“S-MUOVERSI… COME I MAGI!” (Epifania del Signore – Mt 2,1-12) Concludiamo con oggi il ciclo del Natale… ma il suo stravolgimeno continua: una vergine che partorisce... un giovanotto semplice e generoso che rinuncia ai suoi sogni per accudire una sposa e un figlio non suoi… Dio che nasce viandante, accolto in una grotta… solo dei personaggi ambigui, i pastori, si accorgono della sua nascita, ed oggi, ci troviamo di fronte ad atei che riconoscono in quel bambino l’Assoluto di Dio. Gesù è riconosciuto da pagani che con tenacia cercano la verità e viene ignorato dal popolo della Promessa che sapeva… conosceva! E accadde così… che quella notte hanno sentito il cuore vibrare e si sono scomodati, agganciando una stella. Hanno accantonato scienza, sapienza e certezze… e sono partiti alla volta di Betlemme. Un Battito d’insopportabile gaudio accese i loro passi; disturbati nel sogno da voci angeliche…seppero come pochi altri… strappare qualche rigo dentro l’immensità luminosa dei Vangeli. Oggi è la festa del desiderio che non si arrende. I Magi sono l’immagine dell’uomo che cerca, che indaga, che si muove e segue la stella. La scienza e la fede non si oppongono, entrambe cercando un senso alla loro vita. i Magi non fanno come Erode e i sacerdoti del Tempio che, pur 1 sapendo, restano ai loro posti. Per riconoscere Gesù occorre smuoversi… indagare… seguire… lasciarsi provocare, cercare. Dio si lascia trovare, certo… ma solo da chi lo desidera, non da chi lo ignora. La fede non è solo “sapere” (i dottori della legge conoscono la profezia di Michea!) ma (s)muoversi. Matteo ci dice che: Giunsero alla casa… “E prostratisi lo adorarono”… adorarono il Bambino: e quella rimase la lezione magistrale della loro carriera di dottori! Si prostrano, si fanno piccoli davanti all’infinitamente piccolo, davanti ad una scena già vista innumerevoli volte in tante case. Proprio a Betlemme, la “casa del pane”: anche Dio ora sa di pane. Aprono i loro scrigni e offrono oro, incenso e mirra: non c'è adorazione senza regalo! E alla fine… scompaiono quei sapienti… ma non si smarriscono, perché ormai portano una stella in fondo al cuore. Il vangelo di oggi dice che la fede è un incontro che cambia la vita: “saputo di Erode, per un’altra via fecero ritorno alle loro case”. Chi ha incontrato il Signore scopre che la sua vita prende una nuova direzione. Vedo il cammino dei Magi, come se fosse una cronaca dell’anima in ricerca: per incontrare il Signore occorre viaggiare, con l’intelligenza e con il cuore. Occorre cercare, di libro in libro, ma soprattutto di persona in persona”… e poi: “cercare insieme”. I Magi (non 2 «tre» ma «alcuni» secondo il Vangelo) sono un piccolo gruppo che guarda nella stessa direzione, fissano il cielo e gli occhi delle creature, attenti alle stelle e attenti l’uno all’altro”. I Magi oggi son qui a dirci: “non temere gli errori!”. Il cammino dei Magi è pieno di sbagli: arrivano nella città sbagliata; parlano del bambino con l’uccisore di bambini; perdono la stella, cercano un re e trovano un bimbo, non in trono ma fra le braccia della madre. Eppure non si arrendono ai loro sbagli, hanno l’infinita pazienza di ricominciare, finché al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Dio seduce sempre perché parla la lingua della gioia”. Eccoci, dunque, alla fine del più breve e incompreso tempo liturgico. E vorrei concludere ringraziando quei pastori che senza indugio, andarono (si smossero!). Forse per loro aver incontrato Dio non ha migliorato la condizione di semi-schiavitù e di sofferenza… ma il loro cuore, ora canta… hanno visto Dio vagire. E poi grazie a voi Magi… Grazie per quel viso sognante ed infantile con cui siete andati in giro a domandare: dov’era… dov’è nato… dove lo si può trovare per adorarlo! Grazie amici Magi perché ci scuotete dalla tiepidezza di un cristianesimo annacquato. Grazie perché è a noi, cristiani impegnati, che domandate: dov’è colui che è nato? C’è ancora qualcuno nelle nostre chiese che si domanda 3 questo? Ci sono ancora uomini che vanno in giro cercando e domandando di un re che è nato? Anzitutto, come prete, mi viene da chiederlo a coloro che incontro nel mio ministero: domandateci dov’è nato il re che è il Salvatore! Domandateci e scuoteteci. Prendeteci per il colletto, se è necessario, urlatecelo... ma chiedetecelo dov’è questo re! Non lasciateci morire di scartoffie, non venite solo per prenotazioni, documenti… o per un aiuto economico… un posto di lavoro. Non accontentatevi di sapere da noi altro. Non domandateci tutt’altro, eccetto questo! Domandateci dov’è colui che è nato! La mia vita, le mie parole, la mia pastorale, le mie prediche, … ogni mia azione non trovano altro scopo se non indicarti dov’è colui che è nato!!! Troverò qualcuno che me lo chiederà? Troverò un uomo o una donna che non si accontenteranno di fissare la data del battesimo, di fare l’offerta, di rendersi disponibile per le vendite caritas, di pulire la Chiesa, di accompagnare i ragazzi dell’oratorio, di organizzare il coro, di fare il giornalino, di ricordarsi il turno delle adozioni a distanza o del servizio all’altare!... Troverò qualcuno che, oltre tutto questo, mi domanderà alla fine: dov’è colui che è nato? Certamente si! Oggi sappiamo che… Nel mondo ci furono cercatori di Dio che seppero trovarlo quel 4 Bambino! Si lasciarono guidare da un segno, senza stancarsi di porre domande. È così nella vita di fede! Non stanchiamoci allora! Cerchiamo… cerchiamo… cerchiamo!!! Segni e domande, stelle luminose ed interrogativi. Ecco la nostra mappa di cielo. Mi accontenterò di essere come quei sacerdoti che sapevano, eppure rimasero immobili? Sono così anch’ io? La mia fede è così immobile da non farmi smuovere… cercare? Rimarrò continuamente sull’uscio di casa, senza il coraggio di partire alla ricerca? Non abbiamo forse bisogno di ridare vita alle nostre vite? Movimento alla nostra statica etiepida fede? Gioia alla nostra ammuffita e insipida appartenenza cristiana? Maranatha, abbiamo gridato in avvento! Vieni Signore Gesù!!! Eccome che ne abbiamo bisogno!!! Coraggio allora…. Andiamocene in giro cercando la presenza di questo Dio che è nato... Già lo sappiamo... dove c’è la povertà, lì troveremo colui che è nato, dove c’è l’indigenza eccolo adagiato sulla paglia, dove c’è qualcuno che fugge ecco il suo volto velato, dove ci sono domande, là c’è il nostro Dio! 5