I moltiplicatori keynesiani Economia chiusa senza settore pubblico. Y = Pil C = consumi I = investimenti Condizione di equilibrio (domanda aggregata = offerta aggregata): Y=C+I Funzione del consumo: C= c0 + c1 Y dove: c0 = componente autonoma del consumo (non dipende dal reddito) c1 = propensione marginale al consumo Si fa l’ipotesi che I non dipenda dal reddito: πΌ=πΌ Modello di determinazione del reddito: [1] Y=C+I [2] C= c0 + c1 Y [3] πΌ = πΌ Risolvendo per Y: π= 1 (π + πΌ) 1 − π! ! π! + πΌ = domanda autonoma 1 − π! = propensione marginale al risparmio ! !!!! = moltiplicatore Esempio c1=0,8 moltiplicatore = 5 Spiegazione del moltiplicatore. Se aumentano gli investimenti di ΔI, il Pil in un primo momento aumenta dello stesso importo (dalla [1]). Per produrre i nuovi beni d’investimento, le imprese generano un aumento dello stesso importo di salari e utili, cioè 1 di reddito. Una parte del maggior reddito, pari a (c1 ΔI), va in maggiori consumi. Nel produrre i nuovi beni di consumo, le imprese distribuiscono un maggior reddito per lo stesso importo, vale a dire (c1 ΔI); di seguito una quota pari a (π!! βπΌ) va in maggiori consumi. E così via. Si avrà dunque: [4] βπ = βπΌ + π! βπΌ + π!! βπΌ + β― = 1 + π! + π!! + π!! + β― βπΌ 1 + π! + π!! + π!! + β― è una serie geometrica con termine iniziale 1 e ragione c1 Moltiplicando entrambi i lati della [4] per c1, otteniamo: [5] π! βπ = π! + π!! + π!! + β― βπΌ Sottraendo la [5] dalla [4]: ΔY – c1 ΔY = ΔI da cui: βπ = 1 βπΌ 1 − π! Economia aperta con settore pubblico. [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] M+Y = C+I+G+E C= c0 + c1 (Y-T) T= ty Y M=mY πΌ=πΌ πΊ = πΊ πΈ = πΈ Dove; M = importazioni, che si suppone dipendano dal reddito; m = propensione marginale all’importazione; G = spesa pubblica per beni e servizi, determinate esogenamente; T = imposte, che si suppone dipendano dal reddito; ty = aliquota aggregata delle imposte; E = esportazioni, determinate esogenamente. Si ottiene: π = 1 (π + πΌ + πΊ + πΈ) 1 + π − π! (1 − π‘! ) ! 2