CENTRALE OPERATIVA “118” - LECCE PROTOCOLLO DOLORE TORACICO Dolore toracico suggestivo di ischemia Il sintomo singolo più comune di SCA(Sindromi coronariche acute) è il dolore toracico retrosternale che può essere percepito più come oppressione che come un dolore reale. Segni di allarme: - Senso di oppressione, costrizione o dolore al centro del torace che dura, in genere, più di 15 minuti; - Dolore irradiato al collo, alla mandibola, alle spalle, al dorso, all’epigastrio e alle braccia; - Senso di disagio al torace con capogiro, svenimento, sudorazione, nausea o dispnea; - Sensazione generale di malessere, ansia o senso di morte. Oltre alle SCA, considerare le più importanti condizioni, potenzialmente letali, che possono provocare dolore o disagio toracico: - Dissecazione aortica; Pericardite con eventuale versamento o tamponamento; Miocardite acuta; Pneumotorace spontaneo; Embolia polmonare; Rottura esofagea: Valutazione iniziale (< 10 minuti) Controllare i segni vitali (Pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria) Determinare la saturazione di ossigeno Ottenere un accesso EV Eseguire un ECG a 12 derivazioni Anamnesi ed esame obiettivo (checklist mirata per terapia fibrinolitica) Prelievo di sangue (markers cardiaci) Se assenza di coscienza-respiro-polso (sequenza ABC): immediato protocollo BLSD con l’utilizzo di defibrillatore semi-automatico (AED) Trattamento generale immediato • • • • Ossigeno a 4L/min (mantenere la saturazione di O2 > 90%) Aspirina 160-325 mg Nitroglicerina SL o spray (solo se PAS > 90 mmHg) Se il dolore non recede con la NTG: Morfina EV, 2-4 mg ripetibili ogni 5 minuti, (solo se PAS > 90 mmHg) • Se ipotensione arteriosa con giugulari turgide e polmoni liberi, attenzione all’eventualità di un infarto del ventricolo destro e alle conseguenti implicazioni terapeutiche!! Memorizzare “una MANO a tutti i pazienti”; Morfina, Aspirina; Nitroglicerina, Ossigeno. Ottenere e valutare un ECG a 12 derivazioni L’ECG a 12 derivazioni è al centro dell’albero decisionale nel trattamento dei pazienti con dolore toracico ischemico e deve essere eseguito nel più breve tempo possibile (con il suporto della Centrale “CARDIONLINE” per la classificazione del paziente nei seguenti tre gruppi: Gruppo 1: Sopraslivellamento segmento ST oppure nuovo, o presumibilmente nuovo BBS: forte sospetto di lesione (IMA ST elevato) Sono gli unici pazienti a trarre giovamento dalla terapia riperfusionale acuta (classe I se l’inizio della terapia avviene entro 12 ore dall’insorgenza dei sintomi ed età inferiore a 75 anni, classe IIa se maggiore di 75 anni, classe IIb dopo 12 ore). Eccezioni alla regola del sopraslivellamento del tratto ST. Alcuni sottogruppi di pazienti con dolore toracico ischemico persistente possono essere idonei alla terapia fibrinolitica in presenza di: • Corrente posteriore di lesione acuta (ST sottoslivellato in V1-V4 da IM posteriore) • Onde T alte e iperacute Considerare i trattamenti aggiuntivi (senza ritardare la riperfusione) Nitroglicerina EV Beta-blocati EV Eparina EV ACE-inibitori (dpo le prime 6 ore) Scegliere strategia di riperfusione in base alle risorse locali: terapia fibrinolitica o PCI. Obiettivo della terapia fibrinolitica: dalla porta (del Pronto soccorso) al farmaco (DOORTO-DRUG) < 30 MINUTI. Considerato che nell’attuale organizzazione della rete territoriale del SEUS 118 Lecce ed ospedaliera nel territorio della Provincia di Lecce, il tempo di percorrenza delle Postazioni Mezzi 118 verso gli 8 Presidi ospedalieri forniti di UTIC è inferiore a 30 minuti, la terapia fibrinolitica continuerà ad essere praticata in ambiente ospedaliero. Se in seguito si prenderà in considerazione la fattibilità di “Angioplastica primaria” presso la U.O. di Emodinamica interventistica del P.O. V. Fazzi di Lecce, anche in relazione a Linee Guida di Società Scientifiche di settore e ad accordi condivisi con il Direttore della U.O., Dr. Antonio Montanaro, il presente Protocollo sarà opportunamente modificato. Gruppo 2: Sottoslivellamento segmento ST o inversione dell’onda T: ECG fortemente sospetto per ischemia (angina instabile ad alto rischio IMA non ST sopraslivellato) Considerare i seguenti trattamenti aggiuntivi (in assenza di controindicazioni): Nitroglicerina EV Beta-bloccanti EV Eparina (UFH o LMWH) Inibitori della glicoproteina IIb/IIIa. Valutare lo stato clinico del paziente (nel territorio e in Pronto Soccorso): Stabile: ricovero in UTIC Ad alto rischio: ricovero in UTIC con indicazione al cateterismo cardiaco per l’eventuale rivascolarizzaione (PCI o CABG) Gruppo 3 : ECG non diagnostico: assenza di alterazioni del segmento ST o delle onde T (Angina instabile a rischio basso/intermedio) Valutare la presenza dei criteri per l’angina instabile o di recente insorgenza, o soggetti troponinopositivi (in Pronto Soccorso): Presenti: trattare come il gruppo 2 (Angina instabile ad alto rischio); Assenti: ECG e marker sierici seriali (osservazione di almeno 8-12 ore) per eventuale dimissione accettabile. Dr. Maurizio Scardia