piano di formazione personale docente neoassunto

PIANO DI FORMAZIONE PERSONALE DOCENTE
NEOASSUNTO
A. S. 2014/15
TIZIANA GIOVENALI
OBIETTIVI PIANO FORMAZIONE
 Offrire un’opportunità per il personale della scuola come
formazione in servizio
 Promuovere modalità attive e consapevoli nella professione docente----VALORIZZAZIONE
 Incrementare al massimo l’esperienza “sul campo” dei docenti
 Accompagnare verso la piena autonomia di ricerca culturale,didattica
e organizzativa.
DOCENTE NEOIMMESSO
SCUOLA SERVIZIO
SEDE NATURALE PER IL
CONFRONTO ELA
CONDIVISIONE DI SCELTE
EDUCATIVE,DIDATTICHE,
ORGANIZZATIVE DEL POF
COMUNITA’ PROF.
RETI DI DOCENTI
RELAZIONI PIU’AMPIE
COMUNITA’ VIRTUALI
METODOLOGIA DI LAVORO
 MODALITA’ ATTIVE E PARTECIPATE
IMPORTANZA DEL LABORATORIO PER CONSENTIRE MAGGIORE
INTERAZIONE FRA I DOCENTI E LO SCAMBIO DI ESPERIENZE
 PROGETTO FORMATIVO DEL DOCENTE PER DOCUMENTARE LA
PROPRIA ESPERIENZA
 MOMENTI DI TUTORING CON CONTINUI RINVII ALL’ATTIVITA’ IN
SERVIZIO PER FORNIRE STRUMENTI E METODI PER
AUTOVALUTARSI,AGGIORNARSI, MISURARSI CON I BISOGNI DEGLI
ALUNNI E DEL TERRITORIO
ACQUISIRE UNO STILE DI INSEGNAMENTO RIVOLTO ALLA
COSTRUZIONE DEL CURRICOLO,ALLA RIMODULAZIONE DELLA
DIDATTICA E ALLA VERIFICA FORMATIVA DEGLI APPRENDIMENTI
DEGLI ALLIEVI.
FILOSOFIA PERCORSO FORMATIVO
Agire concreto legato ai compiti e alle responsabilità
dell’insegnante in formazione e con lo sviluppo di
un’attitudine permanente alla RIFLESSIVITA’ e alla
CAPACITA’ DI RISOLVERE PROBLEMI.
LA STORIA DELL’INTEGRAZIONE ATTRAVERSO LE
PAROLE…..
……. PER ORIENTARSI
DEFICIT – HANDICAP- DIVERSABILITA’- DISABILITA’
• HANDICAP: indica un insieme di danni (disabilità) fisici
o psichici o di situazioni culturali o sociali. Questo termine
entra nelle circolari e ordinanze ministeriali negli anni ’70 ,
in precedenza si parlava di anormali, minorati psichici o
fisici, deficienti, cretini.
•DIVERSABILITA’: questa dizione, più congrua, risulta
prepositiva e positiva perché consente di mettere in
evidenza le abilità e non le disabilità (tutti possono avere
una condizione di salute che, in un contesto ambientale
sfavorevole, causa disabilità).
• DISABILITA’: risultato di una complessa interazione
tra le condizioni di salute di un individuo, i fattori
personali, i fattori ambientali (ICF Organizzazione
Mondiale della Sanità).
SEPARAZIONE
INSERIMENTO...
INTEGRAZIONE...
INCLUSIONE
DALL’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE : MOTIVAZIONI
PEDAGOGICHE
INTEGRAZIONE
INCLUSIONE
Riguarda
 è un processo
una situazione
particolare(singolo)
Approccio compensatorio
Ambito educativo
Interviene prima sul
soggetto e poi sul contesto
Centrata sulla risposta
specialistica
Si riferisce alla globalità ( ambito
educativo e sociale )
Si rivolge a tutti gli alunni ed alle
loro potenzialità
Interviene sul contesto e sul
soggetto
Dalla risposta specialistica a
quella ordinaria

ICF – Classificazione Internazionale Funzionamento,
disabilità e salute . OMS 2002 - Modello
biopsicosociale e multidimensionale ( modello medico
e sociale)
• Evita una visione esclusivamente medica , si fonda sul profilo di
funzionamento e analisi del contesto.
• Si focalizza sul recupero mirato delle potenzialità.
• Investe nell’umanizzazione della medicina.
• Non ha solo la visione medica del disabile ma si occupa soprattutto
delle POTENZIALITA’ individuali esistenti.
•Si parla di limitazione delle attività ( anche nell’apprendimento
scolastico ) e restrizione alla partecipazione come risultato
dell’interazione soggetto (fattori individuali ) e ambiente di vita (
fattori ambientali come le relazioni interpersonali e sociali ).
•Eliminare gli ostacoli ed introdurre facilitatori :
contestuali,didattico-operativi, socio-relazionali
ICF
La DISABILITA’
È concetto trasversale , universale è un fenomeno
MULTIDIMENSIONALE.
Angolazione particolare di una teoria dell’uguaglianza che
prospetta il riconoscimento della nostra condizione umana, che per
alcuni comporta disabilità nel presente, ma che per tutti può
comportarne in futuro (es.incidente, malattia...)
Anche nei casi più difficili “…c’è sempre qualcosa che è possibile
fare ….”
Una scuola ed una società sono inclusive , quando sono permeabili
alla diversità ( GARDOU ).
MODELLO ICF
FUNZIONI CORPOREE : 1-funzioni mentali,2f.sensoriali…
 STRUTTURE CORPOREE : 1- strutture del sistema nervoso…
 ATTIVITA’ e PARTECIPAZIONE :
1- apprendimento e applicazione della conoscenza
2- compiti e richieste di carattere generale
3- comunicazione
4- mobilità
5-cura della persona
6- Vita domestica
7- interazioni e relazioni interpersonali
8- Principale aree della vita
9- vita di comunità , sociale e civica

SPERIMENTAZIONE ASL 8 di Arezzo del PROFILO
DINAMICO FUNZIONALE con le codifiche ICF
Area cognitiva
Servizi
sociosanitari
scuola
famiglia
Area
comunicazione
Area relazionale
Area motorioprassica
Area autonomia
personale
Area vita
principale
Fattori ambientali
PEI
DALLE MOTIVAZIONI PEDAGOGICHE A QUELLE NORMATIVE
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
L.104/92
L.170/2010
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E
STUDENTI CON DSA ALLEGATE AL D.M (5669 )12 LUGLIO 2011
LINEE GUIDA per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
(4/08/2009)
DIRETTIVA BES 27/12/2012 “ Strumenti d’intervento per alunni con BES e
organi territoriali per inclusione scolastica”
 C.M.n.8 del 6/03/2013 NOTA OPERATIVA
 NOTA n. 2563 del 22/11/2013 “ Strumenti di intervento per alunni con Bes “
Chiarimenti
MIUR :LINEE DI ORIENTAMENTO : per azioni di prevenzione e di
contrasto al bullismo e cyberbullismo
(aprile 2015 )
….strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio
determinati, in molti casi, da condizioni di disagio sociale non
ascrivibili solo al contesto educativo scolastico ..
….azioni di contrasto basata sulla considerazione che questi
fenomeni coinvolgendo soggetti,bulli e vittime , vivono una
situazione di forte disagio e che richiedono particolari attenzioni…
I cosiddetti bulli e cyberbulli , infatti, si possono configurare, alla
stregua delle loro vittime, come adolescenti che necessitano
dell’azione coordinata della comunità educante,almeno in alcune fasi
del loro percorso scolastico, per far fronte alle esigenze speciali che
richiedono misure necessarie per un loro recupero sia da un punto di
vista educativo che sociale .
BES = MACROCATEGORIA
PEDAGOGICA
( R. Ciambrone )
CERTIFICAZIONE
MEDICA
(1) Disabilità
(2) Disturbi
evolutivi
specifici
DSA
Può esserci diagnosi/documentazione clinica o
no
(2) Deficit linguaggio,abilità non
verbali,coordinazione
motoria,disturbi attenzione ed
iperattività, funzionamento
intellettivo limite.
(3) SVANTAGGIO socio-economico
Linguistico e culturale
TANTE POSSONO ESSERE LE DIFFICOLTA’
Attività personali
Fattori ambientali
scarsa capacità di
apprendimento
 Comunicazione
 di linguaggio
 Di organizzazione
 applicazione delle
conoscenze
Interazione sociale
autonomia
o

Fattori personali
Famiglia con problemi  poca motivazione
o diversa cultura
 bassa autostima
o Scarsità di mezzi
 eccessiva
o emarginazione sociale emotività
LA CLASSE E’ COMPOSTA, IN MEDIA DA 24
STUDENTI
• ½ alunni disabili con L.104 ( PEI )
• 1 o più alunni DSA con L. 170 ( PDP )
• 3 alunni con problemi di comportamento …….
• 2 alunni con problematiche personali ed educative marcate
• 3 alunni “eccellenti “sul piano degli apprendimenti
• 4 alunni con “ansia” da prestazione, o privi di motivazione
• 2 o più alunni stranieri di cui alcuni neoarrivati
GLI OBBLIGHI DELLA SCUOLA NEI CONFRONTI DEGLI
ALUNNI CERTIFICATI
L.104/92
… STRUMENTI E PERSONALE ….PROGETTI INTEGRATI SCUOLA ED
EXTRASCUOLA
…AZIONI PER LO SVILUPPO DELLE POTENZIALITA’
NELL’APPRENDIMENTO
COINVOLGIMENTO DI PIU’ SOGGETTI PER GARANTIRE IL DIRITTO
ALLO STUDIO (ASL, ENTI LOCALI) E DEFINIZIONE COMPITI E
STRUMENTI ( D.F. , PDF, )
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA PER IL PERCORSO SCOLASTICO
PEI
GLI OBBLIGHI DELLA SCUOLA NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI
CERTIFICATI
L.170/2010
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO : STRUMENTO di LAVORO privilegiato
per DEFINIRE, MONITORARE, DOCUMENTARE percorso individualizzato e
personalizzato che ciascun docente e tutti i docenti del team-Consiglio di
classe devono elaborare.La stesura è di competenza degli insegnanti NON
RICHIEDE LA PRESENZA DI OPERATORI SOCIO-SANITARI.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
dati anagrafici
• descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
• attività didattiche personalizzate (per le discipline interessate)
• Strumenti compensativi
• misure dispensative
• forme di verifiche e valutazione
PATTO CON LA FAMIGLIA
•
CHE FARE ???
“ Esistono confini tra chi sa e chi non sa, chi
cura e chi è curato , chi è abile e chi è disabile
….talvolta invisibili, dei veri “non luoghi” dove
si rifugiano o si ritrovano i soggetti
deboli….occorre allora percorrere “ sentieri
diversi”.
( Andrea Canevaro, Le logiche del confine e del sentiero.Una
pedagogia dell’inclusione per tutti disabili compresi , Erikson
2006)
ASSICURARE A TUTTI IL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO ANCHE IN
SITUAZIONI DI DIFFICOLTA’ : SCUOLA PIU’ EQUA ED INCLUSIVA
UN NUMERO SEMPRE PIU’ AMPIO DI STUDENTI , CONTINUAMENTE O PER
DETERMINATI PERIODI E PER UNA PLURALITA’ DI MOTIVI :
FISICI, BIOLOGICI,FISIOLOGICI
PSICOLOGICI
SOCIALI
PRESENTA DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO, DI SVILUPPO DI ABILITA’ E
COMPETENZE NONCHE’ DISTURBI DEL COMPORTAMENTO CHE POSSONO
CAUSARE
ABBANDONI
RIPETENZE E PLURIRIPETENZE
DISPERSIONE SCOLASTICA
QUALE CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA DOPO LA NORMATIVA BES ?
A SCUOLA CHE FARE ??????
SI DEVE FARE(volgere in positivo gli
NON SI DEVE FARE
obblighi )
 Avere uno sguardo pedagogico
nell’analisi dei bisogni di ciascun
studente che possono necessitare di
adeguati interventi e progetti di
didattica mirata anche temporanea.
 Lo studente in difficoltà ha il diritto
alla personalizzazione apprendimento
anche attraverso l’uso di strumenti
compensativi e dispensativi .
Dovere per tutti gli insegnanti presa in
carico complessiva studenti BES.
diagnosticare
redigere sempre il PDP come
adempimento burocratico-formale
 stigmatizzare categorie di difficoltà
operando processi di separazione

 improprie facilitazioni
Es. nelle valutazioni intermedie e
finali per non “scontrarsi”con la
famiglia,
 livellamento degli apprendimenti
verso il basso
PRATICA DIDATTICA : INDIVIDUALIZZAZIONE e
PERSONALIZZAZIONE ( cfr.Linee Guida DSA 12 luglio
2011)
Individualizzazione
Personalizzazione ( L.53/2003 e D.Lgl
59/2004 )deve trovare nel gruppo classe il
valore aggiunto
….adatta le metodologie in
funzione delle caratteristiche
dell’alunno
…RECUPERO individuale per
potenziare abilità o acquisire
specifiche competenze….ciò può
avvenire in classe o in altri
momenti dedicati
Calibra l’offerta didattica sulla specificità
ed unicità degli alunni ,considera le
differenze individuali nell’aspetto
qualitativo …accrescimento punti di forza
, sviluppo preferenze e talenti..
Attenzione agli stili di apprendimento
VARIETA’ METODOLOGIE e
STRATEGIE DIDATTICHE comprese le
nuove TECNOLOGIE
È molto difficile da attuare e costituisce
una sfida quotidiana per gli insegnanti
INCLUSIONE : PAI
Ogni scuola è chiamata a misurarsi con la sfida della diversità che
nasce dall’eterogeneità di situazioni personali e culturali.
Occorre un salto di qualità: scuola deve diventare più flessibile dal
punto organizzativo e didattico. L’organizzazione deve adattarsi
mediante strumenti che garantiscano la flessibilità , quali :
- Autonomia funzionale.
- Piano dell’Offerta Formativa.
- Flessibilità didattica.
- Reti di scuole e interne alle scuole.
RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE – Novembre 2014
( contesto , esiti )
PROCESSI – Pratiche educative e didattiche ( Curricolo,progettazione e
valutazione, ambiente di apprendimento,
Inclusione e differenziazione – Definizione dell’area- Stategie adottate
dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e di rispetto
della diversità,adeguamento dei processi di insegnamento e di
apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula
e nelle altre situazioni educative.L’area è suddivisa in due sottoaree:
.INCLUSIONE – modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni
educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia.Azioni di
valorizzazione e gestione delle differenze
. RECUPERO E POTENZIAMENTO – modalità di adeguamento dei processi di
insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo.
STRUMENTI PER DIDATTICA INCLUSIVA ed anche
INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE
LA CLASSE E/O IL GRUPPO COME
RISORSA:comunità di apprendimento dove ognuno porta il
proprio contributo,si possono stabilire obiettivi di avanzamento
condivisi e strategie operative ….
LE METODOLOGIE POSSONO FARE LA
DIFFERENZA
APPRENDIMENTO COOPERATIVO : far lavorare insieme gli alunni , in
piccoli gruppi eterogenei , valutandone sia l’aspetto sociale che quello
cognitivo
E’ un modello di gestione della classe basato su metodologie
attive finalizzate a :
-Stabilire la positività nei rapporti interpersonali ( il gruppo è
come una squadra) sviluppando forme di cooperazione e di
rispetto reciproco per veicolare conoscenze,abilità e competenze
- esercitare le abilità sociali
- utilizzare il problem solving
- sviluppare il pensiero creativo
- promuovere contratti formativi
-Incentivare la responsabilità individuale
…. METODOLOGIE E STRUMENTI…
TUTORING ( apprendimento fra pari : lavori a coppie )
DIDATTICA LABORATORIALE ( non solo come spazio fisico ma come
modalità di lavoro per favorire la centralità dell’alunno , per realizzare la
sintesi fra sapere e saper fare, sperimentando in situazione.
SOSTENERE la motivazione ad apprendere per accrescere il senso di
autostima, autoefficacia
DIDATTICA MULTISENSORIALE : uso costante di più canali percettivi (
visivo, uditivo, tattile, cinestetico ) per incrementare l’apprendimento
TECNOLOGIE MULTIMEDIALI (PC. Notebook per utilizzare software
specifici )
LIM con una pluralità di utilizzazioni per favorire un apprendimento
costruttivo ed esplorativo
FUNZIONE DOCENTE
in relazione normativa BES
 APPROFONDIMENTO DELLE COMPETENZE ( anche quelle
riflessive ) PER TUTTI GLI INSEGNANTI ANCHE CURRICOLARI.
 VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE DOCENTE PER IL
SOSTEGNO, QUALE RISORSA AGGIUNTIVA ASSEGNATA A TUTTA LA
CLASSE.
 A TUTTI SI RICHIEDE NON UNA DIDATTICA SPECIALE MA UNA
DIDATTICA INCLUSIVA che concretizzi percorsi DIFFERENZIATI ma
non “ differenzianti” , processi e contesti educativi volti al
riconoscimento di POTENZIALITA’, LIMITI, DIFFICOLTA’ E
OPPORTUNITA’ attraverso un’offerta formativa ampia basata su
molteplici strategie .
 “RIPENSARE L’APPRENDIMENTO “ e la modalità con cui avviene il
passaggio da ciò che l’alunno è potenzialmente in grado di fare a ciò
che si è effettivamente CAPACI DI FARE.
NELLA PROSPETTIVA DELLA PERSONALIZZAZIONE IL
LAVORO DOCENTE SI CARATTERIZZA PER:
- VALORIZZARE L’OSSERVAZIONE della classe ,
del singolo alunni, delle dinamiche relazionali con
sguardo attento alle difficoltà e alle potenzialità,
check list, questionari qualitativi, colloqui
- PROGETTARE in modo “dialogico”
- AVERE un orientamento COLLEGIALE
- CONCEPIRE la VALUTAZIONE in termini
prevalentemente formativi.
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
COLLEGIO DOCENTI da’ indirizzi generali
GLI: predisporre piani
di intervento
TEAM -CONSIGLIO DI CLASSE
VERIFICA
QUADRIMESTRALE
POF
SI PDP:situazione
partenza,interventi,verifiche
NO PDP : motivazioni
Fasi per PREDISPORRE UN PDP ovvero personalizzazione
dell’intervento educativo
1)
Il team /consiglio di classe individua carenze/problematicità/ bisogni
educativi dell’alunno ( SCHEDE DI RILEVAZIONE )
2)
Il team /consiglio di classe programma i vari interventi per
migliorare/recuperare le criticità individuate come BES
3)
Ogni docente coinvolto si impegna sia nell’area disciplinare specifica che
nelle abilità trasversali rispettando tempi stabiliti:PDP
4)
VERIFICA IN ITINERE : almeno ogni 2 mesi verifica e valutazione
degli interventi programmati per opportune integrazioni/modificazioni.
UN INSEGNANTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
AFFERMA ….
“ Ho imparato che non esiste un caso di successo
didattico, ma un progetto di vita, che forse non è sempre
bene fare bilanci , positivi o negativi che siano, “ ma
punti della situazione” , e che il mio ruolo di insegnante
non è quello di stare al traguardo, ma di incitare lungo il
percorso “