R + R ≈ 1 ⇒ RO >> RL O L ⎨ R i ⎪ ≈ 1 ⇒ Ri >> RS ⎪⎩ RS + Ri Pertanto un’amplificatore a transconduttanza avrà resistenza di ingresso elevata e resistenza di uscita elevata. L’amplificatore a transresistenza è il duale di questo ma non lo facciamo. Ovviamente il guadagno è funzione della frequenza e un’amplificatore è in grado di processare segnali che hanno una determinata frequenza mentre costituisce un circuito aperto La risposta in frequenza ESERCIZIO 1 Come già accennato in precedenza l’amplificatore funziona solo per segnali che sono compresi in un cero range di frequenza e comunque deve essere progettato per processare solo dei segnali che hanno delle specifiche caratteristiche in frequenza. Gli strumenti che si utilizzano per studiare l’andamento della risposta in frequenza sono i diagrammi di bode. Il modello di amplificatore che abbiamo considerato finora non tiene conto degli elementi reattivi. Solitamente in un’amplificatore ce ne sono diversi. Per esempio in un’ amplificatore a transistor gli elementi reattivi più comuni sono i capacitori parassiti o meno che influiscono sulla banda passante del dispositivo. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 12 Facciamo un’esercizio considerando un amplificatore di tensione con una capacità di ingresso RS vS ii iO RO + − Ri + − vi Ci A⋅ vi + − v0 RL RS = 20 KΩ ; Ri = 100 KΩ ; C i = 60 pF ; RO = 200Ω ; RL = 1KΩ ; A = 144 Si richiede di ricavare l’espressione dell’amplificazione di tensione in funzione della frequenza Per risolvere l’esercizio dobbiamo calcolare l’espressione della funzione di trasferimento Considerando la magli all’uscita abbiamo che: vO = AV vi ⋅ RL RO + RL dobbiamo quindi ricavare l’espressione della tensione di ingresso. La tensione vi sarà ai capi del parallelo delle impedenze, come sappiamo li’impedenza del condensatore può essere espressa nel dominio della frequenza utilizzando la formula di Laplace secondo la quale: ZC = 1 sC Quindi possiamo ricavare l’espressione dell’impedenza equivalente all’ingresso Z eq 1 ⎞ ⎛ Ri ⎜ ⎟ ⎞ sCiRi RS + RS + Ri Ri 1 ⎞ ⎛ sCi ⎟ = R + ⎛⎜ ⎟= = RS + ⎜ Ri // ⎟ = RS + ⎜ S ⎜ 1 ⎟ sCi ⎠ sCiRi + 1 ⎟⎠ sCiRi + 1 ⎜ ⎝ ⎝ ⎜ Ri + ⎟ sCi ⎠ ⎝ Da cui la corrente: ii = sCiRi + 1 vS = vS sCiRi RS + RS + Ri Z eq e la tensione Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 13 ⎞ ⎛ Ri sCiRi + 1 1 ⎞ ⎛ ⎟⎟ = v S vi = ii ⎜ Ri // ⎟ = ii ⎜⎜ sCi ⎠ sCiRi RS + RS + Ri ⎝ ⎝ sCiRi + 1 ⎠ ⎞ ⎛ Ri Ri ⎟⎟ = v S ⎜⎜ sCiRi RS + RS + Ri ⎝ sCiRi + 1 ⎠ A questo punto possiamo scrivere l’espressione della funzione di trasferimento come: vO = AV RL Ri v A R Ri ⇒ A( S ) = O = V L vS RO + RL sCiRi RS + RS + Ri v S RO + RL sCiRi RS + RS + Ri Che possiamo studiare al variare della frequenza operando la sostituzione s=jω vO = AV RL Ri v A R Ri vS ⇒ A(S ) = O = V L = RO + RL sCiRi RS + RS + Ri v S RO + RL jωCiRi RS + RS + Ri vO A R Ri 144 ⋅ 13 100 3 = V L = ⋅ vs RO + RL jωCiRi RS + RS + Ri 200 + 13 jω 20 3 ⋅ 100 3 ⋅ 60 −12 + 20 3 + 100 3 vO 100 3 = 120 ⋅ vs jω 0.12 + 120 3 Il guadagno in continua si ha per ω=0 vO V 100 3 = 120 ⋅ = 100 3 vs V 120 Mentre per ω → ∞ ⇒ vO →0 vS Il sistema ha un polo che si ricava risolvendo l’equazione jω 20 3 ⋅ 100 3 ⋅ 60 −12 + 20 3 + 100 3 → ω 0 = 16 rad sec Possiamo calcolare la frequenza di taglio ω 0 16 f0 = = ≈ 159,154 KHz 2π 2π Che altro non è che la frequenza di taglio a 3dB. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 14 Questo amplificatore sarà in grado di amplificare 100 volte i segnali con una frequenza al di sotto della frequenza di taglio. Se A=100 ⇒ AV dB = 20 log(100) = 40 mentre per segnali con questa frequenza l’amplificatore attenua di 3dB rispetto al suo guadagno pertanto il guadagno sarebbe di 37dB. Possiamo tracciare i diagrammi di bode AdB 40 − 20dB/ dec 0 f0 = 159,154KHz f0 = 15,91MHz f Dato che a partire dalla frequenza a 3 dB il guadagno decresce con pendenza di -20dB/decade allora raggiungerà il punto di guadagno unitario in due decadi ovvero a 15.9MHz Per la fase dobbiamo studiare la funzione dopo averla razionalizzata vO 144 ⋅ 13 100 3 12 6 12 8 ω12 4 0.12 = j ⋅ = = − v s 200 + 13 jω 20 3 ⋅ 100 3 ⋅ 60 −12 + 20 3 + 100 3 jω 0.12 + 12 4 12 8 + ω 2 0.0144 12 8 + ω 2 0.0144 ∠ vO 12 8 ω12 4 0.12 ω12 4 0.12 =∠ 8 − j = arctan( − ) + π = arctan(−ω12 − 4 0.12) vs 12 + ω 2 0.0144 12 8 + ω 2 0.0144 12 8 lim ω → −0 = arctan(1440) = 0 lim ω → +∞ = arctan(+∞) = −90 0 Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 15 ∠ vO vS + 90° 0 f − 90° ESERCIZIO 2 (SEDRA D1.52) Si vuole progettare un’amplificatore che fornisca 0,5W di potenza su un carico RL=100Ω. Il generatore di segnale ha un’impedenza di 0,5MΩ e un valore rms di 30mV. Si dispone di 3 tipi di amplificatori: 1) Con alta resistenza di ingresso A=10, Ri=1MΩ, RO=10KΩ 2) Uno stadio con alto guadagno A=100, Ri=10KΩ, RO=1KΩ 3) Uno stadio con bassa resistenza di uscita A=1, Ri=10KΩ, RO=20Ω Per risolvere l’esercizio dobbiamo partire da ciò che si vuole ottenere Vogliamo trovare la configurazione ottimale di stadi che permetta di avere su un carico di 100Ω una potenza di 0,5W ovviamente considerando i valori efficaci di tensione e di corrente sul carico rms 2 1 1 V POUT = Veff I eff = VI = ⇒ V = 2 RL ⋅ POUT = 2 ⋅ 100 ⋅ 0,5 = 10V 2 2 RL Mentre la tensione di uscita efficace vale Veff = VOUT 2 = 10 2 = 7.07V Che tipi di amplificatori abbiamo? Esaminando i dati del problema notiamo che per tutte e tre le configurazioni abbiamo una resistenza di ingresso molto più grande della resistenza in uscita pertanto abbiamo a disposizione solo amplificatori di tensione. A questo punto il numero di stadi che dobbiamo utilizzare è noto una volta noto il primo stadio. Infatti sappiamo che per un’amplificatore di tensione la resistenza di ingresso deve essere maggiore della resistenza del generatore di segnale per non perdere troppo guadagno. L’unico tipo di stadio che soddisfa tale requisito è il primo tipo. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 16 Noto il primo tipo possiamo calcolare la tensione che sarà presente all’ingresso della cascata di amplificatori e quindi il guadagno che ci serve, da qui possiamo risalire al numero di stadi necessari. 0.5MΩ + − 30mV 1MΩ Applicando la regola del partitore di tensione si vede che la tensione ai capi della resistenza di ingresso dell’amplificatore varrà: Vin = 30 −316 = 20mV 1.5 6 Per raggiungere la tensione che soddisfa la specifica sulla potenza si necessita di un guadagno di tensione pari a: A= 7.07 ≈ 51dB 20 −3 L’aver fissato come primo stadio quello dotato del più alto valore di impedenza di ingresso impone anche un guadagno di: ⎛ 10k ⎞ A1 = 20 ⋅ log⎜10 ⎟ = 13.98dB ⎝ 20k ⎠ Dove si è tenuto conto oltre che del guadagno dell’amplificatore anche di come esso sia influenzato dal valore delle resistenze di ingresso e di uscita. La resistenza del primo stadio è infatti di 10KΩ mentre come resistenza di uscita si è considerata la resistenza di ingresso di un altro stadio che è sempre 10KΩ per tutti gli stadi disponibili. Ragionando nella stessa maniera si avrebbe per il secondo stadio un guadagno di 10k ⎞ ⎛ A2 = 20 ⋅ log⎜100 ⎟ = 39.172dB 11k ⎠ ⎝ Mettere in cascata questi due stadi significa avere un guadagno totale di: A1, 2 = A1 + A2 = 13.98 + 39.172 ≈ 53.15dB Che è maggiore di circa 2dB rispetto a quello richiesto. Non abbiamo ancora considerato il fatto che la resistenza di uscita dell’amplificatore totale deve essere però più piccola di quella del carico. Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 17 Abbiamo a disposizione uno stadio con guadagno unitario e resistenza di 20Ω se lo utilizzassimo avremo che esso non solo soddisfa questo requisito ma aggiusta anche la specifica sul guadagno dato che comunque presenta una resistenza di uscita il cui valore non è completamente trascurabile. ⎛ 100 ⎞ A2 = 20 ⋅ log⎜1 ⎟ = −1.58dB ⎝ 120 ⎠ A1, 2,3 = A1 + A2 + A3 = 13.98 + 39.172 − 1.58 ≈ 51.57dB Pertanto lo schema totale è il seguente: 10 10 + − 30mV 10KΩ 1MΩ 20Ω 1KΩ 10KΩ 0.5MΩ 10 10KΩ 100Ω Possiamo quindi scrivere la funzione di trasferimento ingresso uscita vO1 20 −310 3 ⋅ 10 = = 0.1V 20 3 0.1 ⋅ 100 ⋅ 10 3 = 9.09V 113 9.09 ⋅ 1 ⋅ 100 = = 7.57V 120 vO 2 = vO 3 Pertanto la potenza trasferita al carico è: P = 7.57V ⋅ 7.57V = 0.57W 100Ω ESERCIZIO 3(SEDRA D1.52) Un progettista ha a disposizione amplificatori di tensione con le seguenti caratteristiche: A0=10 Rin=10KΩ Rout=1KΩ La sorgente di segnale ha una resistenza di 10KΩ e fornisce un segnale di 10mV di picco rms. Si vuole fornire un segnale di 2V di picco rms a un carico di 1KΩ di quanti stadi amplificatori si necessita? Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 18 Soluzione: Si ha a che fare con amplificatori di tensione Ovviamente per calcolare il numero di stadi necessari ci serve conoscere quale sarà la tensione che si ha all’ingresso della cascata. Come sappiamo la resistenza di ingresso dell’amplificatore dovrebbe essere il più elevato possibile, in modo da non inficiare sulle caratteristiche del guadagno ad anello aperto ma nel nostro caso per tutti gli stadi la resistenza di ingresso è uguale a quella del generatore. Pertanto si ha: 10KΩ 10mV vi = + − + vi − 10KΩ vS RL 10 −2 (V ) ⋅ 10 3 (Ω) = = 5mV RS + R L 20 3 (Ω) Il segnale in uscita deve essere almeno di 2V rms pertanto il guadagno necessario si ottiene semplicemente effettuando il rapporto tra segnale di uscita e segnale di ingresso A= 2V = 400 ⇒ 20 ⋅ log(400) = 52 5mV Se utilizziamo il primo stadio in cascata sul secondo stadio avremo come guadagno di tensione dato da: 10KΩ 10mV + − 1KΩ 10KΩ ⎛ RL AdB = 20 ⋅ log⎜⎜ A0 ⎝ RO + R L 10 10KΩ ⎞ 10 K ⎞ ⎟⎟ = 20 ⋅ log⎛⎜10 ⎟ = 19.17 dB ⎝ 11K ⎠ ⎠ Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 19 Nello stadio di uscita invece si dispone di un guadagno di 1KΩ 10KΩ ⎛ RL AdB = 20 ⋅ log⎜⎜ A0 ⎝ RO + R L 1KΩ 10 ⎞ 1K ⎞ ⎟⎟ = 20 ⋅ log⎛⎜10 ⎟ = 13.8dB ⎝ 2K ⎠ ⎠ Appare chiaro allora che avrò bisogno di 3 stadi in maniera tale da avere un guadagno di AdBTOT = A1 + A2 + A3 = 19.17 + 19.17 + 13.8 = 52.14dB Pertanto la topologia circuitale che mi permette di soddisfare la specifica è: 10KΩ 10mV 1KΩ 1KΩ 1KΩ + − 10KΩ 10 10KΩ 10KΩ 10 10KΩ 10KΩ 1KΩ 10 ESERCIZIO 4SEDRA D1.56 Un’amplificatore a transconduttanza con Ri= 2KΩ Gm=40mA/V RO=20KΩ viene pilotato da un generatore di tensione con resistenza interna di 2KΩ ed ‘è caricato con una resistenza di 1KΩ determinare il guadagno di tensione Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 20 2KΩ ii vS + − iO + − vi Gm ⋅ vi 2KΩ 20KΩ 1KΩ Gm = 20mA/ V iO Ri RO = Gm ⋅ vS Ri + RS RO + RL Considerando la maglia di ingresso ho che vi = v S Ri 23 v = vS 3 = S 2 RS + Ri 4 Questa tensione viene convertita in corrente dalla transconduttanza io = vi Gm = v S (V ) ⋅ 40 −3 (mA / V ) = 20 −3 v S (mA) 2 Posso calcolare ora la tensione presente sul parallelo delle resistenze in uscita RTOT = ROUT // RL = ( ) ROUT RL 20 K ⋅ 1K Ω 2 = = 952.38(Ω ) ROUT + RL 21K (Ω) Per cui la tensione sul nodo d’uscita caricato si trova semplicemente moltiplicando la tensione per la corrente V OUT = vi Gm = vS V ⋅ 40 −3952.38 ⇒ OUT = 20 −3 ⋅ 952.38 = 19.0576 ⇒ AV dB = 20 ⋅ log(19.0576) ≈ 25.6dB 2 vS ESERCIZIO D 1.57 SEDRA Un progettista deve fornire ai capi di un resistore da 10 KW una tensione tale che Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 21 VOUT=10V1+20V2 Avendo a disposizione amplificatori a transconduttanza con Gm=20mA/V RIN=ROUT=10KΩ E resistori adeguati Proporre un’opportuna topologia circuitale in grado di soddisfare le specifiche Suggerimento sommare le correnti Ovviamente dato che ho amplificatori a transconduttanza per sommare le correnti devo considerare l’uscita comune ai due amplificatori che saranno uno a dx e uno a sx della resistenza Essendo amplificatori a transconduttanza per l’esercizio svolto precedentemente abbiamo che: 1) possiamo utilizzare il principio di sovrapposizione degli effetti Quindi partiamo per esempio dal soddisfacimento della condizione VOUT=10V1 Per soddisfare la specifica ci serve un guadagno di A = 20 log(10) = 20dB Ri vS ii iO + − + − vi 10KΩ Gm ⋅ vi 10KΩ Gm = 20mA/ V Partiamo dalla maglia di ingresso avremo: Ri 10 3 vi = v s = vS 3 = vS K Ri + RS 10 + X Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected] 10KΩ 22 La tensione in uscita si calcola considerando il parallelo e la corrente data dal prodotto della transconduttanza per il valore della tensione di ingresso VOUT = Gm v S K ⋅ (RO // RL ) Ora (RO // RL ) = (10 3 // 10 3 ) = 5KΩ Se supponessi che K=1 Allora avrei che l’amplificatore guadagnerebbe: A = 20 ⋅ log(20 −35 3 ) = 40dB Che invece è la situazione che mi viene richiesta dalla specifica 20VI Pertanto per guadagnare 20 dB devo abbattere il guadagno dell’amplificatore di 10 volte perché se ho A = 20 ⋅ log( 20 −35 3 ) = 20dB 10 Quindi Per lo stadio a sx della resistenza di uscita si ha: K= 1 10 3 ⇒ 3 ⇒ RS = 90 KΩ 10 10 + RS Mentre per lo stadio a dx si otterrebbe 10 3 K =1⇒ 3 ⇒ RS = 0Ω 10 + RS Siccome è impossibile avere una resistenza di ingresso nulla come generatore di tensione dovrete supporre di utilizzare più stadi e quindi trovare un compromesso tra numero di stadi e resistenza del generatore per avere il guadagno di 40dB richiesto Esercitazioni Tutorato Elettronica1 – [email protected]