Indice Introduzione pag.3 1. Inquinamento ambientale e cibo pag.5 2. Correlazione tra stile alimentare e malattie. La sindrome metabolica pag.9 3. L’alimentazione in Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese pag.13 4. La Macrobiotica pag.23 5. A proposito di cibo...in Macrobiotica pag.25 6. Consigli pratici per una sana alimentazione pag.34 7. Imparare a leggere le etichette pag.38 8. Consapevolezza alimentare e meditazione pag.39 9. I sette livelli di consapevolezza alimentari pag.43 Conclusioni pag.45 Appendice pag.48 Ringraziamenti 2 Introduzione Questa tesina nasce da due diverse esigenze personali: la prima è quella di voler riunire in un unico lavoro consigli e suggerimenti sull'alimentazione naturale provenienti sia dalla tradizione antica che dalle ultime scoperte scientifiche, che possano essere utili a me, ai miei familiari ed amici. La seconda è quella di "meditare" lungo il percorso una "consapevolezza alimentare" diversa e magari riuscire a trasmetterla anche a chi la leggerà. Non basta mangiare sano e naturale, ma è fondamentale scegliere il cibo che rispetta la Terra in cui viviamo! Il nostro pianeta è sfruttato dall'uomo senza alcun riguardo! Quando ci sediamo a tavola, ci chiediamo mai da dove viene il cibo che mangiamo? Quali risorse naturali sono state danneggiate per produrlo? Quanta acqua è andata sprecata? Quanti gas tossici sono stati emessi nell'atmosfera? Se gli ortaggi e la frutta che mangiamo sono stagionali o se hanno attraversato i continenti con aerei e mezzi pesanti per arrivare sulle nostre tavole? Se sono state coltivate e raccolte in modo etico, senza l'utilizzo di pesticidi e lo sfruttamento di persone indigenti? Queste e tante altre sono le domande che dovremmo porci di fronte al nostro piatto quotidiano. Ho usato un tono troppo enfatico? Forse! Ma credo sia importante fermarsi un momento e riflettere, perché se continuiamo a far finta di nulla o peggio, a dare tutto per scontato, mettiamo a rischio la nostra vita e quella del pianeta! Abbiamo perso il contatto con la natura, contatto inteso come vivere in connessione con l'ambiente circostante e con noi stessi, sentire i ritmi delle stagioni ed i mutamenti nel nostro corpo. La saggezza dell'uomo prima della rivoluzione industriale era la capacità di conoscere e riconoscere da solo i propri bisogni; guidato dall'istinto e dalle tradizioni popolari. Sapeva esattamente cosa mangiare quando stava male. Ora siamo bombardati dai massmedia che ci propongono ogni minuto cibi e rimedi per ogni nostra necessità reale o presunta. Se tutti dunque riuscissimo a mangiare degli alimenti genuini senza impoverire il nostro pianeta, saremmo sicuramente più"magri", più sereni ed anche meno malati. 3 Riporto qui di seguito una citazione tratta dall’introduzione di un libro che ho letto diversi anni fa: “La Terra non ha bisogno di noi ma noi abbiamo bisogno della Terra. Ci regala la vita con la sua vita. Ogni battito di cuore, raggio di luce, goccia di pioggia e fremito d’ali sono atti d’amore, affascinante mistero. Uomo e natura scambiano incessantemente atomi di materia, facciamo parte dello stesso sistema, ma consumiamo i tesori del pianeta come parassiti, dominiamo sugli elementi come despoti, li usiamo a piacimento, li vendiamo, li sprechiamo. Eppure ciascun elemento è anche dentro di noi, nelle nostre ossa, nel sangue, negli organi. Sono l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, la terra che ci nutre e il sole che ci rigenera. La nostra vita non può prescindere dalla sua e la nostra salute nemmeno, ma a forza di rincorrere beni secondari ci siamo dimenticati di quelli primari. Abbiamo addomesticato il pianeta, lo abbiamo colonizzato impoverendo la sua straordinaria ricchezza: migliaia di varietà di specie animali, vegetali e minerali sono gravemente minacciate e ogni giorno insieme a loro muore un pezzo di noi. La biodiversità s’impoverisce e lo stesso vale per le nostre culture, i dialetti, le tradizioni e i sapori. Stiamo snaturando la vita e intacchiamo equilibri complessi che sono la sua stessa essenza. Abbiamo perso la visione d’insieme. Invasati dal potere del progresso, ci siamo dimenticati della gratitudine per le piccole cose… Gli sforzi per rendere l’uomo più longevo, sconfiggere le malattie, ringiovanire le cellule e sfidare la vecchiaia sono sotto gli occhi di tutti, ma hanno senso se continuiamo a inquinare la Terra che ci sostiene? Ha senso vivere più a lungo se rendiamo il pianeta che ci ospita sempre più inospitale? Gratifichiamo corpo e mente con prodotti e servizi che arrecano danni all’ecosistema e nemmeno lo sappiamo, siamo fossilizzati nelle abitudini e troppo pigri per cambiarle. Lo specchio più autentico di chi siamo è il nostro stile di vita. E’ l’applicazione pratica dei nostri valori ed è il punto di partenza per affrontare la crisi ambientale e stabilire nuovi equilibri. Come dicono gli indiani americani, noi abbiamo ereditato la Terra dai nostri avi, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli. E’ il caso di chiederci cosa lasceremo loro.” (da "Tentativi di eco condotta per nuovi stili di vita" di Gabetti Cristina). 4 1. Inquinamento ambientale e cibo Oggi la produzione di cibo è tra le principali fonti d’inquinamento del mondo! La produzione di carne è responsabile del 18% delle emissioni globali di anidride carbonica e metano, che contribuiscono all’aumento dei gas serra nell’atmosfera. Da cui i repentini cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale della terra. L'inquinamento da allevamenti intensivi, da cui proviene la maggior parte della carne che troviamo in commercio, è al secondo posto nel mondo dopo l'inquinamento da carburante. Nella prima tabella, qui di seguito, sono rappresentate le emissioni di anidride carbonica nel ciclo produttivo degli alimenti. Notiamo come le emissioni di anidride carbonica siano di gran lunga superiori per le proteine animali rispetto a quelle vegetali. 5 Nella seconda tabella le emissioni di gas serra di venti tipi di cibo vengono tradotte in miglia percorse in macchina. Si evidenzia che la scelta peggiore è data dalla carne di agnello, seguita appena dopo da quella di manzo. Mentre l'impatto sul clima nella produzione dei vegetali e della frutta è quasi trascurabile. Produrre 1 kg di carne bovina inoltre richiede circa 15.000 litri di acqua contro i 1.000 litri richiesti per la stessa quantità di cereali. La crisi idrica del pianeta è dovuta non solo all'agricoltura, ma anche alla produzione della carne, perché l’acqua è indispensabile per irrigare le coltivazioni dei cereali destinati all'alimentazione animale, per macellarli e infine confezionarli. Così gran parte delle risorse agricole in cereali (circa il 50% dei cereali ed il 75% della soia prodotti nel mondo), invece di soddisfare le esigenze nutrizionali di quegli abitanti del pianeta che soffrono la fame, va ad alimentare gli animali di allevamento, impoverendo pure il suolo. Inutile affermare quindi che sarebbe più conveniente impiegare 6 parte dei cereali direttamente per soddisfare l’alimentazione dell’uomo piuttosto che nutrire numeri esagerati di animali da macello. Gli allevamenti intensivi sono poi causa della deforestazione delle grandi foreste, come quella amazzonica, per far spazio ai pascoli. I pesticidi o antiparassitari e i fertilizzanti utilizzati nell'agricoltura sono un'altra fonte di inquinamento. Tali sostanze si disperdono nell'aria e attraverso il terreno nelle falde acquifere, contaminando per periodi molto lunghi anche il suolo e l'acqua. Si tratta di veri e propri veleni, che a contatto con l'uomo hanno degli effetti tossici anche gravi. In Italia, già dal 1992, l'Istituto Superiore di Sanità ha riconosciuto molti pesticidi come cause probabili dell'aumento di diverse forme di cancro al fegato e di alterazioni del sistema endocrino, come danni al sistema riproduttivo. Altri studi ne hanno evidenziato effetti neurotossici, soprattutto in seguito ad esposizione diretta, come nel caso dei lavoratori agricoli. Ma anche i bambini che vivono nelle campagne e sono esposti indirettamente a tali composti, possono avere dei problemi da un punto di vista neurologico come diminuzione della capacità di apprendimento, di concentrazione e velocità psicomotoria e problemi respiratori come l'asma. Fermiamoci un momento e riflettiamo su questi pochi dati, sufficienti però a dare un’idea della situazione generale. Se la nostra salute e quella delle generazioni future è a rischio, bisogna intervenire con gesti forti e decisi. Da dove possiamo partire allora? Cominciamo a rispettare la natura, comprando meno carne e magari solo quella da allevamenti biologici, eliminando l'acquisto dei cibi troppo industriali e super confezionati con imballaggi in materiale plastico a favore di prodotti sfusi e alla spina, come per esempio i detersivi ecosostenibili. Vaschette e bottiglie di plastica, flaconi e scatole occupano fino al 50% dello spazio nella spazzatura, con un impatto negativo sull’ambiente. Imparare a separare i rifiuti è un gesto etico e insegnarlo anche ai bambini è imperativo! Cerchiamo, se possibile, di comprare verdura, frutta, latte e latticini a km 0 e da agricoltura biologica e biodinamica, non geneticamente 7 modificati, privi di pesticidi e coltivati con una logica di salvaguardia della biodiversità. Il numero dei supermercati biologici è in aumento anche se i prezzi sono un po’ più alti e i gruppi di acquisto sono una valida alternativa per comprare prodotti locali e biologici, spendendo meno. Sempre più diffusi nelle città sono i mercatini dove il produttore vende direttamente i suoi prodotti al consumatore, saltando tutti i passaggi della grande distribuzione. Oltre a Slow Food vi sono numerose associazioni in Italia e nel mondo, più o meno conosciute, che attraverso manifestazioni, eventi e fiere si oppongono al consumismo sfrenato e difendono le tradizioni agricole ed enogastronomiche dei vari paesi, educano il consumatore alla conoscenza della qualità non solo enogastronomica ma anche ambientale e sociale dei cibi proposti. Impariamo inoltre a separare i rifiuti, anche se spesso ci viene detto che in alcuni comuni la spazzatura differenziata va a finire tutta mescolata nella discarica. Sicuramente vi saranno casi di inefficienza, ma bisogna aver fiducia che anche in questo settore vi siano realtà che funzionano. I prodotti riciclati come carta, vetro, lattine di alluminio e bottiglie di plastica in polietilene tereftalato (PET), consentono di risparmiare energia e aiutano l'ambiente. 8 2. Correlazione tra stile alimentare e malattie Una riduzione del consumo di carne nei paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti avrebbe dei risvolti positivi non solo sull’ambiente ma anche sulla salute dell’uomo. Numerosi studi sono stati condotti sull'argomento da organizzazioni mediche internazionali, che si occupano di prevenzione e cura dei tumori: il World Cancer Research Fund e l'American Institute for Cancer Research. Il WCRF ha revisionato tutti gli studi scientifici disponibili sul rapporto tra alimentazione e tumori. Secondo le sue raccomandazioni per non incorrere nel rischio di ammalarsi di tumore, bisogna ridurre il consumo di carni rosse (max 300gr a settimana) ed evitare quelle conservate come salumi, wurstel, hamburger e carne in scatola. Il rischio aumenta se la dieta è carente di fibre vegetali provenienti da cereali, verdure e frutta. Un terzo di tutti i tumori può essere prevenuto con una corretta alimentazione. I ricercatori, che hanno partecipato alla stesura del volume Food, Nutrition and the Prevention of cancer, edito nel 1997, sono giunti alla conclusione che diete con quantità importanti di carni rosse aumentano probabilmente il rischio di cancro del colon-retto ed anche quello del pancreas, della prostata, della mammella e dei reni. I motivi per cui la carne rossa è uno degli alimenti più sconsigliati sono i seguenti: - i grassi saturi di origine animale, di cui è ricca, sono dannosi per la salute perché fanno aumentare di peso (sono molto più "grassi" rispetto a quelli di una volta), incrementano il rischio di cancro e ostacolano il buon funzionamento dell'insulina - in chi consuma molta carne i livelli ematici dei fattori di crescita, per lo più l'IGF-I (Insulin-like Growth Factor, fattore di crescita insulino-simile di tipo 1), sono più alti del normale e associati allo sviluppo di vari tipi di tumore tra cui mammella, intestino, prostata e ovaia - gli idrocarburi aromatici e le ammine eterocicliche che si sviluppano durante la cottura ad alta temperatura della carne (grigliate, arrosti), sono cancerogene in particolare per alcune forme di tumori come mammella e intestino 9 - infine la carne rossa è ricca di ferro eme, un potente ossidante che determina la produzione nel tubo digerente di nitrosammine, sostanze altamente cancerogene Oltre alla carne rossa, vi sono altri fattori di rischio nella dieta, responsabili di patologie non solo tumorali: - il consumo di zuccheri, bevande zuccherate e gassate è la prima causa di sovrappeso, obesità e diabete - l'abuso di vino, birra e superalcolici è legato allo sviluppo di dipendenza, patologie epatiche e di tumori del cavo orale, della faringe, laringe, esofago, intestino, fegato, pancreas e mammella - l'eccessivo consumo di nitrati e nitriti contenuti negli insaccati, nei salumi, nei cibi essiccati e affumicati è legato allo sviluppo dei tumori allo stomaco e all'esofago - il consumo di latte e latticini sembra far aumentare il rischio di tumore all'ovaio, alla mammella e alla prostata La Sindrome metabolica La sindrome metabolica (SM) è una condizione clinica patologica molto diffusa nel mondo, che interessa più del 50% degli adulti al di sopra dei 50-60 anni ed è la conseguenza dell'errato stile di vita e delle sbagliate abitudini alimentari dei paesi industrializzati. Solo in Italia colpisce il 30% della popolazione adulta. La SM viene definita dalla compresenza di tre o più dei seguenti parametri, la cui alterazione mette a rischio la salute: - pressione arteriosa superiore a 130/85 mm Hg - colesterolo HDL inferiore a 40mg/dl nell'uomo e 50mg/dl nella donna e aumento del LDL - glicemia superiore a 110mg/dl - trigliceridi superiori a 130/85mmHg - circonferenza addominale superiore a 102 cm nei maschi e 88 cm nelle femmine. Questa sindrome è problematica perché aumenta il rischio di numerose patologie tra cui quelle cardiovascolari, il diabete, le malattie tumorali, il morbo di Alzheimer, la psoriasi, l'osteoartrite, la calcolosi colecistica, l'iperplasia prostatica, la steatosi epatica con conseguente cirrosi e altre ancora. 10 Si potrebbe prevenire e curare seguendo semplicemente una Dieta Mediterranea tradizionale e praticando almeno un'ora di attività fisica al giorno. Una dieta mediterranea tradizionale prevede tantissimi cereali preferibilmente non raffinati, ogni giorno, frutta fresca e secca, verdura in grande quantità, poca carne, olio di oliva, una moderata quantità di pesce, latte, latticini, il tutto accompagnato da vino ed infusi. Un altro aspetto di fondamentale importanza nella tradizionalità della dieta è il rispetto delle stagionalità. La Dieta Mediterranea si fonda sulla salvaguardia del territorio e della biodiversità e garantisce la conservazione, lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri, collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo. Dunque gli studi epidemiologici e scientifici non mancano e tutti confermano che uno stile di vita attivo ed una sana alimentazione sono fattori basilari per diminuire il rischio di ammalarsi di patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari, obesità e cancro. Non ci rimane altro che impegnarci a cambiare le nostre abitudini alimentari, cercando di attingere da tutte le conoscenze moderne e antiche a disposizione. Tra le nuove scienze emerge la nutraceutica, disciplina relativamente recente che studia gli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana, il cui termine è stato coniato dal Dr. Stephen De Felice nel 1989 e deriva da nutrizione e farmaceutica. Quindi un nutraceutico è un alimento farmaco che associa a componenti nutrizionali selezionati per caratteristiche quali l'alta digeribilità e l'ipoallergenicità, le proprietà curative di principi naturali di comprovata e riconosciuta efficacia. Esempi di nutraceutici sono i probiotici, gli antiossidanti, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6, le vitamine e i complessi enzimatici, derivati da piante, alimenti e fonti microbiche. Di solito utilizzati sotto forma di integratori alimentari o alimenti arricchiti di specifici principi attivi, per prevenire le malattie croniche, migliorare lo stato di salute e ritardare l'invecchiamento. L’uso di tali prodotti può essere consigliato nel caso in cui la dieta da sola non riesca a fornire tutti gli elementi nutrizionali, indispensabili per mantenere la salute in buono stato. Ricordiamo però che un’alimentazione equilibrata e completa, ricca di frutta e 11 verdura, cereali, legumi e acidi grassi polinsaturi, garantisce da sola il fabbisogno giornaliero di tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi) e micronutrienti (vitamine e minerali), senza la necessità di assumere integratori. Ed i medici dell’antichità lo sapevano bene! Fra le medicine tradizionali e antiche ricordiamo quella Cinese, Indiana, Egiziana, Tibetana e altre ancora che descrivono le proprietà dei cibi per prevenire e curare le malattie. Anche Ippocrate di Kos (460 a.c.), il padre della medicina, diceva "Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo". Tutte le medicine tradizionali tengono sempre e comunque conto dell'ambiente in cui vive l'uomo, dei tempi e dei ritmi della natura. Non prescindono mai l’uomo dall’universo che lo circonda. Infatti l’uomo è sempre intimamente connesso con la natura e le sue leggi. 12 3. L’alimentazione in Ayuverda e Medicina Tradizionale Cinese In questi tre anni di corso sono stata felice di conoscere alcuni aspetti riguardanti le medicine antiche, tra cui l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese, che mi hanno da subito coinvolto ed affascinato perché ancora così attuali! Non posso quindi fare a meno di riportare in questo lavoro di ricerca, i concetti più significativi per me. L'Ayurveda (dal sanscrite Ayus "vita" e Veda "conoscenza" quindi la "scienza della vita") è un sistema di medicina preventiva e di cura, nato in India più di 5000 anni fa, il cui principio ispiratore è che la mente esercita un'influenza fondamentale sul corpo. La malattia dipende dal rapporto che abbiamo con la nostra autocoscienza e spetta a noi trovare un equilibrio tra il corpo e la mente. Secondo l'Ayurveda, il corpo sa che cosa gli fa bene e che cosa gli fa male grazie all'istinto che la natura gli ha fornito sin dalla nascita. Ciascuno di noi riceve dalla natura il suo particolare programma, detto "prakruti" dal sanscrito "natura", "tipo corporeo", che è tutto il nostro mondo, la realtà personale che deriva dal nostro nucleo creativo più profondo, il nostro "tipo psico-fisiologico costituzionale, che include sia la mente che il corpo. Tra la mente e il corpo vi è un punto di connessione, dove il pensiero si trasforma in materia ed è qui che si trovano i tre "Dosha", i principi operativi che permettono il dialogo della mente con il corpo: Vata, Pitta, Kapha. Questi tre principi governano il cosmo e coordinano ogni attività funzionale dell'organismo: - il dosha Vata controlla il movimento e presiede alle funzioni del sistema nervoso, cardiocircolatorio, osteoarticolare e respiratorio. - il dosha Pitta controlla il metabolismo e la termogenesi e presiede alle funzioni digestive ed endocrine - il dosha Kapha controlla la struttura e presiede alle funzioni immunitarie e strutturali dei tessuti. Alla nascita ogni essere umano presenta una particolare combinazione dei tre Dosha, che ne determina le caratteristiche somatiche, mentali e fisiologiche. Avremo quindi un tipo Vata, Pitta e Kapha con caratteristiche differenti in termini di struttura corporea, velocità di movimento, 13 appetito, digestione, sonno, carattere, personalità, tendenze morbose, ecc... Le costituzioni secondo l’Ayurveda Costituzione Vata Costituzione Pitta Costituzione Kapha Corporatura sottile Corporatura media Colorito olivastro Occhi piccoli, incavati, scuri Pelle secca Colorito roseo o rossastro Occhi brillanti, color verde o ramato Pelle morbida con nei o lentiggini Capelli biondi o ramati e tendenza alla calvizie Corporatura robusta, tendenza all’obesità Colorito pallido Sorriso luminoso, denti forti Pelle grassa Capelli sottili Vene sporgenti Carattere ansioso, irrequieto, indeciso, tendente a cambiare spesso parere Facilità di apprendimento Scarsa memoria Temperatura corporea bassa Estremità fredde Appetito e digestione irregolari Alvo stitico Preferenza per cibi e bevande caldi Sonno leggero, disturbato Abitudini irregolari Facile affaticabilità Sempre in movimento Instabilità Eloquio prolisso Capelli spessi e forti di colore nero Carattere forte e deciso, irritabile e tendente alla collera Carattere amabile, pigro Intelletto acuto Apprendimento lento Buona memoria Temperatura cutanea calda Solido appetito e buona digestione Evacuazioni più volte al giorno Preferenza per cibi e bevande freddi Sonno profondo ma breve Buon oratore Tagliente nei giudizi Grande senso estetico Appetito scarso e digestione lenta Alvo regolare Preferenza per cibi caldi e asciutti e bevande calde Sonno lungo e profondo Possessività Lentezza Inclinazione al perdono Forte impulso sessuale Resistenza allo sforzo Tendenza a gesticolare in continuazione 14 La conoscenza della predominanza di uno dei tre dosha permette una prevenzione più specifica ed una volta manifestatasi la malattia, un trattamento più accurato. Secondo l'Ayurveda:" Colui i cui Dosha sono in equilibrio, l'appetito è buono, i cui Dhatu ( i tessuti che costituiscono il corpo) funzionano normalmente, i cui Mala (i prodotti di scarto derivanti dall'alimentazione come feci, urina e sudore) sono in equilibrio e il cui Ego, la cui mente e i cui sensi sono permeati dalla beatitudine del Sè, questa è una persona sana". Per quanto riguarda l'alimentazione in Ayurveda, non esiste una dieta che sia adatta per tutti. Si parla, infatti, di diete pacificanti un determinato Dosha. Il cibo comunica a questi ultimi delle informazioni, perché contiene diversi guna o qualità fondamentali (25 in tutto, tra cui pesantezza e leggerezza, secchezza e untosità, caldo e freddo). L'informazione primaria però è contenuta nel gusto dell'alimento. I sapori (rasa) sono sei: dolce, salato, amaro, pungente, astringente. Una dieta equilibrata deve contenerli tutti nello stesso pasto. Ogni dosha è equilibrato da determinati sapori: Vata è riequilibrato dal salato, acido e dolce. Pitta è riequilibrato dall'amaro, dolce e astringente. Kapha è riequilibrato dal piccante, amaro e astringente. Nella scelta degli alimenti bisogna quindi tenere conto di quelli che vanno ad equilibrare un determinato tipo corporeo. Oltre alla dieta, per ogni costituzione vi sono norme e suggerimenti specifici che meglio si adattano a ciascuno: VATA PITTA KAPHA Seguire una routine regolare, senza stancarsi troppo. Pasti e sonno ad orari regolari Al mattino praticare il massaggio ayurvedico con olio di sesamo Evitare di esporsi a forti tensioni, conflitti e ritmi frenetici Condurre una vita dinamica, praticando attività fisica regolare Seguire una dieta pacificante Pitta, che privilegi i sapori dolce, amaro, astringente Consumare il ghee regolarmente, evitare Alzarsi presto al mattino e non dormire durante la giornata Seguire una dieta pacificante Vata che Seguire una dieta pacificante Kapha che 15 contenga i sapori dolce, acido e salato. Mangiare in un ambiente tranquillo con animo sereno Preferire attività creative e tranquille, che non comportino responsabilità eccessive Ascoltare musica classica (tatto e udito sono sensi molto suscettibili in Vata) caffè e alcol, preferire bevande e succhi freschi Proteggersi dal freddo, a cui Vata è molto sensibile Preferire abiti e oggetti di bella fattura e dai colori delicati Soggiornare in luoghi freschi ed evitare lunghe esposizioni al sole d’estate Praticare yoga, meditazione ed evitare spettacoli di terrore e violenza privilegi i sapori piccante, amaro e astringente. Consumare 1-2 cucchiaini di miele al giorno Evitare la sedentarietà Usare oli essenziali stimolanti come geranio, eucalipto, chiodo di garofano, ylang-ylang (spiccati stimoli olfattivi e gustativi) Proteggersi dall’umidità e preferire ambienti secchi e caldi L'Ayurveda considera inoltre una cattiva digestione, un fattore fondamentale nel processo di malattia. I sapori stimolano il potere o fuoco digestivo dell'organismo, detto agni, che bruciando all'interno dell'organismo, anima tutti i processi vitali e biologici, converte il cibo nei tessuti del corpo e corrisponde a tutte le attività metaboliche-enzimatiche. Quando agni è normale, l'appetito è regolare, non vi sono disturbi digestivi, non compaiono aerofagia e meteorismo, l'evacuazione è normale con escrementi di consistenza normale e la persona è pervasa da un senso di benessere e soddisfazione. Tutte le malattie sono dovute alla sua debolezza e alla formazione di ama (le tossine) nel corpo. Un cibo digerito male o parzialmente si trasforma quindi in ama, un residuo freddo e dall'odore fetido, la cui viscosità impedisce ai dosha di circolare liberamente. Se c'è molto ama nel corpo la pelle apparirà opaca, gli occhi spenti, il gusto in bocca sgradevole, l'alito maleodorante, la lingua sporca al mattino, l'urina di colore torbido e scura, la digestione debole, vi saranno stitichezza o diarrea croniche, perdita di appetito e articolazioni doloranti. Agni quindi deve essere messo nella condizione di lavorare bene per purificare il corpo e lo possiamo aiutare con alcuni alimenti specifici, spezie ed erbe come lo zenzero fresco o in polvere, il ghee o burro 16 chiarificato, la cannella, il cardamomo, i chiodi di garofano, il pepe, il rafano e la senape. Il ritmo del fuoco digestivo segue un ciclo giornaliero ben preciso: sale e scende a seconda dell'orario. Grazie ad agni al mattino (6-8h) abbiamo un po’ di fame, molta a mezzogiorno (12-13h) e moderata verso sera (19-20h). Nell'intervallo tra i pasti, toglie l'appetito per favorire il metabolismo del cibo. Una volta che il cibo è stato perfettamente digerito, questo si trasforma in ojas, una sostanza sottile che conferisce forza e vitalità alla persona. La sua conservazione è l'obiettivo principale della prevenzione e terapia ayurvedica. Il cibo ha inoltre tre qualità Sattva, Rajas e Tamas che sono anche i tre principi della salute: - Sattva è il principio dell'intelligenza e dell'armonia - Rajas è quello dell'attività, dell'energia e dell'emozione - Tamas è il principio dell'inerzia e della resistenza. Anche ciascuno di noi manifesta queste tre qualità. Le persone in cui predomina Sattva sono calme, centrate, pacifiche e nel contempo piene di gioia. Danno valore alla verità, alla sincerità, ai rapporti armonici con se stessi e gli altri. Sono di temperamento gentile e generoso e trovano la loro felicità in quella degli altri. Il Dalai Lama è un esempio di persona che manifesta tale qualità. Se predomina Rajas, le persone sono eccessivamente stimolate e possono essere inquiete, agitate, stressate, nervose, impazienti, impulsive, prepotenti e focalizzate sul potere ed il dominio sugli altri. Il mondo degli affari è pieno di influenze rajasiche ( telefoni, pc, scadenze, denaro, ambienti competitivi) e di conseguenza molti uomini d'affari manifestano qualità di questo tipo. Infine se prevale Tamas, le persone possono dimostrare ottusità mentale, mancanza di entusiasmo, pigrizia, negatività, irrazionalità e persino meschinità. Ripiegate su se stesse, tendono all'egoismo, alla paura, al servilismo e all'ignoranza. Come detto prima, anche il cibo può essere sattvico, rajasico e tamasico e quindi può influenzare la mente in modo diretto. I cibi sattvici saranno quindi quelli che armonizzano e rafforzano la mente, consentono alla forza vitale di fluire liberamente nell'organismo e ci proteggono dalle malattie; sono quelli nutrienti, naturali, freschi, biologici, crudi, poco cotti, leggeri, semplici e dal sapore delicato. Eccoli di seguito: frutta fresca o secca, semi 17 oleaginosi, verdure, germogli, legumi, cereali integrali, latticini, oli spremuti a freddo, alghe, acqua naturale e dolcificanti naturali. I cibi rajasici saranno quelli che hanno effetto irritante su mente e sistema nervoso, aumentano ama e sono troppo piccanti, salati, dal sapore troppo intenso, raffinati, surgelati, eccessivamente cotti, in scatola (solitamente esclusi da una dieta yogica). Tuttavia in Occidente se ne possono consumare in quantità maggiori, visto che le necessità dell'ambiente sono così rajasiche. Ecco l'elenco: pollo, agnello, pesce, uova, latticini in quantità eccessiva, zucchero di canna, aglio e cipolla, cioccolato, tè, caffè, spezie piccanti, tabacco, alcuni medicinali e droghe. I cibi tamasici rendono la mente ottusa e sono maleodoranti, artificiali, chimici, devitalizzati, ricchi di grassi e di amido: carne di manzo, vitello e maiale, cibo da "fast food", bibite gassate, formaggi stagionati, zucchero bianco, funghi, alcool, gli avanzi di cibo, il troppo cibo ed alcuni medicinali e droghe. Ogni alimento consumato in eccesso, che sia frutta o verdura, è tamasico. Secondo la tradizione ayurvedica si può raggiungere la beatitudine attraverso un comportamento alimentare adeguato e che prevede le seguenti regole: - consumare cibi freschi e di stagione, evitando gli avanzi - il pasto principale della giornata deve essere il pranzo, mentre colazione e cena possono essere più leggere - evitare di mangiare, se non si è ancora digerito il pasto precedente e se ci si trova in uno stato emotivo alterato - non mangiare velocemente, masticare bene e non alzarsi da tavola troppo sazi o ancora troppo affamati - durante il pasto bere piccole quantità di acqua a temperatura ambiente - mangiare possibilmente sempre alla stessa ora, evitando gli spuntini tra un pasto e l'altro. Non mangiare di notte perché il ritmo digestivo ne risente - mangiare seduti in un ambiente tranquillo, con la mente serena da soli o con persone che apprezzate veramente - durante i pasti evitare di leggere, guardare la televisione o lavorare - essere grati alla natura per l'eterno dono del cibo ed avere lo stesso rispetto che abbiamo per noi 18 - alla fine di ogni pasto rimanere seduti alcuni minuti, prima di tornare all'attività. Alcune di queste indicazioni già le conosciamo mentre altre possiamo farle nostre. Anche la tradizione ayurvedica ha tanto da insegnarci nell'ambito dell'alimentazione. Il punto centrale è che bisogna essere sempre in contatto con il proprio sé per sapere ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male e avere sempre la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Quando mangiamo, cerchiamo d'ora in poi di assaporare bene il cibo che abbiamo in bocca, coinvolgere tutti i nostri sensi come la vista, guardando i colori, come l'udito, sentendo i rumori come il gusto, distinguendo i sapori e come il tatto, sentendo la consistenza. Proviamo inoltre a ritualizzare il momento del pasto, che può diventare così un'esperienza spirituale. Anche nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), l'alimentazione rappresenta uno strumento terapeutico importante. Un famoso detto cinese nell’ambiente medico recitava "cura con le medicine, guarisci con i cibi". Pare inoltre che il primo farmaco dell’Antica Cina fosse un vino ricavato da cereali, di cui rimane un ideogramma. Il cibo e l’aria, in MTC, sono le due fonti dell’energia che proviene dall’esterno e attraverso la quale viviamo; una volta introdotti nel nostro organismo con la digestione e l’inspirazione diventano parte di noi. Tutto ciò di cui ci nutriamo quindi, può cambiare profondamente la nostra biochimica e la nostra genetica. La dietetica è per l'esattezza una branca della MTC e come tale si ispira all’antico pensiero naturalistico e taoista. In tale ambito emerge la teoria Yin-Yang, secondo la quale vi sono due polarità complementari e opposte, che spiegano il continuo processo di mutamento in natura, in relazione l’una all’altra e in relazione all’universo. L’ideogramma cinese che rappresenta lo Yin indica il lato in ombra di un pendio ed è associato a qualità come il buio, lo scuro, il freddo, l’umido, il nascosto, il femminile, il movimento di raccolta, il passivo...mentre l’ideogramma che rappresenta lo Yang indica il lato soleggiato del pendio ed è associato a qualità come luce, chiaro, caldo, asciutto, visibile, maschile, movimento di espansione, attivo. Yin e yang si trasformano l’uno nell’altro, così come la notte è seguita dal giorno e l’estate dall’autunno. 19 Ideogramma Yin-Yang YIN YANG I medici dell’antica Cina avevano già suddiviso gli alimenti in termini yin (raffreddanti) e yang (riscaldanti). Nel nutrire il corpo del malato, il medico faceva ricorso a complesse combinazioni di cibi, in rapporto al potenziale contenuto di yin e yang in ciascuno di essi. Se ragioniamo in termini Yin e Yang, le indicazioni date prima riguardo una sana alimentazione, assumono un diverso significato: quando si parla di cibi ad alta densità calorica come quelli troppo ricchi di grassi e zucchero, si esprime una qualità yin e così per le bevande zuccherate e alcoliche. Per esempio le carni conservate e rosse sono yang. Mentre i cibi di origine vegetale non industrialmente raffinati come cereali, legumi, verdure e frutta sono naturalmente equilibrati in termini yin e yang. Da cui si deduce che i cibi agiscono sull’equilibrio yin-yang del nostro organismo e quindi possono correggerlo o alterarlo. Si tratta di trovare un equilibrio tra le due qualità per mantenere la salute. Oltre ad essere classificati secondo le qualità yin e yang, i cibi seguono la teoria dei 5 elementi o movimenti, che descrivono la trasformazione dell’energia dallo yin allo yang e viceversa e tutte le leggi del cosmo: FUOCO, TERRA, METALLO, ACQUA e LEGNO. Ciascun elemento è associato a una stagione, a un organo, a un sapore... 20 E ogni alimento ha un suo sapore, che non ha il nostro significato. Per sapore di un cibo in MTC si intende la qualità della sua energia. I sapori sono cinque: amaro, dolce, piccante, salato e acido. Ognuno di essi è associato al suo movimento e nutre o distrugge, se in eccesso, un differente organo del corpo. L’amaro, associato all’elemento FUOCO nutre il cuore, il dolce, associato all’elemento TERRA, nutre la milza, il piccante, associato all’elemento METALLO nutre il polmone, il salato, associato all’elemento ACQUA nutre il rene, l’acido o aspro, associato all’elemento LEGNO nutre il fegato. Inoltre gli alimenti dal sapore acido “radunano” l’energia e hanno un effetto astringente, ossia restringono i tessuti e rallentano l’eliminazione dei liquidi. Gli alimenti amari drenano il calore in eccesso fuori dall’organismo. Il sapore dolce è equilibrante e nutriente e favorisce la produzione dell’energia. Il sapore piccante stimola la circolazione dell’energia e dei liquidi vitali e aiuta a eliminarli dal corpo quando sono in eccesso. Infine alimenti dal 21 sapore salato hanno virtù emollienti, affinano, purgano, aiutano a dissipare l’energia. Attraverso la combinazione di questi sapori si può equilibrare, stimolare o rallentare la circolazione dell’energia nell’organo, viscere o meridiano corrispondenti. Per tale motivo, il fatto di mangiare troppo spesso cibi con un determinato sapore, può alterare l’equilibrio dell’energia e provocare malattie. Assunti in grande quantità, ogni sapore aiuta a disperdere l’energia dell’organo corrispondente e la stimola nell’organo da cui quest’ultimo è dominato. Invece, in piccola quantità, ogni sapore riequilibria l’energia dell’organo a cui è legato. Gli alimenti quindi possono essere utilizzati a seconda del loro sapore per stimolare o al contrario disperdere l’energia nell’ organo, nel viscere e meridiani corrispondenti. Come l'Ayurveda, anche la MTC pone alla base della salute il rapporto armonico tra il comportamento umano e l'ordine naturale. Un esempio è dato proprio dall'alimentazione che in entrambe le tradizioni, deve variare nel corso dell'anno a seconda delle stagioni e delle esigenze personali, in modo da creare equilibrio tra l'uomo e la natura. Entrambi i sistemi rappresentano il prodotto di uno sforzo, durato millenni, per favorire l'interazione e l'armonizzazione tra l'uomo e l'ambiente e sistemi altrettanto importanti esistono anche in altre tradizioni di tutto il mondo. Poter studiare e approfondire tradizioni diverse, ci offre l'opportunità di integrare al nostro stile di vita consigli e suggerimenti utili per migliorare sempre di più la nostra salute. 22 4. La Macrobiotica Un'altro modello che ha attirato il mio interesse è quello Macrobiotico secondo George Oshawa, che apre una via di comunicazione con il pensiero occidentale. Il termine deriva dal greco macros (lungo) e bios (vita). Si tratta di uno stile alimentare ispirato al buddismo Zen. Secondo Oshawa il segreto della salute e del benessere risiede nell'equilibrio tra i due principi fondamentali Yin e Yang. I suoi metodi di indagine non sono stati condivisi dai cultori della MTC, per il fatto che Oshawa identifica lo yang con la contrazione e lo yin con l'espansione, modificando quindi l'interpretazione corrente del principio Yin-Yang. Questa divergenza però non è importante in questa sede, perchè il filo conduttore del mio lavoro è la ricerca di un modello alimentare da utilizzare tutti i giorni e che ci aiuti a preservare la salute. Il sistema di pensiero fondato sulla dialettica yin-yang è molto interessante per noi occidentali, perchè ci consente di allargare lo sguardo. Esso viene anche definito come il principio unificatore della realtà, che ci aiuta a comprendere la molteplicità dei fenomeni naturali e a coglierne l'unità sottostante ed i rapporti tra le parti. Si tratta di un approccio intuitivo diverso da quello scientifico e analitico, a cui siamo abituati. Utilizzare il metodo yin e yang, ci permette di sviluppare una forma di pensiero "orizzontale" che unisce in modo trasversale i fenomeni della realtà e che è complementare al pensiero "verticale" basato sul ragionamento logico, tipico della società occidentale. I due pensieri si possono integrare e completare a vicenda e aiutarci a trovare la connessione tra l'essere umano e il pianeta in cui vive. Questo sistema di pensiero, nuovo per noi, ci permette di affiancare al ragionameno sui dati scientifici, uno strumento utile per affrontare le realtà in modo creativo: l'intuizione. Ohsawa poi tenta di astrarre l’idea dello yin-yang dal suo contesto culturale e dai suoi riferimenti tradizionali, aprendo la possibilità di applicarlo in modo creativo ad argomenti nuovi ed a metodi sperimentali diversi. Viviamo in un mondo dove i cicli naturali vengono ignorati, i ritmi sonno veglia sono arbitrari, si pratica scarsa attività fisica in generale e si mangiano alimenti che in natura non esistono. In un contesto tale è complicato gestire le nostre esigenze alimentari in modo intellettuale attraverso le diete che ci vengono proposte e la 23 conta delle calorie, perchè le necessità variano con estrema velocità. Per questo motivo sviluppare l'intuizione attraverso una buona pratica quotidiana ci permette ci capire cosa è meglio per noi. La nuova formulazione di yin-yang secondo Ohsawa crea quindi un ponte tra l'intelletto di noi uomini occidentali e un diverso sistema di pensiero più orientale, fondato sul fluire dinamico dell'equilibrio tra due tendenze opposte e complementari, che ritroviamo in tutti gli aspetti della realtà, tra cui l’alimentazione. Ci offre la possibilità di esplorarlo e accogliere a mente aperta delle nuove idee, che possono integrare in modo naturale le nostre. 24 5. A proposito di cibo...in Macrobiotica Una volta che un alimento viene introdotto nell'organismo, entra a far parte di esso e gli comunica le sue qualità specifiche in termini di yin-yang, oltre a determinare diversi effetti nutritivi e funzionali. Un alimento e qualsiasi altro fenomeno della natura non sono solo yin o solo yang, perchè queste due qualità sono contemporaneamente presenti e relative l'una all'altra. Per esempio una mela, se paragonata all'uva è più yang perchè la prima ha una struttura compatta, con una polpa consistente e dei semi concentrati al suo interno. L'uva invece è costituita da un grappolo che manifesta una tendenza espansiva, ha degli acini di consistenza morbida ricchi di acqua e quindi più yin. Ma se paragoniamo la mela ad una carota, quest'ultima è sicuramente più yang perchè ancora più compatta e cresce sottoterra. All'interno della stessa mela poi vi sono elementi yin come la polpa più soffice e periferica rispetto ai semi che sono più interni, piccoli e compatti, quindi più yang. Bisogna sempre contestualizzare tutti i fenomeni e in questo caso le diverse varietà di frutta, per farne una classificazione relativa, dal momento che gli equilibri e le relazioni in natura sono infiniti, anche all'interno dello stesso frutto. Non possiamo separare le due qualità visto che la loro compresenza rende possibile l'esistenza. Un altro concetto da tenere presente è che quando yin e yang agiscono dall'esterno su un qualsiasi organismo, determinano un effetto opposto nel senso che yang crea yin mentre quando agiscono dall'interno determinano l'effetto corrispondente alle loro caratteristiche. Un esempio della prima situazione è il fattore ambientale: un clima freddo yin tende a creare yang, ossia contrazione dei tessuti e predisposizione all'attività mentre un clima caldo yang crea yin sotto forma di rilassamento ed espansione dei tessuti con la tendenza ad essere meno attivi. Per quanto riguarda invece gli alimenti, si verifica la secona situazione in cui gli alimenti yang produrranno nell'organismo effetti yang, al contario dei cibi yin che daranno un effetto yin. Le carni rosse, i salumi, la cacciagione e i formaggi stagionati avranno un effetto riscaldante; le uova e il pesce sono neutrali, anche se gamberetti, aragosta e crostacei tendono a essere riscaldanti. Più o meno neutrali sono anche i cereali ed i legumi, ad 25 eccezione del grano saraceno ed avena che sono riscaldanti e fagioli di soia che sono rinfrescanti. Le verdure vanno da neutrali a leggermente raffreddanti, eccetto quelle più piccanti che sono riscaldanti e quelle raffreddanti come pomodori e zucchine. Lo yin della stagione fredda crea infatti verdura e frutta yang, più compatte e povere di potassio, mentre lo yang della stagione calda ne produce di molto yin. Queste relazioni ci aiutano a scegliere gli ortaggi più adatti alla stagione, anche se basta cercare di acquistare e consumare prodotti stagionali, per non incorrere in una scelta errata. La prima grande distinzione quindi che si può operare è quella tra cibo animale e vegetale. Un animale è mobile, attivo e caldo, quindi più yang rispetto ad un vegetale che è immobile, meno attivo e freddo. Il cibo animale contiene meno acqua (yin), e più sodio (yang) e meno potassio (yin) delle verdure e della frutta. Esso determinerà nel corpo umano un effetto più yang, ossia conferirà tono ai tessuti, ne stimolerà la contrazione, darà più calore e stimolerà all'attività fisica. Quello vegetale invece determinerà un effetto più yin e quindi tenderà a rilassare e rinfrescare, a conferire tranquillità. Se assunti in quantità esagerata, il primo produrrà indurimento dei tessuti ed uno stato di tensione nervosa ed irritabilità, il secondo fragilità, freddolosità e timidezza. Come vediamo, un alimento può influenzare il nostro comportamento ed i nostri stati emotivi. All'interno dei cibi di origine animale si può fare un ulteriore distinzione tra quelli più salati e con un contenuto minore di acqua (quindi più yang) e quelli meno yang: PIU' YANG Salumi e formaggi salati Uova Carni rosse Carni bianche, formaggi, volatili Pesce, molluschi MENO YANG 26 L'effetto esercitato sull'organismo dai suddetti alimenti sarà diverso. I primi, animali da terra, tenderanno infatti a determinare più depositi e ristagni nel corpo come ad esempio deposito di colesterolo, indurimento tissutale e conferiranno più calore rispetto agli ultimi, animali di mare. Le carni bianche ed i formaggi cosiddetti freschi hanno caratteristiche intermedie. Per quanto riguarda gli alimenti vegetali come cereali, legumi, semi oleaginosi, verdura, frutta sono generalmente più yin dei cibi animali, anche se tra loro abbiamo rappresentanti più yang come i chicchi dei cereali integrali (miglio, grano saraceno), quelli intermedi come riso, grano e farro fino a quelli più yin come il mais. Come si vede, all'interno di qualsiasi gruppo ciascun singolo elemento può essere yin o yang a seconda con quale altro elemento lo confrontiamo. I legumi sono più yin dei cereali perchè più grandi e ricchi di proteine e grassi; i semi oleaginosi invece sono più yin dei legumi perchè ancora più ricchi di grassi e proteine (che hanno caratteristiche yin). Tra le verdure ci sono quelle che crescono verso il basso che sono più yang di quelle che crescono a livello del terreno, a loro volta più yang di quelle che crescono verso l'alto. Quindi carote e radici sono più yang di cipolle e rape, che a loro volta sono più yang di insalate e bietole, sempre più acquose. Tra la frutta che è più yin della verdura, perchè più acquosa e zuccherina, all'estremo yang troviamo la frutta selvatica, di piccole dimensioni e che cresce vicino alla terra. Più yin della precedente sarà la frutta di stagione e delle nostre zone climatiche, che cresce sugli alberi (mele, pere, pesche, albicocche,...). Ancora più yin la frutta tropicale che cresce in climi molto caldi (yang) e uva e fichi che essendo molto zuccherini, sono all'estremo yin. Quando il clima è più caldo (yang), il frutto assume caratteristiche più yin e viceversa. Più c'è acqua (yin), più le piante si sviluppano e assumono caratteristiche più yang. Si tratta di un flusso continuo di relazioni ed equilibri tra le due tendenze. All'inizio è difficile cogliere le qualità yin e yang di un alimento, ma con la pratica diventa più naturale. Nello schema che segue introduciamo anche gli alimenti dolci che sono all'estremo yin, il latte e lo yogurt. 27 PIU' YIN Dolci Yogurt, frutta Latte, formaggi freschi, verdure Semi, cereali integrali Legumi MENO YIN Cereali integrali MODERATAMENTE YANG Anche se molti latticini sono piuttosto yang, altri come ricotta, latte, yogurt sono più yin dei cereali, dei legumi, ecc. Affermare però che lo yogurt sia yin come la frutta, non vuol dire che i due alimenti abbiano lo stesso effetto. In comune hanno solo un effetto rinfrescante ed espansivo. Per il resto, sappiamo tutti che appartengono a due categorie ben diverse. Per non parlare del fatto che un eccesso di latte e yogurt è stato ormai associato ad allergie, intolleranze, raffreddori cronici, produzione di muco in diversi distretti corporei. I dolci industriali preparati con elevate quantità di grassi, zucchero, farine raffinate e chissà cos'altro ancora, si trovano all'estremo yin. Negli ultimi anni il loro consumo è aumentato moltissimo per controbilanciare l'eccesso di yang della dieta moderna. Gli alimenti dolci con cui dovremmo soddisfare il bisogno di yin sono la frutta ed i dolci fatti in casi con ingredienti naturali. Tra i condimenti all'estremo yang troviamo il sale, che se consumato in eccesso determina aumento della pressione arteriosa, indurimento, rigidità tissutale e indebolimento del sistema scheletrico. Utilizzarlo quindi con moderazione, ricordando che la sua aggiunta ad un piatto, deve solo esaltarne il sapore, senza coprirne il gusto. 28 L'olio, secondo all'aceto, è invece il condimento più yin della lista, rispetto al burro che è più yang. Quest'ultimo è consigliabile solo in climi freddi. Per ultime elenchiamo le bevande, che non sono degli alimenti, ma ormai così diffuse da ritenere interessante conoscerle nel loro aspetto yin-yang: PIU' YIN Liquori Vino, birra Succhi di frutta, bevande soia e riso Tè e caffè Menta, karkadè, ecc. Acqua MENO YIN MENO YANG Timo, finocchio, ecc..tè bancha, tè kukicha Tè mu Bevanda ginseng PIU' YANG Come si può vedere tè e caffè sono molto yin. Il loro effetto stimolante deriva dal liberare con rapidità lo yang presente nell'organismo, piuttosto che comunicargli energia. Contenerne quindi l'utilizzo. Il tè giapponese di rametti o kukicha e il tè Mu invece non agiscono come stimolanti immediati e rinforzano l'organismo. Ne viene quindi consigliato il consumo nella dieta. Le bevande alcoliche sono più o meno yin a seconda del tasso alcolico e degli ingredienti in esse contenute. 29 I soft drink, contenendo zucchero, caramello, sciroppo di glucosio, coloranti, ecc... sono molto yin e difficili da equilibrare nell’ambito del sistema yin-yang. Sono quindi prodotti da evitare, visto che determinano aumento glicemico e diabete. Ecco di seguito la classificazione yin-yang degli alimenti e delle bevande descritti fino adesso. 30 Il fatto che il principio unificatore yin-yang ed i dati scientifici raccolti da tutti i ricercatori del mondo sull'alimentazione siano in perfetto accordo, fa di questo metodo un ausilio in più per noi nell'affrontare in modo naturale una dieta idonea per conservare lo stato di salute e non ammalarsi. Gli alimenti centrali del diagramma precedente (cereali integrali, verdure, legumi, semi e frutta) sono quelli protettivi per la salute, al contrario di quelli posti agli estremi (salumi, formaggi salati, carne rossa, uova all'estremo yang e gelati, liquori, dolci zuccherati, aceto, vino, birra all'estremo yin) che sono dannosi. Al centro troviamo infatti le sostanze nutritive necessarie al nostro organismo: gli acidi grassi Omega 3 del pesce, quelli essenziali dei semi oleaginosi e del germe dei cereali integrali, i carboidrati complessi dei cereali integrali, le proteine provenienti sia dai legumi che dal pesce e per finire minerali e vitamine contenuti nella frutta e nella verdura. Gli alimenti posti agli estremi non sono invece necessari da un punto di vista nutrizionale, anzi sono molto problematici per la salute (vedi per esempio zucchero e dolci). Con queste poche nozioni è possibile costruire uno schema di riferimento da utilizzare quotidianamente nella scelta di combinazioni alimentari equilibrate secondo l'approccio yin-yang. Nella figura che segue ogni gruppo di alimenti è bilanciato e completato da quello opposto. Alimenti moderatamente yang come i cereali integrali sono equilibrati da alimenti moderatamente yin come legumi, semi e le verdure meno yin. Altri estremamente yang come salumi e carni rosse sono bilanciati dal vino, da insalate, funghi, frutta e succo d'arancia. 31 SALUMI, FORMAGGI SALATI, CARNI ROSSE, UOVA LEGUMI, SEMI, VERDURE TONDE, RADICI, FOGLIE VERDI SCOTTATE FOGLIE VERDI SCOTTATE, INSALATE, CEREALI RAFFINATI, (FRUTTA) INSALATE, RAVANELLI, RAMOLACCIO, ORZO SELVATICO, FRUTTA, BIRRA (VINO) FORMAGGI, CARNI BIANCHE INSALATE, FRUTTA, FUNGHI, SUCCO D’ARANCIO, VINO PESCE, MOLLUSCHI CEREALI INTEGRALI I dati scientifici a nostra disposizione confermano la veridicità delle suddette combinazioni. E questa è un'altra conferma del fatto che scienza e metodo yin-yang si completano a vicenda. L'obiettivo è dunque quello di realizzare il miglior equilibrio possibile tra gli alimenti che consumiamo tutti i giorni, ricordando che questo però varia in funzione dell'ambiente nel quale si vive e dello stile di vita. La nostra civiltà trova il suo equilibrio consumando alimenti meno estremi dello spettro yin-yang, visto che difficilmente siamo esposti a temperature estreme e conduciamo una vita abbastanza 32 sedentaria e stanziale. Di contro l'uomo primitivo europeo che visse nei freddi periodi glaciali, adottò un'alimentazione nella quale il cibo animale yang era presente in grandi quantità, rispetto a quella delle popolazioni vissute contamporaneamente in climi più caldi che erano prevalentemente vegetariane. Il cibo animale, quando disponibile, ha permesso all'uomo primitivo di sopravvivere in un ambiente ostile perchè fonte di grassi e vitamine del gruppo B, totalmente assenti nei vegetali e più termogenico rispetto ai carboidrati per difendersi dal clima freddo. Come regola generale in un clima o in una stagione più fredda possiamo permetterci di consumare ( qualche volta!!!!) una quantità maggiore di cibo animale e di grassi che producono calore, anche se vivendo in abitazioni super riscaldate e rivestiti da indumenti pesanti, non siamo esposti direttamente al freddo. In questa stagione daremo poi la precedenza a verdura e frutta cotta perchè quella cruda è eccessivamente rinfrescante e tra i cereali è molto consigliato il grano saraceno sia sotto forma di pasta che di chicchi. Ricordiamo inoltre che anche il metodo scelto per preparare un alimento può influenzarne le qualità. In generale la cottura e quindi il calore ed i tempi più o meno lunghi a cui esponiamo gli alimenti e la pressione della pentola a pressione rendono questi ultimi più yang. Tra le diverse cotture vi sono poi quelle più yang come la frittura e la cottura in forno e quelle più yin come la scottatura e la bollitura. 33 6. Consigli pratici per una alimentazione sana Arrivati a questo punto siamo in grado di delineare delle linee guida generali da utilizzare per alimentarsi, senza incorrere in gravi errori. Che cosa eliminare? - ELIMINARE LO ZUCCHERO, I DOLCIFICANTI RAFFINATI (fruttosio, sciroppo di glucosio, sciroppo di agave) E TUTTI GLI ALIMENTI CHE LI CONTENGONO, come dolci, dolciumi, gelati, prodotti da forno e industriali, soft drink, bevande zuccherate, inclusi succhi di frutta, aperitivi e liquori dolci. Sono tollerati un po’ di miele, succo d'acero e malti di cereali, reperibili nei negozi di alimenti naturali. - ELIMINARE TUTTI GLI ALIMENTI SINTETICI ED INDUSTRIALI, come alimenti precotti a lunga conservazione, alimenti in scatola e tutti quelli che contengono ingredienti artificiali come gli additivi alimentari (conservanti, coloranti, antiossidanti, correttori di acidità, addensanti, emulsionanti, stabilizzanti, aromi e glutammati). Alcuni sono innocui mentre altri sono tossici, allergenici, cancerogeni ed esplicano un'azione biologica. (Vedi tabella dei principali additivi in appendice a pag. 51). - RIDURRE AL MINIMO O ELIMINARE GLI ALIMENTI CHE CONTENGONO MOLTI GRASSI SATURI DI ORIGINE ANIMALE E SALE, come salumi, insaccati, affettati in genere e formaggi industriali ricchi di polifosfati. - MINIMIZZARE IL CONSUMO DI LATTE E LATTICINI. - DIMINUIRE IL CONSUMO DI CARNE ROSSA, scegliendo preferibilmante prodotti biologici e da animali allevati secondo natura. - RIDURRE L'UTILIZZO DI BEVANDE ALCOLICHE. Che cosa mangiare allora? 34 - CONSUMARE OGNI GIORNO VERDURE E FRUTTA DI STAGIONE, applicando la regola della varietà. - MANGIARE QUOTIDIANAMENTE CEREALI INTEGRALI (riso, miglio, farro, grano saraceno, quinoa, orzo,..) PASTA SEMINTEGRALE O DI SEMOLA DI GRANO DURO. - INCLUDERE NELLA DIETA DI TUTTI I GIORNI DEI LEGUMI A SCELTA TRA fagioli, lenticchie, fave, ceci, piselli, soia, ecc...come fonte di proteine vegetali. - PREDILIGERE PRODOTTI DI STAGIONE A KM 0 BIOLOGICI, privi di residui di fitofarmaci e concimi chimici. Consumare frutta e verdura di stagione, permette di trarre il massimo beneficio da un punto di vista nutrizionale in termini di vitamine e minerali. (Vedi tabelle Frutta e Verdura di stagione in appendice a pag. 48). - SOSTITUIRE LE CARNI ROSSE CON POLLAME, CONIGLIO BIOLOGICI E PESCE NON DI ALLEVAMENTO E MOLLUSCHI. Oltre alla qualità del cibo, è molto importante il modo con il quale lo mangiamo. Abbiamo imparato dall'Ayurveda che un ambiente sereno è indispensabile per digerire bene. Un alimento dalle qualità eccellenti può diventare dannoso se consumato mentre siamo arrabbiati, nervosi o concentrati su altro, mentre un cibo di scarsa qualità, mangiato in buona compagnia e con gratitudine, diventa migliore. Evitare quindi di mangiare davanti alla televisione o al PC o ancora peggio discutendo. Dedicare al pasto il giusto tempo e masticare piccoli bocconi con calma e a lungo, fino a 30-50 volte!!! Infine alzarsi da tavola con ancora un po’ di appetito e la sera andare a dormire almeno due o tre ore dopo aver terminato la cena, quando la digestione è stata ultimata. Ciascuno di noi deve poi trovare il suo equilibrio, a seconda delle proprie esigenze. Ci sono persone che preferiscono consumare una colazione abbondante e quelle che al mattino fanno fatica a mangiare. Chi per motivi lavorativi, deve pranzare in modo leggero e la cena riamane l'unico pasto tranquillo. In tal caso conviene 35 consumare una cena meno ricca di cereali e più incentrata su proteine e grassi. Gli equilibri sono tanti e vanno sperimentati. Possiamo schematizzare le nozioni raccolte fino adesso e suddividerle nei vari pasti, lasciando piena libertà di scelta: - una COLAZIONE a base di cereali integrali, frutta fresca di stagione e secca, quindi muesli e fiocchi di cereali non zuccherati, mandorle, nocciole, noci e altri semi oleaginosi insieme ad una tazza di caffè (poco) o quello di cereali, tè verde o latte vegetale di riso, avena, ecc. Dolcificare eventualmente con del malto di cereali, poco miele o sciroppo d'acero, per evitare di introdurre troppi zuccheri*. In alternativa, qualche biscotto o fette biscottate con marmellata senza zuccheri aggiunti e privi di dolcificanti sintetici tipo aspartame, xilitolo, saccarina. Se si preferisce la colazione salata si possono consumare pasta o cereali avanzati il giorno prima. - Un PRANZO a base di cereali integrali o semintegrali e verdure con un po’ di proteine quindi riso, pasta, orzo, farro, grano saraceno, quinoia, miglio accompagnate a verdure di stagione e con l'aggiunta di legumi o pesce e molluschi tipo pasta con le vongole. - Una CENA a base di proteine di origine animale o vegetale a rotazione tra pesce, molluschi, carni bianche, talvolta uova, tempeh o più di rado tofu e seitan. Il tutto accompagnato da molte verdure sia crude che cotte e una piccola porzione di cereali a piacere, nel caso in cui a colazione e a pranzo non se ne siano consumati, altrimenti anche no. E per finire, se si desidera, un dessert senza zucchero. *Le colazioni troppo dolci come cappuccino e brioche, danno sì energia immediata ma dopo poche ore provocano un abbassamento repentino della glicemia e quindi si ha la neccessità di introdurre ancora zucchero. Le continue impennate del tasso glicemico possono alla lunga danneggiare il pancreas, provocando il diabete. 36 Seguendo questo schema generale, si possono creare infinite combinazioni alimentari, che ci aiutano a fare dei pasti equilibrati. Se siamo delle persone sane, dinamiche e allegre, ci possiamo permettere di mangiare un po’ di tutto, anche cibi dalle qualità più estreme e far riferimento alle suddette regole alimentari. Se invece conduciamo una vita molto sedentaria, soffriamo di alcune patologie, bisogna essere più attenti e consumare cibi nella fascia centrale dello spettro yin-yang. Vi sono infatti dei fattori individuali come lo stato di salute, l'età (vedi i bambini), la costituzione, alcune fasi della vita come la gravidanza che richiedono degli accorgimenti ulteriori ed in alcuni casi una dieta personalizzata che va stabilita con un medico specialista. 37 7. Imparare a leggere le etichette Un'altro passo importante è quello di rimparare a fare la spesa, leggendo con attenzione le etichette. Gli ingredienti dei prodotti alimentari sono per legge elencati in ordine decrescente di quantità. Il primo ingrediente riportato è quello presente in quantità maggiore e cosi via... Da un'etichetta si possono quindi dedurre molte informazioni sull'alimento in termini di qualità, quantità e genuinità degli ingredienti che lo compongono. Pensiamo ad esempio ai cibi contenenti "grassi idrogenati", che sarebbero totalmente da evitare. Li ritroviamo quasi ovunque: nelle margarine industriali, nei biscotti, negli snack, nelle patatine fritte, ecc. I grassi idrogenati sono grassi saturi, ottenuti attraverso un processo industriale di idrogenazione dei grassi insaturi e sono responsabili delle malattie cardiovascolari, dell'aumento del colesterolo cattivo (LDL) e diminuzione della flessibilità dei vasi sanguigni. Quando invece ci imbattiamo in un prodotto alimentare contenente in etichetta la dicitura "grassi vegetali o grassi non idrogenati o oli di semi vari", non possiamo sapere a quali grassi i produttori si riferiscono! Molto spesso si tratta di olio di palma o palmisti, che costano poco all'industria alimentare e danno dei prodotti dal sapore gradevole, ma sono acidi grassi saturi molto dannosi per le nostre arterie. Anche l'olio di colza non è consigliabile perchè ricco di acido erucico, che si accumula nei grassi del muscolo cardiaco determinando delle alterazioni. Se iniziamo a leggere le etichette, scopriremo che lo zucchero è ovunque, persino nel prosciutto cotto. Da un punto di vista chimico per zucchero si intende la molecola di saccarosio, costituita da glucosio e fruttosio. Se in etichetta leggiamo la dicitura "senza zucchero" e di seguito tra gli ingredienti: sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio o destrosio e maltosio, si tratta sempre di zucchero. Un paziente diabetico che acquista un prodotto di questo tipo, viene tratto in inganno se non fa attenzione e con il rischio di peggiorare il suo stato di salute. 38 8. Consapevolezza alimentare e meditazione Il mio percorso è giunto ad un punto cruciale. Come possiamo diventare consapevoli del cibo che compriamo e mangiamo? Quante volte ci capita di fare la spesa in modo frettoloso, senza soffermarci sulle etichette e senza programmare dei pasti equilibrati? Quando siamo al supermercato, arriviamo alla cassa con un carrello carico di cibi pronti o surgelati, che richiedono poco tempo per essere cucinati. E quante volte mangiamo pensando ad altro, guardando la televisione, discutendo animatamente con familiari e colleghi e finiamo il pasto senza accorgerci? Per diventare più consapevoli del cibo che mangiamo, dobbiamo prestare attenzione al "qui ed ora" ed essere sempre presenti a noi stessi, vigili, concentrati sul momento che viviamo, sia che stiamo masticando sia che stiamo cucinando. La consapevolezza abbraccia e assimila ogni esperienza che si presenta davanti a noi. Ci vuole però costanza ed esercizio per svilupparla. Le antiche pratiche meditative della tradizione yogica ci possono venire in aiuto. La meditazione è la pratica di concentrarsi su un qualsiasi oggetto che può essere una parola, la respirazione, un'immagine, un cibo! Nella vita di tutti i giorni la nostra mente continua ad elaborare una montagna di emozioni, pensieri, impressioni e sensazioni. Quando si medita dunque ci si concentra e al contempo si tenta di limitare gli stimoli che vengono dall'esterno e che sollecitano il sistema nervoso, calmando la mente. Il segreto della meditazione sta nell'imparare a sviluppare, concentrare e dirigere la consapevolezza. La meditazione sul cibo ci consente di goderci di più i nostri pasti, di facilitare la digestione e ridurre le tensioni e lo stress. Ecco qui di seguito una meditazione di Stephan Bodian (psicoterapeuta e insegnante di meditazione), sul mangiare consapevolmente, da sperimentare: 1. Prima di iniziare a mangiare, prendetevi qualche istante per ringraziare per il cibo che state per deglutire. Potete riflettere sulla terra e sul sole che hanno generato questo cibo e sulle persone che hanno faticato per portarlo sulla vostra tavola, oppure ringraziare Dio o lo spirito, o anche stare seduti in silenzio provando gratitudine per ciò che avete. Se mangiate con 39 altre persone, potete tenerle per mano, sorridendovi reciprocamente o mettendovi in contatto in qualche altro modo. 2. Portate consapevolezza verso le vostre mani, mentre sollevate il cibo per portarlo alla bocca. In alcune tradizioni monastiche, si mangia più lentamente del solito; potete provare questa esperienza. Oppure potete mangiare alla vostra velocità normale, ma rimanendo sempre completamente consapevoli. 3. Siate completamente consapevoli nel momento in cui il primo boccone di cibo entra nella vostra bocca, sollecitando con sensazioni positive le vostre papille gustative. Osservate in che modo la mente giudica il sapore: "Troppo saporito o salato", oppure "Non è quello che mi aspettavo". Osservate in che modo le emozioni si mescolano: disappunto, sollievo, irritazione, gioia. Siate consapevoli di qualsisi ondata di piacere o calore o altre sensazioni fisiche. Godetevi il cibo! 4. Se parlate mentre mangiate, osservate in che modo parlare vi influenza. Ci sono argomenti che vi creano tensione o vi rendono difficile la digestione? Parlare vi tiene lontani dal godimento del cibo, o riuscite a fare entrambe le cose contemporaneamente? 5. Mentre mangiate, rimanete pienamente consapevoli di ciascun boccone. Questo è probabilmente il punto più difficile, perchè la maggior parte delle persone tende a distrarsi, una volta che conosce il sapore del cibo che sta mangiando. Potete però continuare a godervi il sapore momento dopo momento, boccone dopo boccone. Se vi distraete, fermatevi e respirate per qualche istante prima di ricominciare. Diventare più consapevoli significa imparare a respirare, camminare e mangiare in modo differente. Bisogna però rallentare i ritmi a cui siamo abituati, riscoprendo nella calma azioni quotidiane che prima erano automatiche! E passo dopo passo cominciamo a goderci il momento presente, caricandolo di nuovi significati. Impariamo per esempio ad apprezzare di più il cibo che mangiamo e magari a 40 ritrovare quel legame con la natura che per la maggior parte di noi è andato perduto. Il rispetto per l'ambiente che ci ospita è sacro, visto che in una visione olistica della realtà, siamo parte di esso. Siamo tutti interconnessi e non seperabili. Ogni nostra azione influenza il mondo che ci circonda. Invece di distruggerla e sfidarla dobbiamo ringraziare le natura. E questo sentimento di gratitudine (come ha recitato in un seminario, il dottor Franco Berrino, epidemiologo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) deve essere allargato anche al cibo che mangiamo e ancora al mondo intero, all'ordine dell'universo, ai genitori che ci hanno dato la vita, ai figli, agli amici ed ai nemici, agli ostacoli e alle difficoltà che ci aiutano a crescere ed evolvere. Ricordiamoci in ogni momento di gettare il seme della gratitudine per tutto quello che abbiamo. Solo così possiamo guarire nel corpo e nello spirito! Coltivare la gratitudine per ogni aspetto buono o meno della vita ci rende persone più sane e felici. E per vivere in salute, oltre a coltivare la gratitudine, è importante: - non sentirsi mai stanchi senza ragione - avere buon appetito non solo di cibo ma anche in senso allargato, quindi aver curiosità intellettuale verso il mondo, appetito sessuale, ecc. - avere un buon sonno - avere una buona memoria sopratutto del corpo, per ricordare cosa ci fa male e cosa invece ci fa bene - aver buon umore e sorridere anche quando non ne abbiamo motivo - praticare la giustizia o essere degli uomini giusti - avere una buona agilità e flessibilità nel corpo e nella mente; aprirsi ad altre strade di conoscenza, filosofiche, spirituali. Per quanto riguarda la spiritualità, al di la dei diversi orientamenti religiosi e sempre nel rispetto delle differenze, è importante che ognuno di noi percepisca un qualcosa di più profondo, di superiore, di impermanente, di trascendente e che al tempo stesso permea ogni cosa. La dimensione spirituale è un mistero sacro che da significato, scopo e verità alla vita umana. In tutte le tradizioni religiose esiste un qualcosa che mette l’uomo in connessione con tutti gli altri esseri viventi e con la realtà più grande, su cui si basa la vita. Coltivare la 41 spiritualità, qualsiasi essa sia, ci aiuta a dare un significato più profondo alla nostra esistenza. Dalla consapevolezza che siamo parte di un "tutto" in continua trasformazione nasce non solo la salute ma la possibilità di donare un futuro migliore al nostro pianeta. 42 9. I sette livelli di consapevolezza alimentari Sempre secondo il Dott. Berrino vi sono diversi livelli di consapevolezza alimentare e ognuno di noi ne incarna uno. Nell'arco della nostra vita possiamo però sempre evolvere verso quelli successivi, dal momento che non sono delle realtà statiche ma dinamiche. Ecco i livelli: - 1° livello Materiale, il più basso. Corrisponde all'istinto di riempirsi la pancia quando si è affamati. Lo troviamo nel lattante che piange quando ha fame e che non ha tanta consapevolezza. Alcuni di noi rimangono fermi qui, ma più facilmente evolvono verso quello successivo - 2° livello Sensoriale, che va dallo svezzamento al primo settennio, momento in cui si creano i gusti. I bambini iniziano ad assaggaire di tutto, dai dolci alla Coca-Cola®.... Imitano gli adulti che con i loro comportamenti errati possono fare dei danni. A questo livello c'è il tipico frequentatore delle trattorie domenicali, dove si mangia di tutto, dall'antipasto al dolce, limoncello incluso! Qualcuno di più evoluto passa poi a quello successivo - 3° livello Sentimentale che invece rispecchia il comportamento alimentare dell’età compresa tra i 7 ed i 14 anni, periodo in cui si mangiano le buone cose preparate dalla mamma e dalla nonna. Si inizia infatti ad apprezzare il buon cibo preparato in famiglia. In questo periodo ci si identifica con l'adulto che deve diventare un buon esempio. Di solito è a questo livello, che la persona in sovrappeso si rivolge al medico ed è disposta a rinunciare a tutto all’infuori del cappuccino con la brioche! - 4° livello Intellettuale lo ritroviamo nei ragazzi adolescenti, che esprimono spesso in famiglia dei giudizi intellettuali del tipo che “il fumo è nocivo!” o in quei nutrizionisti che ragionano solo in termini di calorie, grassi, colesterolo, ecc. Si opera una distinzione netta tra il cibo che fa male e quello che fa bene. Poi si arriva al livello successivo - 5° livello Ideologico che ritroviamo nel terzo settennio, in quei ragazzi dove prevale il giudizio ideologico e che diventano vegani o vegetariani per il rispetto degli animali e magari mangiano patatine fritte e bevono Coca-Cola®, che sono alimenti vegetariani!!! 43 - nel 6° livello Sociale rientrano le persone adulte che si preoccupano del cibo per la comunità e dell'uguaglianza tra gli esseri umani. Ad esempio, le mamme che si interessano del problema delle mense scolastiche, i volontari che dedicano il loro tempo alle mense dei poveri. Ed infine - il 7° livello della Giustizia, è quello della persona che sa scegliere il cibo che fa bene e nel contempo rispetta la Terra. Chi raggiunge questo livello di consapevolezza non può fare a meno di chiedersi da dove viene il cibo che si compra, quanto è stato danneggiato o sfruttato il pianeta per produrlo! Colui che si trova a questo livello, si siede a tavola e ringrazia per quel cibo con un pensiero o una preghiera chi l'ha prodotto e chi l'ha cucinato. Come dicevo prima, ciascuno di noi si trova ad un determinato livello e può cercare di evolvere verso quelli successivi, lavorando sulla consapevolezza, che non riguarda solo le nostre abitudini alimentari ma abbraccia tutte la persona, intesa come unità di corpo, mente e spirito. Per crescere dobbiamo abbattere le nostre false convinzioni ed i nostri pregiudizi ed aprirci ad altre strade di conoscenza, sperimentando nuove realtà. Solo così andremo incontro ad una radicale trasformazione interiore che si manifesterà non solo nel corpo, nella mente e nello spirito ma anche nell’ambiente che ci circonda. 44 Conclusioni Le nostre scelte alimentari devono da questo momento in poi diventare sostenibili. Un'alimentazione come quella occidentale e dei paesi industrializzati è dannosa per la salute umana e per quella dell'intero pianeta. Quelle che noi chiamiamo ricchezza e salute sono in realtà povertà e malattia, sia per l'uomo che per l'ambiente. Il cibo non va ne sprecato né alterato, perchè è un elemento fondamentale nel flusso dell'ordine naturale. Contrastando la natura, siamo destinati a perdere in termini di salute e risorse perchè la natura alla fine, in tempi più o meno lunghi, vince sempre! Abbiamo inoltre una grande responsabilità. In una realtà globale come la nostra, tutte le scelte che riguardano lo stile di vita e l’alimentazione diventano dei modelli di riferimento per i popoli sottosviluppati ed hanno un impatto negativo sull'economia mondiale. Le organizzazioni World Cancer Research Fund e American Institute for Cancer Research hanno presentato nel 1997 una pubblicazione dal titolo: Food, Nutrition and the Prevention of Cancer; a global prospective, su cui siamo tutti invitati a riflettere e non solo la classe medica. Eccola qui di seguito: " La prevenzione del cancro richiede una nuova politica mondiale a proposito dell' alimentazione, dell'agricoltura e della pesca, ed un'inversione di tendenza rispetto alle attuali tendenze alimentari presenti nella maggior parte delle nazioni, allo scopo di far sì che le fonti alimentari continuino, o ritornino ad essere basate sui vegetali e loro derivati. (...) La prima raccomandazione avanzata da questo rapporto è che le fonti di cibo siano d'origine prevalentemente vegetale. Vegetali e frutta, non meno dei cereali, devono essere considerati alimenti fondamentali. Ciò implica un riorientamento delle politiche relative all'alimentazione, all'agricoltura ed alla pesca nella maggior parte dei paesi del mondo. (...) Un'altro punto fondamentale di queste raccomandazioni è che una dieta centrata su cibo derivato da animali di terra aumenta il rischio di cancro, come pure quello di altre malattie croniche. Ciò richiede a 45 sua volta di invertire le attuali politiche basate su idee che si sono originate 150 anni fa, che equiparavano la rapida crescita dei bambini con una buona salute lungo tutto il corso della vita. Nel mondo economicamente sviluppato ciò implica non solo che si allevino carni a minor contenuto di grassi, ma anche l'abbandono degli allevamenti industriali a favore di quelli a pastura. Inoltre, bisogna far sì che i cereali siano coltivati prima di tutto per l'alimentazione umana, non come mangime. I metodi tradizionali di agricoltura, che sono la base per diete adeguate e variate, devono essere preservati e protetti. (...) Si sa che le proteine di origine vegetale ottenute con una corretta combinazione di cereali e legumi sono altrettanto complete di quelle di origine animale. (...) Il consumo di carni, latte e latticini è stato incoraggiato durante gli ultimi cinquanta anni, sulla base dello scorretto messaggio che tali alimenti sono particolarmente utili alla salute. (...) L'attuale tendenza nelle nazioni asiatiche in rapida transizione economica è quella di creare allevamenti intensivi e/o importare grandi quantità di carni e latticini. (...) I governanti di tutto il mondo dovrebbero essere informati del fatto che il crescente consumo di carni ed alimenti ricchi di grassi porterà ad un massiccio aumento dell'incidenza di molte malattie costose da trattare. Dati i secoli di esperienza sui quali si fondano le diete tradizionali, le nuove tendenze alimentari non sono nè una neccessità biologica nè un progresso culinario. (...) Le diete tradizionali, quando adeguate in quantità e variate in qualità, sono verosimilmente più salutari e più protettive nei confronti di molte malattie di quanto non lo siano quelle seguite nelle società urbanizzate ed industriali". Alla luce di quanto detto fino ad ora, cerchiamo con tutte le forze di cambiare il nostro atteggiamento nei confronti della salute e del nostro pianeta, per donare alle nuove generazioni un futuro migliore! 46 Bibliografia Martinato Francesca, La Nutrizione consapevole, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2012 Gabetti Cristina, Tentativi di Eco Condotta per nuovi stili di vita, Rizzoli Libri, Milano 2008 Matthews Zoè, Il gusto della Gioia, Ananda Edizioni, 2009 Deepak Chopra, Benessere totale, Sperling & Kupfer Editori, Milano 2002 Dispensa Riza di Ayurveda Seminario Borrel M., Maslo P., Manuale di automedicazione cinese, Red Edizioni, 2013 Villarini Anna e Allegro Giovanni, Prevenire i tumori mangiando con gusto, Sperling & Kupfer Editori, Milano 2009 Veronesi Umberto e Pappagallo Mario, Verso la scelta vegetariana, Giunti Editore 2011 Guglielomo Carlo, Il Grande Libro dell'Ecodieta, una nuova visione della salute, Edizioni Mediterranee, Roma 2011 Riefoli Michele, Mangiare Sano e Naturale con Alimenti Vegetali Integrali, Macro Edizioni, Cesena 2011 Bodian Stephan, Meditazione for Dummies, Ulrico Hoepli Editore, Milano 2014 Brigo Bruno, Medicina Naturale dalla A alla Z, Tecniche Nuove Edizioni, Milano 2006 47 Appendice Tabella Verdura di stagione n°1 48 Tabella Verdura di stagione n°2 49 Tabella Frutta di stagione 50 Tabella dei principali addittivi 51 Ringraziamenti Un grazie di cuore a tutte le "ragazze ed i ragazzi" conosciuti al corso, che mi hanno accompagnato in questo percorso di tre anni. Ad Isabella che mi ha illuminato con le sue intuizioni e mi ha offerto la sua cara amicizia, ad Elena che mi ha disarmato con la sua schiettezza e dolcezza e a cui voglio tanto bene, ad Anna e Tzveta, due care colleghe che ho ritrovato tra i banchi, belle, brave e "donne di mondo", a Claudia, la mia carissima e affascinante amica "dalla fronte volitiva" con cui ho condiviso solo l’ultimo anno di corso ed a cui mi sento molto legata. A tutte le altre, Gladys, Stefania, Barbara, Sofia, Lorella, Sandra, Camilla e tante ancora con cui ho pranzato, riso e chiaccherato. Grazie ai docenti, che con le loro lezioni hanno allargato il mio sguardo e mi hanno insegnato a sentire con la pancia. Grazie a Monica, la nostra tutor che ha sempre avuto tanta pazienza! Grazie alla mia amica di sempre, Veronica, che pur lontana, mi ha sempre incoraggiato a perseguire i miei obiettivi e a realizzare le mie aspirazioni più profonde. Quante emozioni condivise nelle nostre telefonate. Le voglio un mondo di bene! Grazie a Maria, la mia seconda sorella che mi rallegra sempre con il suo entusiasmo e gioia di vivere. Grazie anche alle mie amiche di "scuola", Donatella, Elisa, Aleksandra che mi circondano sempre con il loro affetto sincero. Grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto in questi anni di studio, a mio marito Giancarlo, che nonostante un approccio diverso alla malattia, ha cercato di comprendere le mie ragioni e insieme ai miei figli Giovanni, Giulia e Maddalena mi ha dato la possibilità di dedicare tanti fine settimana allo studio. In questi hanno ho potuto sperimentare una cucina diversa e più sana anche grazie a loro, che nonostante gli sguardi interrogativi di fronte a certi piatti, si sono adattati senza problemi. Ancora grazie a mio marito per il suo amore e l'assistenza tecnica! 52 Grazie agli altri miei familiari, mia madre Nadia, mio padre Bruno e la mia sorellina Silvia, che mi hanno sempre incoraggiato e in assenza di mio marito, mi hanno sempre aiutato nella logistica familiare, con pranzi e merende. Grazie alla mia cagnolina Elektra che accocolata sulle mie gambe, mi ha fatto compagnia nelle ore di studio. Grazie a tutti coloro che ho incontrato in questi anni e che hanno lasciato un segno tangibile dentro di me! Ed infine grazie alla natura per avermi insegnato tanto! 53