Trombocitemia Essenziale Dr.ssa Elena Elli Ematologia Monza 21/4/2017 Definizione La Trombocitemia Essenziale (ET) è una malattia clonale della cellula staminale emopoietica caratterizzata da una proliferazione persistente ed incontrollata della linea megacariocitopoietica, cioè la linea midollare che produce le PLT Epidemiologia • Incidenza: 1 x 100.000 abitanti/anno • Rapporto maschi/femmine di 1 a 2 • Nessun agente eziologico esterno è stato individuato • Età mediana alla diagnosi: 54 anni ed il 43% dei pazienti ha meno di 50 anni. Epidemiologia • La storia naturale della malattia è caratterizzata da un progressivo aumento delle PLT la cui conseguenza é un aumentato rischio di complicanze trombotiche o emorragiche. - Rischio di complicanze trombotiche (10%-23%) - Rischio di complicanze emorragiche (3%) • E' possibile, anche se infrequente, l'evoluzione tardiva in mielofibrosi o in una leucemia acuta –Rischio di evoluzione in mielofibrosi (1% a 10 anni -10% a 15 anni) –Rischio di evoluzione in leucemia acuta (2% dopo 15 anni dalla diagnosi) I Livelli di TPO libera regolano la produzione piastrinica • Sia MK che PLT sono dotati di recettori per TPO (c-mpl) • La TPO nel plasma si lega al c-mpl delle PLT circolanti (ad alta affinità), la TPO rimanente libera si lega ai MK, promuovendone la proliferaziohne e quindi la produzione piastrinica • I livelli di TPO nel sangue sono inversamente correlati con il numero di PLT nel sangue e di MK nel midollo In condizioni fisiologiche autoregolazione prevede che: il meccanismo di • Se c’è un aumento della conta piastrinica, i livelli di TPO libera si riducono e quindi la megacariocitopoiesi è rallentata • Se c’è un calo delle piastrine i livelli di TPO libera aumentano e questo costituisce uno stimolo sul midollo ad incrementare la megacariocitopoiesi TPO nella Trombocitemia essenziale? • I pazienti con piastrinosi da ET hanno valori di TPO normali o moderatamente aumentati. • Tale eccesso di TPO è correlato ad un difetto della regolazione/attivazione del suo recettore piastrinico, c-Mpl più che ad una iperproduzione autonoma di TPO, che si traduce in un aumento TPO free • I MK sono ipersensibili a TPO Novità nella patogenesi Mutazione JAK2V617F Mutazioni gene mpl Mutazioni gene calreticolina JAK2 (V617F) nella TROMBOCITEMIA ESSENZIALE • La mutazione è presente in circa il 50-60% dei casi di ET; per lo più in forma eterozigote • La mutazione è assente nei casi di trombocitosi secondaria e nei controlli sani • I pazienti JAK2 negativi tendono a rimanere tali • I pazienti JAk2 positivi tendono ad avere un basso burden allelico, stabile. • Si nota infatti unicamente un incrementare della produzione di alleli mutati quando si ha una evoluzione in MMM secondaria Cazzola, Haematologica 2006 FENOTIPO JAK2 POS O NEG in TROMBOCITEMIA ESSENZIALE • ET JAK2 positive – – – – – – – – Età più avanzata Valori più elevati di Hb, GB (PMN) e minor conta PLT alla diagnosi Concentrazioni seriche più basse di EPO e ferritina Maggior cellularità midollare con iperplasia eritroide e granulopoietica Alta frequenza di EEC e PRV-1 overexpression Maggior tendenza a sviluppare trombosi venose Maggior rischio di evoluzione in PV Nel gruppo trattato con HU minor dosi di farmaco x controllo malattia • ET JAK2 negative – Spesso piastrinosi isolata – Iperplasia prevalentemente megacariocitica a livello midollare – Alte anomalie citogenetiche Campbell, Lancet 2005 – Antonioli, Leukemia 2005 – Cheung, BJH 2005 ET JAK2 positive e negative: 2 entità diverse o un continuum? 2 modelli: • JAK2 mutazione è necessaria ma non sufficiente per sviluppare un fenotipo mieloproliferativo, essa cioè si verificherebbe in un subclone con una precedente non nota mutazione. Secondo tale modello la prima mutazione citogenetica è responsabile delle ET Jak2 negative, le quali successivamente possono evolvere in ET Jak2 positive con l’acquisizione della Jak2 mutazione. • ET Jak2 positive e negative siano due malattie diverse. Cazzola, Gain of function, loss of control – A molecular basis for chronic yeloproliferative disorders - Haematologica 2005 ET JAK2 NEGATIVE? Acquired 515 mutations in c-Mpl Mutazioni somatiche acquisite a carico del recettore della trombopoietina (MPL) a livello della porzione transmembranaJuxtamembranaria della molecola che comportano una sostituzione aminoacidica a livello del codone 515 di: - triptofano con leucina (MPLW515L) - triptofano con lisina (MPLW515K ) Questa mutazioni si ritrovano all’incirca nel 5% dei pazienti affetti da ET, nei pazienti JAk2 negativi La presenza di tali mutazioni attiva il patwhay Jak-STAT, via recettore MPL, riultando in una attivazione constitutiva e ligando (TPO) indipendente di STAT3 e delle kinasi a valle Chalignè et al. Leukemia 2008 Mutazione calreticolina nella TROMBOCITEMIA ESSENZIALE • 25-30% ET jak2 neg • Giovane età • Sesso maschile • Alte PLT • Bassa Hb • Bassi WBC • Minor rischio trombotico • Miglior sopravvivenza Tefferi, Leukemia 2014 SEGNI E SINTOMI (1) • La diagnosi di ET è spesso occasionale, cioè sospettata sulla base di un elevato valore di PLT evidenziato da un esame emocromocitometrico, che documenta solitamente un aumento delle PLT superiore a 450.000/µL con normali valori di Hb, ematocrito e leucociti • Epatomegalia e splenomegalia (20% casi) • Sintomi vasomotori (35% casi) • • • • • • cefalea vertigini ronzii/acufeni parestesie periferiche disturbi della vista, livedo reticularis e fenomeni Raynaud-simili • Eritromelalgia (5% casi) • Rari sintomi sistemici: febbre, artralgie, sudorazioni, dimagramento, dolori ossei, o prurito Sintomi cutanei Fenomeno di Raynaud Eritromelagia • Comparsa di improvvisi dolori urenti alle mani e/o ai piedi, accompagnati da una colorazione rosso-bluastra della cute • Esacerbata da caldo e esercizio • Patogenesi: trombi di piastrine attivate e attivazione endoteliale su base infiammatoria nei piccoli vasi con occlusione 3 fasi: • ischemica: insensibilità ma non dolore, da riduzione del flusso di sangue nelle singole arteriole segmentarie • Cianosi: fase della stasi venosa caratterizzata da formicolio e dolore • Rossore: fase di iperemia reattiva è Patogenesi: vasospasmo arteriolare scatenato dal freddo SEGNI E SINTOMI (2) • Esordio con manifestazioni trombotiche (15-20% casi) o emorragiche (1030% casi) cause più frequenti di mortalità e morbilità • Le trombosi sono per lo più arteriose (infarto del miocardio, angina pectoris, ictus cerebrale, TIA o arteriopatie periferiche), quelle venose sono circa il 25% (trombosi venose profonde o tromboflebiti superficiali). • Le manifestazioni emorragiche (epistassi, gengivorragia o emorragie del tratto gastroenterico) accompagnano spesso le piastrinosi di grado elevato (PLT superiori a 1.000-1.500.000/µL). Falanga, ASH 2012 - Sindromi mielodisplasiche ( sindrome 5q-) - Trombocitemia ereditaria (alterazione R-TPO) Esami di laboratorio e II livello • • • • Emocromo con formula piastrinosi, a volte leucocitosi Profilo marziale (ferro, ferritina, transferrina, % sat transferrina) Indici infiammatori (PCR) e indici autoimmuni Merkers afinalistici • Emostasi e Screening trombofilico (per valutazione completa rischio trombotico) • Ricerca mutazione JAK2V617F, mpl e calreticolina su SP • Aspirato midollare (specie per differenziare MDS) • BOM: consente di definire il tipo di proliferazione cellulare predominante, la cellularità midollare e di valutare l'eventuale presenza di fibrosi midollare (differenziando ET a MF in fase iniziale) Caratteristiche biopsia ossea in ET • • • Cellularità normale Rapporto leuco-eritroblastico conservato Proliferazione predominante di megacariociti, aumentati in n°, allargati e giganti disposti a coppie o in clusters lassi • • MK con nucleo iperlobato, ipermaturo MK con citoplasma maturo senza alterazioni citologiche Assenza di alterazioni o segni di immaturità a carico granulopoiesi e eritropoiesi • • Assenza di significativo incremento della trama reticolinica Criteri diagnostici WHO 2001 WHO 2008 WHO 2016 Current WHO diagnostic criteria for ET (2001) Positive Criteria 1. Sustained platelet count ≥ 600 x 109/L 2. Bone marrow biopsy specimen showing proliferation mainly of the megakaryocytic lineage with increased numbers of enlarged, mature megakaryocytes Criteria of exclusion 1. No evidence of polycythemia vera 2. No evidence of chronic myeloid leukemia 3. No evidence of chronic idiopathic myelofibrosis 4. No evidence of myelodysplastic syndrome 5. No evidence that thrombocytosis is reactive Distinzione ET vs MFI iniziale OS diversa in ET vs MFI iniziale Nuovi criteri ET WHO 2008 Tutti i criteri x diagnosi ET CRITERI DIAGNOSTICI ET WHO 2016 Criteri PV TE MF primaria Criteri maggiori 1.Hb >16,5 g/dL (uomini) o >16 g/dL (donne) o ematocrito >49% (uomini) o >48% (donne) 2. Ipercellularità midollare trilineare (panmielosi) riscontrata alla biopsia ossea con megacariociti pleomorfici 3.Presenza della mutazione JAK2V617F 1.Conta piastrinica maggiore di 450 x109/L 2.Proliferazione della linea megacariocitaria alla biopsia midollare, con aumento del numero di megacariociti ingranditi e maturi 3.Assenza di criteri WHO per LMC, PV, MF, MDS o altre neoplasie mieloidi 4.Presenza di mutazioni a carico di JAK2, CALR o MPL 1.Proliferazione della linea megacariocitaria e atipia associata alla presenza di fibrosi reticolinica o collagene 2.Assenza di criteri WHO per LMC, PV, TE, MDS o altre neoplasie mieloidi 3.Presenza di mutazioni a carico di JAK2, CALR o MPL Criteri minori 1. Valori di eritropoietina sierica inferiori al minimo dell’intervallo di riferimento 1.Presenza di un marker clonale (cariotipo alterato) o assenza di evidenza di trombocitosi reattiva 1.Presenza di marker clonale (cariotipo alterato) o assenza di evidenza di fibrosi midollare reattiva 2.Anemia o splenomegalia palpabile 3. Leucoeritroblastosi o aumento dei livelli sierici di LDH DIAGNOSI se: -Tutti e 4 criteri maggiori - Primi 3 criteri maggiori e il criterio minore Tefferi A, et al. Leukemia. 2014; 28:1407-13 DECORSO DELLA MALATTIA (1) COMPLICANZE TROMBO-EMORRAGICHE I problemi trombotici, in particolare l'infarto del miocardio, e gli accidenti vascolari cerebrali rappresentano la causa più frequente di mortalità e morbilità nel decorso della ET. I fattori “convenzionali” che predispongono ad un aumentato rischio di trombo-emorragico sono: • età > 60 anni • precedente trombosi • conta piastrinica > 1500.000 (o 1000.000 a seconda autori) Il 45% circa dei pazienti definiti ad alto rischio vascolare, cioè con almeno uno dei fattori sopraelencati, va incontro a problemi trombotici seri in assenza di trattamento citoriduttivo. Il rischio emorragico è legato alla conta piastrinica molto elevata ma è soprattutto secondario ad una alterazione qualitativa della funzionalità piastrinica. Fattori influenzanti il rischio trombotico PATOGENESI delle TROMBOSI MULTIFATTORIALE 1.Anomalie delle cellule del sangue derivanti dalla proliferazione clonale delle HSC: Quantitative leucocitosi, eritrocitosi, piastrinosi Qualitative (acquisizione di un fenotipo coagulante) espressione di superficie di molecole pro-coagulanti secrezione di enzimi proteolitici secrezione di citochine infiammatorie 2. Alterazioni secondarie a stato infiammatorio con attivazione cellulare e anomalie a carico delle normali cellule vascolari (disfx endotelio) 3. Fattori clinici (età, sesso, pregressa trombosi, fdr vascolari, trombofilia) paziente correlati Falanga,ASH 2012 FATTORI CLINICI PAZIENTE CORRELATI Casini A et al. Thrombotic complications of myeloproliferative neoplasms: risk assessment and risk-guided management. JTH 2013. Fattori clinici: ETA’ e pregressa TROMBOSI Altri meccanismi alla base rischio trombo-emorragico • Sindrome di Von Willebrand acquisito (consumo dei multimeri a elevato PM con conseguente aumento rischio emorragico) nei casi di estrema trombocitosi • Anomalie funzionali delle PLT e piastrine immature • Leucocitosi (alla diagnosi e progressivo aumento in corso di follow-up) • Attivazione leucocitaria, che sembra indurre: – – – – Attivazione endoteliale ( vWAg) Attivazione coagulazione ( DD) Attivazione PLT ( P-selectina, CD11b e CD62P) Incrementata formazione aggregati PLT-PMN ANOMALIE QUALITATIVE dei LEUCOCITI Role of polymorphonuclear leukocytes (PMN) in hemostasis f-MLP Cytokines Bacterial endotoxins C5a Elastase Elastase Cathepsin Cathepsin G G Blood coagulation Activation Activation of of Platelets Platelets Proteolysis and inactivation of natural inhibitors: Endothelial - Protein C Endothelial Cells Cells - Protein S - detachment, lysis - TFPI - prevent thrombin-induced prostacyclin - Antithrombin - induction of PAI-1 expression - Heparin cofactor II - Proteolysis of heparan sulphated proteoglycans - Proteolysis of thrombomodulin Reactive Reactive Oxygen Oxygen Species Species Ruolo mutazione JAk2V617F Ruolo mutazione JAK2V617F nelle complicanze trombotiche in MPN conflittuale 2 metanalisi: 1. Ziakas (Haematologica 2008): 2905 pazienti con ET (17 studi – 778 trombosi): la mutazione JAk2V617F si associa ad un rischio 2 volte superiore (OR 1.84) di sviluppare trombosi sia venose (OR 2.09) che arteriose (OR 1.96) nel fw-up così come alla presentazione (OR 1.88) 2. Lussana (Thromb Res 2009): 3150 pazienti con ET (21 studi) la mutazione JAk2V617F si associa ad un rischio 2 volte superiore (OR 1.92) di sviluppare trombosi sia venose che arteriose (OR 2.49 e 1.77 rispettivamente) Perché JAk2V617F aumenta rischio trombotico? Falanga A et al. ASH 2012 – Cervantes F. et al.Haematoloica 2009 – Arellano-Rodrigo E. et al. Haematologica 2006 Nuovo score di rischio trombotico nella ET per stratificazione dei pz CONVENZIONALE • Età (> 60 aa) • Storia di trombosi • PLT > 1500.000/mm3 (> 1000.000/mm3) IPSET score • Età • Fdr vascolari • Mutazione JAK2V617F • Storia di trombosi IPSET-Thrombosis: a new score to predict thrombosis in ET • • 891 patients, followed for 6.2 years Annual rate of thrombosis: 1.9% Factors TFS a 10y LR: 90% IR: 80% HR: 68% Risk of thrombosis Classi di rischio Basso Intermedio Alto Punteggio Rischio trombotico Eventi x 100 pz/aa 0-1 1.03 2 2.35 >=3 3.56 This model better predicts thrombosis than conventional one: 0.95% p/y (LR), 2.86% p/y (HR) Barbui et al. Blood 2012 Dec 20;120(26):5128-33 Decorso della malattia (2) La trasformazione della ET in altre malattie ematologiche come la leucemia acuta o la MFI è un evento infrequente e per lo più tardivo. LEUCEMIA ACUTA MIELOFIBROSI POST-ET • Non è frequente (5-10%) • Rara (1-2%) • In genere tardiva ( intervallo tra le 2 malattie supera in genere i 20 anni) • • Comparsa di una sintomatologia sistemica (che è rara nella ET) e con una progressiva citopenia trilineare (riduzione di leucociti, Hb e PLT) associata ad un incremento della splenomegalia Sospettare quando si assiste ad un sensibile aumento o riduzione dei globuli bianchi, o riduzione di PLT ed Hb con febbre o manifestazioni emorragiche. • Frequenti alterazioni del cariotipo, quali delezioni parziali o totali dei cromosomi 5 e/o 7 e 17. Cenni di terapia Trattamento della trombocitemia essenziale Principi di base La terapia è mirata alla riduzione della conta piastrinica (PLT < 400.000/mm3) ma soprattutto alla riduzione del rischio trombotico e alla gestione delle complicanze trombo-emorragiche Occorre identificare i pazienti che necessitano di una terapia citoriduttiva in aggiunta alla terapia anti-aggregante Tefferi et al. 2015 Anti-aggregante • • • • L'impiego di farmaci antiaggreganti, quale l'aspirina a basse dosi (100 mg/die), è consigliato, in tutti i pazienti con ET, in particolare mandatorio in quelli con sintomi del microcircolo. Solo i pazienti a vero basso rischio possono mantenere atteggiamento di sola osservazione (età < 60 aa, no fdr vascolari né trombosi, JAk2 negativi) Si possono considerare dosaggi maggiori (100 x 2/die) nei pazienti jak2 mutati e con fattori di rischio vascolari concomitanti E’ controindicato nei pazienti con: • precedenti manifestazioni emorragiche o con patologie gastrointestinali potenzialmente emorragiche (gastrite ulcerosa) • elevata piastrinosi (PLT>1.500.000/µL). In tal caso l’antiaggegante andrà introdotto dopo adeguata terapia citoriduttiva, quando la conta piastrinica sarà ridotta al di sotto di 1.000.000/µL. Chi trattare con agenti citoriduttori?: Score di rischio trombotico CONVENZIONALE • Età (> 60 aa) e/o • Storia di trombosi e/o • PLT > 1000.000/mm3 (> 1500.000/mm3) (Almeno 1 fattore) IPSET • Età • Fdr vascolari • Mutazione JAK2V617F • Storia di trombosi (>=2 fattori) IL PAZIENTE AD ALTO RISCHIO NECESSITA TRATTAMENTO CITORIDUTTIVO Strategie di trattamento in base a rischio trombotico Categoria di rischio Terapia consigliata Low risk ASA a basse dosi High risk * No teratogenicità ASA a basse citoriduzione dosi + Età Prima linea Seconda linea < 40 aa (15%pts) Interferone alfa * Anagrelide (File F 648) Anagrelide Idrossiurea 40 – 60 aa (20% pts) Idrossiurea Interferone alfa Interferone alfa Anagrelide Idrossiurea 60 aa (100% pts) Idrossiurea Busulfano (> 70 aa) (fascia C) Busulfano (fascia C) Interferone alfa Rumi E, Blood 2016 Caso clinico Ragazzo di 19 anni Negate patologie di rilievo e ricoveri precedenti. Anamnesi familiare negativa. Inviatoci dal curante per accertamenti in merito prelievo eseguito per astenia, anoressia ed episodica cefalea soprattutto dopo sforzi e per la quale il ragazzo assumeva saltuariamente aspirina. All'E.O: assenza di splenomegalia (1 cm dall'arco) e di epatomegalia. Esami ematici: Piastrine 1.470.000/mmc, Hb 9.2 g/dL, GR 4.180.000/mmc, Hct 31% MCV 72 Fl Sierologia epatite B/C/HIV/CMV/EMB negative Trombocitosi primitiva o secondaria? Profilo marziale: ferritina 2 ng/mL sideremia 8 mcg/dL, trasferrina 463 mg/dL, saturazione della trasferrina 1% MALATTIA INFIAMMATORIA INTESTINALE: CELIACHIA Trombocitosi secondaria a anemia sideropenica CAUSA? Meyer feci: neg Eco addome: milza 13 cm Indici di malassorbimento intestinale : - Ab anti gliadina IgA e IgG pos + -- Ab anti Endomisio: IgA positive ++ -- Ab anti transglutaminasi IgA pos (> 10) EGDS CON BIOPSIE Al controllo dopo quattro settimane di terapia marziale l'emocromo era nettamente migliorato, con normalizzazione della conta piastrinica: Piastrine 394.000/mmc, Hb 11.3 g/dL, GR 5.100.000/mmc , HCT 37%, MCV 74 fL Il ragazzo non lamentava più cefalea o altri sintomi. NON TUTTE LE PIASTRINOSI SONO TROMBOCITEMIE PRIMITIVE !!!