Cosa fare e cosa evitare

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soluzioni
in caso di incidente
Pronti
a
tutto
Le operazioni di primo soccorso
Cosa fare e
cosa evitare
5
COME INTERVENIRE PER AIUTARE I FERITI
(SENZA PEGGIORARE LA SITUAZIONE)
NELL’ATTESA DELL’ASSISTENZA MEDICA
di Renato Dainotto
A
vete mai frequentato un corso di “primo soccorso”? In
azienda per assolvere agli
obblighi della legge 626? Oppure
quando eravate studenti per diventare volontari della Croce Rossa? O risale a molto tempo prima?
Poco importa: molti non lo hanno
mai fatto, ma non per questo de-
IL NOSTRO ESPERTO
dott.
Gianguido
Montagnolo
(Policlinico
di Milano,
Chirurgia
d’urgenza)
«Arrivando sul luogo di un
incidente, la cosa più importante
è mantenere la calma e chiamare
il 118. All’operatore del servizio
d’emergenza va riferita con la
massima precisione la posizione
e l’indirizzo dell’incidente,
quanti sono i feriti e quali sono
le loro condizioni. Spesso
è più utile descrivere bene
la situazione che tentare
un intervento improvvisato».
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AUTOMOBILE
| APRILE 2009
vono rinunciare a imparare poche
ma semplici tecniche che possono salvare una vita.
Minuti decisivi
1
2
Perché quando una persona subisce un trauma, per alcuni minuti
resta senza assistenza medica o
infermieristica. Una manciata di
secondi che possono fare la differenza tra la vita e la morte.
LE MANOVRE PRATICATE IN SITUAZIONI ESTREME Il ferito non respira?
Il massaggio cardiaco
1. Manovra difficile che va fatta solo quando il ferito
è in arresto cardiaco, ovvero non si avverte battito al
polso e alla carotide (arteria nel collo).
2. Posizionarsi in ginocchio al lato dell'infortunato all’altezza del torace e appoggiare l'estremità del palmo sullo sterno, sollevando le dita per non comprimere le coste. Poi sovrapporre l'altra mano.
3. Effettuare le compressioni a braccia tese (gomiti
rigidi) e spalle perpendicolari sullo sterno, in modo da
esercitare la massima forza possibile per un tempo
sufficientemente lungo con tutto il peso del tronco.
Comprimere lo sterno di 4-5 cm per circa 30 volte. Rilasciare la compressione, senza spostare e sollevare le mani, per permettere al torace di ritornare
alla posizione di partenza sfruttandone l'elasticità.
LE PRIME 6 COSE DA FARE
SE SI VERIFICA UN SINISTRO
Provvedimenti immediati
1 Fermarsi e restare sul luogo dell’incidente.
2 Mettere in sicurezza il luogo dell’incidente.
Azionare il lampeggiatore di emergenza.
Collocare il triangolo di segnalazione
ad almeno 100 metri di distanza.
3 Controlli urgenti
6
4 LA CHIAMATA
DI SOCCORSO
118
3
• Comunicare NOME E COGNOME
• Comunicare COSA è accaduto
• Comunicare DOVE è accaduto il fatto
• Comunicare se ci sono FERITI
• Attendere eventuali domande
• NON RIAGGANCIARE MAI IL
TELEFONO
Se si trova un ferito, devono essere innanzitutto
controllati i parametri vitali.
A) Valutazione della coscienza: chiamare la persona a voce alta,
eventualmente scuoterla leggermente ponendo le mani sulle
spalle. Se la persona RISPONDE, prestare le prime cure a
seconda delle ferite, eventualmente metterla in posizione antishock (vedi box pagina seguente).
B) Se la persona NON RISPONDE, controllare il respiro:
osservare se il torace si alza e si abbassa. Avvicinare l’orecchio
alla bocca e al naso del paziente e ascoltare se ci sono eventuali
rumori respiratori. Se RESPIRA: metterlo in posizione laterale di
sicurezza.
C) Se NON RESPIRA o se il respiro è appena percettibile devono
essere praticati il massaggio cardiaco (vedere box pagina a
sinistra) e la respirazione artificiale (vedere box sotto).
Segnalare l’incidente
4 Chiamare il 118 via cellulare o dalla colonnina
del soccorso stradale (vedere grafico a fianco).
Altre misure
5 Verbalizzare l’incidente (eventualmente chiamare la Polizia).
Annotare il numero di targa delle vetture coinvolte
nell’incidente. Annotare i dati delle persone coinvolte
e dei testimoni.
6 Fotografare il luogo dell’incidente
e le vetture coinvolte.
Niente battito? Potrebbe essere il caso di intervenire alternando massaggio cardiaco e respirazione bocca-bocca
Tecniche di respirazione
1. Respirazione bocca-bocca
Innanzitutto porre la testa in iperestensione, cioè con il capo rovesciato all’indietro
e il mento in alto, mettendo una mano sotto la nuca del ferito e tenendo in trazione
il collo. Contemporaneamente si deve appoggiare l’altra mano sulla fronte piegando il più possibile la testa verso il basso.
Chiudere con il pollice e l’indice il naso dell’infortunato per evitare che l’aria insufflata fuoriesca. Dopo avere inspirato profondamente, far aderire le proprie labbra a
quelle dell’infortunato e insufflare regolarmente per circa 1 secondo. Quindi sollevare la testa e controllare che il torace si sollevi per poi abbassarsi im-
mediatamente dopo. Ripetere l’operazione fino a quando l’infortunato non riprende la respirazione autonoma (mettendolo
nella “posizione laterale di sicurezza”) o
nel caso non riprendesse la respirazione,
continuare sino all’arrivo dei soccorsi.
2. Respirazione bocca-naso
Se l’infortunato presenta delle fratture alla mandibola o alla mascella, si può procedere come nel caso della respirazione
bocca a bocca con la differenza che la bocca viene tenuta chiusa per evitare che fuoriesca l’aria insufflata, e le insufflazioni
vanno fatte attraverso il naso.
Estrazione manuale
della vittima
1. Aprire lo sportello dell’auto
2. Controllare lo stato di coscienza.
3. Spegnere il motore, ma lasciare inserita la chiave.
4. Fare attenzione che le gambe
non siano impigliate o bloccate.
5. Slacciare la cintura di sicurezza.
6. Sorreggere il ferito per evitare
che cada in avanti e tenere la testa allineata alla schiena.
7. Reclinare il ferito leggermente in avanti, tenendo ferma la testa, afferrarlo eseguendo la manovra di Rautek (vedi sotto), ruotarlo verso di sé ed estrarlo dalla
vettura.
Nella manovra di Rautek si afferra il ferito sotto le ascelle utilizzando l’avambraccio dello
stesso posizionato davanti al torace come punto di presa. Può successivamente essere
sollevato e appoggiato sulla coscia del soccorritore. Viene poi trascinato uscendo
all’indietro e allontanandolo dal luogo dell’evento.
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soluzioni
in caso di incidente
Niente eroismi
Prestare il primo soccorso non
vuol dire per forza mettersi a praticare il massaggio cardiaco o la
respirazione bocca a bocca come
si vede nei film. Nella maggior parte dei casi si tratta di mettere in
sicurezza il ferito, muovendolo
(con tutte le precauzioni che illustriamo) solo se c’è imminente rischio d’incendio della vettura e
posizionandolo in modo che possa respirare meglio. Queste manovre sono da considerarsi estreme. E per quanto possa sembrare
banale, la cosa più importante arrivando sul luogo di un incidente è chiamare i soccorsi (118) e riferire al telefono le condizioni dei
feriti, mantenendo la calma e seguendo con attenzione le istruzioni che si ricevono dall’operatore che ha preso la chiamata. Ovviamente attendendo sul posto i
soccorsi per prestare tutto l’aiuto
eventualmente necessario.
Controllo sicurezza
Dopo aver chiamato il 118 bisogna
presidiare con attenzione il sito
dell’incidente, per capire se c’è il
rischio di ulteriori collisioni: magari le auto coinvolte si trovano
in posizione coperta alla visuale,
per cui è fondamentale segnalare
l’incidente. Poi bisogna evitare
che i curiosi mettano mano ai feriti. Le buone intenzioni non bastano: a volte nel tentativo di aiutare si causano ferite più gravi di
quelle riportate nel sinistro.
LE COSE DA TENERE SEMPRE IN MACCHINA
Cassetta di primo soccorso
Contiene, tra l’altro: cerotti adesivi, bende
d’emergenza, compresse, bende di fissaggio, forbici, una coperta isotermica così come guanti usa e getta. Attenzione: il contenuto va regolarmente controllato, anche per
la sopravvenuta scadenza dei medicinali che
subito vanno rimpiazzati.
Intervenire solo se...
...la situazione è molto grave e i
soccorsi sono lontani. Per aiutarvi a fare le operazioni giuste, vi
proponiamo in queste pagine un
mini-manuale di primo soccorso.
Sono le regole base per aiutare i
feriti, utili magari anche in casa o
in ufficio se una persona viene colta da un malore. Ma ricordatevi
che sono riservate alle vere emergenze: se si possono aspettare i
professionisti, è meglio. Sia per la
sicurezza dei feriti, sia per le responsabilità che ricadono su chi
presta soccorso, quando si eccede rispetto alle necessità.
Giubbotto catarifrangente
Proprio fuori dai centri abitati è importante
essere visti in tempo dagli altri. Pertanto il
giubbotto dovrebbe essere sempre a portata di mano. Il Codice della strada ne prescrive sempre l’uso, anche nelle piazzole di sosta e in corsia d’emergenza.
Triangolo di segnalazione
Quando lo collocate, fate attenzione alla distanza rispetto alla vettura incidentata. In
autostrada sono prescritti 100 metri. Come
il giubbotto, va sempre utilizzato, soprattutto se il veicolo fermo non è visibile da quelli che sopraggiungono. Il triangolo è obbligatorio in auto.
Valutare la gravità
Macchina fotografica
Una macchina fotografica (anche “usa e getta”) può tornare utile in caso di incidente.
Sia che ci siano feriti, sia che ci siano solo
danni alle cose. Una foto scattata negli attimi successivi al sinistro può infatti evitare controversie. Sfruttare anche le fotocamere dei telefoni cellulari.
Un ferito va considerato grave se
non respira, è presente una copiosa emorragia o non si sente il battito cardiaco. Solo in questi casi è
meglio intervenire. La mancanza
di coscienza, invece, non va considerata una situazione gravissima. Almeno se il ferito respira autonomamente.
COME DISPORRE IL FERITO IN ATTESA DEI SOCCORSI
Posizione laterale di sicurezza (PLS)
Posizione anti-shock
1. Porsi al lato dell’infortunato. Prendere il braccio del ferito posto dalla parte
del soccorritore e posizionarlo in modo da
formare un angolo di 90 gradi con il corpo dell’infortunato stesso. Prendere l’altro
braccio dell’infortunato e metterlo sul petto. Piegare la gamba dell’infortunato dalla parte del soccorritore (sollevando il ginocchio verso l’alto), in modo che il piede
della gamba piegata si trovi all'altezza del
ginocchio dell’altra gamba.
1. Tranquillizzare e confortare l’infortunato.
2. Slacciare gli indumenti stretti.
3. Creare la posizione anti-shock: sdraiare l’infortunato in posizione supina con i
piedi sollevati di circa 20-30 centimetri da
terra ponendovi sotto qualche cosa.
In caso di shock causato da scompenso
cardiaco (ad esempio infarto) oppure da
dispnea (difficoltà respiratoria), l’infortu-
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2. Afferrare l’anca e la spalla dell’infortunato dal lato opposto del soccorritore e tirare delicatamente, in modo che il
corpo ruoti su di un lato (verso il soccorritore). Sistemare il ginocchio piegato, in modo da impedire al corpo di rotolare. Prendere il braccio posto sul petto e piegarlo,
portando la mano a contatto con il viso.
Iperestendere la testa (mantenendola piegata su di un lato), in modo che tale posizione sia mantenuta.
nato deve essere messo in posizione semiseduta. Coscienza e respiro devono essere costantemente controllati fino all’arrivo dei soccorritori, talvolta possono rendersi necessari il massaggio cardiaco e la
respirazione artificiale.
4. Coprire l’infortunato
Attenzione però!
In caso di fratture delle gambe, del bacino e della colonna vertebrale, così come
trauma cranico e improvvisi dolori nella
zona addominale, l’infortunato NON va collocato in posizione anti-shock.
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