obesità e bed

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STILI DI VITA E OBESITA’
IL PESO DELLA VITA
8 Maggio 2010
Martinelli Franca Dipartimento di Salute
Mentale RE
Il Disturbo da
Alimentazione Incontrollata
BED
Big eating disorder
¾ La definizione del disturbo da
alimentazione incontrollata (Binge
Eating Disorder o BED) è recente,
solo a partire dal 1994 il BED è stato
descritto in modo chiaro ed esaustivo
ed inserito nel DSM IV (Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi
mentali) all’interno del vasto gruppo dei
Disturbi dell’Alimentazione Non
Altrimenti Specificati
Criteri diagnostici per il Disturbo da Alimentazione Incontrollata BED DSM IV
1. Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive. Un’abbuffata compulsiva
è definita dai due caratteri seguenti (entrambi necessari).
a. Mangiare,in un periodo di tempo circoscritto (per esempio nell’arco di due
ore), una quantità di cibo che è indiscutibilmente maggiore di quella che
la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo in
circostanze simili.
b. Senso di mancanza di controllo sull’atto di mangiare durante l’episodio
(per esempio sentire di non poter smettere di mangiare o di non potere
controllare cosa o quanto si sta mangiando).
2. Gli episodi di abbuffate compulsive sono associati ad almeno tre dei
seguenti caratteri:
- Mangiare molto più rapidamente del normale;
- Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa di troppo pieno;
- Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame;
- Mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per le quantità di cibo ingerite;
- Provare disgusto di sé, depressione o intensa colpa dopo aver mangiato
troppo.
3. Le abbuffate compulsive suscitano sofferenza e disagio.
4. Le abbuffate compulsive avvengono, in media, almeno due giorni
la settimana per almeno sei mesi.
Definizione secondo i pazienti
1.Sensazione di completa perdita di controllo
2.Grande quantità di cibo
3.Mangiare per controllare sensazioni negative
4.Mangiare cibi proibiti
5.Stare male prima
6.Mangiare molto rapidamente sino a stare male
7.Mangiare senza fame
8.Stare male dopo
9.Mangiare soli, di nascosto
Il BED è un disturbo relativamente raro nella
popolazione generale con una prevalenza variabile a
seconda degli studi, compresa tra 0,7 e 4,6%, al
contrario risulta essere comune nei pazienti che
seguono trattamenti per l’obesità.
I tassi di prevalenza tendono a crescere
proporzionalmente all’entità del sovrappeso
A tal riguardo, recenti statistiche riportano una
prevalenza di BED pari al 8% nei soggetti obesi in
generale, al 30% nei pazienti in trattamento
specialistico per obesità
¾ Si riscontra un’incidenza maggiore nel sesso
femminile.
¾ Esso viene diagnosticato più frequentemente tra gli
adulti nella fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni,
la maggior parte dei quali alla catamnesi avevano
presentato disordini dello spettro alimentare in
media attorno ai 20-21 anni
¾
Il Binge Eating Disorder
è
una patologia specifica?
¾ Ci sono controversie circa la
diagnosi del Disturbo da
Alimentazione Incontrollata
(BED).
¾ Numerosi ricercatori pensano che il
BED sia una patologia specifica,
altri no .
¾ BED – Basandosi sul DSM IV
AN
Il BED è stato incluso
nell’appendice B del DSM IV
(tra I Disturbi dell’Alimentazione
Non Altrimenti Specificati), per
valutare l’opportunità o meno di
riconoscerlo come un DCA a sè
stante.
(Fairburn ed al. 2000)
¾
EDNOS
BED
EDNOS
BN
BED – Una variante della BN
Bulimia nervosa
senza comportamenti
compensatori
BED senza comp
compens
Int. J. of Eating Disorders (Sept 2003), modified
BULIMIA
¾ BED
– un sottotipo
comportamentale di obesità
sovralimentazione
ai pasti
sovralimentazione
non percepita
mangiare
frequentemente
OBESITA
BED
mangiare di
notte
BED – Una caratteristica associata di un
disturbo primario
Il BED insorge quando in
un soggetto sono
presenti l’obesità e
la tendenza alla depressione
Obesità
Int. J. of Eating Disorders (Sept 2003)
(Stunkard ed Allison 2003)
BED
Depressione
Ipotesi più accreditate:
- l’atteggiamento mentale dei soggetti con elevato peso
corporeo affetti da BED è differente da quello degli
obesi che non si abbuffano
- dagli studi di comunità i due maggiori fattori di
rischio per l’insorgenza del Disturbo da
Alimentazione Incontrollata sono l’obesità ed i
disturbi psichiatrici (Fairburn et al 1999)…
- l’eccessiva alimentazione è un sintomo frequente tra i
pazienti affetti da depressione atipica. Coloro che si
abbuffano introducono più cibo degli altri obesi
anche al di fuori delle abbuffate (Yanovski e Sebring,
1994),
- tra gli obesi con BED la presenza di
psicopatologia è correlata con la tendenza
all’alimentazione compulsiva e non con il
BMI (Rossiter e al., 1988), così come
l’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico
(Cachelin et al, 1999) (Wilson Nonas e
Rosenblum, 1993; Wilfley, Schwartz et al.
2000).
-la terapia va incentrata sulla psicopatologia
associata. Devlin, Goldfein e Dobrow (2003)
¾
Mitchell et al. (1999) hanno riscontrato che
contrariamente a quanto avviene nelle
pazienti bulimiche, l’abbuffata nei soggetti
affetti da BED ha un maggior significato
edonico …
a seconda dello stato emotivo: alimenti che
definiscono di consistenza “corposa”, salati
e grassi, quando sono ansiosi,
cibi “che si sciolgono in bocca”, dolci e ricchi
di cioccolato quando si sentono depressi
¾
¾
Quello che maggiormente ci induce a
pensare che il BED sia un disturbo
alimentare a sé stante, è il peculiare
atteggiamento di questi pazienti nei
confronti del cibo.
Lo sentono un alleato scomodo,
capace di consolare nei momenti più
tristi o di gratificare in quelli di gioia,
lasciando però dietro di sé il senso di
colpa per l’abbuffata e uno spiacevole
residuo di chili superflui.
• Atteggiamento ben diverso è quello delle
bulimiche per le quali è un nemico da
combattere con alterne fortune (restrizioni ed
abbuffate). Queste pazienti non vorrebbero
mangiare, ma frequentemente l’eccessiva
restrizione calorica le induce ad abbuffare.
• Il paziente affetto da disturbo da alimentazione
incontrollata al contrario vorrebbe abbuffarsi,
ma non subirne gli sgradevoli effetti sul
proprio peso.
¾
Ciò che inoltre differenzia
l’atteggiamento del binge eater
da quello della paziente bulimica è
il non avere tra i suoi scopi principali il
bisogno pervasivo di annullare
IMMEDIATAMENTE gli effetti
dell’abbuffata riprendendo il controllo
assoluto del proprio peso corporeo.
¾Durante
peculiare:
le abbuffate lo stato d’animo è
l’iniziale disagio cede per un breve
periodo il posto a sensazioni
gratificanti legate al gusto del cibo ed
al senso di pienezza, cui fanno
rapidamente seguito spossatezza,
fastidio fisico ed un peggioramento
del tono dell’umore
(Wegner, Smyth , Crosby , Wittrock ,
Wonderlich & Mitchell 2002).
• Ritenere che si tratti di una patologia a
sé stante significa avvicinare i BED con
un approccio integrato.
Da una parte ci si curerà della gestione
del peso, dall’altra si affronteranno i
pensieri disfunzionali e la difficoltà a
gestire le emozioni.
Emozioni …
L’intolleranza delle emozioni gioca un
ruolo centrale nell’insorgenza e nel
mantenimento del BED
Non BED
emozioni troppo forti da
essere tollerate
BED
emozioni troppo forti da
essere tollerate
emozioni percepite e tollerate
emozioni percepite e tollerate
Non percezione delle emozioni
Non percezione delle emozioni
¾ IL paziente BED di solito non percepisce le
sue emozioni ma è spaventato quando
diventano talmente forti che è impossibile
non avvertirle, come un cacciatore che si
accorga della presenza della tigre solo
quando è vicinissima
¾ Inoltre ritiene di essere disarmato cioè
incapace di tollerare le emozioni negative e
di controllare gli eventi che le inducono.
•
.... sul cibo
Il cibo è un piacere
• alcuni scelgono il cibo per l'abbuffata
secondo lo stato emotivo (dolce per la
depressione e salato per l'ansia)
• di solito si sovralimentano, ma in
contesti sociali riducono la quantità di
cibo, per la vergogna.
• quando si abbuffano non pensano
alle calorie e a come eliminarle.
¾
• l'abbuffata è correlata all'emozione e può
essere sia uno scopo che un mezzo.
• Il cibo è uno dei pochi piaceri della vita,
una gratificazione che li fa sentire bene.
• Il cibo è la strada per ridurre l’intensità
delle emozioni e l'umore negativo quando
si sentono giù.
• Sia una emozione negativa che una
positiva può indurre un'abbuffata.
“Se mangi molto non hai energie,sei protetto dalla
voglia di muoverti,di sentirti: ti sei drogato e l’hai
fatto con una sostanza legale che non ti toglie dalla
faccia quell’espressione da brava bambina Se ti
abbuffi i sentimenti degli altri e i tuoi sono meno
forti, non sei mai veramente in difficoltà,qualcosa
dentro di te si placa, ritrovi senso e dolcezza, il cibo
mi evita di dire quello che penso, mi evita il
confronto, lo scontro
Perché vivere e correre tanti rischi quando col cibo
non sei mai ferito, abbandonato?”
¾ ...
sul corpo
• Il corpo è il segno visibile
dell'inadeguatezza del BED ,essi odiano
un corpo grasso, ma temono un corpo
magro per le conseguenze relazionali
• Molti pazienti trascurano il corpo come
una inutile appendice , la vergogna è
l'emozione più comune riguardo al corpo
•Per il paziente bulimico il corpo è un
pericoloso ma utile alleato,invece il BED
teme che potrebbe diventare un alleato
"troppo pericoloso"
•ancora il problema della finestra
stretta: mentre odiano un corpo in
sovrappeso una diminuzione di peso
li rende più vulnerabili
“.Se non so dove comincio e dove finisco ,il grasso
mi aiuta a preservare un senso di me. Un corpo
grasso allontana glia altri così non si accorgono che
non sei troppo…sveglia.
Senza il mio guscio protettivo molti equilibri
affettivi potrebbero rompersi e io ora sono in mezzo
tra la voglia di tutelarmi e quella di scoprirmi…con
la mia pancia io non ho bisogno di nessuno
Con un corpo più magro dovrei essere una persona
che si relaziona con gli altri, fragile, esposta, con le
sue parti cattive o antipatiche Forse l’obesità non è
solo un problema, il problema, forse mi aiuta a
funzionare, a stare nel mondo”
La domanda di cura del BED
È importante chiarire le attese di
risultato nei soggetti BED
¾
¾
Vogliono riuscire ad interrompere le
abbuffate o calare di peso?
Vogliono migliorare l’umore o sentirsi
più magri?
Le aree problematiche diventano i
punti nodali della terapia.
•Emozioni e disturbi dell’umore
•Pensieri disfunzionali
•Cibo e comportamenti alimentari
•autostima
•Peso e insoddisfazione per la
propria immagine corporea
●senso di incapacità di modificare il
proprio stato
¾ Strategie
e tecniche
• Diario emozionale
• Ristrutturazione cognitiva dei
pensieri disfunzionali e dei
costrutti centrali
• Relazione terapeutica
• Counseling nutrizionale e
monitoraggio medico
• Diario emotivo e alimentare.
• Schema-focused CBT
OBIETTIVI:
-Allargare la finestra emozionale…
-Modificare il modo in cui il paziente si
confronta con le emozioni:
-Sentirle e riconoscerle
-Distinguerle dalle sensazioni fisiche
- Imparare a tollerarle
-Identificare i pensieri che le generano
-Provare a sperimentare alternative
- Distinguere il cibo dalle relazioni
-Smantellare I pensieri disfunzionali su peso e
-Trovare ed esplorare alternative.
Emotional diary
Situazioni
Pensieri
Emozioni
Oggi la mia
collega mi ha
criticato
perché ho
fatto uno
sbaglio
Mi critica
perché sono
Rabbia
grassa.
vergogna
Tutti
tristezza
penseranno
che sono
incapace
Comportamenti
abbuffata
Situazioni
Pensieri
Emozioni
Comportamenti
Oggi la mia collega
mi ha criticato
perché ho fatto uno
sbaglio
Mi critica
perché sono
grassa.
Tutti
penseranno
che sono
incapace
Rabbia
vergogna
tristezza
abbuffata
tutti possono
sbagliare,
normalmente
faccio bene il
mio lavoro,il
mio peso non
c’entra
Dispiacere
Potrei lavorare
tristezza
un’ora in più per
Desiderio di riparare il mio
fare meglio errore
Il cibo e la terapia.
• Stabilire una modalità di alimentazione
caratterizzata da una modesta restrizione
calorica.
•Sostenere nell’idea che possono controllare il
cibo e l’alimentazione
• Fornire informazioni su cibo e peso
● Enfatizzare la connessione tra emozioni e cibo
• Imparare a riconoscere e distinguere fame
desiderio di cibo, impulso a mangiare, sazietà e
pienezza.
• Imparare a comportarsi in modo differente a
seconda dei diversi stati fisici e psicologici.
¾
Il corpo e la terapia
• Accordarsi su di una perdita di peso
realistica
• Focalizzarsi sul miglioramento
nello stile di vita, sulla forma fisica
e sulla qualità della vita.
• Imparare a distinguere le emozioni
dalle sensazioni fisiche (diario emozionale)
• Ribadire l’importanza di sentire il corpo e le
emozioni positive che esso porta.
●Ridurre le aspettative del calo ponderale e
dei rischi relazionali della perdita di peso.
(ristrutturazione cognitiva).
TEST per lo screening del disturbo
da alimentazione incontrollata
Si può utilizzare la Binge Eating Scale (BES) o, in alternativa,
il Bulimic Investigation Test of Edinburgh (BITE).
Ambedue i test sono stati concepiti per la bulimia nervosa,
ma possono essere applicati allo studio dell'obesità.
La BES è un questionario piuttosto breve (18 items)
con una buona sensibilità,
che studia i fenomeni di perdita di controllo sul cibo.
Il BITE è un questionario più lungo, che indaga anche
i comportamenti compensatori della bulimia (vomito, digiuno).
I punteggi si articolano in due scale: una Scala dei Sintomi
ed una Scala di Gravità.
Body Uneasiness Test (BUT): studio dell'immagine corporea
può fornire utili indicazioni sul disagio rispetto al corpo
Grazie per l’attenzione
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