Corso di Automazione Industriale 1 Capitolo 4 Analisi delle delle prestazioni prestazioni tramite tramite l’approccio l’approccio simulativo simulativo Aspetti statistici della simulazione: Analisi dei dati di uscita: stima di parametri Simona Sacone - DIST Analisi di uscita della simulazione L’analisi di uscita della simulazione consiste nella determinazione (stima) delle grandezze che costituiscono gli obiettivi della simulazione. La stima di tali grandezze si basa su tecniche di stima di parametri. Le grandezze da stimare sono parametri statistici di processi stocastici che dipendono dalle condizioni iniziali della simulazione, dalle sequenze di numeri random utilizzati e dalla durata della simulazione. Simona Sacone - DIST 2 Stima di parametri Sia θ una delle grandezze (parametri) da determinare. Î Date X1, X2, …, Xn osservazioni di tale grandezza, si vuole determinare una stima di θ. La stima può essere: • stima per punti (o del valore o puntuale): si desidera una stima del valore “più plausibile” di θ; • stima ad intervallo (o intervallo di confidenza): si desidera una stima dell’intervallo di valori in cui θ cade con una probabilità definita a priori. Simona Sacone - DIST 3 Stima per punti Se X1, X2, …, Xn formano una sequenza di campioni indipendenti ed identicamente distribuiti, ossia la sequenza è costituita da campioni di un unico processo stocastico (“caratterizzato” da un’unica funzione di distribuzione di probabilità) e il parametro da stimare θ è il valor medio di tale processo, lo stimatore per punti di θ è: ) 1 n θn = ∑ Xi n i =1 N.B. Lo stimatore per punti θ̂ n è una variabile stocastica utilizzata per stimare un valore reale. Simona Sacone - DIST 4 Stima per punti Lo stimatore per punti, in generale, è deviato, ossia: ) E (θ n ) = θ + b Lo stimatore non deviato (b=0) si ottiene se la sequenza dei campioni è i.i.d e n →∞, infatti esiste il seguente risultato: Teorema (legge forte dei grandi numeri): Se X1, X2, …, Xn formano una sequenza i.i.d. di campioni di un processo stocastico con valor medio θ < ∞, allora lo stimatore θˆ n → θ con probabilità 1 quando n →∞. Simona Sacone - DIST 5 Stima ad intervallo Premessa: lo stimatore per punti ) è una variabile aleatoria caratterizzata ) ) da una deviazione standard σ(θ n ) che può essere solo stimata con σ(θ n ) calcolabile a partire dalla varianza campionaria, ossia ) ) )2 ) σ(θ n ) = σ (θ n ) ) 2 2 n ) S 1 (X − θ n ) ) σ 2 (θ n ) = n = ∑ i n n i =1 n - 1 Simona Sacone - DIST 6 Stima ad intervallo Osservazioni: Î la stima della varianza è deviata, ossia ) )2 ) 2 E σ (θ n ) = Bσ (θ n ) ( ) tale stima non è deviata (B=1) se i campioni sono i.i.d e la stima con la varianza campionaria è corretta; Î la stima della varianza che utilizza la varianza campionaria non è deviata se i campioni sono i.i.d., mentre è una sottostima se esiste una autocorrelazione positiva tra i campioni ed è una sovrastima se esiste una autocorrelazione negativa tra i campioni Simona Sacone - DIST 7 Stima ad intervallo Se la stima della varianza non è deviata e i campioni provengono da una popolazione distribuita secondo una normale, la variabile ) θ −θ t = )n) σ(θ n ) è distribuita come una t-student con n gradi di libertà. La stima dell’intervallo (o intervallo di confidenza) è ) ) ) ) ) ) θ n − t α/2,n -1σ(θ n ) ≤ θ ≤ θ n + t α/2,n -1σ(θ n ) Simona Sacone - DIST 8 Stima ad intervallo La stima dell’intervallo (o intervallo di confidenza) è ) ) 2 2 S θ n − t α/2,n -1 ≤ θ ≤ θ n + t α/2,n -1 S n n dove: ª tα/2,n-1 è una variabile distribuita come t-student ª avendo fissato pari a q il livello di significatività o livello di confidenza dell’intervallo (ossia la probabilità che la grandezza di interesse cada nell’intervallo determinato), α = 1-q. Simona Sacone - DIST 9 Stima ad intervallo Osservazioni: / se lo stimatore puntuale è deviato, si ottiene un intervallo di confidenza “centrato” su un valore errato / se i campioni sono caratterizzati da una autocorrelazione positiva e si usa la varianza campionaria per stimare la varianza dello stimatore puntuale, si ottiene un intervallo di confidenza più stretto di quello reale . se i campioni sono caratterizzati da una autocorrelazione negativa e si usa la varianza campionaria per stimare la varianza dello stimatore puntuale, si ottiene un intervallo di confidenza più largo di quello reale Simona Sacone - DIST 10