L’alimentazione: Alla scoperta del gusto Breve storia del cibo Anche se preferiamo un bel piatto di pasta siamo tutti accomunati dal bisogno di cibo.Oggi non è fame ma è questione di gusto. • L’uomo primitivo non mangiava cibi che mangiamo noi, ma raccoglieva frutti e radici che la natura offriva ,non per gusto ma per sopravivenza. Tutto cambiò nel neolitico quando incominciò a coltivare la terra. menù primitivo che si arricchì di cereali, latte e suoi derivati. Iniziò, così, la storia della cucina: il cibo non era più solo un fatto di sopravvivenza, ma diventava gusto! • Le prime tracce sull’alimentazione si registrano nell’ antica civiltà dell’Egitto; nelle tombe gli archeologhi hanno ritrovato numerosi resti di alimenti perché credevano che i morti avessero bisogno nell’aldilà dei cibi squisiti e delle pietanze. • Anche per i romani il cibo aveva un valore simbolico, basti pensare che offrivano frutti della terra agli Dei. Facendo un salto in avanti si può dire che chi amava la buona cucina nel medioevo non se la passava molto bene! Solo ai nobili era consentita la raffinatezza dei cibi! I più poveri mangiavano cibi più semplici come polente o carni, oppure si facevano astinenze molto lunghe. • A peggiorare le cose ci pensò San Tommaso d’Aquino che introdusse i sette peccati capitali. E tra questi il peccato di gola! • In pittura la gola veniva rappresentato con tavole riccamente imbandite: intorno i golosi che venivano impersonati da esseri umani dal ventre voluminoso in atto di mangiare. • Con la scoperta delle Americhe nuovi ingredienti arrivarono ad arricchire le tavole del Vecchio Continente: fagioli, mais, patate, peperoni e peperoncini , pomodori e zucche. E ancora si scoprono ananas, arachidi e fichi d’india. • Finalmente ci fu un’esplosione di gusti, una contaminazione di ingredienti, ricette e tradizioni. Il cibo è oggi più che mai cambiato. Una importante rivoluzione si ebbe a metà del secolo scorso. Con la fine della guerra i consumi e l’economia si ripresero. Arrivano sulle nostre tavole molti dei cibi che per noi oggi sono comuni: coca cola, surgelati, pietanze in scatola… • Dopo un breve viaggio nella storia e nella geografia non potevamo che entrare nel vivo della nostra ricerca. • Questionari alla mano abbiamo intervistato i nostri nonni. Una semplice serie di domande si è trasformata in un prezioso documento orale da cui attingere informazioni per conoscere il nostro passato e il nostro presente. • Tabulare e condividere in classe questi dati ci ha dato nuove competenze in campo matematico e la possibilità di riflettere su come l’alimentazione sia sensibilmente cambiata negli ultimi anni. • Le nostre giornate iniziano sempre con una ricca colazione. La colazione, che noi tanto adoriamo, è diventata un’abitudine alimentare in pieno ottocento. Ogni nazione ne ha ideata una tutta sua: brioche e cappuccino, uova e bacon, sandwich veloci. • E’ questo il momento più goloso della giornata perché ci dilettiamo con dolci, biscotti, cereali, merende confezionate, latte con cioccolata… • Peccato aver perso le sane abitudini dei nostri nonni che mangiavano il pane con la marmellata, la frutta di stagione o la nutriente zuppa di latte. • Per fortuna dopo una intensa giornata di studio e lavoro arriva l’ora del pranzo. Il pranzo, dall’epoca dei romani ad oggi, era il pasto più frugale. • Noi oggi non sempre consumiamo un pasto completo con pasta, carne o pesce, verdure e frutta. Molti sono soliti mangiare il primo o il secondo. E la verdura e la frutta? • La dieta mediterranea ci consiglia di consumarne almeno cinque porzioni al giorno! • La cena, oggi come ieri, è il momento finale della giornata in cui ci si ritrova per scambiare, sebbene spesso stanchi, pensieri e riflessioni personali. Il tutto accompagnato da cibo semplice e veloce, proprio come in un rituale sacro è l’ultimo atto prima di andare a dormire. • I nostri nonni, come ci hanno raccontato, consumavano quanto rimaneva del cibo principale. Non conoscevano insaccati, surgelati, e piatti già pronti che noi invece mangiamo. • Una volta si avevano a disposizione molti meno alimenti, perché tutto era legato al territorio, alla stagionalità, ai tempi della natura. Non esistevano i surgelati, i processi di liofilizzazione, gli allevamenti intensivi. • Oggi spesso facciamo una dieta meno variata di un tempo perché è cambiata l’organizzazione sociale. Storia di una cuoca! • Lavoro svolto dalla classe IE • Prof.ssa S. di Perna