Modulo di Matematica ed Informatica per il Corso di Laurea in Farmacia Soluzioni dello scritto del 3 giugno 2014 Esercizio 1. Indichiamo con xi il numero di battiti cardiaci al minuto, in ordine crescente, e con fi le frequenze assolute: x1 = 66, f1 = 4, x2 = 67, f2 = 2, x3 = 68, f3 = 5, x4 = 69, f4 = 3, x5 = 70, f5 = 3, x6 = 71, f6 = 1, x7 = 72, f7 = 2. L’istogramma dei dati raccolti è rappresentato in figura 1. y 5 4 3 2 1 66 67 68 69 70 71 72 x Figura 1. Istogramma dell’esercizio 1. C’è una moda: x3 = 68 battiti al minuto, che è il valore più frequente. La media è f 1 x1 + f 2 x2 + · · · f 7 x7 4 · 66 + 2 · 67 + 5 · 68 + 3 · 69 + 3 · 70 + 71 + 2 · 72 µ= = = f1 + f2 + · · · + f7 20 1370 = = 68, 5 battiti al minuto. 20 Per ottenere lo stesso risultato, e fare meno calcoli, si poteva supporre che la media fosse vicina a (66 + 72)/2 = 69 e calcolare: f1 (x1 − 69) + f2 (x2 − 69) + · · · + f7 (x7 − 69) = f1 + · · · + f7 4 · (−3) + 2 · (−2) + 5 · (−1) + 3 · 1 + 1 · 2 + 2 · 3 = 69 + = 20 10 = 69 − = 68, 5 battiti al minuto. 20 Elencando tutti i 20 valori xi secondo la loro frequenza, in ordine crescente, si vede che ai posti 10 e 11 c’è 68, quindi la mediana è (68 + 68)/2 = 68 battiti al minuto. La varianza è f1 (x1 − µ)2 + f2 (x2 − µ)2 + · · · + f7 (x7 − µ)2 σ2 = = f1 + f2 + · · · + f7 4(−2, 5)2 + 2(−1, 5)2 + 5(−0, 5)2 + 3(0, 5)2 + 3(1, 5)2 + (2, 5)2 + 2(3, 5)2 69 = = = 3, 45 20 20 µ = 69 + 1 √ da cui segue che lo scarto quadratico medio è σ = 3.45 ' 1, 86 battiti al minuto, dove ' significa “circa”. Riassumendo: • la media è 68,5 battiti al minuto, • la mediana è 68 battiti al minuto, • la moda è 68 battiti al minuto, • la varianza è 3,45, • lo scarto quadratico medio è circa 1,86 battiti al minuto. Esercizio 2. Indichiamo con Ω = gli abitanti di Pontegradella con più di 50 anni; M + = l’evento che un abitante di Pontegradella con più di 50 anni sia malato di diabete; M − = l’evento che un abitante di Pontegradella con più di 50 anni non sia malato di diabete; D = l’evento che il medico di Pontegradella diagnostichi il diabete ad un abitante di Pontegradella con più di 50 anni; N = l’evento che il medico di Pontegradella non diagnostichi il diabete ad un abitante di Pontegradella con più di 50 anni. Il testo dell’esercizio ci dice che: p(M + ) = 15% = 0, 15, p(D|M + ) = 92% = 0, 92, p(D|M − ) = 3% = 0, 03. Al punto (a) l’esercizio ci chiede di calcolare la probabilità condizionata p(M + |D), mentre al punto (b) ci chiede di calcolare p(M − |N ). (a) Si noti che p(M − ) = 1 − p(M + ) = 85% = 0, 85. La formula di Bayes, combinata con la legge delle alternative, ci dice che p(D|M + ) p(M + ) p(D|M + ) p(M + ) = = p(D) p(D|M + ) p(M + ) + p(D|M − ) p(M − ) 0, 92 · 0, 15 0, 138 0, 138 = = = ' 0, 8440 = 84, 40%, 0, 92 · 0, 15 + 0, 03 · 0, 85 0, 138 + 0, 0255 0, 1635 p(M + |D) = dove ' significa “circa” e abbiamo approssimato la percentuale alla seconda cifra decimale. (b) Al punto (a) abbiamo calcolato che p(D) = 0, 1635, quindi p(N ) = 1 − p(D) = 0, 8365 = 83, 65%. Inoltre dal testo segue che p(N |M − ) = 1 − p(D|M − ) = 97% = 0, 97. Possiamo concludere allora applicando ancora la formula di Bayes: p(M − |N ) = p(N |M − ) p(M − ) 0, 97 · 0, 85 0, 8245 = = ' 0, 9857 = 98, 57%. p(N ) 0, 8365 0, 8365 Riassumendo: • la risposta alla domanda (a) è circa 84, 40%, • la risposta alla domanda (b) è circa 98, 57%. Esercizio 3. L’esponenziale è definito per qualsiasi numero reale e la frazione è definita se e solo se il denominatore è diverso da zero, cioè se e solo se x 6= 0, quindi il dominio della funzione f è R \ {0} =]−∞, 0[ ∪ ]0, +∞[. La funzione f non è pari, per esempio perché f (−1) = 2 − e3 6= 2 + e−3 = f (1), né dispari, ancora perché f (−1) = 2 − e3 6= −2 − e−3 = −f (1). Studiamo gli eventuali asintoti della funzione f . 2 Avendo escluso 0 dal dominio, calcoliamo 2x + e−3x 0 + e0 1 = = = −∞, x→0 x→0 x 0− 0− 0 + e0 2x + e−3x 1 = lim+ f (x) = lim+ = + = +∞, + x→0 x→0 x 0 0 perciò f ha l’asintoto verticale x = 0 per x che tende a 0. Riguardo agli altri asintoti, si ha lim− f (x) = lim− e−3x e+∞ 2x + e−3x = lim 2 + =2+ = −∞, x→−∞ x→−∞ x→−∞ x x −∞ per gerarchie di infinito, perché l’esponenziale va all’infinito più velocemente di una funzione polinomiale, quindi f non ha asintoto orizzontale sinistro, cioè per x → −∞. Per verificare se f abbia l’asintoto obliquo calcoliamo lim f (x) = lim f (x) 2x + e−3x 2 e−3x e+∞ = lim + = +∞, = lim = 0 + x→−∞ x x→−∞ x→−∞ x x2 x2 +∞ ancora per gerarchie di infinito, perciò f non ha asintoto obliquo per x → −∞. Per x → +∞, si ha lim 2x + e−3x e−3x e−∞ 0+ = lim 2 + =2+ =2+ = 2, x→∞ x→∞ x→∞ x x ∞ ∞ quindi f ha l’asintoto orizzontale y = 2 per x → +∞. Calcoliamo la derivata prima della funzione f . Come abbiamo già osservato prima, si ha lim f (x) = lim f (x) = 2 + e−3x , x quindi Df (x) = D Ricordando che un quoziente g(x) h(x) e−3x x . ha derivata D(g(x)) · h(x) − g(x) · D(h(x)) (h(x))2 e che D(ef (x) ) = ef (x) Df (x), nel nostro caso si ottiene e−3x (−3)x − e−3x e−3x (3x + 1) Df (x) = =− . x2 x2 Ricordando sempre che e−3x > 0 per ogni x ∈ R e che x2 > 0 per ogni x nel dominio, si ha f 0 (x) > 0 se e solo se 3x + 1 6 0, cioè se e solo se x 6 −1/3, nel dominio. Ne segue che • f è crescente per x < −1/3, • f ha un massimo relativo in x = −1/3, dove f (−1/3) = 2 − 3e ' −6, 15, • f è decrescente per −1/3 < x < 0, • f è sempre decrescente per x > 0. Osserviamo che non ci sono punti di minimo (né relativo né assoluto). La derivata seconda di f (x) è (e−3x (−3)(3x + 1) + e−3x 3)x2 − 2xe−3x (3x + 1) f (x) = − = x4 xe−3x (9x2 + 6x + 2) e−3x (9x2 + 6x + 2) = = . x4 x3 Siccome 9x2 + 6x + 2 = (3x + 1)2 + 1 ed e−3x sono sempre positivi, si ha f 00 (x) > 0 se e solo se x3 > 0, nel dominio, che accade se e solo se x > 0. Ne segue che 00 3 • f è concava per x < 0, • f è convessa per x > 0. Osserviamo che non ci sono punti di flesso (0 non può essere punto di flesso perché fuori dal dominio). Si può allora tracciare un grafico approssimativo della funzione f (x) come nella figura 2. y 10 5 y=2 2 −1 −0.5 0.5 1 1.5 2 x (− 31 , 2 − 3e) −5 −10 −15 Figura 2. Grafico della funzione f (x) dell’esercizio 3 Esercizio 4. Si ha che 1 − e0 = 0 e 1 − cos(0) = 0, quindi il limite dato è una forma indeterminata 00 . Applicando i teoremi di De L’Hôpital, troviamo 2 2 1 − ex −2xex lim = lim = −2 x→0 1 − cos(x) x→0 sen(x) dove l’ultima uguaglianza segue dal limite fondamentale x lim = 1. x→0 sen(x) Equivalentemente, si poteva continuare usando ancora i teoremi di De L’Hôpital: 2 2 2 −2xex −2ex − 4x2 ex −2e0 − 0 = lim = lim = = −2 x→0 sen(x) x→0 cos(x) 1 Esercizio 5. Il grafico di f (x) mostra che f (x) ha massimo assoluto in x0 = 0, dove f (0) = 2, quindi la v.a.c. X ha moda x0 = 0. La media di X è Z +∞ Z 0 Z +∞ Z 0 2x xf (x) dx = 2xe dx + 0 dx = 2xe2x dx, −∞ −∞ 0 −∞ che possiamo risolvere per parti, secondo la formula Z Z 0 g(x)h (x) = g(x)h(x) − g 0 (x)h(x) 4 per opportune funzioni g e h. Poniamo g(x) = x e h0 (x) = 2e2x , cosı̀ g 0 (x) = 1 e h(x) = e2x , quindi Z Z 1 2x 2x 2xe dx = xe − e2x = xe2x − e2x 2 da cui segue che l’integrale generalizzato si può risolvere cosı̀: 0 Z 0 Z 0 1 2x 2x 2x 2x 2xe dx = lim 2xe dx = lim xe − e = r→−∞ r r→−∞ 2 −∞ r 1 1 2r r 1 0 1 2r = − − lim −2r = − = lim 0 − e − re + e r→−∞ 2 2 2 r→−∞ e 2 dove nell’ultima uguaglianza abbiamo usato le gerarchie di infinito. In conclusione, la media della v.a.c. X è −1/2. Dipartimento di Matematica e Informatica — Università degli Studi di Ferrara 5