CAPITOLO III La giunzione p-n Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-1 II.1 Formazione della giunzione Se considero due materiali semiconduttori drogati uno di tipo “n” e l’altro di tipo “p” posso schematizzarne le bande come in figura con i livelli di Fermi disposti nel modo visto nel capitolo I. Quando unisco i materiali si avrà diffusione di portatori dovuta al gradiente di concentrazione. Le lacune del materiale di tipo p in prossimità dell’interfaccia si muoveranno verso la regione drogata n lasciando ionizzati gli atomi accettori originari e quindi una carica netta negativa. Allo stesso modo gli elettroni degli atomi donori in prossimità dell’interfaccia si muoveranno verso la regione p lasciando degli ioni positivi nella regione n. Si avrà dunque la situazione illustrata in figura 2 dove a destra e sinistra della giunzione ci sarà una carica netta rispettivamente negativa e positiva. La regione corrispondente è chiamata regione di carica spaziale (o regione di svuotamento) ai capi della quale dunque si manifesta un campo elettrico, il quale, raggiunta una condizione di equilibrio si oppone all’ulteriore flusso di portatori. Nella regione di carica spaziale ci sono dunque due correnti: • La corrente di diffusione dovuta al gradiente di concentrazione dei portatori • La corrente di deriva dovuta alla presenza del campo elettrico Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-2 Il diagramma a bande presenta due regioni: quella lontano dalla giunzione che si comporta come il materiale isolato (detta regione quasi neutra) e quella in prossimità della giunzione (la regione di svuotamento). All’equilibrio termodinamico il livello di Fermi si mantiene costante su tutta la giunzione, anche all’interfaccia tra i materiali e il flusso netto di corrente deve essere nullo sia per le lacune che per gli elettroni: dn =0 dx dp J p = J pderiva + J pdiffusione = qµ p pε − qD p =0 dx J n = J nderiva + J ndiffusione = qµ n nε + qDn ( .1) La distribuzione di carica spaziale e il potenziale elettrostatico sono dati dall’equazione di Poisson: ρ d 2ψ dε q =− = − s = − (N D − N A + p − n) 2 dx εs εs dx (III.2) dove ρ s è la densità di carica spaziale, ε s la costante dielettrica relativa del semiconduttore, ND e NA la densità dei donori ed accettori e p ed n la densità di lacune ed elettroni liberi. L’equazione di Poisson è molto importante quando ho una variazione di concentrazione in funzione della posizione. Nella zona lontano dalla giunzione il potenziale è costante, le bande sono piatte e deve dunque essere rispettata la neutralità di carica, cioè d 2ψ = 0 e quindi vale N D − N A + p − n = 0 . dx 2 Nella zona p vale N D = n = 0 e p = N A che sostituite nella espressione p = ni e ( Ei − EF ) kT (vista nel cap.I) porta a kT ⋅ ln NA = ( Ei − EF ) . Quindi il potenziale può essere espresso come ni ψp =− ( Ei − EF ) kT N A =− ln q q ni Allo stesso modo per gli elettroni nella regione n ψn = − ( Ei − EF ) kT N D = ln q q ni Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-3 Quindi il potenziale intrinseco o di built-in della giunzione è la somma dei due contributi trovati: Vbi = ψ n −ψ p = N N kT ⋅ ln A 2 D q ni (III.3) Esempio: Calcolare il potenziale di built-in di una giunzione p-n con NA=1018 cm-3 e ND=1015 cm-3 a temperatura ambiente Vbi = ⎛ 1018 ×1015 ⎞ N N kT ⋅ ln A 2 D = 0.0259ln ⎜ = 0.755V 10 2 ⎟ q ni ⎝ (1.45 ×10 ) ⎠ Se la giunzione è “brusca” la densità di carica spaziale è mostrata in figura La regione di svuotamento è svuotata di portatori liberi. Si può usare l’equazione di Poisson anche in questa regione dove vale Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-4 qN d 2ψ qN A d 2ψ nella regione svuotata p e = = − D nella regione svuotata n. Integrando le due 2 2 dx εs dx εs equazioni si ottiene il campo elettrico che ha il massimo alla giunzione, cioè " N $ −q A x + x p con − x p < x < 0 εs $ ε x =# NA ND $ $ q ε x p -q ε x con 0 < x < xn s s % ( () ) che è massimo per x=0: εm = qN D qN A xn = x εs εs p (III.4) Per avere neutralità di carica, la carica accumulata a sinistra della giunzione deve essere pari a quella presente a destra cioè N A x p = N D xn , dove l’estensione della regione di carica spaziale si esprime W = x p + xn . Integrando il campo elettrico su tutta la regione di carica spaziale si ottiene una nuova espressione per il potenziale intrinseco della giunzione. xn Vbi = − ∫ − xp 2 A p ε ( x)dx = qN2ε x s + qN D xn2 1 = ε mW 2ε s 2 (III.5) integrando il campo elettrico si ottiene l’espressione accurata dell’estensione della regione di carica spaziale in una giunzione brusca ) # & + −q N A % 1 x 2 + x ⋅ x ( + C con − x p < x < 0 p 1 εs $ 2 + ' V x =* & ND # 1 2 NA + −q x − x ⋅ x con 0 < x < xn % (+C + ε s %$ 2 N D p (' 2 , () imponendo la condizioni al contorno V (−x p ) = 0 ) # & + −q N A % 1 x 2 + x ⋅ x + 1 x 2 ( con − x p < x < 0 p p εs $ 2 2 ' + V x =* ND # 1 2 NA NA 2 & + −q x − x ⋅ x − x ( con 0 < x < xn % + ε s %$ 2 ND p 2N D p (' , () quindi Vbi = ΔV = V (xn ) −V (−x p ) = V (xn ) poiché abbiamo imposto V (−x p ) = 0 V =V (xn ) = q bi % ND " 1 2 NA N x p xn + A x 2p '' $$ − xn + εs # 2 ND 2N D & N A x p = N D xn ⇒ xn = NA x ND p Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-5 2 N D " 1 N A2 2 N 2A 2 N A 2 % qx p N A " N A % $− Vbi = q x + x + x '= +1' $ ε s $# 2 N D2 p N 2D p 2N D p '& 2ε s $# N D '& xp = 2ε s 2ε s ND NA Vbi ed allo stesso modo si calcola xn = V q NA NA + ND q N D N A + N D bi ( ( ) ) con passaggi matematici si arriva a W = xn + x p = 2ε s ! N A + N D $ # &V q #" N A N D &% bi (III.6) Se la giunzione è brusca ed asimmetrica (cioè la concentrazione del drogaggio delle due regioni è molto diverso) la regione di carica spaziale si estende di più nel materiale meno drogato (ad es. per drogaggio p+-n, cioè drogaggio p molto elevato, W ≅ xn = qN BW 2ε sVbi e εm = , dove NB coincide εs qN B con la concentrazione del materiale meno drogato). Esempio: Calcolare il potenziale di built-in, l’estensione della regione di carica spaziale e il campo elettrico massimo di una giunzione p-n con NA=1019 cm-3 e ND=1016 cm-3 a temperatura ambiente NA ND 1016 1016 5x1015 1016 1017 9,09x1015 1016 1018 9,9x1015 1016 1019 9,99x1015 Neq = 1 ⎛ N A + ND ⎞ ⎜ ⎟ ⎝ N A ND ⎠ ⎛ 1019 ×1016 ⎞ Vbi = 0.0259ln ⎜ = 0.874V 10 2 ⎟ ⎝ (1.45 ×10 ) ⎠ W ≅ xn = Σm = 2ε sVbi = 3.37 ×10−5 cm = 0.337 µ m qN D qN BW εs = 5.4 ×104 V / cm Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-6 III.2 Polarizzazione di una giunzione Applicando una polarizzazione mi discosto dalla condizione di equilibrio termodinamico e il livello di Fermi non è più costante su tutta la giunzione. L’applicazione della polarizzazione diretta riduce l’altezza della barriera di una quantità pari alla polarizzazione applicata e riduce inoltre l’estensione della regione di carica spaziale, mentre l’applicazione di una polarizzazione inversa ha l’effetto opposto. L’estensione della regione di carica spaziale assume il seguente valore: W= 2ε s ⎛ N A + N D ⎜ q ⎝ N AND ⎞ 2ε s ⎟ (Vbi − Va ) = q ⎠ ⎛ 1 1 ⎞ + ⎜ ⎟ (Vbi − Va ) N N D ⎠ ⎝ A che assume il valore per giunzioni asimmetriche W≅ 2ε s (Vbi − Va ) qN B dove Va è la tensione di polarizzazione applicata (positiva per polarizzazione diretta). Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-7 Quando la giunzione è polarizzata inversamente la regione di carica spaziale varia come la radice quadrata della tensione applicata. Il campo elettrico massimo per una giunzione brusca polarizzata si ricava da: 1 ε W = (Vbi − Va ) 2 m ⇒ Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n ε m = 2(Vbi − Va ) W III-8 III.3 Giunzione graduale Nelle giunzioni graduali la giunzione non è brusca (non si ha drogaggio uniforme nelle regioni n e p). Consideriamo dapprima il caso di equilibrio termodinamico. La distribuzione delle impurezze per una giunzione graduale in modo lineare è illustrato in figura a). L’equazione di Poisson in questo caso è: ρ d 2ψ dε q =− = − s = − ax 2 dx εs εs dx − W W ≤x≤ 2 2 dove a è il gradiente di impurezze. Integrando questa espressione sapendo che ε =0 in ± W / 2 si ottiene un andamento del campo elettrico che va come x 2 (fig. b) ε ( x) = ∫ x qa −W /2 εs x τ dτ = qa ⎡τ 2 ⎤ ε s ⎢⎣ 2 ⎥⎦ −W /2 ⎡⎛ W ⎢ qa ⎜ 2 = − ⎢⎝ εs ⎢ ⎢ ⎣ 2 ⎤ ⎞ 2 ⎟ −x ⎥ ⎠ ⎥ ⎥ 2 ⎥ ⎦ e il campo massimo a x=0 è Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-9 ε m =− qaW 2 8ε s integrando ancora l’equazione di Poisson si ottiene la distribuzione del potenziale e il diagramma a bande in figura. Il potenziale intrinseco della giunzione (o di built-in) qaW 3 Vbi = 12ε s E l’estensione della regione di carica spaziale ⎛ 12ε sVbi ⎞ W =⎜ ⎟ ⎝ qa ⎠ 1 3 Il valore della concentrazione delle impurezze ai bordi della regione svuotata (in –W/2 e +W/2) si può calcolare sapendo che ha un andamento lineare con pendenza a. Considerando che ai bordi della regione vale la legge di azione di massa, si può calcolare dunque il potenziale di built anche come segue: Vbi = N N kT kT " (aW / 2)(aW / 2) % 2kT " aW % ⋅ ln A 2 D = ln $ ln $ '= ' q q $# q ni ni2 '& # 2ni & Quando si applica una polarizzazione positiva o negativa la variazione della larghezza della regione svuotata o di carica spaziale e i diagrammi a bande di energia sono molto simili al caso della giunzione brusca. Tuttavia la larghezza della regione svuotata varia come (Vbi − Va )1/ 3 Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-10 II.1 Capacità della regione svuotata della giunzione In una giunzione p-n la regione di carica spaziale si comporta come il dielettrico di un condensatore le cui armature sono le regioni quasi neutre, cioè le zone lontano dalla giunzione dove il potenziale è costante. Per calcolare la capacità di piccolo segnale in una giunzione p-n, sostituisco l’espressione per la carica spaziale Qs di ciascuna regione n e p. Qs = qN D xn = qN A x p La capacità per unità di area risulta pari alla derivata della carica al variare della tensione applicata: C= dx p dQs dx = qN D n = qN A dVa dVa dVa poiché x p N A = xn N D ⇒ xp = xn N D NA e ⎛ N ⎞ 2ε s W = xn + x p = xn ⎜1 + D ⎟ = q ⎝ NA ⎠ dxn 1 = dVa N D ⎛ 1 1 ⎞ + ⎜ ⎟ (Vbi − Va ) ⎝ N A ND ⎠ εs ⎛ 1 1 ⎞ 2q ⎜ + ⎟ (Vbi − Va ) ⎝ N A ND ⎠ da cui è possibile ricavare la capacità per unità di area C = qN D dxn = dVa qε s ⎛ 1 1 ⎞ 2⎜ + ⎟ (Vbi − Va ) ⎝ N A ND ⎠ che è la stessa espressione che si ricava se Va > Vbi dalle espressione C= εs W [ F / cm 2 ] ricordando che W = 2ε s ⎛ 1 1 + ⎜ q ⎝ N A ND ⎞ ⎟ (Vbi − Va ) ⎠ III.3.1 Misura della capacità, della Vbi e del drogaggio Se misuro la capacità al variare della tensione applicata è rappresento graficamente 1/C2 in funzione del campo applicato 1 2(Vbi − Va ) ⎛ 1 1 ⎞ 2(Vbi − Va ) 1 = + ⎜ ⎟= C2 qε s qε s NB ⎝ N A ND ⎠ Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-11 ⎛ 1 1 ⎞ si ha una retta la cui pendenza permette di calcolare N B o ⎜ + ⎟ . L’intercetta della retta ⎝ N A ND ⎠ sull’asse delle ascisse invece permette di calcolare il potenziale di built-in Vbi. Le precedenti relazioni valgono per giunzioni brusche. Nel caso di giunzioni graduali con drogaggio linearmente variabile si ha: ⎡ qaε s 2 ⎤ Cj = =⎢ ⎥ W ⎣12(Vbi − Va ) ⎦ εs 1 3 In questo caso per ottenere il gradiente del drogaggio e il potenziale intrinseco è necessario riportare graficamente il valore di 1/C3 in funzione della tensione. III.3.1 Il Diodo Varactor(Variable Reactor) Una giunzione polarizzata inversamente può essere utilizzata coma capacità variabile. Come già visto in precedenza C j ∝ (Vbi + VR ) − n o C j ∝ (VR ) − n per VR >> Vbi dove n=1/3 per giunzioni linearmente graduali o ½ per giunzioni brusche. Quindi la sensitività di una giunzione brusca è superiore. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-12 Caratteristica corrente-tensione (I-V) nella giunzione p-n La caratteristica corrente-tensione di una giunzione p-n coincide con la caratteristica del diodo illustrata in figura. Diversi meccanismo contribuiscono a formare tale caratteristica: • Corrente del diodo ideale: è l’andamento esponenziale in polarizzazione diretta dovuto alla diffusione dei minoritari in eccesso • Corrente per alti livelli di iniezione: Effetto resistenza serie in forte polarizzazione diretta • Corrente di ricombinazione: domina per bassissimo livelli di polarizzazione diretta • Corrente di generazione: domina per bassi livelli di polarizzazione inversa • Corrente di breakdown: è la forte corrente che si osserva per polarizzazione inversa intensa in corrispondenza della rottura della giunzione La corrente del diodo ideale Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-13 La caratteristica corrente tensione si ottiene studiando il flusso dei portatori e la loro generazione o ricombinazione nelle diverse regioni della giunzione, ovvero nella regione di carica spaziale o nelle regioni quasi neutre. Per ricavare il flussi di corrente in funzione della tensione applicata si utilizzano: • l’equazione di continuità • il concetto di tempo di vita dei portatori in eccesso Come abbiamo visto l’equazione di continuità permette di calcolare la concentrazione dei portatori in funzione della posizione e del tempo. Abbiamo anche visto che il flusso di corrente è dovuto alla somma di un contributo di corrente di deriva dovuto al campo elettrico e un contributo di corrente di diffusione. Ovvero valgono le relazioni Jn = Jn deriva Jp = Jp + Jn deriva diffusione +Jp diffusione dn dx dp = qµ p pε − qD p dx = qµ n nε + qDn Se considero una giunzione p-n polarizzata direttamente tensione applicata Va solo sulla giunzione (trascuro la Rserie dei contatti e delle regioni quasi neutre) Vgiunzione = Vbi − Va , quindi come abbiamo visto avrò una riduzione di barriera per i maggioritari, cioè le lacune potranno in maggior numero spostarsi da p a n e gli elettroni da n a p. Dopo il passaggio attraverso la regione i carica spaziale i portatori divengono minoritari e diffondono verso le rispettive regioni quasi-neutre. Qui in buona parte vengono neutralizzati dai maggioritari iniettati ai contatti. Quando invece è applicata una polarizzazione inversa Va < 0 la barriera aumenta e il campo elettrico della regione di carica spaziale tende a spazzare via i portatori minoritari. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-14 Quindi sia per polarizzazione diretta che inversa, sono le densità di portatori minoritari che determinano le correnti di una giunzione p-n. Condizioni al contorno per le densità dei portatori minoritari in funzione di Va Supponiamo di polarizzare una giunzione p-n e che siano valide le seguenti ipotesi: • la regione di carica spaziale è brusca ed al di fuori il campo è nullo • Va piccola per non perturbare troppo le popolazioni di portatori e iniezione di basso livello ( Va << Vbi ) • Trascuro la generazione e ricombinazione nella regione svuotata • Inoltre le concentrazioni dei portatori ai capi della regione svuotata dipendono dalla differenza di potenziale tra questi due punti (secondo la relazione n2 =e n1 q (φ2 −φ1 ) kT ). Se sono vere queste ipotesi allora la concentrazione di portatori al limite della regione di carica spaziale è N D in prossimità di xn e N A in prossimità di x p . Quindi all’equilibrio termodinamico n p0 (− x p ) = nn0 ( xn )e − pn0 ( xn ) = p p0 (− x p )e qVbi kT = N D ( xn )e − qVbi kT − q (Vbi −Va ) kT − q (Vbi −Va ) kT − qVbi kT = N A ( − x p )e − qVbi kT mentre se applico Va n p (− x p ) = N D ( xn )e pn ( xn ) = N A (− x p )e Combinando le 4 equazioni ottengo la concentrazione n ' = n − n0 e p ' = p − p0 dei minoritari in eccesso ai bordi della regione di carica spaziale rispetto all’equilibrio termodinamico: a ⎡ qV ⎤ kT n ' p (− x p ) = n p0 (− x p ) ⎢e − 1⎥ ⎣ ⎦ a ⎡ qV ⎤ kT p 'n ( xn ) = pn0 ( xn ) ⎢e − 1⎥ ⎣ ⎦ Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-15 cioè la concentrazione dei minoritari è funzione esponenziale della tensione applicata ( pn e n p ≈ f (eVa ) ), mentre la concentrazione dei maggioritari è indipendente da Va . Vediamo ora le soluzioni dell’equazione di continuità nelle regioni quasi-neutre. Si consideri l’iniezione di lacune in eccesso al bordo della regione di carica spaziale dalla zona n. L’equazione di continuità per le lacune minoritarie in eccesso diviene ( ) pn − pn0 ∂pn ∂ 2 pn ( x) ∂ 2 pn ( x) ≅ Dp − = D + (G pn − Rpn ) p ∂t ∂x 2 τp ∂x 2 per drogaggio costante ed in regime stazionario ( d 2 p 'n ( x) p 'n ( x) ∂pn − = 0 che è una = 0 ) vale D p dx 2 τp ∂t semplice equazione differenziale la cui soluzione è della forma p 'n ( x) = Ae − x − xn D pτ p x − xn + Be D pτ p dove A e B sono costanti determinate dalle condizioni al contorno, mentre Dpτ p = Lp è la lunghezza di diffusione delle lacune, cioè la distanza che le lacune riescono a percorrere prima di ricombinare con un elettrone. Data la struttura della giunzione illustrata nella figura precedente, considero ora due casi: 1. DIODO a BASE LUNGA ( L p << WB ) 2. DIODO a BASE CORTA ( L p >> WB ) Diodo a base lunga Nel caso di diodo a base lunga vale L p << WB , cioè tutte le lacune ricombinano prima di arrivare al contatto Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-16 Il profilo dei portatori è esponenziale decrescente con x , quindi il coefficiente B è nullo, e a ⎡ qV ⎤ kT − 1⎥ ricavo la condizione al contorno e A. Il profilo dei dall’equazione p 'n ( xn ) = pn0 ( xn ) ⎢e ⎣ ⎦ portatori minoritari in eccesso allora si può scrivere a ⎡ qV ⎤ − kT p 'n ( x) = pn0 ⎢e − 1⎥ e ⎣ ⎦ ( x − xn ) Lp Quindi avendo una concentrazione di portatori variabile si genera una corrente di diffusione nelle regioni quasi-neutre (dove il campo elettrico è praticamente nullo) a pn0 ⎡ qV ⎤ − dpn kT J p ( x) = −qDp = qDp e − 1 ⎢ ⎥e dx Lp ⎣ ⎦ ( x − xn ) Lp ni 2 = qDp N D Lp a ⎡ qV ⎤ − kT e − 1 ⎢ ⎥e ⎣ ⎦ ( x − xn ) Lp Questa corrente di lacune è massima per x = xn e decresce allontanandosi dalla giunzione poiché il gradiente di lacune decresce. Ma in regime stazionario la corrente totale deve essere costante, allora la diminuzione della corrente di lacune dal bordo della regione i carica spaziale verso la regione quasi neutra è compensata dall’aumento del flusso di elettroni iniettato in direzione opposta dal contatto. In WB la corrente è solo elettronica (quelli iniettati dal contatto) mentre in xn la corrente è solo di lacune. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-17 Allo stesso modo nella regione drogata p il flusso di elettroni minoritari in eccesso è: % ( x+x p ) a ni2 " qV $e kT −1' e Ln J n (x) = qDn N A Ln $# '& quindi la corrente totale che è la somma delle due correnti di minoritari è qV a ⎛ Dp ⎡ qV ⎤ Dn ⎞ ⎡ kTa ⎤ kT JTOT ( x) = J p ( xn ) + J n (− x p ) = qni ⎜ + e − 1 = J e − 1 ⎟ ⎥ ⎥ 0⎢ ⎜ N D Lp N A Ln ⎟ ⎢ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ ⎝ ⎠ 2 che è chiamata equazione del diodo ideale. kT . q J 0 è la corrente di saturazione che scorre applicando una tensione Va < 0 dell’ampiezza di alcuni Diodo a base corta In questo caso vale L p >> WB e Ln >> WE e la ricombinazione nelle regioni quasi neutre è piccola. Molti portatori minoritari iniettati riescono cioè a raggiungere il contatto prima di ricombinare. In questo caso le soluzioni si ottengono approssimando gli esponenziali della relazione p 'n ( x) = Ae − x − xn D pτ p x − xn + Be D pτ p con i primi due termini dello sviluppo in serie di Taylor: p 'n ( x) = A '+ B ' ( x − xn ) Lp Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-18 Il contatto metallico in x = WB impone che p 'n (WB ) = 0 e valgono ancora le condizioni al contorno a ⎡ qV ⎤ kT n ' p (− x p ) = n p0 (− x p ) ⎢e − 1⎥ ⎣ ⎦ a ⎡ qV ⎤ kT p 'n ( xn ) = pn0 ( xn ) ⎢e − 1⎥ ⎣ ⎦ quindi la soluzione per le lacune in eccesso nella zona n diviene a ⎛ qV ⎞ ⎛ ( x − xn ) ⎞ kT p 'n ( x) = pn0 ⎜ e − 1⎟ ⎜1 − ⎟ W ' B ⎠ ⎝ ⎠⎝ dove W 'B = WB − xn è la lunghezza della regione quasi neutra di tipo n. Quindi la concentrazione delle lacune decresce linearmente L’approssimazione L p >> WB equivale a dire che quasi tutte le lacune diffondono attraverso la regione n prima di ricombinarsi, cioè il loro tempo di vita tende ad infinito ( τ p → ∞ ). Essendo la variazione di concentrazione lineare, la corrente di diffusione (pari alla derivata della concentrazione) delle lacune è costante. pn0 dpn J p ( x) = −qDp = qDp dx W 'B 2 a ⎡ qV ⎤ n i kT ⎢e − 1⎥ = qDp N DW 'B ⎣ ⎦ a ⎡ qV ⎤ kT e − 1 ⎢ ⎥ ⎣ ⎦ che è un’espressione simile alla precedente. Cambia solo la lunghezza caratteristica: • Nel diodo a base lunga la lunghezza caratteristica coincide con la lunghezza di diffusione dei portatori minoritari Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-19 • Nel diodo a base corta la lunghezza caratteristica coincide con la lunghezza della regione quasi neutra La corrente totale è dunque qV a ⎡ qV ⎤ ⎛ Dp Dn ⎞ ⎡ kTa ⎤ kT JTOT ( x) = J p ( xn ) + J n (− x p ) = qni ⎜ + e − 1 = J e − 1 ⎥ ⎥ ⎟⎢ 0 ⎢ N W ' N W ' A E ⎠⎣ ⎝ D B ⎦ ⎣ ⎦ 2 Nel caso reale in genere ho una parte della giunzione a base lunga mentre l’altra è a base corta. In questo caso nella corrente totale ho contributi misti. J 0 è in genere dominata dalla regione meno drogata. Correnti di generazione/ricombinazione nella regione di carica spaziale e per alti livelli di iniezione Le correnti del diodo trovate vertevano su eventi nelle regioni quasi-neutre. Nella regione di carica spaziale invece si concentrano i fenomeni di generazione e ricombinazione. Tale regione ha un’estensione tipica dell’ordine di 10-4 cm. Se utilizzo la teoria Shockley-Hall-Read e considero U =− dn dp = = dt dt 2 ni (e qVa kT ⎡ pn = ni 2 e q (φ p −φn ) kT qVa 2 kT = ni e − 1) ⎛ Ei − Et ⎞ ⎤ ⎟⎥ ⎝ kT ⎠ ⎦ τ 0 ⎢ p + n + 2ni cosh ⎜ ⎣ In polarizzazione diretta Va > 0 e risulta U > 0 e come abbiamo già visto corrisponde ad un fenomeno in cui domina la RICOMBINAZIONE. In polarizzazione inversa Va < 0 e risulta U < 0 che corrisponde ad un fenomeno in cui domina la GENERAZIONE. La corrente di generazione/ricombinazione è pari all’integrale in tutta la regione di carica spaziale di U: Jr = q xn ∫ Udx − xp Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-20 E’ un integrale di difficile soluzione, del quale si cerca una soluzione qualitativa assumendo che la funzione U sia massima a centro banda dove Et = Ei . Si dimostra che U è massima quando (p+n) al denominatore di U è minimo e, se quando p = n = ni e qVa 2 kT pn = ni e 2 qVa kT , . Se tali ipotesi sono valide, cioè se l’integrale è dominato dalla regione dove U è massimo (cioè in una porzione x’ della regione di carica spaziale) si può scrivere 2 qx ' ni (e Jr = 2ni (e τ0 = 1 N tσ vth Quindi qVa 2 kT qVa kT − 1) + 1)τ 0 qV qx ' ni 2 kTa ≈ e 2τ 0 è sempre il tempo di vita associato alla ricombinazione dei portatori in eccesso. Jr ≈ e qVa 2 kT E’ importante notare il “2” al denominatore dell’esponente. Se si assume x ' = W il rapporto tra la corrente totale è quella di ricombinazione diventa: L p 2qVkTa J TOT 2ni Ln = ( + )e Jr W N A ND cioè al crescere di Va la corrente di ricombinazione diviene meno importante. La corrente in polarizzazione diretta si può dunque esprimere in modo generale come JF ≈ e qVa η kT dove η è chiamato fattore di idealità. • Quando domina la corrente di diffusione η ≈ 1 (alti livelli di iniezione) • Quando domina la corrente di ricombinazione η ≈ 2 (bassi livelli di iniezione) Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-21 Inoltre per alti livelli di iniezione la caduta di potenziale non avviene solo in prossimità della giunzione ma anche sulle regioni quasi-neutre. Si ha l’effetto resistenza serie I F = I 0e q (Va − IR ) kT = I 0e e qVa kT q ( IR ) kT Il termine al denominatore nel membro di destra dipende da R che è la resistenza serie del dispositivo ed è un fattore di riduzione della corrente di polarizzazione diretta In polarizzazione inversa la corrente di generazione nella regione di carica spaziale sempre con le assunzioni precedenti è Jg = qni xi 2τ 0 dove xi è la frazione di W dove ho massima velocità di generazione. Se N D << N A : W= 2ε s 2ε s kT N D N A qVa (Vbi − Va ) = (ln − ) qN D q2 ND ni 2 kT e 1/2 ! 2ε kT $ xi = ## 2 s && " q ND % ( qV N N + * ln D − a − ln D ni -, ni2 kT *) Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-22 Per Va grande xi → W In un diodo a base lunga vale JTOT 2ni ⎡ Ln Lp ⎤ = + ⎢ ⎥ Jg xi ⎣ N A N D ⎦ In polarizzazione inversa il contributo dominante viene dalla corrente generata nella regione di carica spaziale e il rapporto J TOT è molto inferiore a 1, tuttavia la corrente inversa si compone di due Jg contributi: J R = J0 + J g dove J 0 è la corrente di saturazione che domina in materiali quali il silicio ed il germanio, mentre nel GaAs diviene molto importante il termine di generazione. III.4 Corrente di rottura della giunzione Come si è visto, all’aumentare della polarizzazione inversa aumentano sia la regione di carica spaziale W che il campo elettrico massimo ε m . Ad un certo valore di potenziale applicato tuttavia si manifesta la rottura della giunzione (breakdown) e le correnti aumentano improvvisamente. Le rotture possono essere di due tipi: • Controllate: ad es. la rottura zener o quella a valanga che sono processi reversibili • Irreversibili: si ha la fusione di una regione della giunzione che diviene irrimediabilmente rovinata. La tensione a cui avviene il breakdown della giunzione dipende: • Dal materiale semiconduttore • Dal suo drogaggio p ed n • Dalla struttura della giunzione III.4.1 Rotture reversibili Per campi elettrici elevati esistono due tipi di breakdown a zener e a valanga. III.4.1.1 Rottura a valanga Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-23 Si consideri un elettrone in movimento nella regione di carica spaziale di una giunzione p-n polarizzata inversamente. L’elettrone percorre in media una distanza l (libero cammino medio) prima di una collisione con il reticolo che gli fa perdere energia. Tra due collisioni l’elettrone acquisisce un’energia dal campo elettrico pari a l ΔE = q ∫ ε dx o il termine sotto integrale corrisponde al prodotto scalare di vettori. Se l’energia acquisita è sufficiente l’elettrone è in grado di rompere un legame creando così una coppia elettrone-lacuna. Da lì in poi vi sono tre portatori. Nell’ipotesi che abbiano uguale massa, per il principio di conservazione dell’energia e della quantità di moto per rompere il legame occorre che l’elettrone abbia energia cinetica pari a Ecin = 3 Eg 2 In polarizzazione inversa gli elettroni arrivano nella regione di carica spaziale dalla zona p (trascuro le lacune che arrivano da n). Ai bordi della regione di carica spaziale (tra xp e xa e tra xc e xn) il campo elettrico è piccolo e gli elettroni hanno poca energia e non riescono a generare per impatto nuovi portatori. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-24 L’effetto valanga è concentrato al centro della regione di carica spaziale entro un Δx Sia n0 la densità di elettroni entranti, la densità di elettroni aumenta in x per effetto valanga tra xa e x, cosicché in dx entrano (n0+n1) elettroni. La probabilità che gli elettroni in dx creino un numero di coppie è pari a α n dx , dove α n è il coefficiente di ionizzazione da impatto che è funzione del campo elettrico. L’aumento della concentrazione di elettroni (e quindi di lacune) generato in dx dagli elettroni entranti è allora dn' = dp = α n ⋅ n ⋅ dx = α n (n0 + n1 )dx Supponendo che da destra di xc non entrino lacune, ogni lacuna entrante in x si è formata tra x e xc Chiamo tale concentrazione p2. Anche queste lacune realizzano effetto valanga e creano coppie elettrone-lacuna generando una variazione di concentrazione di elettroni dn'' = dp = α p ⋅ p ⋅ dx = α p ( p2 )dx Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-25 L’aumento totale è allora dn' + dn'' = dn = α n (n0 + n1 )dx + α p ⋅ p2 ⋅ dx e la densità di elettroni che arriva in xc n f = n0 + n1 + n2 (n2 = p2 ) dalle due relazioni precedenti dn = (α n − α p )(n0 + n1 ) + α p n f dx se pongo per definizione α n = α p = α e integro la precedente relazione con n( xa ) = n0 , n( xc ) = n f ottengo la concentrazione degli elettroni creati in Δx n f − n0 = n f xc ∫ α dx xa Si definisce M= nf n0 1 = xc 1 − ∫ α dx xa xc La rottura a valanga si verifica quando ∫ α dx = 1 cioè per M → ∞ xa Il coefficiente di ionizzazione α dipende dal campo elettrico e la sua dipendenza può essere calcolata. Se n* è la concentrazione di elettroni che arrivano in x con energia sufficiente a creare coppie: n = n⋅e * − d l dove n è la densità totale di elettroni, l è il libero cammino medio, ed il termine e − d l è la probabilità che un elettrone non abbia subito collisioni per una distanza d sufficiente ad acquisire l’energia sufficiente alla ionizzazione E1. Se ε è il campo elettrico medio, allora d = E1 (E/q è un potenziale e il campo elettrico è perciò qε E dx ). Il numero di collisioni ionizzanti è inoltre proporzionale a . d qd Se l’elettrone ha energia maggiore o pari a E1 Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-26 − 1 dx ' qε dn = A n =A e lqε ⋅ n ⋅ dx d E1 E ' * ma avevamo visto che dn' = α n ⋅ n ⋅ dx per cui si può ricavare la dipendenza di α dal campo elettrico B α = Aε e ε − In prossimità della rottura si ha un aumento del campo elettrico ed un brusco aumento di corrente. Se si tiene conto che l’ipotesi di regione di carica spaziale costante in realtà non è valida ma aumenta con la polarizzazione inversa applicata occorre modificare il fattore M che diviene: M= 1 ⎛V ⎞ 1− ⎜ R ⎟ ⎝ BV ⎠ n , 2<n<6 dove VR è la tensione inversa applicata e BV è la tensione di breakdown, il cui valore tipico è compreso tra -5V e -100V. Per porre in relazione la tensione di breakdown con i parametri del materiale si consideri una giunzione asimmetrica con ad esempio N A << N D e si supponga che la rottura avvenga quando il campo elettrico massimo raggiunge un valore critico ε xc che faccia tendere all’unità CRITICO ∫ α dx = 1. xa Abbiamo visto che il campo elettrico massimo risulta ε m ≅ 2qN A VR εs con ( VR >> Vbi ) e si può ricavare la tensione di rottura che è ottenuta sostituendo il campo elettrico con inversa con quella di breakdown. Per cui BV = ε CRITICO e la tensione ε sε 2CRITICO 2qN A II.4.1.2 Rottura ZENER Anche la rottura ZENER della giunzione è una rottura di tipo reversibile. La giunzione in questo caso è costituita di materiali pesantemente drogati detti degeneri (i livelli di Fermi possono penetrare nelle rispettive bande). All’aumentare del drogaggio della giunzione p-n la regione di carica spaziale si riduce e la rottura zener diviene più probabile. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-27 Infatti, come illustrato in figura quando si polarizza inversamente tale giunzione si riesce ad allineare la banda di conduzione della regione drogata n con quella di valenza della zona p. Se la distanza a pari energia tra le due bande è piccola, viene strappato un elettrone dal suo legame in banda di valenza e spostato per effetto tunnel in quella di conduzione mantenendone l’energia. L’effetto tunnel è un fenomeno probabilistico e non deterministico. Per valutarne la probabilità approssimo la barriera vista dagli elettroni con un triangolo L’energia della barriera EB varia linearmente tra la banda proibita di energia E g e 0 e il campo elettrico medio è E dove L è la distanza tra le due bande. ε = qL g La probabilità di passaggio θ è funzione di EB L θ ≈e −2 ∫ 0 2 m* EB h2 dx risolvendo l’integrale si ottiene − B θ =e ε =e − qBL Eg , dove 4 2m* 3/ 2 B= Eg 3qh quindi la probabilità di passaggio diminuisce esponenzialmente al diminuire del campo elettrico o all’aumentare di L. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-28 La corrente di tunnelling è pari al prodotto I tunn = AqNV θ (Area) × (carica elettronica) × (n.elettroni in BV nella regione p che corrispondono a stati vuoti in BC di pari energia) × probabilità di attraversamento della barriera NV è il prodotto della densità N di elettroni per la loro velocità. Esempio: Calcolare la corrente di tunnelling in una giunzione p-n di area A=10-5 cm2, sapendo che la distanza L tra le bande è 4nm, che Eg ≈ 1eV e che il campo elettrico è di 106 V/cm. Posso calcolare la probabilità di tunnelling attraverso la formula θ = e − qBL Eg ottenendo θ ≈ 10−7 . Inoltre calcolo NV = N ⋅ vth sapendo che la densità N di elettroni che vedono stati vuoti in BC è praticamente la densità atomica cioè 1022 cm-3, e vth = 107 cm / s . Quindi 1029 elettroni al secondo per unità di area colpiscono la barriera e risulta I tunn = AqNV θ = 10−5 ⋅1.62 ×10−19 ⋅1029 ⋅10−7 = 1.62 ×10−2 A = 16.2mA Tipicamente la tensione di breakdown di una rottura zener è inferiore a 5 V ed è inferiore di quella a valanga, ma in certi casi i due processi coesistono e le tensioni di rottura quasi coincidono. Effetto della temperatura In polarizzazione diretta vale I Diffusione I Ricombinazione ≈e − ( Eg − qVa ) 2 kT quindi all’aumentare della temperatura il rapporto aumenta è la curva diviene sempre più vicina a quella ideale (η ≅ 1) In polarizzazione inversa la corrente di saturazione inversa è proporzionale a calcolare E g dal grafico J 0 vs J0 ∝ e − Eg kT ( si può 1 ) e quindi all’aumentare della temperatura il rapporto aumenta e la T corrente di saturazione domina quella di generazione. Per una giunzione asimmetrica p+-n vale I Diffusione I Generazione = ni L p τ g N DW τ p Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-29 che è proporzionale a ni . Questa relazione conferma che all’aumentare della temperatura la corrente di diffusione diviene dominante. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-30 Circuiti equivalenti in statica e per piccolo segnale Le quattro configurazioni principali sono illustrate in figura. Il caso (a) rappresenta il diodo ideale ed è un circuito aperto per VD < 0 ed un corto circuito per I D > 0. Il caso (b) tiene conto della tensione di soglia Vγ quando il diodo è polarizzato direttamente. Il caso (c) tiene conto della resistenza del dispositivo quando questo è polarizzato direttamente. In fine il caso (d) tiene conto sia di Ron che della tensione di soglia Vγ . Spetta al progettista decidere di caso in caso quale modello utilizzare. E’ possibile anche considerare nel caso di polarizzazione inversa una Resistenza molto grande Roff al posto del circuito aperto. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-31 Modello per piccolo segnale e bassa frequenza Calcolato il punto di lavoro si può verificare qual’è il comportamento del dispositivo per piccole variazioni attorno a questo punto. Tali variazioni possono essere lente (bassa frequenza) o molto veloci (alta frequenza). Nell’intorno del punto di lavoro la risposta del diodo è stata approssimata con una retta. In assenza di segnale la corrente nel diodo risulta dalla relazione I D = Ioe VD VT . Quando viene sovrapposto il segnale vd , la tensione istantanea del diodo diviene vD (t ) = VD + vd (t ) , quindi la corrente istantanea iD = I o e iD = I o e (VD + vd ) VT vD VT che si può riscrivere come VD VT = Ioe e vd VT = I De vd VT . Se il segnale è piccolo posso sviluppare in serie di Taylor l’esponenziale ottenendo iD ≈ I D (1 + vd I ) = I D + D vd che è la somma di una componente continua e di una variabile nel VT VT tempo funzione di vd . Quindi in alternata id = g D vd Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-32 con g D = ID definita conduttanza di piccolo segnale del diodo in [Ω −1 ] e la resistenza di piccolo VT segnale è il suo reciproco: rD = VT . ID Quindi si procede in due fasi: • Si verifica che il diodo sia in conduzione utilizzando i modelli circuitali in continua già visti e se ne verifica lo stato, trovando il punto di lavoro • Si sostituisce al diodo nell’analisi di piccolo segnale un circuito aperto se il diodo è OFF, altrimenti si sostituisce il diodo con la resistenza rD Modello per piccolo segnale e alta frequenza In alta frequenza occorre considerare anche gli effetti capacitivi. La capacità di svuotamento vista in precedenza domina in una giunzione p-n quando il diodo è polarizzato inversamente. Quando applico una polarizzazione diretta c’e’ un contributo dovuto alla ridistribuzione delle cariche immagazzinate nelle regioni neutre che porta alla formazione di una capacità di diffusione Cd. La Cd delle lacune immagazzinate nella regione neutra n si ottiene dalla relazione Cd = A dove dQp dV Qp = qLp pno (e qV kT − 1) è la carica associata all’iniezione dei minoritari per unità di area immagazzinata nella regione n (ottenuta integrando le lacune in eccesso nella regione neutra). Si ottiene quindi Cd = Aq 2 L p pno kT e qV kT Nel circuito equivalente in polarizzazione diretta vi sono dunque, oltre alla resistenza che tiene conto della corrente che circola nel diodo, anche due capacità. Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-33 Tale circuito equivalente è una buona approssimazione per piccoli segnali sovrapposti alla polarizzazione diretta. In polarizzazione inversa invece il circuito equivalente è costituito dalla sola capacità di svuotamento (o della giunzione). Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-34 L’eterogiunzione E’ una giunzione tra due materiali differenti, cioè con bande proibite di energia, affinità elettronica e funzioni di lavoro differenti. Si ha discontinuità di banda si in banda di conduzione che in banda di valenza come illustrato in figura. Valgono le seguenti relazioni: ΔEC = q( χ 2 − χ1 ) ΔEV = Eg1 + q χ1 − ( Eg 2 + q χ 2 ) = ΔEg − ΔEC Nella figura si è assunto che ci sia una concentrazione trascurabile di difetti all’interfaccia. Ci sono alcune regole generali da rispettare nella costruzione del diagramma a bande: Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-35 • Il livello di Fermi deve essere costante • Il livello del vuoto deve essere continuo • L’affinità elettronica deve essere costante nel materiale Il potenziale intrinseco globale è pari a Dove Vbi = Vbi1 + Vbi 2 Vbi1 e Vbi2 sono i potenziali elettrostatici all’equilibrio nei due semiconduttori. Supponendo che il potenziale e il flusso di portatori liberi siano continui all’interfaccia posso derivare l’estensione della regione di carica spaziale e della capacità dall’equazione di Poisson con condizione ε al contorno che all’interfaccia ε1 1 = ε 2ε 2 . ε 2 N 2 (Vbi − Va ) ε1 N1 + ε 2 N 2 ε N (V − V ) Vb 2 = 1 1 bi a ε1 N1 + ε 2 N 2 Vb1 = e le larghezze di svuotamento sono: x1 = 2ε1ε 2 N 2 (Vbi − Va ) qN1 (ε1 N1 + ε 2 N 2 ) x2 = 2ε1ε 2 N1 (Vbi − Va ) qN 2 (ε1 N1 + ε 2 N 2 ) Dispositivi Elettronici – Capitolo III: La giunzione p-n III-36