I SINTOMI PRINCIPALI NELLE CURE PALLIATIVE Vittorio Veneto 2016 OBIETTIVI § Identificare i sintomi comuni associati all'assistenza di fine vita; § Descrivere la diversa posologia dei farmaci utili ad alleviare tali sintomi ed i rispettivi effetti collaterali; § Valutare la risposta del paziente; § Insegnare al paziente quanto concerne la terapia in atto; § Comunicare tutto questo in equipe. IL DOLORE CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE Dolore nocicettivo: dolore prodotto dagli stimoli che danneggiano o possono danneggiare i tessuti. Il dolore e prodotto dall'attivazione dei nocicettori. 1. Somatico: (pelle, muscolo, osso): sensazione dolorosa acuta, localizzata, continua, pulsante o come pressione; 2. Viscerale: sensazione dolorosa mal localizzata, crampiforme, o urente, profonda,riferita anche ad aree distanti. Dolore neuropatico: ogni dolore acuto o cronico che si suppone sia sostenuto da un processo somatosensoriale aberrante nel sistema nervoso periferico o centrale. Sensazione dolorosa urente, parossistica, come scossa elettrica. Può essere associato a parestesia, allodinia, iperalgesia Valutazione del dolore La mancata valutazione sistematica del dolore comporta un inadeguato controllo del sintomo. Obbligo di riportare: le caratteristiche del dolore rilevato, la sua evoluzione nel corso del ricovero, la tecnica antalgica , i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito. Art.7 com.1 legge 38. 15 Marzo 2010 Circa il 40% dei pazienti che muoiono in ospedale hanno un dolore moderato-grave negli ultimi 3 giorni di vita . (Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26) Caratteristiche da valutare q Localizzazione: “Dove fa male? Si irradia da qualche parte?”; q Severità: “Quanto e forte?”, “Quanto la limita nella vita quotidiana?”; q Fattori temporali: “C'e tutto il tempo o va e viene? Peggiora in alcuni particolari momenti del giorno o della notte?”; q Fattori che alleviano/aggravano: “Cosa migliora il dolore? Risponde ai farmaci? Cosa lo peggiora?”; q Qualità: “Che tipo di dolore? A cosa assomiglia?”. Scale per la valutazione del dolore Autovalutative ed Eterovalutative; Unidimensionali (VAS, NRS, VRS): forniscono informazioni riguardo l'intensità del dolore percepita dal paziente; Multidimensionali: Brief Pain Inventory (BPI), McGill Pain Questionnaire: Sono questionari progettati per catturare la natura multidimensionale del dolore cronico. Scale per misurare intensità del dolore q Scala Visuale Analogica (VAS) Scale analogiche (VAS) q Scala verbale (VRS) q Scala Numerica (NRS) Eterovalutazione Nella valutazione del dolore nella persona con compromissione cognitiva: utilizzare uno strumento validato di accertamento del comportamento. PAINAD o Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 (NICE: National Institute for Health and Care Excellence) o Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26, o RNAO. Assessment and Management of Pain. Clinical Best Practice; Guidelines Third Editions 2013. o o o o o Nasce per persone con demenza avanzata; Realizzabile in ambito clinico, si rileva in 1-3 min; Presenta concetti chiari, concisi ed è di facile utilizzo; Può essere utilizzata per lo screening e il follow-up; Ha dimostrato una buona validità e affidabilità; RNAO. Assessment and Management of Pain. Clinical Best Practice; Guidelines Third Editions 2013. PAINAD Raccomandazioni nella gestione della terapia del dolore Use of Opioid Analgesics in the Treatment of Cancer Pain: Evidence-based Recommendations from the EAPC Care of dying adults in the last da days ys of life Web version of the article published in Lancet Oncology February 2012 (Lancet Oncol 2012; 13: e58-e68) NICE guideline Published: 16 December 2015 nice.org.uk/guidance/ng31 Developed on behalf of the European Palliative Care Research Collaborative The ne w engl a nd jou r na l of medicine Review Article Dan L. Longo, M.D., Editor Comfort Care for Patients Dying in the Hospital Craig D. Blinderman, M.D., and J. Andrew Billings, M.D.* 1. Nel paziente fragile un approccio terapeutico multidisciplinare e multidimensionale è fondamentale. Il trattamento del dolore in questi pazienti è cruciale per aumentare il loro comfort, il benessere e la loro la soddisfazione. La qualità della vita American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 2. Concordare con il paziente degli obiettivi raggiungibili; 3. Usare una terapia analgesica efficace e sicura, tenendo conto dei rischi, degli effetti collaterali e delle comorbilità; 4. La Scala WHO deve essere utilizzata come “Gold Standard” per il trattamento del dolore nel anziano; • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346. • Linee guida AIOM 2014 • Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 ; Scala a 3 gradini OMS 1986 Oppioidi forti a basso dosaggio EAPC 2012 o Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26, o Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 ; 5. Il paracetamolo e i FANS giocano un ruolo prioritario nel trattamento del dolore. Attenzione negli anziani (con insuf. renale, epatica, cardiaca), per un aumentato rischio di eventi; 6. I Fans come primo farmaco del primo gradino non sono raccomandati soprattutto in pazienti con comorbidità e politerapie. L’utilizzo dei Fans è raccomandato come terapia adiuvante nel del dolore di origine infiammatoria e nel dolore di origine ossea (metastasi, attrite); • M Maltoni, E Tamburini, A Caraceni, A Pigni, D Tassinari, L Trentin V Zagonel. Linee guida: Terapia del dolore in oncologia. AIOM, edizione anno 2014. • EAPC 2012 7. Il paracentamolo come farmaco del primo gradino della scala WHO è raccomandato ad eccezione dei pazienti con epatopatia: I dati permettono anche una raccomandazione debole che il paracetamolo è preferibile a FANS; 8. Utilizzare in maniera appropriata i farmaci adiuvanti, come antiepilettici, antidepressivi e anestetici locali, in associazione agli oppioidi come nel caso del dolore neuropatico; • Angeletti C, Guetti C, Paesani M, Angeletti PM, Melozzi N, Ferrara S, Paladini A, Varrassi G. Dolore in popolazioni speciali:anziani con deficit cognitivi. Pain Nursing Magazine - Italian Online Journal 2014; 3 (2): 58-66; • M Maltoni, E Tamburini, A Caraceni, A Pigni, D Tassinari, L Trentin V Zagonel. Linee guida: Terapia del dolore in oncologia. AIOM, edizione anno 2014. • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68. 9. Tutti i pazienti con dolore cronico moderato-severo, che influisce sulla qualità di vita, relazioni sociali e sullo stato funzionale, dovrebbero essere sottoposti a terapia farmacologia con oppioidi. 10. L’utilizzo degli oppioidi nell’anziano con un dolore da cancro è raccomandato, questi devono essere prescritti tempestivamente e in modalità appropriata. 11. La conoscenza delle specificità farmacocinetiche, del corretto dosaggio e degli effetti collaterali degli oppioidi è necessaria per un utilizzo sicuro ed efficace. • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 • Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 • Angeletti C, et all. Dolore in popolazioni speciali:anziani con deficit cognitivi. Pain Nursing Magazine - Italian Online Journal 2014; 3 (2): 58-66; • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 . 12. Un approccio individualizzato di prescrizione anticipatoria (rescue dose) dovrebbe garantire che i farmaci prescritti siano adeguati ad anticipare i bisogni della persona morente e di prevenire i ricoveri ospedalieri e lo spreco di farmaci. I prescrittori potrebbero avere necessità di un ulteriore formazione per le prescrizioni preventive individualizzate, perché questo significa un grande cambiamento nella pratica clinica Evitare prescrizioni inappropriate ed effetti collaterali Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline 16 Dicembre 2015. (NICE: National Institute for Health and Care Excellence) 13. L’azione terapeutica del farmaco dipende dalla modalità di somministrazione e dal setting nel quale avviene (Bruera 2014) e dal tipo di dolore: q Dolore Nocicettivo: buona la risposta ai farmaci analgesici ed agli altri interventi non farmacologici (AGS Panel on Persistent pain in Older Persons, 2002.;) q Dolore Neuropatico: non sempre responsivo ai farmaci analgesici è utile l’associazione di adiuvanti: come la combinazione di morfina con Gabapentin e altri agenti quando si prevede una sopravvivenza più lunga (lidocaina trans-dermica, antidepressivi, anticonvulsivanti). • M Fusco, A Paladini, SD Skaper, G Varassi. Sindrome del dolore cronico e neuropatico nell’anziano: basi fisiopatologiche e prospettive di terapia razionale. Pain Nursing Magazine. Italian Online Journal 2013; 3; • Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68. 14. Nella terapia con Oppioidi: l’oppioide di prima scelta è la Morfina. Terapia di mantenimento fissa (somministrata ogni 6-8-12 ore), con un Oppioide a lento rilascio (SR). Come: Morfina solfato (MsContin, Twice), Ossicodone (Oxycontin), Fentanile transdermico (Durogesic) Esempi Terapia Rescue Dose (al Bisogno) 1/6 delle dose delle 24 ore. Con un Oppioide a rapido rilascio (IR): Morfina solfato (Oramorph), Morfina cloridrato fl, Depalgos, Fentanile transmucoso • Twice 30 mg ogni 12 ore + Oramorph 8 gt (rescue dose); • Durogesic 75 mcg ogni 72 ore + Morfina clor. 10 mg s/c (rescue dose); • Ossicodone 15 mg ogni 12 ore + Depalgos cp 5 mg (rescue dose) 15. Titolare lentamente la dose individuale o Titolazione: Individuazione del dosaggio più efficace con i minori effetti collaterali: Oppioide IR ogni 4 ore a basso dosaggio + Rescue dose. o Dose titolata: Dose somministrata nelle 24 ore precedenti (Dose di mantenimento + Rescue dose) 16. Incrementare il dosaggio di mantenimento gradualmente secondo le necessità (sommando le rescue dose alla terapia in atto), non raddoppiare i dosaggi; • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 • Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26; • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 ; 17. I pazienti con insufficienza renale compresi quelli sottoposti a dialisi e i pazienti con insufficienza epatica, sono suscettibili agli effetti neurotossici degli oppioidi, è necessario per questi pazienti fare degli aggiustamenti posologici; 18. Anziani e bambini: iniziare con dosaggi bassi ed incrementare gradualmente (start low, go slow!!); 19. Attenzione all’effetto tetto degli analgesici non oppioidi e degli oppioidi deboli (Tramadolo, Codeina) 20. ricorrere alla consulenza antalgica-palliativa se necessario; 21. non usare il placebo se non in casi specifici (perdita fiducia). Craig D. Blinderman, M.D., and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 22. Utilizzare la via di somministrazione meno invasiva La Via Orale se non disponibile usare la via Sottocutanea. o o o o o Semplicità: Facilità di reperimento dei dispositivi; Migliore compliance; Scarsa invasività; Quando il paziente non assume per bocca; Quando la somministrazione endovenosa è problematica. S.C: 1/3 della via orale (60 mg x OS= 20 mg x SC) • Caraceni A, Hanks, kaasa S, Bennett MI, Brunelli C, Cherny N, Dale O, De Conno F, Fallon M, Hanna M, Faksvåg Haugen D, JuhlGg, King S, Klepstad P, Laugsand EA, Maltoni M, Mercadante S, Nabal M, Pigni A, Radbruch L, Reid C, Sjøgren P, Stone PC, Tassinari D, Zeppetella G. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidencebased recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 ; • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 • Craig D. Blinderman, M.D., and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 La via Intramuscolare: In letteratura non è raccomandata perché dolorosa e non sicura; La via Endovenosa: è preferenziale nei soggetti con: o edema generalizzato; o Eritema; o Irrit azione o ascessi da somministrazione sottocutanea; o Disturbi della coagulazione; o Sistema endovenoso a permanenza; o Circolazione periferica compromessa; o Quando è necessario un controllo rapido del sintomo (emergenze) La Via Sottocute q q q q q Somministrazione intermittente (bolo) o continua; Ago flessibile in teflon o vialon, tra 22-25 G (ago cannula Venflon o Intima) Se somministrazione continua: serbatoio che ceda il farmaco a velocità costante (Elastomeri, Pompe siringhe, PCA) Volume massimo nel bolo 2,5 ml; Volume max per infusione continua 1500ml (idratazione), alla velocità di 1ml/minuto Dove: Tutti i tessuti cutanei con massa sufficiente e che non presentino alterazioni cutanee o edemi Farmaci comunemente usati Morfina Cloridrato Ketorolac Metoclopramide Midazolam Ioscina Butilbromuro Scopolamina Bromidrato Desametasone Fosfato Aloperidolo (no E/V) Farmaci meno usati Octreotide Ondansetron Tramadolo Furosamide Idratazione massimo 1500ml/24: • Soluzione Fisiologica • Glucosata 5%+1/3 di soluzione fisiologica • No soluzioni ipertoniche Farmaci non utilizzabili Diazepam Clopromazina Fans eccetto Ketorolac , Ketoprofene Antibiotici Via Topica o Crescente evidenza a sostegno della somministrazione topica di oppioidi per il controllo del dolore; o Studi di altissima qualità riportano un effetto analgesico statisticamente significativo con l’utilizzo degli oppioidi topici. Journal of Pain and Symptom Management 37 (5) 2009 La morfina può essere applicata sulle lesioni maligne dolorose, generalmente mischiata a gel, con un bendaggio occlusivo e con un buon beneficio. Pigni A, Grecchi S, Bracchi P, Caraceni A. La rivista Italiana di cure palliative 2012. Dossier INFAD n°2. vol. 14, 4) Una miscela 0,125 % richiede: Morfina solfato 10mg iniezione + Intrasite gel 8 grammi (Luan) Northamptonshire Healthcare NHS. Guidelines for the Use of Topical Morphine for Painful Skin Ulcers in Palliative Care; 2012 La via Trans dermica Somministrazione di farmaci oppioidi attraverso il derma; Permette la somministrazione di oppioidi in modo non invasivo dove la via orale non è utilizzabile, in alternativa alla via sottocutanea. Il farmaco più usato per via trans dermica è il Fentanyl; La via Buccale L’assorbimento può avvenire per via sublinguale e transmucosale: o La Via sublinguale grazie alla ricca vascolarizzazione è considerata la via più affidabile (evita il metabolismo di primo passaggio epatico); o La Via Transmucosa: Via preferenziale per la gestione del Dolore Episodico Intenso (DEI). La via Rettale o L’assorbimento per questa via avviene per diffusione passiva nel retto attraverso i plessi venosi emorroidari; o Il farmaco non viene filtrato dal fegato; o Possono essere somministrati farmaci solidi e liquidi; o L’assorbimento dipende: dagli eccipienti, dalla presenza di feci, dalla congestione emorroidaria e dalla presenza di microlesioni; o Il rapporto equianalgesico della morfina con la via orale è di 1:1, agisce in 10 min La somministrazione di morfina rettale è stata studiata in due RCT in confronto con la somministrazione orale e sottocutanea ha mostrato simile sollievo dal dolore e più veloce insorgenza dell’effetto Questi farmaci spesso sono difficilmente reperibili e hanno una scarsa compliance. Perciò e usata come trattamento di seconda scelta. • M Maltoni, E Tamburini, A Caraceni, A Pigni, D Tassinari, L Trentin V Zagonel. Linee guida: Terapia del dolore in oncologia. AIOM, edizione anno 2014; • Caraceni A, “et all”. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidence-based recommendations from the EAPC. Lancet Oncology 2012; 13: e58-e68 ; 23. Gestire e prevenire il DEI prevedibile: Dolore Incidente Somministrare un farmaco IR 15-20 minuti prima del accudimento o dell’attività che provoca il dolore 24. Trattare il DEI non prevedibile con farmaci idonei; Oppioidi a rapida insorgenza d’azione (ROO) intra nasali e bucali: Fentanile Citrato (Efentora, Actiq) 25. Rotazione degli oppioidi: passare da un oppioide ad un un altro, utilizzando la tabella di equianalgesia; • American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 • Raccomandazioni EAPC 2012 • Craig D. Blinderman, M.D., and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 Tabella di Equianalgesia 26. prevenire gli eventuali effetti collaterali: Stipsi 27. L’agitazione, il delirium iperattivo possono essere manifestazioni di dolore Le linee guida di buona pratica raccomandano l'importanza della gestione del dolore nel trattamento dei sintomi neuropsichiatrici in persone cognitivamente compromesse (esempio demenza). L’accertamento e il trattamento efficace del dolore sono fondamentali per ridurre l'uso di antipsicotici e di altri farmaci psicotropi nei pazienti anziani nelle case di riposo. American Geriatrics Society Panel. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Journal of the American Geriatrics Society 2009; 57: 1331-1346 28. Attenzione al cerotto di Fentanyl Potenza analgesica 75-100 volte Cerotto da 25 mcg Morfina 60 mg di morfina orale; 20-30 mg di morfina parenterale nelle 24 ore. L’assorbimento viene modificato in caso di febbre o alta temperatura esterna Si potrebbe staccare in caso di sudorazione Linee Guida New England Journal 2015 q Dolore leggero-moderato: o Paracentamolo: 1000 mg via orale o rettale 3-4 volte al giorno, max 4 gr/die; o Ibuprofene: 800 mg orale 3-4vvolte al giorno; o Codeina: 30 mg per via orale ogni 3-4 ore se necessario, max 360 mg/die; o Ossicodone: 5 mg, con o senza paracetamolo, per via orale ogni 3-4 ore se necessario. Se l'analgesia è inadeguata, regolare il dosaggio a 10 mg per via orale ogni 3-4 h , se necessario; q Dolore moderato-severo in pazienti “oppioidi-naive”: o Morfina: Orale : 5-15 mg ogni 30-60 minuti , se necessario; Endovenosa : 2-5 mg ogni 15-30 minuti , se necessario; q Dolore moderato–grave non “oppioidi-naive”: bolo fino al 10-20 % del totale impiegato nelle 24 ore precedenti, ogni 15-60 minuti se necessario. o Se l’analgesia diventa insufficiente, aumentare la dose basale e del bolo del 25-50 % per il dolore moderato, del 50-100 % per il dolore severo. o Nel quotidiano follow-up, calcolare la dose totale somministrata nelle 24 ore (dose di mantenimento + recue dose e BTCP), regolare la dose di mantenimento nelle 24 ore e adattare la rescue dose (10-20% della dose totale nelle 24 ore). o Se il farmaco corrente provoca effetti collaterali inaccettabili per il paziente , somministrare una dose equi-analgesica di un oppioide diverso. q Dolore Neuropatico: o Oppioidi: regolare la dose fino a quando è stata raggiunta l'analgesia (come descritto in precedenza per il dolore moderato -grave); o Glicocorticoidi: 4-16 mg di Desametasone per via endovenosa al giorno, prendere in considerazione soprattutto per la lesione neurologica acuta, come la lesione di un nervo o la compressione del midollo spinale da tumore; o Cerotti trans dermici di lidocaina: si consideri soprattutto quando allodinia è presente. o Antiepilettico breve durata d'azione (ad esempio, gabapentin o pregabalin) o antidepressivi triciclici, se si prevede di sopravvivenza più lunga (non per pochi giorni). La Dispnea DEFINIZIONE Può essere definita sinteticamente come una sgradevole consapevolezza del proprio respiro, oppure la sofferenza causata dalla difficoltà a respirare. La dispnea riduce significativamente la qualità di vita del soggetto ed è un sintomo che spaventa il paziente e i suoi caregivers. “Ciclo vizioso”: dispnea, paura di morire, ansia, panico, aggravamento della dispnea Cause Legate al tumore: Coinvolgimento parenchima primitivo o metastatico, ostruzione vie aeree da causa intrinseca ed estrinseca, sindrome mediastinica, versamento pleurico; Legata indirettamente al tumore: Cachessia, Anemia, Embolia polmonare, Polmonite; Da patologie concomitanti: Asma, BPCO, Pneumotorace,Fibrosi polmonare. Misurazione della dispnea Valutazione iniziale e settimanale tramite scala ESAS; Valutazione giornaliera: VAS, VRS, NRS Indicatore Prognostico (PPI) Interventi Farmacologici e non farmacologici Fine Vita Correggere il correggibile: q La BPCO scompensata: antibioticoterapia, corticosteroidi, broncodilatatori; q La sovrainfezione polmonare: antibioticoterapia; q Versamento pleurico/ascitico/pericardico: procedure terapeutiche di drenaggio; q Linfangite carcinomatosa: steroidi ad alte dosi e.v.. q Trattamento anemia: trasfusioni q L’embolia polmonare: anticoagulanti q L’ostruzione bronchiale tumorale: corticosteroidi; q Lo scompenso cardiaco: diuretici, vasodila-tatori, digitale, ossigeno; q La linfangite carcinomatosa: corticosteroidi; Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 Interventi non farmacologici q Spiegare cosa sta succedendo; q Mantenere un comportamento calmo e rassicurante; q Insegnare esercizi di rilassamento; q Garantire una posizione confortevole, limitando gli sforzi all’indispensabile; q Evitare che l’aria della stanza sia troppo secca, umida o troppo calda; q Garantire dell’aria fresca attraverso un ventilatore e/o aprire le finestre; q Mantenere umide le mucose del cavo orale, igiene cavo orale. Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 Gestione del sintomo q Le caratteristiche temporali e la durata della dispnea episodica suggeriscono un intervento rapido, indipendentemente dal trattamento di base, la gestione della dispnea è analogia con il trattamento del Dolore Episodico Intenso (DEI-BTCP); q Se la persona ha dispnea, prescrivere una terapia di mantenimento + una terapia anticipatoria: Utilizzare un approccio individualizzato, e condiviso con la persona, per la terapia anticipatoria specificare l’indicazione: uso, dosaggio, via di somministrazione. o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 o Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 o Mercadante S, “et all” Epidemiology and Characteristics of Episodic Breathlessness in Advanced Cancer Patients: An Observational Study. Journal of Pain and Symptom Management 2016; 51 (1). q Oppioidi: Trattamento di scelta per la dispnea nelle BPCO e nel Cancro. o Oppioide naïve: titolare lentamente con morfina a pronto rilascio 5-10 mg ogni 30 minuti, se necessario fino a quando il paziente sta bene, per via endovenosa: 2-4 mg ogni 30 minuti, se necessario fino a quando il paziente sta bene; Dopo aver raggiunto comfort, avviare un'infusione continua con il dosaggio di morfina titolato; o Oppiidi non naïve: somministrare formulazione a pronto rilascio 1/6 della dose giornaliera al bisogno (dose rescue), aumentando del 25-30% fino al 50% circa la dose giornaliera. o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 o Mercadante S, “et all” Epidemiology and Characteristics of Episodic Breathlessness in Advanced Cancer Patients: An Observational Study. Journal of Pain and Symptom Management 2016; 51 (1). o Trentin L, Valutazione e Trattamento dei Sintomi nel Malato Oncologico. AIOM 2014. q Corticosteroidi: Farmaci più usati nella gestione della dispnea (Mercadante “et all” 2016). Desametasone 4-24 mg/die per os o s.c. in particolare nella linfangite carcinomatosa, ostruzione endobronchiale. q Benzodiazepine: Quando il paziente sta vivendo l'ansia, che si verifica regolarmente in associazione con dispnea, le benzodiazepine possono essere aggiunti in combinazione con gli oppioidi, con Midazolam in un dosaggio di 2,5 - 5 mg S/C fino ad 5-10 mg/24h; Meno usati: Diazepam 5-10 mg/h per os fino ad ottenere l’effetto desiderato e poi ogni 8 ore; oppure Lorazepam 0,5-1 mg/h per os fino ad ottenere l’effetto desiderato e poi ogni 6 ore. o Trentin L, Valutazione e Trattamento dei Sintomi nel Malato Oncologico. AIOM 2014. o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 q Ossigeno Terapia: I pazienti ricevano regolarmente ossigeno supplementare per la dispnea, ma le revisioni sistematiche non hanno trovato alcun beneficio per i pazienti con cancro o insufficienza cardiaca che non hanno ipossiemia, tuttavia, l'ossigeno può fornire un po' di sollievo per i pazienti con BPCO che non hanno ipossiemia (Craig D, “et all” New England 2015; The Cochrane 2011). La letteratura raccomanda di non iniziare di routine l’ossigeno terapia per gestire la dispnea, offrire solo ossigeno terapia a persone conosciute o clinicamente sospette di avere ipossiemia sintomatica. (Nice 2015) o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 o Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 o Mercadante S, “et all” Epidemiology and Characteristics of Episodic Breathlessness in Advanced Cancer Patients: An Observational Study. Journal of Pain and Symptom Management 2016; 51 (1). o Trentin L, Valutazione e Trattamento dei Sintomi nel Malato Oncologico. AIOM 2014. o Uronis H, McCrory DC, Samsa G, Currow D, Abernethy A. Symptomatic oxygen for non-hypoxaemic chronic obstructive pulmonary disease (Review). The Cochrane Library 2011, Issue 6. Quando si instaura una terapia con O2, va tenuto presente: q il fastidio soggettivo che questa provoca; q la secchezza delle fauci; q l’impossibilità a comunicare adeguatamente; Può essere utile preferire una somministrazione intermittente rispetto ad una continua (Costantini M 2008), ed è preferibile l’uso degli occhiali rispetto alla maschera, perché più tollerati dal paziente. (Salsapariglia M et al 2010). IL Delirium Alterazione acuta e fluttuante della funzione cognitiva e del livello di vigilanza (viene definito come stato confusionale acuto). Disfunzione cerebrale globale con interessamento dell’attenzione e della coscienza, del ciclo sonno veglia, del pensiero della memoria e della percezione. Cause del delirio Neoplasie primitive del sistema nervoso; Neoplasie secondarie del sistema nervoso; Complicanze non metastatiche del cancro; Encefalopatia metabolica da insufficienza epatica, renale, polmonare; Alterazioni elettrolitiche; (Disidratazione) Alterazioni della glicemia; Infezioni ; Alterazioni ematologiche; Deficit nutrizionale, Sitpsi, Globo vescicale. Cause Iatrogene: es. ansiolitici, chemioterapici, FANS, anticonvulsivanti, oppioidi). Sintomi del delirio Esordio in genere acuto e conclamato, con alterazione dello stato di coscienza e difficoltà di mantenere l’attenzione; Disturbi cognitivi, dell’orientamento, della memoria, del linguaggio; Disturbi della percezione, illusioni e allucinazioni specie visive; Alterazione della scrittura Indicatore Prognostico (PPI) Diagnosi clinica Raccolta attenta dell’anamnesi, oncologica e non; Modalità di insorgenza del delirium; Revisione di tutta la terapia assunta del paziente prima del delirium; Esame obiettivo generale e neurologico. Valutazione specifica dello stato mentale e di coscienza; Monitoraggio nel tempo. Strumenti per accertare il Delirium: o Confusion Assessment Method (CAM); o Delirium Rating Scale; o Memorial Delirium Assesment Scale; o Mini-Mental State Examination. o 4 AT 4AT (label) Patient name: Date of birth: Patient number: _________________________________________________________ Assessment test for delirium & cognitive impairment Date: Time: Tester: CIRCLE [1] ALERTNESS This includes patients who may be markedly drowsy (eg. difficult to rouse and/or obviously sleepy during assessment) or agitated/hyperactive. Observe the patient. If asleep, attempt to wake with speech or gentle touch on shoulder. Ask the patient to state their name and address to assist rating. Normal (fully alert, but not agitated, throughout assessment) 0 Mild sleepiness for <10 seconds after waking, then normal 0 Clearly abnormal 4 [2] AMT4 Age, date of birth, place (name of the hospital or building), current year. No mistakes 0 1 mistake 1 2 or more mistakes/untestable 2 [3] ATTENTION Ask the patient: “Please tell me the months of the year in backwards order, starting at December.” To assist initial understanding one prompt of “what is the month before December?” is permitted. Months of the year backwards Achieves 7 months or more correctly 0 Starts but scores <7 months / refuses to start 1 Untestable (cannot start because unwell, drowsy, inattentive) 2 [4] ACUTE CHANGE OR FLUCTUATING COURSE Evidence of significant change or fluctuation in: alertness, cognition, other mental function (eg. paranoia, hallucinations) arising over the last 2 weeks and still evident in last 24hrs 4 or above: possible delirium +/- cognitive impairment 1-3: possible cognitive impairment 0: delirium or severe cognitive impairment unlikely (but delirium still possible if [4] information incomplete) No 0 Yes 4 4AT SCORE Descrizione strumento: 1. Vigilanza: Questo include i pazienti che possono essere: marcatamente sonnolenti ( ad es . Difficoltà a svegliarsi e/o con sonnolenza durante valutazione ); agitatati o iperattivi . Osservare il paziente, se addormentato , tentare di svegliarlo parlando delicatamente o con un delicato tocco sulla spalla . Chiedere al paziente di indicare il nome e indirizzo del assistete alla valutazione Normale (completamente vigile , ma non agitato , durante la valutazione ) Sonnolenza leggera per <10 secondi dopo il risveglio , poi normale Chiaramente anormale 2. 0 0 4 AMT4: Età, data di nascita , luogo ( nome dell'ospedale o di un edificio ) , anno in cors Nessun errore 1 Errore 2 o più errori non verificabile 0 1 2 3. Attenzione: Chiedere al paziente : " . per cortesia, dimmi i mesi dell'anno in ordine a ritroso, a partire da dicembre " per testare la compressione e consentito iniziare con la domanda " qual è il mese prima di dicembre ?». Mesi del anno a ritroso: Raggiunge 7 mesi o più correttamente Inizia ma punteggi < 7 mesi / rifiuta di iniziare Non verificabile ( non può iniziare a causa di malessere, sonnolenza , disattento ) 4. 0 1 2 In corso cambiamento acuto o fluttuate: Evidenza di un significativo cambiamento o fluttuazione della: vigilanza , cognizione o altre funzioni mentali (es. Paranoia, allucinazioni ) che insorge nelle ultime 2 settimane ed è ancora presente nelle ultime 24h No Si 0 4 Punteggio Totale 4AT: Leggenda Punteggio 4 o superiore 1-3 0 possibile delirio +/- deterioramento cognitivo possibile decadimento cognitivo il delirio o deterioramento cognitivo grave improbabile ( ma il delirio ancora possibile se [4 ] informazioni incomplete Intervento eziologico q idratazione; q monitoraggio funzione intestinale e vescicale; q correzione degli squilibri elettrolitici (ipocalcemia, iponatremia, ipernatremia, squilibri glicemici); q corretta valutazione e gestione del dolore; q revisione dei farmaci nelle Politerapie; q gestione Ipossia, stati infettivi o carienziali; q astinenza da alcool e/o benzodiazepine; q promuovere un buon modello di sonno; q monitoraggio nutrizionale e Idratazione; q monitoraggio deficit sensoriali, fornendo ausili per l'udito; q evitare l'immobilità; q riorientare il paziente frequentemente, attività cognitive stimolanti. Intervento ambientale q ambiente tranquillo; q supporti visivi e uditivi; q illuminazione adeguata; q la presenza di un famigliare stretto è molto importante; q è importane valutare e comprendere le paure del paziente che può essere a tratti assai consapevole del suo stato mentale alterato, ed ha bisogno di essere rassicurato. Terapia Farmacologica Aloperidolo (Neurolettico): farmaco di elezione nella gestione del delirium iper-attivo e ipo-attivo, la versatilità di questo farmaco che può essere dato sia oralmente che per via parenterale (S/C), lo rendono il farmaco preferito per la gestione dei pazienti con delirium. Titolare con 0,5-1 mg via orale o sottocute, ogni ora se necessario; quando sono stati sollevati i sintomi, dare il fabbisogno totale giornaliero (titolato) in 3 o 4 dosi al giorno. o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 o Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 q Benzodiazepine (Midazolam): non vi sono evidenze sufficienti per raccomandare le benzodiazepine per la gestione del delirium. o Le benzodiazepine possono causare una reazione paradossa che si manifesta con un peggioramento del delirium; o Se il trattamento con farmaci neurolettici non riesce ad alleviare il sintomo (refrattario) o se è necessaria una sedazione del paziente possono essere aggiunte con cautela e con attento monitoraggio. Se la diagnosi di agitazione o delirium è incerta, se l'agitazione o il delirium non rispondono al trattamento o se questo provoca sedazione indesiderata chiedere una consulenza. o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 o Care of dying adults in the last days of life, NICE guideline16 Dicembre 2015 Ansia e Depressione Nelle fasi avanzate di malattia sono estremamente frequenti sintomi di tipo: o depressivo, quali tristezza, demoralizzazione, paura per il futuro, questi sintomi peggiorando possono portare a depressione. o ansioso, il riscontro dell’ansia è frequente e le sue cause sono multifattoriali, spesso è in relazioni con altri sintomi, per cui l’identificazione è difficile. Nei pazienti con sintomi refrattari è necessario ricercare una concomitante condizione di ansia. Valutazione settimanale tramite scala ESAS Sintomi della depressione «Sentirsi giù» gran parte del giorno; Perdere interesse per le cose che piacciono; Non voler intorno altre persone; Trovare più difficile prendere decisioni; Avere la sensazione di essere inutili; Avere la sensazione che non valga più la pena di vivere; Disturbi del sonno e dell’appetito. Sintomi dell’ansia Respiratori: dispnea oppressione toracica; Cardiovascolari: tachicardia dolori atipici al torace; Neuromuscolari: spasmi, tremori agitazione motoria parestesie acufeni; Digestivi: inappetenza nausea dolore addominale di origine non specifica; Neurovegetativi: sudorazione secchezza del cavo orale, turbe del sonno; Dolori: soggettivamente più marcati; Cognitivi: difficoltà di concentrazione, diminuzione dell’attenzione; Affettivi: Paura timori tensione anticipazione; Comportamentali: agitazione psichica o motoria incapacità di rilassamento. Trattamento non farmacologico della Depressione e ansia Sostegno «Psicologico»; Terapia di rilassamento; Massaggio; Musicoterapia. Astenia q Riduzione globale delle prestazioni fisiche e mentali che interferiscono con lo svolgimento delle usuali attività quotidiane, non è proporzionale all’attività svolta. Sintomi q comune nei pazienti con neoplasia o altre malattie croniche, molto invalidanti. o Debolezza generalizzata anche a riposo; o Inabilità a iniziare determinate attività; o Scarsa capacità di concentrazione. Valutazione settimanale tramite scala ESAS Cause fisiche Anemia; Diabete; Disidratazione; Infezioni; Neoplasie maligne; Insufficienza renale, cardiaca, epatica,renale. Cause psichiche q Anoressia; q Demenza; q Depressione e ansia; q Dolore Cronico. Altre cause q Effetti di farmaci e poli terapie. Gestione terapeutica dell’astenia q A stenia Primaria: Non esiste un trattamento farmacologico e i farmaci proponibili (esempio metilfenidato, modafinil) sono off-label. o Desametasone: al dosaggio di 4 mg per os due volte al dì è stato in grado di ridurre l’astenia in modo statisticamente significativo rispetto al placebo. Risultati analoghi si sono ottenuti con la somministrazione del Ginseng americano, con l’agopuntura e con la promozione di una moderata attivita fisica (esempio massofisioterapia, yoga, tecniche di rilassamento muscolare). o Methlphenidato: (Ritalin) derivato dalle anfetamine. Trentin L, Valutazione e Trattamento dei Sintomi nel Malato Oncologico. AIOM 2014. q Astenia Secondaria: trattamento causale (anemia, infezioni, febbre, cachessia-anoressia, depressione) q Assistenza: Mettere il malato a proprio agio; informare il paziente e, se possibile, la famiglia sulle cause, caratteristiche e possibilità terapeutiche dell’astenia; incoraggiare la comunicazione col medico e con i membri della famiglia, incoraggiare il paziente a concentrare le attività più importanti nei momenti di minore astenia e maggiore energia. Trentin L, Valutazione e Trattamento dei Sintomi nel Malato Oncologico. AIOM 2014. Nausea e Vomito Definizione La nausea è una sgradevole sensazione di vomito imminente che, spesso si accompagna ad una serie di disturbi, quali sudorazione algida, aumento della salivazione, pallore cutaneo, alterazione del ritmo cardiaco. Valutazione settimanale tramite scala ESAS Il vomito è l’atto forzato di espulsione del contenuto gastrico, cui possono associarsi i conati, che sono riflessi spasmodici, ritmici ed inefficaci. Cause di nausea e vomito: o Centrale (interessamento del SNC); o Ostruzioni intestinali; o Disturbi della motilità; o Infezione, infiammazione; o Tossiche (es: da farmaci). Quesiti Diagnosi deferenziale o E’ veramente vomito? Era presente anche nausea? o Quale caratteristica: colore, odore, del materiale? o Quale la frequenza? o Quali i volumi? o Il sintomo peggiora col movimento? o Il paziente potrebbe non assumere farmaci essenziali? o E’ stato esaminato il cavo orale? (mucositi, micosi del cavo orofaringe) o E’ presente dolore colico? o L’alvo è pervio alle feci e/o ai gas? Interventi non farmacologici Evitare o ridurre i fattori che stimolano l’insorgenza della nausea (es. forti rumori, luci accecanti, visite numerose, odori forti); Distrarre il paziente con attività a lui gradite (es. musica, TV, tecniche di rilassamento); Assistere il paziente durante gli episodi di vomito; prestare particolare attenzione alla respirazione che dovrebbe essere profonda e regolare; far entrare aria fresca in camera; fornirgli l’occorrente per risciacquare la bocca. CONSIGLI A seconda delle cause e della gravità dei sintomi il paziente può bere ed alimentarsi: o Cibi graditi al paziente; o Alimenti freddi: odore meno intenso; o Pasti piccoli presentati con cura, spuntini; o Assumere cibi asciutti che aiutino a riassorbire i succhi gastrici; o Aiutare il paziente a verbalizzare quelle che sono le proprie sensazioni per trovare delle soluzioni a lui adeguate; o Evitare abiti stretti che esercitano pressione a livello addominale e/o torace. Gestione farmacologica q Da Occlusione intestinale: se l’occlusione e completa evitare i farmaci procinetici ( metoclopramide, levosulpiride, ecc) o Octreotide: 100-200 mcg per via sottocutanea 3 volte al giorno (o 100-600 mcg al giorno in infusione endovenosa o sottocutanea). Anche se questo trattamento viene comunemente somministrato, studi hanno mostrato risultati contrastanti riguardo la sua utilità. o Desametasone: 4-8 mg via orale o endovenosa ogni giorno (fino a 16 mg al giorno) o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 q Da paresi gastrica o Metoclopramide: 10-20 mg via orale o endovenosa ogni 4-6 ore (fino a 100 mg al giorno); q Da un aumento della pressione intracranica o Desametasone: 4-8 mg per via orale o per via endovenosa o S/C una volta al giorno (fino a 16 mg al giorno) o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 q Causato da: farmaci, tossine o da molteplici fattori o Metoclopramide: 10-20 mg via orale o endovenosa ogni 4-6 ore (fino a 100 mg al giorno); o Aloperidolo: Orale: 1,5-5 mg 2-3 volte al giorno; Parenterale: 0.5-2 mg ogni 8 ore); o Ondansetron (Zofran): 8 mg per via orale o per via parenterale ogni 8 ore se necessario; o Desametasone: Desametasone è solitamente combinato con altri antiemetici. Somministrare 4-8 mg per via orale o per via parenterale una volta al giorno (fino a 16 mg al giorno) o Craig D. Blinderman, M.D, and J. Andrew Billings. Comfort Care for Patients Dying in the Hospital. The New England Journal of Medicine. December 24, 2015: 373;26 Stipsi Definizione La stipsi consiste nella diminuzione della frequenza della defecazione e/o una difficoltà fisica nello svuotamento del retto. Cause della stipsi o Ambientali: Perdita della privacy; o Correlate indirettamente alla neoplasia (Occlusioni Intestinali); o Inattività fisica, Debolezza fisica; o Ridotta alimentazione, Disidratazione; o Disfunzione del sistema nervoso; o Cause Psichiatriche: Depressione, Confusione, Delirium; o Altre cause: Farmaci ( es. oppiacei, anticolinergici, antidepressivi), Patologie primarie del colon. Trattamento non farmacologico Mantenere il più possibile una moderata attività fisica; L’uso della toilette o della “comoda” piuttosto della padella e del pannolone; Idratazione; Dieta ricca di scorie. q Verificare la presenza di fecalomi Esplorazione rettale se: Il paziente presenta: o Costipazione persistente e severa o Dolore e/o tenesmo anale o Ritenzione o fughe d’urina o Perdite involontaria e continua di feci liquide o Danni del sistema nervoso centrale COME? o Concordandola col paziente o Nel massimo rispetto del paziente e della sua privacy. o Attuando una premedicazione, se necessario, con antidolorifici o/e ansiolitici, miorilassanti.. o Se feci molli stimolare solamente. o Se fecalomi lignei tentare una frammentazione prima di estrarli. LASSATIVI o Che aumentano la massa fecale (crusca, fibre) o Lubrificanti (olio extravergine, paraffina…) o Surfattanti (ducosato…) o Stimolanti (magnesio solfato, senna, bisacodil): ü Senna: somministrare 2-4 compresse (8,6 mg per compressa) o 1-2 compresse (15 mg per compressa) in dose singola giornaliera o in due dosi separate ogni giorno (da non superare i 100 mg al giorno). ü Bisacodil: 10 mg una volta al giorno supposta rettale, se necessario o Osmotici (mannitolo, lattulosio, movicol, macrogol): ü Movicol- Macrogol: sommitrare 17 g per via orale una volta al giorno, se necessario. o Agenti rettali (glicerina, microclismi di malva e glicerina, malva e camomilla) o Enteroclismi (olio di arachidi, fosfato, citrato, latte intero…..) PIANO DI TRATTAMENTO A STEP 0MS 1996 a) Lassativo stimolante 15mg 1 o due volte al giorno tutti i giorni b) Aumentare la dose fino a 22.5mg e la frequenza fino ad intervalli di 4-6 ore c) Aggiungere lassativo osmotico per os 15-30 ml die 1-2 volte al giorno d) Sostituire l’osmotico con un’emulsione di stimolanti e lubrificanti e) Aggiungere bisacodil supposta e dopo due ore clistere (anche tutti i giorni) Nella stipsi da Oppidi la letteratura raccomanda q Prescrivere regolarmente lassativi per la gestione e la profilassi della costipazione indotta da oppioidi; q Utilizzare una combinazione di farmaci con diverse modalità d'azione è più efficace nel costipazione resistente rispetto ad un singolo agente (EAPC 2012); q Utilizzo farmaci specifici (Targin: Ossicodone + Naloxone). Trattamenti Complementari: o Clistere o rettoclismi a goccia lenta con 50% di glucosata o acqua e zucchero e 50% di latte intero intiepidito, non più di 500cc o Aloe vera in formato sciroppo o Impacco addominale caldo o Compressa per il fegato al the di millefoglie (attività spasmolitica) o Rotolo caldo o Impacco ai fianchi di Kneipp GRAZIE PER L’ASCOLTO Equipe Casa Antica Fonte