“DOV`È COLUI CHE È NATO?” (Epifania del Signore - Mt 2,1

“DOV'È COLUI CHE È NATO?”
(Epifania del Signore - Mt 2,1-12)
I Magi avevano “visto la sua stella nell'oriente” e
si erano messi in viaggio. Tra i primi ad accogliere
il Messia sono sì gli israeliti, ma i dimenticati, i
poveri: Maria, Giuseppe, i pastori. Dio non viene
accolto dal potente partito dei sadducei, non dal
Sommo Sacerdote o dai farisei, i devoti tra i devoti.
Ed oggi… il nuovo tassello aggiunto da Matteo,
amplia gli orizzonti dell’incarnazione e ci svela che
Dio si rende disponibile, afferrabile, toccabile a
tutti. E così i Magi, seguendo la stella incontrano
il Messia. Partono con certezze e dubbi… e
divengono il modello di ogni cercatore di Dio.
“Dov’è colui che è nato?”: i Magi sono icona di
coloro che cercano la risposta alle grandi
domande… che hanno sete di verità e di salvezza…
che desiderano la conoscenza che serve per la vita.
Cercano risposte scrutando il cielo… ed ecco,
vedono splendere nella notte una stella
straordinaria, che essi interpretano come segno
della venuta di un grande re salvatore. Poi giunti a
Gerusalemme, scrutano le Sacre Scritture degli
Ebrei... si mettono in ascolto della rivelazione
profetica… e così arrivano finalmente all'incontro
con il Salvatore. Si prostrano in adorazione davanti
al Dio bambino e gli offrono i loro tesori: un gesto
che dice la pienezza della fede, l’adesione
consapevole, l’affidamento incondizionato. Ora
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sono lì… davanti al Bambino. Dopo il lungo
viaggio, sotto la guida della stella, e l’infaticabile
ricerca mai interrotta nonostante i depistaggi e
le false tracce, sono finalmente giunti in vista del
Salvatore, dinanzi al quale si prostrano in
adorazione. Quello che hanno trovato, di per sé,
non ha nulla di straordinario: una casa, un
bambino, una madre. Così il cammino dei Magi è
figura delle tappe che tutti i popoli e gli individui di
ogni tempo devono percorrere nel loro andare
incontro al Salvatore del mondo. Prima di
assaporare la gioia dell'incontro con Cristo, prima di
adorarlo e di offrirgli il meglio di una vita - “se
non la vita stessa” - occorre cercare, chiedere,
seguire i segni di Dio che sono anche i segni dei
tempi. La meta è certa perché non ci è solo
davanti, ma ci precede da sempre. “Non mi
cerchereste se non mi avreste già trovato”, dice il
Signore per bocca di Agostino, “e non mi
trovereste se non mi facessi già trovare”. “Dov’è
colui che è nato, il re dei giudei?”. È la grande
domanda… è l’attesa di sempre… è il desiderio
nascosto dei Magi che si fa parola e desiderio di
ogni cercatore di Dio. Dovremmo dire grazie ai
sapienti e santi Magi… Grazie per quel viso
sognante ed infantile con cui sono andati in giro a
domandare: dov’era… dov’è nato… dove lo si può
trovare per adorarlo! Grazie amici Magi perché ci
scuotete dalla tiepidezza di un cristianesimo
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annacquato. Grazie perché è a noi, cristiani
impegnati, che domandate: dov’è colui che è nato?
C’è ancora qualcuno nelle nostre chiese che si
domanda questo? Ci sono ancora uomini che
vanno in giro cercando e domandando di un re
che è nato? Anzitutto, come prete, mi viene da
chiederlo a coloro che incontro nel mio
ministero: domandateci dov’è nato il re che è il
Salvatore! Domandateci e scuoteteci. Prendeteci per
il colletto, se è necessario, urlatecelo... ma
chiedetecelo dov’è questo re! Non lasciateci
morire di scartoffie, non venite solo per
prenotazioni, documenti… o per un posto di
lavoro. Non accontentatevi di sapere da noi altro.
Non domandateci tutt’altro, eccetto questo!
Domandateci dov’è colui che è nato! La mia vita,
le mie parole, la mia pastorale, le mie prediche,
la mia organizzazione, non trovano altro scopo
se non indicarti dov’è colui che è nato!!! Troverò
qualcuno che me lo chiederà? Troverò un uomo o
una donna che non si accontenteranno di fissare la
data del battesimo, di fare l’offerta, di rendersi
disponibile per le vendite caritas, di pulire la
Chiesa, di accompagnare i ragazzi dell’oratorio, di
fare le fotocopie e distribuire i libretti dei canti, di
organizzare il coro, di fare il giornalino... Troverò
qualcuno che, oltre tutto questo, mi domanderà alla
fine: dov’è colui che è nato? Certamente si! Siamo
proprio qui per domandarci questo: dov’è colui che
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è nato? Dov’è il nostro Dio? E non basta, sapere
la risposta corretta. Erode domanda ai sacerdoti
e agli scribi informazioni sul luogo di nascita del
Cristo. Rispondono bene, sono a conoscenza
persino del nome di quel piccolo paesino che è
Betlemme... eppure non si muovono! Inchiodati
alle loro poltrone, paralizzati dalle liturgie del
tempio, immobilizzati dal tam tam di sempre e
mediamente soddisfatti della loro vita da poter dire:
“Ma che ce ne frega a noi? Ma che ci importa di
sapere dov’è colui che è nato?”. Non si muovono
di un centimetro. Fermi ed immobili. Possibile che
questi sconosciuti sapienti venuti dall'oriente la
facciano in barba a coloro che frequentano ogni
giorno il santo Tempio? Possibilissimo! È
accaduto proprio questo!!! Nel mondo ci furono
cercatori di Dio che seppero trovarlo quel
Bambino! Si lasciarono guidare da un segno, senza
stancarsi di porre domande. È così nella vita di
fede! Non stanchiamoci allora! Cerchiamo…
cerchiamo… cerchiamo!!! Segni e domande, stelle
luminose ed interrogativi. Ecco la nostra mappa di
cielo. Mi accontenterò di essere come quei
sacerdoti che sapevano, eppure rimasero
immobili? Sono così anch’ io? La mia fede è così
immobile da non farmi smuovere… cercare?
Rimarrò continuamente sull’uscio di casa, senza
il coraggio di partire alla ricerca? Non abbiamo
forse bisogno di ridare vita alle nostre vite?
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Movimento alla nostra statica fede? Gioia alla
nostra ammuffita e insipida appartenenza
cristiana? Maranatha, abbiamo gridato in
avvento! Vieni Signore Gesù!!! Eccome che ne
abbiamo
bisogno!!!
Coraggio
allora….
Andiamocene in giro cercando la presenza di questo
Dio che è nato... Già lo sappiamo... dove c’è la
povertà, lì troveremo colui che è nato, dove c’è
l’indigenza eccolo adagiato sulla paglia, dove c’è
qualcuno che fugge ecco il suo volto velato, dove ci
sono domande, là c’è il nostro Dio!
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