Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca I S T I T U T O C O M P R E N S I V O S T A T A L E “PICENTIA” Via Liguria – 84098 - Pontecagnano Faiano (Sa) – Tel./fax 089.383344 - 089.3854657 - C.M. SAIC8BK008 SAAA8BK015 – Scuola dell’Infanzia “Raggio di Sole”, Via Liguria – 84098 Pontecagnano Faiano (SA) SAEE8BK01A – Scuola Primaria “G. Perlasca”, Via Toscana, 3 – 84098 Pontecagnano Faiano (SA) SAMM8BK019 - Scuola Secondaria di I° Grado “Picentia” Via Liguria, 1 – 84098 Pontecagnano Faiano(SA) a.s. 2016/2017 “Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze” (Paul Valery) 1 PREMESSA L’Istituto Comprensivo “Picentia” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine si intende: · creare un ambiente accogliente; · promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; · centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; · favorire l’acquisizione di competenze collaborative; · promuovere pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. Obiettivo principale è la riduzione degli ostacoli che limitano l’apprendimento, la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali. I destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica sono tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti: - disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77); -disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003); -alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturali. 2 1. Che cos’è il Piano Annuale per l’Inclusione (P.A.I) Ogni scuola è chiamata a redigere una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Il Piano Annuale per l’Inclusione è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, ovvero lo sfondo sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato: • su un’attenta lettura del grado di inclusione della scuola; • sulla formulazione di obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie. 1.1. Nota ministeriale del 27 Giugno 2013 La C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 prevede che il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) di ciascuna istituzione scolastica elabori una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). A tale scopo, il Gruppo procede ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso. 1.2. Lo scopo del P.A.I. Lo scopo del Piano Annuale per l’Inclusione è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il PAI è parte integrante. Il PAI, infatti, va inteso come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei 3 processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente una scuola “per tutti e per ciascuno”. Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. 1.3. Procedura di elaborazione del P.A.I. Mese di GIUGNO IL GLI PROPONE IL P.A.I. Mese di GIUGNO IL COLLEGIO DELIBERA IL P.A.I. TRASMISSIONE ALL’U.S.R. MESE DI SETTEMBRE IL GLI E DS ASSEGNANO LE RISORSE DI SOSTEGNO E PROPONE AL COLLEGIO OBIETTIVI E ATTIVITA’ PER ESSERE INSERITI NEL MESE DI GIUGNO IL COLLEGIO VERIFICA I RISULTATI RAGGIUNTI 4 2. Organi preposti e referenti per l’inclusione scolastica (GLI) Il Gruppo di lavoro per l’Inclusione scolastica (GLI) è l’organo nominato e presieduto dal DS, deputato alla programmazione e al monitoraggio di tutti gli interventi che la scuola attiva per l’inclusione. STRUTTURATO SU 2 LIVELLI GLI DI ISTITUTO Le figure che ne fanno parte sono: ➢ Dirigente scolastico (Prof.ssa G. de Majo) e/o persona delegata dal medesimo; ➢ Funzione strumentale Area POF GLH OPERATIVO Le figure che ne fanno parte sono: ➢ Dirigente scolastico (Prof.ssa G. de Majo) e/o persona delegata dal medesimo; ➢ Coordinatore Dipartimento di sostegno (Prof.ssa A. De Martino – (Prof. G. Capodanno – Prof.ssa L. Sica); ➢ Coordinatore Dipartimento di sostegno (Prof.ssa A. De Martino – Scuola Scuola Primaria e Scuola dell’Infanzia; ➢ Primaria e Scuola dell’Infanzia; ➢ Prof. M. Gioiello – Scuola Secondaria di 1° grado); ➢ Rappresentante dell’unità di Neuropsichiatria Infantile territoriale ed operatori ASL (Dott. Prof. M. Gioiello – Scuola Secondaria di 1° grado); ➢ Rappresentante dell’unità di Neuropsichiatria Infantile territoriale (Dott. M. Conte); ➢ Referente integrazione alunni stranieri (Prof.ssa C. Ranieri); ➢ Docenti di sostegno; ➢ Educatori specialistici; ➢ Rappresentante dei genitori BES; ➢ Rappresentante dei genitori del Consiglio d’Istituto. M. Conte); ➢ ➢ ➢ ➢ 5 Docenti di sostegno; Educatori specialistici; Docenti curricolari; Genitori dell’alunno disabile. 2.1. Compiti del GLI di Istituto ➢ Rilevazione dei BES presenti nella scuola (HH, DSA, ADHD, SV) ➢ Raccolta e documentazione degli interventi didattico educativi posti in essere anche in rapporto con reti di scuole ➢ Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola ➢ Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi ➢ Raccolta e coordinamento delle attività della scuola in relazione agli alunni con disabilità al fine di ottimizzare le relative procedure e l’organizzazione scolastica ➢ Analizzare la situazione complessiva della scuola: numero di alunni con disabilità, DSA, BES, tipologia dello svantaggio, classi coinvolte… ➢ Individuare i criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi, per la distribuzione delle ore nelle relative aree e per l’utilizzo delle compresenze tra i docenti ➢ Seguire l’attività dei Consigli di classe/interclasse/sezione e degli insegnanti specializzati per le attività di sostegno, verificando che siano attuate le procedure corrette e che sia sempre perseguito il massimo vantaggio per lo sviluppo formativo degli alunni nel rispetto della normativa ➢ Proporre l’acquisto di attrezzature, strumenti, supporti multimediali e materiale didattico destinato agli alunni con BES ➢ Definire le modalità di accoglienza degli alunni con disabilità ➢ Formulare proposte per la formazione dei docenti ➢ Elaborazione, nel mese di giugno, del PAI da sottoporre al Collegio docenti e da inviare agli Uffici competenti, anche per l’assegnazione delle risorse di sostegno. Le riunioni del GLI sono sempre convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute da quest’ultimo o da un suo delegato, le deliberazioni discusse durante la seduta vengono approvate dalla maggioranza e di ogni riunione va redatto un verbale. 6 2.1.1. Riunioni a cadenza bimestrale del GLI ➢ Settembre: predisposizione accoglienza e programmazione/organizzazione attività ➢ Novembre: esiti, osservazioni iniziali e predisposizione singoli P.E.I. ed eventuali P.D.P. ➢ Febbraio: verifica in itinere, compilazione P.D.F. ➢ Febbraio/ Marzo /Maggio: condivisione andamento delle attività e rilevazione di eventuali problematiche sopraggiunte o integrazione di bisogni ➢ Maggio: verifica/relazione finale singoli P.E.I. , P.D.P., P.D.F. ➢ Giugno: stesura P.A.I. 2.2. COMPITI DEL GLH OPERATIVO Per ogni alunno con disabilità certificata, viene costituita un'equipe di lavoro, composta dal Dirigente Scolastico, da almeno un rappresentante degli insegnanti di classe, dall'insegnante specializzato sul sostegno, dall'assistente educatore eventualmente presente, dagli operatori della ASL o ente privato convenzionato che si occupano del caso, dai genitori o dai facenti funzione e da qualunque altra figura significativa che operi nei confronti dell'alunno. Per esercitare le sue funzioni di competenza, il gruppo: ➢ Predispone i piani di intervento didattico-educativi personalizzati, le misure dispensative e compensative, le strategie individualizzate e le forme di valutazione da inserire all’interno del Piano Educativo Individualizzato (PEI); ➢ Redige ed aggiorna il Profilo Dinamico Funzionale (PDF), per ciascun alunno, e i progetti per le ore di sostegno in deroga in caso di alunni con disabilità grave; ➢ Verifica in itinere i risultati e, se necessario, modifica il PEI e/o il PDF; ➢ Vigila sull’attuazione della progettualità interdisciplinare; 7 ➢ Indica le ore di sostegno per gli alunni diversamente abili e le risorse necessarie all’inclusione degli altri alunni con BES; ➢ Vigila sulla corretta tenuta della documentazione. Il Dirigente scolastico: ➢ nomina e presiede il gruppo di lavoro; ➢ individua il coordinatore che ha il compito di redigere il verbale delle riunioni, predisporre e tenere aggiornata la documentazione (di norma compito attribuito ai Coordinatori del Dipartimento di Sostegno: Angela De Martino, Mario Gioiello ); ➢ in caso di assenza o impedimento, il Dirigente scolastico è sostituito da una persona delegata dal medesimo. Il GLHO in sede di formulazione del piano educativo individualizzato, elabora proposte relative all'individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l'indicazione del numero delle ore di sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate all'educazione e all'istruzione, restando a carico degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali necessarie per l'integrazione e l'assistenza dell'alunno con disabilità richieste dal piano educativo individualizzato. La Nota del 22 novembre 2013 n. 2563 al riguardo degli interventi per alunni con disabilità, ha chiarito che nulla è innovato per quanto concerne il GLHO, in quanto lo stesso riguarda il singolo alunno con certificazione di disabilità ai fini dell'integrazione scolastica. Il GLH operativo si riunisce almeno due volte l'anno e le riunioni vanno verbalizzate. 8 3. Alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata in uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“.La Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. L’Istituzione scolastica attua uno specifico piano di intervento nei confronti di tutti gli alunni BES, che si sviluppa attraverso i seguenti step: ✓ Analisi dei fascicoli 9 ✓ Incontri per la continuità tra i docenti del grado precedente e del grado successivo ✓ Segnalazione di alunni in difficoltà ✓ Raccordo scuola/famiglia: la famiglia viene messa a conoscenza delle difficoltà riscontrate ✓ Attuazione del piano d’intervento ✓ Documentazione: compilazione del Piano Didattico Personalizzato 10 3.1. Accoglienza ed integrazione degli alunni diversamente abili L’istituto accoglie gli alunni con disabilità organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il supporto dei docenti specializzati, degli educatori per l’autonomia e la comunicazione e di tutto il personale docente. Nel mese di giugno il Dirigente Scolastico segnala al GLI i casi di alunni con certificazione (L.104/92). Successivamente: ➢ attiva la pratica per la richiesta, agli organi competenti di personale di sostegno per l'alunno in questione come previsto dalla L.104/'92; ➢ se l'alunno proviene dalla Scuola dell'Infanzia dell'istituto la pratica viene già avviata nel mese di febbraio, ossia prima dell'accesso alla Scuola Primaria (tale pratica viene riavviata ogni due anni per la conferma o meno della certificazione del sostegno). Nel mese di settembre, il D.S. ha il compito di attribuire le ore e gli insegnanti di sostegno agli alunni disabili sulla base dei criteri stabiliti dal collegio dei docenti, come previsto dal combinato disposto richiamato dal D.L. vo 297/94, dal D.L. vo 165/01 e dal D.M. 37/09. Il docente di sostegno, ricordiamolo, è assegnato alla classe o sezione di cui è contitolare (art. 13 comma 6 della legge n. 104/92). Nel caso specifico del nostro Istituto, i criteri per l’attribuzione delle ore e dei docenti specializzati agli alunni disabili tengono anche conto: ▪ della richiesta oraria espressa all’interno del PEI sulla base delle indicazioni contenute nella Diagnosi Funzionale, valutando le effettive esigenze rilevate con riguardo alla specificità delle disabilità gravi; ▪ della continuità̀ didattica; ▪ dei bisogni dell’alunno e delle competenze dell’insegnante di sostegno; ▪ della composizione delle classi e del Consiglio di classe/interclasse/intersezione. 11 Dopo aver individuato l'insegnante di sostegno a cui affidare il percorso scolastico nelle ore assegnate, consegna all'insegnante di sostegno e all'insegnante coordinatore di classe tutta la documentazione redatta dall'ASL di riferimento per: ➢ predisporre il PEI e il PDF; ➢ attivare l’eventuale richiesta per il personale di assistenza in base al grado di gravità della disabilità ed alla tipologia di handicap presso il Piano di Zona; ➢ dialogare con la famiglia circa le azioni che la scuola metterà in atto; ➢ avviare i contatti con gli specialisti che seguono l'alunno. Nel caso di alunni privi di diagnosi (a settembre) per i quali si sospetta un ritardo cognitivo o di altro tipo, la scuola sollecita un incontro con la famiglia, cui spetterà decidere se contattare gli specialisti per gli approfondimenti del caso. Gli insegnanti potranno comunque proporre la redazione di un PDP, in base alle osservazioni del Consiglio di Classe/interclasse/intersezione. 3.1.1. Il ruolo del docente di sostegno Il docente di sostegno: ➢ assume la contitolarità della classe in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica ed all’elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di classe/interclasse/intersezione; ➢ è membro del Consiglio di classe/interclasse/intersezione e, all’interno dello stesso, funge da riferimento e da coordinamento tra colleghi; ➢ suggerisce percorsi di apprendimento, risorse, ausili, sussidi e tutto quello che può essere utile a ridurre i limiti e gli ostacoli incontrati, svolgendo il ruolo di “supporto”, destinato ad evidenziare ai colleghi stessi i nodi metodologici e didattico-disciplinari in cui si inceppa l’azione di educazione e istruzione nei confronti di soggetti in situazione di handicap (DM 226/95); 12 ➢ svolge attività sistematica di osservazione dell’alunno, della classe e più in generale dei contesti in cui avviene il processo di integrazione; ➢ acquisisce le certificazioni (rilasciata dall'ASL del territorio di riferimento formata da neuropsichiatra, psicologo...); ➢ facilita il processo di inclusione; ➢ prepara l’accoglienza per l’alunno disabile, in collaborazione con i docenti curricolari; ➢ cura i rapporti con gli altri ordini di scuola, per la costruzione di percorsi di continuità educativa in fase di passaggio, prevedendo forme di consultazione tra insegnanti e per la realizzazione di progetti specifici, nell’ambito di forme di collaborazione in rete, secondo quanto previsto dal regolamento sull’autonomia scolastica; ➢ compila ed aggiorna il fascicolo personale dell’alunno; ➢ pianifica attività formative ed educative, anche di tipo laboratoriale, all’interno del gruppo classe; ➢ collabora, insieme al Consiglio di Classe/interclasse/intersezione, alla stesura delle relazioni iniziali, intermedie e finali sui progressi raggiunti dall’alunno; ➢ gestisce i rapporti con la famiglia per una collaborazione e condivisione di obiettivi educativi e strategie; ➢ elabora, insieme al Consiglio di Classe/interclasse/intersezione, il PEI, il PDP, e, il PDF: nel PEI sono elencate le strategie di intervento metodologico-didattico adottate in classe nelle diverse aree disciplinari; nel PDF viene fatta una descrizione dettagliata dell'alunno nelle seguenti aree: • cognitiva e degli apprendimenti ▪ linguistico-comunicativa ▪ motorio -prassica ▪ affettivo-relazionale ▪ neuropsicologica ▪ dell'autonomia 13 3.2. Accoglienza ed integrazione degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) I DSA sono disturbi dell'apprendimento che interessano alcune abilità specifiche e che comportano la non autosufficienza durante il percorso scolastico in quanto interessano nella maggior parte dei casi le attività di lettura, scrittura e calcolo. Attualmente i bambini e i ragazzi affetti da DSA non hanno diritto all'insegnante di sostegno; hanno però diritto, grazie alle Legge 170/10, a strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo (sintesi vocale, registratore, programmi di videoscrittura e con correttore ortografico, calcolatrice) e a misure dispensative, per permettere loro di sostituire alcuni tipi di prove valutative con altre equipollenti più adatte. I principali disturbi specifici di apprendimento sono: ✓ DISLESSIA ✓ DISGRAFIA ✓ DISCALCULIA ✓ DISORTOGRAFIA ✓ DISPRASSIA ✓ DISTURBO SPECIFICO DELLA COMPITAZIONE ✓ DISTURBO SPECIFICO DEL LINGUAGGIO (Disturbo associato) 3.2.1. Adempimenti della scuola ✓ La diagnosi non deve risalire a più di 3 anni; ✓ acquisita la documentazione (rilasciata dall'ASL) deve avvenire l'elaborazione da parte del Consiglio di Classe/interclasse/intersezione del PDP. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia. Nel PDP sono elencate tutte le misure dispensative e compensative che il docente di classe ritiene opportuno adottare per l'alunno, nonché le strategie didattiche, metodologiche e gli strumenti adatti; 14 ✓ sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in itinere e/o fine anno; ✓ si prevedono incontri periodici con la famiglia. Nel caso di alunni privi di diagnosi, per i quali si sospetta la presenza di DSA, a scuola comunica le proprie osservazioni alla famiglia, che deciderà se contattare gli specialisti. I Consigli di Classe/interclasse/intersezione terranno conto, nella progettazione e nella valutazione, delle specifiche esigenze di questi alunni. 15 3.3. Accoglienza ed integrazione di alunni stranieri, con svantaggio socio-economico e/o culturale Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana – per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno – è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse modalità sopra indicate. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra citati, avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative. Viene, inoltre, elaborato un curricolo verticale semplificato e per obiettivi minimi, nel quale le ore della seconda lingua (francese) siano destinate al potenziamento dell’italiano come L2. In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011. 16 Il nostro istituto, infine, propone come attività, al fine di incoraggiare gli alunni stranieri, il Progetto Intercultura all’interno del quale possano essere previsti momenti conviviali e di scambio culturale. 3.3.1. Adempimenti della scuola L’alunno coinvolto in una situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale vive un’esperienza personale di fragilità emotiva e psicologica che condiziona le sue relazioni con l’ambiente, i contesti e le persone e che può manifestarsi in un disagio scolastico. Per questo tipo di bisogno non esiste una certificazione medica e la scuola è chiamata all’individuazione dello svantaggio attraverso un’osservazione strutturata e la collaborazione con i servizi territoriali competenti e la famiglia. Attraverso un intervento didattico personalizzato, anche per un breve periodo, si potranno quindi prevedere delle misure per ridurre il disagio scolastico e favorire la piena inclusione e il successo formativo. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che viene messa a conoscenza delle difficoltà riscontrate e delle modalità di intervento. Il PDP viene elaborato dal Consiglio di Classe/interclasse/intersezione e all’interno dello stesso sono elencate tutte le misure dispensative e compensative che il gruppo docente ritiene opportuno adottare per l'alunno, nonché le strategie didattiche, metodologiche e gli strumenti adatti. Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in itinere e/o fine anno e, inoltre, si prevedono incontri periodici con la famiglia. 3.3.2. Alunni stranieri La scuola garantisce il diritto all’istruzione e all’inclusione agli alunni non di madrelingua italiana, contribuendo al loro pieno inserimento nel contesto socioculturale del territorio e al senso di appartenenza alla comunità scolastica, cittadina e nazionale. Si tratta di favorire lo scambio promuovendo la ricchezza insita 17 nell’appartenenza a diverse culture ed educando tutti gli alunni ad essere “cittadini del mondo”. Oltre al Piano di accoglienza (vedi allegati: Progetto Accoglienza alunni stranieri/Protocollo alunni stranieri), che prevede momenti di condivisione con tutta la classe, il nostro I.C. ha elaborato un Piano Didattico Personalizzato (vedi allegato: PDP alunni stranieri). 18 4. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel processo di inclusione La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie, che il nostro I.C. tiene sempre ben presenti, quali il cooperative learning, il tutoring, circle - time, role play, peer to peer, l’utilizzo di una didattica meta cognitiva, di mediatori della comunicazione, di attrezzature ed ausili informatici, di software e sussidi specifici. Inoltre, si stabilisce nella progettazione, la standardizzazione dei livelli di ogni disciplina, in modo da poter collocare e calibrare i PDP sugli standard minimi di apprendimento. In considerazione di ciò si procederà all’essenzializzazione di obiettivi e competenze per l’uso di misure dispensative e compensative. Per favorire i processi di integrazione e inclusione all’interno del nostro I.C. è prevista l’organizzazione di classi aperte per poter operare con gruppi eterogenei in base alle esigenze rilevate. Particolare importanza è stata data ai laboratori curricolari sia interdisciplinari che verticali tenuti da docenti con competenza professionale e didattica e con disponibilità personale. LABORATORIO MANIPOLATIVO “MANI IN …PASTA “: l’alunno è stato messo nella condizione di sviluppare e riunire i diversi tipi di linguaggio (verbale, visivo, gestuale, artistico …) per utilizzarli con una precisa intenzione comunicativa, che ha trovato una propria realizzazione nella creazione di manufatti. (Destinatari alunni della scuola dell’infanzia e primaria). LABORATORIO “1000 GIOCHI CON LA PALLA “: si è realizzato un progetto per promuovere l’inclusione, l’integrazione, la socializzazione, il rispetto delle regole… (Destinatari alunni della scuola primaria). LABORATORIO INCLUSIONE: attraverso l’organizzazione in piccoli gruppi misti sono stati realizzati dei laboratori di teatro, musica e manipolazione (Destinatari alunni della scuola primaria). 19 PROGETTO RESTAYLING: presso l’aula inclusività della Scuola Secondaria di 1° grado. PROGETTO BRICOLAGE: Scuola Secondaria di 1° grado. PROGETTO MUSICALE CON LE PERCUSSIONI: Scuola Secondaria di 1° grado. PROGETTO AULA DELLA COMUNICAZIONE: Scuola Secondaria di 1° grado. PROGETTO MURALES: Scuola Secondaria di 1° grado. PROGETTO BENESSERE: Scuola Secondaria di I° grado. SCUOLA VIVA: alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di I° grado CORSO DI ALFABETIZZAZIONE DI L2 : rivolto agli alunni stranieri della scuola primaria e secondaria di I° grado. 4.1. Attenzione dedicata alla continuità tra i diversi ordini di scuola Notevole importanza nella nostra scuola, viene data all'accoglienza, sia degli alunni in ingresso per la prima volta nell’I.C. sia dei nostri alunni che cambiano ordine di scuola e per i quali vengono realizzati progetti di continuità. In accordo con le famiglie e gli insegnanti, gli alunni della Sc. dell’Infanzia (sez. 5 anni), nella seconda parte dell’anno scolastico, possono sperimentare/vivere momenti di conoscenza e scambio con alunni e docenti della Sc. Primaria, così come gli alunni della SC. Primaria (classi quinte) possano vivere alcuni momenti di Scuola Secondaria di Primo Grado. In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di conoscere il nuovo ambiente e potranno vivere con minore ansia il passaggio fra gli ordini di scuola. Valutati i bisogni specifici-educativi di ogni alunno, in incontri collegiali appositamente programmati e con strumenti ad hoc, il referente per l’inclusione avrà cura di coordinare i colleghi dei Consigli di Classe/interclasse/intersezione nella programmazione, nell'organizzazione e nella valutazione delle attività, descritte all'interno dei PEI e/o dei PDP. 20 4.2. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive In un contesto inclusivo bisogna ricordare tre principi fondamentali: la valutazione è un diritto; la valutazione degli alunni con bisogni speciali va riferita al PEI e/o al PDP; la valutazione è collegiale (ovvero opera di tutti i docenti in quanto tutti corresponsabili del processo educativo-didattico). Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe con diritto di voto. La valutazione del rendimento scolastico deve essere fatta per obiettivi in rapporto al P.E.I. e/o al PDP, anche se questo potrebbe voler dire parziale sostituzione del programma di alcune discipline (per quanto riguarda gli alunni con disabilità). La valutazione va rapportata al P.E.I. e/o PDP, che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità e/o con DSA. La valutazione in questione sarà sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance. I giudizi muovono dalla situazione iniziale di partenza e si esprimono i progressi raggiunti in relazione alle potenzialità iniziali e a quelle dimostrate in itinere. Un elemento importantissimo del PAI, sia che gli studenti seguano una programmazione curriculare o per obiettivi minimi sia che seguano un PEI o un PDP, è la definizione dei criteri di valutazione. Anche se gli obiettivi didattici sono sostanzialmente uguali a quelli dei compagni, la situazione di “necessità/bisogno” può richiedere che vengano attivate delle procedure differenti nel momento in cui si va ad accertare il loro raggiungimento. A tal proposito è stata adottata (nella Scuola Primaria) una scheda di valutazione per alunni con disabilità grave, da affiancare alla scheda di valutazione istituzionale, nella quale specificare i progressi raggiunti nelle aree di riferimento in relazione al PEI. Occorre, di conseguenza, rifarsi al concetto di equipollenza: usare metodi diversi per verificare il raggiungimento degli stessi obiettivi e/o obiettivi minimi e/o individualizzati. 21 ➢ Prove diverse rispetto all’esposizione orale: mappe concettuali. ➢ Prove diverse rispetto alla modalità di somministrazione: domande aperte diventano chiuse, a scelta multipla ecc. ➢ Prove diverse rispetto ai tempi: oltre all'assegnazione di un tempo maggiore a disposizione si può variare anche la frequenza delle verifiche o interrogazioni e definire la loro programmazione. ➢ Prove diverse rispetto alla quantità: numero di esercizi, di domande ecc. Se non è possibile aumentare i tempi o se la resistenza fisica del soggetto non consente la somministrazione di un’intera prova, si possono selezionare e proporre solo le parti più significative. ➢ Prove diverse rispetto ai contenuti, che rimangono però idonei a valutare globalmente il raggiungimento degli obiettivi. 5. Rilevazione dati (sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati) L’Istituto Comprensivo Picentia ha dovuto organizzare, gestire e promuovere la percezione dell’inclusione, partendo dal monitoraggio dei docenti curricolari e di sostegno dei vari ordini di scuola. Tale monitoraggio si è avvalso di indicatori parziali per l’inclusione (vedi allegato: Monitoraggio docenti “Piano Annuale per l’Inclusione”. Nonostante la giovane età della nostra scuola, si è comunque riusciti a lavorare in maniera produttiva grazie alla sinergia tra il Dirigente Scolastico, docenti curricolari, di sostegno, funzioni strumentali, famiglia e Piano di Zona. Sono state favorite ed incoraggiate le uscite didattiche per tutti gli alunni, e questo rappresenta senz’altro un punto di forza su cui far leva negli anni futuri. Tra i punti di debolezza, purtroppo, bisogna annoverare la disparità dei criteri valutativi che si è verificata soprattutto nella Scuola Secondaria di 1° grado, e che quindi verrà posto tra gli obiettivi di incremento per il prossimo anno. 22 5.1. La situazione attuale Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nel nostro Istituto è sintetizzato nella tabella che segue: PARTE I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITA’ C.M. 8/2013 Rilevazione dei BES presenti nella scuola A) Rilevazione dei BES (Bisogni Educativi Speciali) Presenti: n° 1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art.3 , commi 1 e 3 28 ➢ Minorati vista 2 ➢ Minorati udito 3 ➢ Psicofisici 14 2. Disturbi evolutivi specifici ➢ DSA Disturbo specifici di apprendimento) 20 ➢ ADHD/DOP (Attention deficit Hyperativity Disoreder/Disturbo oppositivo provocatorio) ➢ Borderline Cognitivo ➢ Altro (es. Fobia scolare, Disturbo della condotta, Disturbo dello spettro autistico) 4 3. Svantaggio (Indicare il disagio prevalente) ➢ Socio-economico 1 23 ➢ Linguistico-culturale 5 ➢ Disagio comportamentale/relazionale ➢ Altro Totali 28 N° PEI (Piano Educativo Individualizzato) redatti dal GLHO (Gruppi di lavoro per l’Handicap operativi) 28 N° di PDP (Piano Didattico Personalizzato) redatti dai consigli di classe /interclasse/intersezione in presenza di certificazione sanitaria. 20 N° di PDP (Piano Didattico Personalizzato) redatti dai consigli di classe/interclasse/intersezione in assenza di certificazione sanitaria. 1 NUOVA ISCRIZIONE DI ALUNNI CON DISABILITA’ PER L’A.S. 2017/2018 SCUOLA DELL’INFANZIA 1 SCUOLA PRIMARIA 1 SCUOLA SECONDARIA DI I°GRADO B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Sì Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Sì Attività individualizzate e di piccolo gruppo Sì Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) No Attività individualizzate e di piccolo gruppo Sì Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) No AEC (Operatore Assistente Educativo Culturale) Assistenti alla comunicazione Sì/No Funzioni strumentali/Coordinamento Sì Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sì Docenti tutor/mentor No Attraverso… C. Coinvolgimento docenti curricolari Sì/No Partecipazione a Gruppi di lavoro per l’Inclusione (GLI) Rapporti con le famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì 24 Sì D. Coinvolgimento personale ATA (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi) Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Assistenza alunni disabili Sì Progetto di inclusione/laboratori integrati No Sì Altro: Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva No Coinvolgimento in progetti di inclusione No Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Sì Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità No Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili No Procedure condivise di intervento sulla disabilità Sì Procedure condivise di intervento su disagio e simili Sì Progetti territoriali integrati No Progetti integrati a livello di singola scuola Sì Rapporti con CTS/CTI Sì Progetti territoriali integrati No Progetti integrati a livello di singola scuola Sì Progetti a livello di reti di scuole Sì Strategie e metodologie educativodidattiche/gestione della classe Sì Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva No Didattica interculturale/Italiano L2 No E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi socio-sanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS /CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti 25 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) No Progetti di formazione su specifiche disabilità (Autismo, ADHD, Dis, Intellettive, sensoriali) Sì 6. Obiettivi di incremento per l’inclusività proposti per il prossimo anno Tentando di operare per lo sviluppo coerente e mirato delle potenzialità e delle risorse all’interno del nostro Istituto Comprensivo, ciascuno con i propri compiti e le proprie responsabilità, procederà all’organizzazione delle risorse esistenti. A partire dalle figure dei Coordinatori soprattutto dalla funzione specificamente “dedicata” all’inclusione, si farà leva sul gruppo dei docenti di sostegno, coadiuvato dai coordinatori di classe, per l’organizzazione efficace del lavoro inclusivo, garantendo univocità di direttrici, criteri ed orientamenti all’interno dell’Istituto e in tutti gli ordini di scuola. Allo stesso modo, favorendo la promozione di percorsi formativi inclusivi, il gruppo H curerà la fase di guida/promozione/verifica e valutazione con incontri periodici e programmati. Gli obiettivi per la promozione dell’inclusione proposti per il prossimo anno sono: ➢ Strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti di sostegno e curricolare; ➢ Migliorare il Dipartimento verticale di sostegno, sia a livello comunicativo che organizzativo, strutturando incontri e punti all’ordine del giorno; ➢ Adottare strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; ➢ Sviluppare un curricolo verticale attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; 26 ➢ Facilitare il trasporto degli alunni a scuola incrementando la collaborazione con il Comune; ➢ Incoraggiare la partecipazione degli alunni con disabilità ai progetti extra curricolari previsti; ➢ Valorizzare le risorse esistenti; ➢ Utilizzare risorse aggiuntive per la realizzazione dei progetti di inclusione; ➢ Monitorare il processo di inclusione, coinvolgendo alunni, docenti e famiglie; ➢ Dedicare attenzione alla continuità tra i diversi ordini di scuola. Pontecagnano F., 20/03/2017 Coordinatrice Dipartimento di Sostegno A. De Martino Coordinatore Dipartimento di Sostegno M. Gioiello Dirigente Scolastico Dott.ssa Ginevra de Majo 27 Sommario PREMESSA ......................................................................................................................................................................2 1. 2. Che cos’è il Piano Annuale per l’Inclusione (P.A.I) ...................................................................................................3 1.2. Lo scopo del P.A.I. .........................................................................................................................................3 1.3. Procedura di elaborazione del P.A.I. ..............................................................................................................4 Organi preposti e referenti per l’inclusione scolastica (GLI) .....................................................................................5 2.1. 2.1.1. 2.2. 3. 3.1.1. 3.2. 3.2.1. 3.3. 5. COMPITI DEL GLH OPERATIVO .......................................................................................................................7 Accoglienza ed integrazione degli alunni diversamente abili ........................................................................11 Il ruolo del docente di sostegno ..............................................................................................................12 Accoglienza ed integrazione degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ..........................14 Adempimenti della scuola .......................................................................................................................14 Accoglienza ed integrazione di alunni stranieri, con svantaggio socio-economico e/o culturale ...................16 3.3.1. Adempimenti della scuola .......................................................................................................................17 3.3.2. Alunni stranieri ........................................................................................................................................17 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel processo di inclusione....................................................................19 4.1. Attenzione dedicata alla continuità tra i diversi ordini di scuola ..................................................................20 4.2. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive .............................................................211 Rilevazione dati (sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati) .............................................................................22 5.1. 6. Riunioni a cadenza bimestrale del GLI .......................................................................................................7 Alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) ..............................................................................................................9 3.1. 4. Compiti del GLI di Istituto ..............................................................................................................................6 La situazione attuale ....................................................................................................................................23 Obiettivi di incremento per l’inclusività proposti per il prossimo anno ..................................................................26 28