Epifania del Signore Riflessione a cura di don Sergio Marcazzani “Alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme, e ....la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva... videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono...poi per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. ( Mt.2, 1-12 ) Un senso di impotenza e di paura ci pervade, e come una nebbia fitta avvolge le nostre case e le nostre comunità. Voci allarmate risuonano continuamente attorno a noi: invasione, terrorismo, crisi economica, incertezza politica…: un pessimismo diffuso, come tenebra oscura, impedisce di scorgere luci di speranza: è come dice il profeta Isaia: “ le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni". Apparteniamo a un'epoca in cui è più facile vedere l'oscurità della notte che i punti luminosi,... eppure, da questa pagina di Matteo, una grande luce si sprigiona per diradare le tenebre che coprono la terra: una luce che proviene da un bambino: è il Figlio dell'eterno Padre, il Messia degli Israeliti, e, di fronte ad Erode, il re delle genti. "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te", ci esorta il profeta. Come riconoscere questa luce? Come incontrarla perché brilli su di noi? Per poterla incontrare, oggi, questa luce dobbiamo lasciare Erode e la sua corte! Essi rappresentano il mondo dei potenti: per loro, tutto vale purché assicuri il proprio potere: calcolo, strategia, menzogna, corruzione....vale perfino la crudeltà, il terrore, il disprezzo dell'essere umano e la distruzione degli innocenti. All'apparenza è un mondo grande e potente, che si presenta come il difensore della giustizia, ma finisce sempre per cercare il bambino per "ucciderlo". Per poterla incontrare, oggi, questa luce, dobbiamo abbandonare i sommi sacerdoti e gli scribi.... L'autorità politica convoca quella religiosa e intellettuale per sapere 'dove' nasce questo re. ‘A Betlemme ‘, dicono: muovono gli occhi sulle Scritture, ma non muovono i loro piedi verso il Signore.... sanno la verità, ma ne stanno lontani... non si muovono, come sentinelle addormentate. Oggi, bisogna 'uscire', abbandonare le sicurezze schematiche, per andare incontro al Signore.... bisogna farsi compagni di viaggio dei Magi, uomini che camminano sulle tracce di una stella capace di ri-orientare, ri-comporre e ri-chiamare alla vita e alla speranza. I Magi oggi rappresentano il cammino che noi facciamo per scoprire il divino nell'umano, per adorare il bambino invece di cercare la sua morte, per riconoscere la dignità di ogni creatura invece che distruggerla: è il cammino inverso di quello di Erode e degli scribi "Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono" (v.10-11). Per chi crede, questa stella conduce sempre a Betlemme, a Gesù. Il gesto finale dei Magi è sublime: dinanzi al bambino si prostrano e lo adorano. Si inchinano con rispetto dinanzi alla sua dignità; scoprono il divino nell'umano. E noi, oggi, dinanzi a chi ci inginocchiamo? Come si chiama il "dio" che adoriamo nel profondo del nostro cuore? Diciamo di essere cristiani, ma viviamo adorando il Bambino di Betlemme? Oggi siamo chiamati, insieme ai Magi, a collocare ai Suoi piedi le nostre ricchezze e il nostro benessere, le nostre gioie e le fatiche del cammino, certi che nulla di quello che viviamo va perduto, e gli errori, le strade sbagliate, gli incontri infelici, in realtà sono tutti i piccoli passi che ci porteranno a riconoscere il Suo Volto.