PSICOPATOLGIA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Dott.ssa Lisa De Simone Esperta in Cinica psicoanalitica dei DCA 1930-40 1940-50 1950-60 1960-70 1970-80 1980-90 Anoressia nervosa e Bulimia:chi colpiscono • • • • ANORESSIA Età d’esordio tra i 12 e i 25 anni Lo 0,6% dei giovani dei paesi occidentali (di cui il 90% di sesso femminile) Non vi sono differenze di classe sociale Quoziente di intelligenza nella norma • • • • BULIMIA Età d’esordio tra i 16 e i 35 anni Il 2% delle giovani donne (ma sono molto di più!) Classe sociale omogenea Le persone colpite sono in genere normopeso,alcune solo lievemente in sotto o sovrappeso. INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO dei DISTURBI ALIMENTARI PSICOGENI ANORESSIA NERVOSA A. Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per età e statura B. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso C. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso D. Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali Specificare il sottotipo: consecutivi I. Con Restrizioni: II. Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione BULIMIA NERVOSA A. Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti: 1. mangiare in un definito periodo di tempo [es. due ore], una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili 2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio [es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando] B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo C. Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno 2 volte alla settimana, per 3 mesi D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei E. L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di AN • Specificare il sottotipo: I. Con Condotte di Eliminazione II. Senza Condotte di Eliminazione Valori simbolici del cibo nei sistemi motivazionali Sistema dell’attaccamento Sistema dell’accudimento Sistema cooperativo Sistema sessuale Importanza di una buona sintonizzazione della madre con i segnali del bambino per lo sviluppo della capacità di individuare i propri bisogni biologici e rispondere ad essi in modo adeguato. La madre esprime il concetto che ha del proprio bambino attraverso la maniera di alimentarlo La capacità di percepire e riconoscere la sensazione della fame - al pari di altri bisogni viene modulata dalle esperienze di apprendimento Un deficit funzionale nella capacità di riconoscere l’esperienza della fame può determinare un’assunzione incongrua del cibo Modi di pensare “campanello d’allarme” • Preoccupazione estrema per il peso e le forme corporee ( e mantenimento di comportamenti che rinforzano l’ossessione per il peso) • Scarso concetto di sé • Perfezionismo • Pensiero “tutto o nulla” Immagine corporea Quadro del nostro corpo che formiamo nella nostra mente, ossia il modo in cui il nostro corpo appare a noi stessi. L’immagine mentale del nostro corpo si costruisce sin dai primi giorni di vita e all’interno del contesto interpersonale delle prime relazioni di attaccamento Il bambino è costantemente influenzato dagli atteggiamenti che gli altri hanno verso il suo corpo e le sue parti di esso Dentro questa cornice relazionale il bambino svilupperà un insieme di valori positivi o negativi attraverso i quali connotare e definire il proprio corpo Disturbo alimentare come disturbo di identità Tentativo di padronanza e di controllo nella fase di trasformazione corporea e di costruzione dell’identità sessuale la persona anoressica agisce il rifiuto per un corpo sessuato la persona obesa agisce il desiderio di coprirlo e nasconderlo Disturbo alimentare come disturbo di identità tentativo di padronanza e di controllo dei conflitti, delle richieste ed aspettative da parte dell’esterno, del disagio emotivo, dei sentimenti di insicurezza e di inadeguatezza • vittoria contro la fame come segnale di potenza e di forza • perfezione fisica come realizzazione di sé e rappresentazione del proprio valore • abbuffata come induzione di uno stato alterato di coscienza • abbuffata e vomito come aree di autonomia e solitudine dove poter essere deboli e veramente “sé stessi” Disturbo alimentare come disturbo di identità mediatore dei rapporti con l’esterno (assunzione ed espulsione) Quali le cause? DCA come disturbo multifattoriale Fattori Predisponenti Socioculturali Familiari Individuali Insoddisf azione nei confronti del peso e delle forme corporee Fattori Precipitanti Dieta per aumentare il proprio valore l'autocontro llo Fattori perpetuanti Rinforzi ambientali e cognitivi, sintomi da digiuno DISTURBI ALIMENTARI E COMORBILITA’ PSICHIATRICA Le condizioni psicopatologiche che più di frequente si associano ai DCA sono: disturbi dell’umore disturbi dissociativi disturbi somatoformi disturbi da abuso e dipendenza da sostanze disturbi di personalità DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE AD ESORDIO INFANTILE • Raccolgono le problematiche legate a corpo ed alimentazione con esordio compreso tra i 7 e i 14 anni • Loro caratteristica comune è l’evitamento del cibo • Distinti, per le loro caratteristiche cliniche, da difficoltà dell’alimentazione del neonato e del lattante [ pica; disturbo da ruminazione] Guarigione 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Interm edio Morte/Suicidio 3 6 12 24 Un 18% su cui riflettere… Conoscere e ri-conoscere per prevenire… Come capire se una persona soffre di DCA • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Perdere peso notevolmente, in assenza di altre malattie L’alimentazione diventa il centro delle discussioni famigliari Dimostrare benessere nel rinunciare anche agli “assaggini” Avere il terrore di aumentare di peso Negare di aver fame Inventare scuse per evitare situazioni durante le quali gli altri mangiano Parlare spesso di cibo, collezionare ricette, ecc. Tagliuzzare il cibo Iperattività fisica Essere molto metodici e non amare i cambiamenti Perdere i capelli Utilizzare in modo adeguato l’abbigliamento Presenza di peluria diffusa sul corpo Lamentare dolori digestivi dopo aver mangiato palmi delle mani e dei piedi giallo-arancio Tendenza all’isolamento o ad un’amicizia esclusiva “morbosa” Tempi lunghi di permanenza in bagno nell’immediato dopo-pasto Gonfiore delle ghiandole salivari e denti corrosi Frequenti cambi d’umore Presenza di altri atti impulsivi (cleptomania, abuso di alcool, droghe, e sessualità disturbata) Emozioni, corpo, cibo e identità: un equilibrio possibile? Per rifletterci su… Per rifletterci su… • • • • “Primo Amore” (di M. Garrone) “Ragazze interrotte”(di Mangold) “Briciole”(di Cirino) “La venere di Willendolf” (di Lodoli)