simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic.Com
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Il Museo Tridentino di Scienze Naturali propone alle scuole secondarie di secondo grado uno
strumento per approfondire il tema degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), utilizzando
lo strumento della “simulazione di redazione”: un gioco in cui gli studenti, nel ruolo di una
redazione giornalistica, devono progettare un reportage su un caso di sperimentazione in campo
aperto di OGM.
…perché parlare di OGM?
perché…
− Rappresenta un esempio pratico che permette di creare un legame tra le conoscenze sul
DNA e di genetica che gli studenti affrontano a scuola e le loro applicazioni alla ricerca
scientifica, illustrando gli sviluppi a cui possono portare;
− Si tratta di un argomento controverso e articolato, in cui agli aspetti scientifici si
intrecciano a questioni etiche, politiche ed economiche;
− Esemplifica quanto sia complesso trasformare la conoscenza scientifica in applicazione
tecnologica e illustra la pluralità di interessi che entrano in gioco e influenzano questo
processo.
…perché utilizzare il formato della simulazione di redazione?
per…
− Motivare alla conoscenza: nella simulazione si chiede agli studenti di mettersi in gioco
in prima persona e utilizzare direttamente le conoscenze sugli OGM e sulla problematica
ad essi associata.
− Esercitarsi ad affrontare situazioni complesse e articolate: gli studenti saranno a
confronto con il mondo dell’informazione e con il delicato processo di formulazione di
una notizia giornalistica su un argomento scientifico controverso.
− Stimolare la riflessione individuale, il confronto con i compagni e il lavoro di gruppo,
facendo emergere le proprie opinioni sull’argomento.
Il contenuto di questo fascicolo è stato sviluppato e sperimentato nell’ambito del progetto
multidisciplinare di ricerca Geni “ecocompatibili”: dalla ricerca scientifica alla gestione della
sicurezza, questioni bioetiche e prassi comunicative, in breve EcoGenEtic.Com. Un progetto
finanziato dal Fondo per la Ricerca della Provincia Autonoma di Trento e coordinato dall’Istituto
Agrario di S. Michele all’Adige.
Durante gli anni scolastici ’05-’06 e ’06-’07 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali, responsabile
dell’unità operativa Strumenti per il confronto con il pubblico, ha coinvolto in EcoGenEtic.Com
nove classi di sei istituti superiori di Trento in progetti speciali per approfondire il tema delle
biotecnologie agroalimentari e discutere i rischi e benefici delle loro applicazioni.
Informazioni sul progetto e ulteriori materiali per le scuole sono disponibili sul sito:
www.mtsn.tn.it/ecogeneticcom.
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COSA CONTIENE IL FASCICOLO
− La simulazione di redazione: presentazione, obiettivi, istruzioni e suggerimenti
Strumenti per il gioco
− Scheda di lavoro
− Articolo di riferimento
− Rassegna stampa
Introduzione all’argomento: biotecnologie agroalimentari e Organismi Geneticamente
Modificati (OGM)
− Informazioni di base sugli OGM e sulle biotecnologie agroalimentari
− La discussione sugli OGM: i principali aspetti
− Coesistenza e principio di precauzione
− Glossario
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LA SIMULAZIONE DI REDAZIONE
PRESENTAZIONE
L’attività simula la redazione giornalistica locale (piemontese) di una rete televisiva pubblica, che
ha il compito di redigere un servizio sul caso del riso di Casalino per la rubrica di approfondimento
del telegiornale locale. Gli studenti assumono il ruolo dei giornalisti della redazione: devono
analizzare le informazioni a loro disposizione e decidere come impostare il servizio, stabilendo il
“taglio” da dare alla notizia, gli aspetti da sottolineare o tralasciare, gli ospiti da invitare...
La scelta di privilegiare o voler approfondire un aspetto piuttosto che un altro della problematica in
oggetto, rappresenta un momento fondamentale dell’attività. Infatti nella simulazione studenti
affrontano un problema articolato, realistico e di non univoca soluzione e si pongono dalla parte di
chi informa, per rendersi conto di quanto sia complesso scegliere il modo in cui comunicare delle
notizie e quanto questo sia rilevante al fine della comprensione e connotazione dell’informazione
stessa. L’obiettivo è dunque stimolare, grazie alla modalità del gioco, il confronto sul valore
dell'informazione specifica che si vuol far passare e sugli strumenti che si hanno per farlo.
OBIETTIVI del gioco
Nella simulazione gli studenti potranno:
− Approfondire le conoscenze sugli OGM attraverso lo studio di un caso concreto di
sperimentazione in campo aperto di riso transgenico;
− Acquisire alcune conoscenze sul mondo dell’informazione;
− Esercitare le loro capacità analitiche su un testo giornalistico;
− Analizzare e valutare le informazioni a disposizione e soppesare i diversi approcci che possono
adottare per formulare la notizia.
Sono inoltre obiettivi secondari: incoraggiare il lavoro di gruppo; favorire l’interazione costruttiva e
il rispetto tra le persone
PREREQUISITI
Il gioco è stato pensato per studenti del triennio delle scuole medie superiori (15 – 19 anni), che
abbiano una conoscenza di base sulla struttura cellulare, del DNA e sulla genetica.
Si consiglia di coinvolgere nell’attività l’insegnante di italiano per valorizzare gli aspetti
dell’attività legati all’analisi del testo e alla formulazione della notizia.
DURATA del gioco
L’attività, da proporre in classe, prevede due appuntamenti preliminari di un’ora l’uno e un incontro
di due ore dedicato alla simulazione vera e propria, al resoconto finale e alla discussione.
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SVOLGIMENTO
Primo incontro preliminare – presentazione dell’intervento e introduzione ai concetti e
strumenti chiave della comunicazione (40 minuti):
Per rendere gli studenti partecipi del programma di lavoro e mettere a loro disposizione alcuni
strumenti concettuali per affrontare la simulazione con maggiore consapevolezza. In questa fase è
utile chiedere il supporto dell’insegnante di italiano.
per l’insegnante:
• Presenta l’attività, illustrando gli obiettivi del gioco e le fasi in cui si articola
• Introduci gli studenti alle problematiche della comunicazione e in particolare del
giornalismo: cosa è una notizia (è importante sottolineare il valore di interesse per il
pubblico e di novità), la differenza tra articolo di commento e articolo di cronaca, una breve
analisi di un testo (differenza tra testo, metatesto e testo mancante)
• Porta degli esempi e stimola l’intervento degli studenti chiedendo loro di effettuare delle
prime analisi.
• Sottolinea i valori insiti nella notizia:
1. valore essenziale: la novità del fatto
2. valori costitutivi: la singolarità e l’originalità del fatto, l’importanza che il fatto assume
per la collettività, l’impatto emotivo
3. valori addizionali: lo sviluppo che un avvenimento promette, l’esclusiva
Secondo incontro preliminare – introduzione alle biotecnologie, agli OGM e alle
problematiche associate (1 ora):
Per fornire delle informazioni di base sull’argomento oggetto dell’indagine giornalistica. In questa
fase gli studenti ricevono una mole consistente di informazioni, quindi è consigliabile che il primo e
il secondo incontro avvengano in momenti separati per evitare di sovraccaricarli di dati.
per l’insegnante:
• Spiega cosa sono le biotecnologie e gli OGM – come si realizzano; le loro possibili
applicazioni; i pro e contro avanzati da sostenitori e detrattori; la regolamentazione europea
(cfr la sezione “Introduzione all’argomento: biotecnologie agroalimentari e OGM”)
• Consegna agli studenti una fotocopia del materiale informativo contenuto in questo
fascicolo, da utilizzare come supporto durante la simulazione.
Terzo incontro – la simulazione di redazione (2 ore):
Analisi a gruppi del caso e ideazione di un prodotto di comunicazione.
per l’insegnante:
• Suddividi la classe in gruppi di 4 – 5 persone. Ogni gruppo sceglie il proprio rappresentante,
che prenderà nota dello svolgimento dei lavori per poter poi relazionare in chiusura
dell’incontro. Uno degli altri membri del gruppo – scelto per estrazione – sarà il caporedazione.
• Ricorda agli studenti quali sono i requisiti dell’attività giornalistica:
1. precisione: il contenuto informativo cresce al crescere delle precisione
2. la completezza: bisogna tenere in considerazione tutti gli elementi rilevanti ai fini
della notizia e le opinioni di tutti i soggetti rilevanti (attori)
3. gli accertamenti
4. l’analisi critica
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•
Distribuisci ad ogni gruppo il materiale di supporto alla simulazione (cfr la sezione
“Strumenti per il gioco”. La “Scheda di lavoro” contenuta in questa sezione guida gli
studenti attraverso le diverse fasi dell’attività, descritte qui di seguito;
•
Modera l’incontro, assicurando che la simulazione si svolga in modo equilibrato e nei tempi
prestabiliti.
Fase 1 – Analisi del caso: prima della simulazione vera e propria il gruppo analizza alcuni articoli
sul caso del riso di Casalino, per mettere a fuoco la problematica e prendere un contatto iniziale con
le differenti impostazioni che possono essere utilizzate per raccontare un fatto.
Fase 2 – Simulazione: la redazione di un’emittente televisiva locale ha il compito di preparare la
scaletta di una rubrica di 20 minuti sul caso del riso di Casalino.
per gli studenti
• il gruppo deve definire la struttura della rubrica giornalistica: quindi deve individuare il
titolo, il “taglio” che verrà dato alla notizia, le persone che verranno invitate a partecipare
alla trasmissione, la scaletta degli argomenti trattati, eventuali interventi esterni video…
Terzo incontro –presentazione dei risultati e discussione guidata conclusiva
Questa fase è finalizzata alla ristrutturazione logica ed esposizione verbale del percorso dialettico
del gruppo. Relazionare sul contenuto e sul processo decisionale seguito dal gruppo è un momento
fondamentale nell’apprendimento.
Per l’insegnante:
• Chiedi al rappresentante di ogni gruppo di descrivere il prodotto che hanno realizzato,
motivando le scelte effettuate;
• Stimola la discussione sulle scalette realizzate dai ragazzi e sul tema della sperimentazione
in campo aperto di OGM.
per gli studenti
• Il gruppo deve ordinare e motivare le proprie scelte.
• È importante sottolineare i nodi di interesse pubblico:
1. strettamente scientifico: è possibile prevedere il rischio di una coltura in campo di riso
OGM? E se si qual è?
2. chi deve scegliere, quando la scienza non sa dare risposte certe? E anche quando le
sappia dare, che diritto hanno i cittadini di esprimere la loro diffidenza? Fino a che
punto si lede la libertà del cittadino e quella della ricerca?
3. il diritto di essere informati
4. perchè si fa in Italia una ricerca utile ad altri paesi?
In questa fase è possibile che dai singoli lavori emergano nodi di dibattito imprevisti. Questo è
auspicabile e sarebbe un’ulteriore prova per i ragazzi di quanto un prodotto comunicativo sia
complesso e possa facilmente sfuggire al controllo dei contenuti.
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Strumenti per il gioco
SCHEDA DI LAVORO
1. Leggete l’articolo dal titolo “e l’università nascose a tutti il suo riso ogm”. Individuate gli attori
sociali coinvolti nella storia riportata e compilate la tabella seguente.
Attore
In che modo è coinvolto
Descrizione che ne fa
l’articolo
2. Esaminate ora gli articoli raccolti nella rassegna stampa che raccontano del caso del riso di
Casalino, che vi permettono di cogliere ulteriori aspetti del caso e magari soddisfare alcune
domande che vi siete posti.
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Consiglio
dividetevi gli articoli da leggere. Ognuno di voi scriva su un foglio le domande che
gli vengono in mente durante la lettura e le tenga come appunti propri per la riunione di redazione
che seguirà.
Inizia il gioco! Siete la redazione giornalistica locale (piemontese) di una emittente televisiva
pubblica. Da pochi giorni si parla sui giornali del caso di Casalino; il palinsesto di domani prevede
una rubrica di 20 minuti del telegiornale regionale, in cui voi dovete trattare questo caso. La notizia
è già nota al grande pubblico e pertanto non è necessario trattarla nel dettaglio. Essa deve quindi
fungere da spunto per gli ulteriori approfondimenti che voi sceglierete. Discutetene e preparate una
scaletta della rubrica.
Lo schema seguente vi aiuterà nella vostra programmazione, ma sentitevi liberi di fare la
presentazione che desiderate!
Nota
il caporedattore tira le fila della discussione e nel a caso non si arrivi a un accordo
si prende la responsabilità di fare le scelte necessarie all’avanzamento del lavoro.
TITOLO rubrica
SOTTOTITOLO
Adesso scrivete per punti cosa succede. Considerate che avete 20 minuti in tutto di trasmissione.
Per ogni punto dovete chiarire:
COSA SI VEDE (ad esempio: giornalista solo in studio, giornalista che fa servizio in una risaia,
giornalista con ospite in studio, con più ospiti, video informativo senza giornalista ecc......)
COSA SI DICE (ad esempio se è un’ intervista bisogna segnare almeno tre domande cardine da
porre all’intervistato)
QUANTO TEMPO DURA (considerate ad esempio che un servizio giornalistico in esterno non
dura più di 3 minuti)
Esempio:
1- video informativo in esterno. Si vedono le risaie e il paese di Casalino. 2 minuti di servizio
sul riso coltivato a Casalino: parlano agricoltori che raccontano la storia della loro terra e le
loro preoccupazioni o meno sull’OGM.
2- il giornalista in studio si attacca al discorso del video e riprende brevemente la notizia e si
chiede: ......? .....?
1 minuto
3- intervengono gli ospiti ecc…
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ARTICOLO DA ANALIZZARE
La Repubblica - 24 ottobre 2002
E l'università nascose a tutti il suo riso OGM
di Luca Fazzo
Cascine, case basse, un buio che sa di nebbia incombente nella bassa che sta tra Novara e
Vercelli. Risale a perdita d'occhio. E in mezzo alle risaie un fazzoletto, uno sputo di terra:
cento metri quadrati, meno di un'area di rigore in un campo da pallone. Anche lì c'è del
riso. Solo che è riso geneticamente modificato, un esperimento condotto dai ricercatori
biotech dell'Università di Piacenza. E i contadini intorno non ne sapevano niente. Fino alla
sera di due giorni fa.
Il lato curioso della storia è che, alla fine, c'è dietro un dispettuccio involontario tra
scienziati, tra università. Perché i professori di Piacenza il loro esperimento se lo facevano
senza raccontarlo a nessuno. Avevano il via libera del governo, il ministero della Salute
aveva inserito in un link del suo sito il nome di Casalino tra i comuni italiani interessati da
esperimenti sugli OGM. Ma, come si può immaginare non è che i contadini passino le
serate a navigare su Internet per vedere se il nome del loro paese - millecinquecento
anime sparse fra quattro frazioni - sia assurto agli onori del web. Così da due anni la
faccenda andava avanti, i chicchi manipolati crescevano in mezzo ai chicchi del "crodo", il
riso di qui, nessuno sapeva niente tranne il contadino che aveva affittato il terreno
all'università e stava zitto come sanno stare zitti solo i contadini. A frugare su Internet ci si
sono messi altri professori, quelli dell'Università di Trieste che in un loro progetto si
occupano di studiare come reagisce la gente quando l'innovazione tecnologica gli piomba
sulla testa. Hanno trovato, tra i tanti, anche il nome di Casalino. Sono arrivati qui e hanno
chiesto al sindaco: lo sa che nel suo comune coltivano riso geneticamente modificato?
Non è la prima volta che i ricercatori di Trieste scoprono che la gente delle zone interessate
a manipolazioni di questo tipo non ne sa nulla. Ma a Casalino hanno trovato un sindaco
giovane e un po' no global, Massimo Rossi, che ha messo i manifesti sui muri, ha fatto
sapere a tutti quello che succedeva, ha convocato un'assemblea per l'altro ieri sera nella
sala consiliare. Sala piena. Sul palco i professori di Piacenza, quelli che da due anni
facevano la ricerca zitti zitti. Spiegano che il riso che stanno provando a Casalino è un riso
per resistere al chilo supressadis, un parassita che qui è quasi sconosciuto ma in Francia e
Spagna fa danni: e qui la gente crolla la testa , domandandosi perché la ricerca non la
facciano i francesi e gli spagnoli. Poi spiegano che il polline del riso non sa spostarsi più di
tre metri restando fertile, e siccome tra il riso OGM e quello naturale hanno messo uno
spazio di dieci metri non c'è "quasi" pericolo che un chicco scappi di mano e finisca chissà
dove. Ma quel "quasi" non sfugge alle orecchie attente della platea e parte un dibattito
carico di diffidenze, con i professori dell'Assobiotech che vanno giù pesanti («Potevate
rifiutare anche la meccanizzazione, sareste ancora qui con le mondine») e Piero Bassetti,
che di abbattere queste diffidenze s'è fatto una missione, sintetizza così: «Ormai gli
scienziati si sentono dei perseguitati, e fanno i "nascondoni"».
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RASSEGNA STAMPA
1. -- La Stampa - 24 ottobre 2002
Riso transgenico alle porte di Novara
di Gianfranco Quaglia
Riso transgenico alle porte di Novara. Si coltiva da tre anni ma nessuno (organizzazioni
agricole, sindaco, Provincia) lo sapeva. Siamo a Casalino, nel cuore della risaia che si
allarga verso il Vercellese. Qui il professor Corrado Fogher (Istituto di botanica vegetale
dell´Università di Piacenza) con un gruppo di ricercatori ha sperimentato una «parcella»
di cento metri quadri di riso geneticamente modificato con una piccola percentuale (10%)
di seme di crodo, infestante ritenuta tra le più difficili da debellare. Lo scopo è quello di
testare la possibilità di realizzare una pianta di cereale che resista e sia immune dagli
attacchi del crodo. Iniziativa regolare sotto il profilo delle autorizzazioni, finanziato dalla
Comunità europea e autorizzata dal Ministero della Sanità. Fogher ha comunicato il tutto
all´assessorato agricoltura della Regione, ma evidentemente il meccanismo
dell´informazione si è inceppato, perchè a Casalino e alla Provincia di Novara non è mai
arrivata alcuna pratica. Insomma, una sperimentazione con tutti i crismi della regolarità
ma «clandestina» sotto il profilo della conoscenza. Il sindaco del piccolo Comune della
Bassa, Massimo Rossi, alla fine ha raccolto le voci che si stavano diffondendo ed è arrivato
alla verità. Sì, il campo coltivato a riso OGM c´era davvero. «A quel punto - dice il primo
cittadino - ho immediatamente cercato e chiesto che l´iniziativa fosse portata a conoscenza
dei cittadini e dibattuta». Così la sala consiliare è stata trasformata in un vertice-confronto
(e ieri in un «focus group») cui hanno partecipato, oltre a Fogher, il presidente della
Provincia, rappresentanti delle organizzazioni agricole, Piero Bassetti responsabile della
Fondazione Bassetti di Milano che si occupa di temi relativi alla responsabilità
dell´innovazione. Pagani: «Ben vengano le sperimentazioni, ma devo sottolineare con
disappunto che ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto, il che ha fatto sorgere qualche
sospetto. La Provincia non sapeva, le organizzazioni neppure e nemmeno il sindaco».
Claudio Martino, direttore Unione Agricoltori: «Sul tema degli OGM c´è molto
disorientamento. L´Italia è per la tolleranza zero, l´Unione europea invece è per una certa
apertura e bisogna anche agigungere che la cultura del sospetto è enfatizzata». Assuero
Zampini: «La Coldiretti sta effettuando sperimentazioni proprio qui a Casalino con
pacciamatura Mater B (amido di mais), l´iniziativa è stata pubblicizzata in tutti i modi.
Perchè non è stato fatto anche con il riso OGM?». Sergio Suardi (Cia): «E´ grave che
cittadini e agricoltori non sapessero. Si sta facendo sperimentazione o tentando di
introdurre la tecnologia? La sperimentazione deve avvenire nella trasparenza». Franco
Miserocchi, agronomo: «Alla base di tutto c´è una paura che nasce dall´ignoranza e dalla
disinformazione. Tutto il cotone è transgenico, persino le mutande che indossiamo lo sono.
Ci stiamo preoccupando di cose delle quali siamo già partecipi». Piero Bassetti: «L´Europa
non può rimanere arretrata rispetto al resto del mondo che sta già sperimentando il
transgenico. La tolleranza zero è la via più facile da seguire, ma assumersi il rischio
dell´innovazione è imprescindibile. Il vero problema consiste nella distribuzione delle
responsabilità». Fogher assicura: il pericolo di volatilità e trasporto dei semi di riso
transgenico è minimo, il rischio è tra lo 0,9 e l´1%».
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2. -- Il Sole 24 Ore - 25 ottobre 2002
Strategia unica per l'agroalimentare
di N.D.B.
Piccolo è bello, recita un famoso slogan degli anni Ottanta, quando il movimento anti
globalizzazione era ancora di là da venire. Piccolo è bello, sì, ma se i prodotti che si fanno
sono pure buoni è ancora meglio fa capire la folla di produttori, trasformatori, artigiani di
cibi e bevande nonché i visitatori giunti da mezzo mondo al "Salone del Gusto",
inaugurato ieri al Lingotto di Torino dal ministro delle Politiche agricole, Gianni
Alemanno. Che ha voluto dare una testimonianza forte del Governo a favore di Torino,
quale «capitale internazionale dei prodotti alimentari di qualità», nonché ribadire il
«valore strategico che ha per il Paese l'intero sistema agroalimentare made in Italy».
Secondo il ministro questo valore è tanto più importante quanto più noi siamo in grado di
fare qualità e tutelarne origine e immagine. Ecco allora che la risposta deve essere quella di
«dare impulso e sostegno alle iniziative che permettano di produrre qualità e di saperla
comunicare». In questo senso Alemanno, rivolto al presidente della Regione Piemonte,
Enzo Ghigo, e all'animatore di Slow Food e del Salone del gusto, Carlo Petrini, ha puntato
il dito contro la politica della massificazione produttiva.
Per un Paese come il nostro, ricco di prodotti e tradizioni culinarie che tutti ci invidiano, «è
fondamentale - ha detto Alemanno - combattere l'omologazione, mentre è indispensabile
convogliare tutte le disponibilità per incentivare l'ancoraggio degli agricoltori al proprio
territorio, permettere di migliorare le qualità prodotte e promuovere l'immagine stesa
della tavola made in Italy nel mondo, evitando sprechi e dispersioni di risorse». Per fare
questo pero e necessario coordinare l'azione del Governo.
L'occasione potrebbe essere quella di evitare che un ministero autorizzi ciò che un altro
vieta. Il riferimento è alla notizia della scoperta nel Novarese di campi sperimentali di riso
OGM cioè geneticamente modificati, autorizzati sembra - dal ministero della Sanità, mentre Alemanno esclude la possibilità della sperimentazione in pieno campo.
E' sempre in materia di coordinamento dell'azione politica, c'è la notizia dell'incontro
sollecitato al Governo dal Comitato promotore per la sede dell'Authority alimentare
europea a Parma. Incontro chiesto per chiarire il ruolo di Bruxelles, attualmente sede
provvisoria dell'Autorità. A questo proposito il ministro delle Politiche agricole,
nell'assicurare che il vertice si terrà a breve, ha ribadito l'impegno del Governo nel portare
avanti la candidatura della città italiana.
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3. -- La Repubblica - 25 ottobre 2002
L'università e il riso geneticamente modificato
Intervento del Prof. Corrado Fogher dell'Università Cattolica di Piacenza e risposta di
Luca Fazzo
Nell'articolo del 24 ottobre "E l'università nascose a tutti il suo riso OGM" a firma di Luca
Fazzo sono riportate erroneamente valutazioni su una sperimentazione di riso
geneticamente modificato condotta dal mio gruppo di ricerca nel Novarese. L'articolo
riferisce di un incontro avvenuto a Casalino dove si è parlato di OGM e si è discusso
anche di come la stampa abbia contribuito, con informazioni spesso imprecise, qualche
volta false, alla confusione che regna nel dibattito. Ritengo che nell'articolo in questione si
sia dato un chiaro esempio in questa direzione. In merito alla prova si tratta di una
sperimentazione approvata dal ministero della salute, come previsto dalla normativa.
Sempre nel rispetto della procedura è stato comunicato all'Assessorato all'Agricoltura del
Piemonte il luogo in cui si sarebbe svolta la prova. Inoltre - come i cittadini e il sindaco di
Casalino hanno riconosciuto, l'università non può essere giudicata responsabile della
mancanza di comunicazione tra i responsabili regionali e provinciali dell'Agricoltura. Non
comprendo pertanto perché l'articolo criminalizzi i cosiddetti "ricercatori biotech" che
vengono accusati di fare sperimentazione " di nascosto ". Che l'informazione sia a suo
tempo arrivata in Regione è dimostrato dal fatto che gli ispettori dell'Arpa hanno eseguito
i controlli previsti in data 11 settembre 2001 e 18 settembre 2002. Che la mia università non
sia abituata a "nascondere" gli OGM lo dimostra il fatto che un'analoga sperimentazione,
condotta in Lombardia, sia stata portata a conoscenza dei cittadini, sulla stampa locale,
prima della esecuzione della stessa.
L'università di Piacenza non si è sentita in dovere di informare gli abitanti di Casalino della
sperimentazione OGM in corso sul suo territorio, a differenza di quanto avvenuto in Lombardia.
(Era la sostanza del mio articolo, il professor Fogher, purtroppo non la smentisce.)
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4. -- Il Sole 24 Ore - 27 ottobre 2002
OGM : esercizi di democrazia in risaia
di Sylvie Coyaud
Martedì scorso a Casalino (Novara), il sindaco Massimo Rossi ha invitato la cittadinanza a
discutere di un esperimento con riso transgenico che si svolge da due anni sul territorio
del Comune, anche se il fatto è diventato pubblico da due settimane soltanto. Un
contadino ha affittato cento metri quadrati all'Istituto di botanica vegetale dell'università
di Piacenza, i cui ricercatori devono verificare per conto della Commissione europea che il
polline del nuovo riso non trasmetta a piante sessualmente compatibili il gene che li è stato
aggiunto per renderlo resistente a un erbicida. Accanto al sindaco siedono scienziati,
politici, rappresentanti dei sindacati degli agricoltori e dell'Associazione delle aziende
biotecnologiche. La sala consiliare è strapiena, con gente in piedi.
«La mia posizione è quella del cuore» esordisce il sindaco. «Spero che le biotecnologie
cambino il mondo, facciano crescere il grano nel deserto e curino le malattie. Non so se gli
OGM facciano bene o male, e temo che le ragioni dell'economia ce li impongano prima di
aver fatto in tempo a scoprirlo». I suoi vicini riferiscono brevemente ciò che hanno fatto e i
propri pareri, sollecitati da domande e commenti del pubblico. Nessuno mette in dubbio
che la sperimentazione in campo aperto sia utile, anzi: gradirebbe essere tenuto al corrente
dei risultati. Tutti avrebbero voluto essere consultati prima e non dopo che era partita. "La
segretezza," dice una signora, "induce al sospetto." Agli scienziati che giudicano l'ostilità
agli OGM poco razionale, un'altra signora risponde: «non è vero, nasce dall'esperienza.
Anche l'amianto un tempo sembrava un'ottima soluzione, e invece ... ».
Ma se fuori dall'Europa tutti coltivano OGM e li vendono meno cari, i contadini che
producono semi tradizionali ci rimetteranno, quindi smetteranno di lavorare la terra e non
ci resterà altro che OGM, dice un agronomo. Il mondo è globale e complicato. Al rischio
d'inquinamento da flusso genico si contrappone quello di perdita economica. Allora chi
deve decidere quale rischio è meglio correre? I volontari di Casalino parteciperanno a un
focus group organizzato dalla Poster di Vicenza, con l'appoggio della fondazione Bassetti.
Il presidente di questa, Piero Bassetti, interviene per auspicare che la democrazia si
aggiorni e si doti di nuovi strumenti, per avvalersi della partecipazione di un popolo
ormai educato e consapevole che non ubbidisce ciecamente allo scienziato o al Principe.
Propone dibattiti processuali, affidati a una giuria scelta per rappresentare i vari interessi e
che, dopo aver ascoltato le parti, arrivi a una sentenza. Questa verrebbe trasmessa
all'autorità delegata a prendere decisioni. Qualcuno che lo faccia ci vuole. «Come il pilota
dell'aereo. Se c'è nebbia, mica gli diciamo: aspetta che adesso noi passeggeri votiamo se
devi atterrare o tornare indietro». L'autorità potrà eseguirla o no, come i governatori degli
Stati Uniti nel caso di condanne a morte, e ne risponderà agli elettori.
A Casalino si parla per due ore di come dovrebbe circolare l'informazione fra ricercatori,
amministratori e abitanti, di quantificazione del rischio, di danni dovuti all'uso di erbicidi
e pesticidi di confrontare con quelli eventuali delle piante transgeniche, di mercato e di
potere dei consumatori. Gente attenta al parere altrui, anche quando è minoritario o desta
"sospetto", si scambia opinioni assennate con molta cortesia. Dopo due ore, c'è chi non è
pago e per strada, davanti al Municipio, prolunga ancora un po' una bella serata di
politica.
WWW.FONDAZIONEBASSETTI.ORG
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INTRODUZIONE ALL’ARGOMENTO1
COSA SONO GLI OGM…
“Organismi il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura
con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale che possono contenere uno o più geni
modificati” (Art. 2, Direttiva 2001/18/CE del 12/03/01).
Alcuni esempi di Organismi Geneticamente Modificati:
• Flavr Savr , un pomodoro modificato per rallentare il processo di decomposizione, messo in
vendita in USA nel 1994.
• E.coli, un batterio modificato in grado di produrre insulina umana, poi purificata e utilizzata
da persone diabetiche.
• Mais B t, un mais modificato in grado di produrre le tossine necessarie a combattere gli
insetti dannosi più comuni.
• Cotton MON1445, cotone modificato in modo da conferirgli la tolleranza all’erbicida
glifosato.
COME SI CREA UN OGM…
Le tecniche per ottenere gli OGM sono relativamente recenti. Oggi sono presenti sul mercato
unicamente OGM che presentano caratteri facilmente controllabili tramite l’inserimento di uno o
pochi geni che sono in grado di conferire all’organismo che li riceve una determinata caratteristica
(ad es. la resistenza a una malattia). L’esponenziale aumento di informazioni rese disponibili
nell’ultimo decennio dalla genetica molecolare consente però di mettere a punto organismi,
attualmente in fase di sperimentazione, che presentano modifiche genetiche molto complesse (ad es.
la resistenza agli stress idrici o di produzione).
Gli OGM vengono ottenuti attraverso l’uso di tecniche di ingegneria genetica che permettono di
inserire, all’interno del genoma di un organismo, frammenti di DNA provenienti anche da altri
esseri viventi. Il DNA così ottenuto è definito DNA ricombinante. I frammenti di DNA da inserire
vengono estratti dal genoma di origine utilizzando enzimi di restrizione, che funzionano come vere
e proprie forbici molecolari; vengono quindi inseriti in un vettore ricevente grazie ad un altro
enzima, la DNA ligasi. I vettori possono essere piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi, che
possono accogliere frammenti fino a circa 15.000 paia di basi: in alternativa ai plasmidi possono
essere utilizzate alcune strutture derivate da virus, in grado di contenere quantità maggiori di
materiale genetico (fino a circa 70.000 paia di basi). Esistono inoltre vettori che rappresentano dei
veri e propri cromosomi artificial, ad esempio in lievito (noti come YAC, dall’inglese Yeast
Artificial Chromosomes) o in batteri (BAC, Bacterial Artificial Chromosomes) che permettono
l’inserimento di oltre 300.000 paia di basi – cioè oltre lo 0,01% del genoma di un mammifero.
MIGLIORAMENTO GENETICO E INGEGNERIA GENTICA
La modificazione del genoma è stata operata per secoli, prima dell’avvento dell’ingegneria
genetica, tramite diverse tecniche. Una delle tecniche di modifica del DNA che sta alla base della
selezione (sia naturale che operata dall’uomo) è la mutazione casuale, un fenomeno che avviene
spontaneamente e si verifica in tutti gli esseri viventi, anche se a una frequenza molto bassa. Tale
frequenza può essere aumentata dall’esposizione a radiazioni o ad agenti chimici mutageni.
1
Una presentazione Power Point di introduzione alle biotecnologie e agli OGM è disponibile sul sito Internet del
progetto EcoGenEtic.Com: http://www.mtsn.tn.it/ecogeneticcom/approfondimenti/materiali.asp
simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic.Com
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Le mutazioni hanno portato nel tempo ad evidenti modifiche geniche – non solo attraverso
mutazioni puntiformi (ossia riferite a brevissimi tratti di cromosoma o a singoli nucleotidi), ma
anche attraverso delezioni e traslocazioni di intere regioni cromosomiche – che nei secoli hanno
permesso all’uomo di costituire e selezionare molte varietà agrarie e popolazioni animali oggi
utilizzate nel comparto agro-alimentare.
Un’ulteriore tecnica di miglioramento genetico è rappresentata dall’incrocio, che avviene quando
due organismi geneticamente diversi danno origine a una nuova specie. Questo fenomeno avviene
solamente tra specie sessualmente compatibili. Sono esempi di incrocio in agricoltura sia le nuove
varietà di una specifica coltura (mele, uva, mais…) sia gli ibridi come il mapo o la pescocca.
Con l’ingegneria genetica invece è possibile “progettare” la modifica da effettuare e inserire nel
DNA ospite anche geni provenienti da organismi di specie molto diverse, non sessualmente
compatibili (ad esempio, il gene responsabile della luminescenza di una medusa può essere inserito
nel DNA di alcuni batteri).
La tecnologia del DNA ricombinante costituisce la base delle biotecnologie avanzate, di quelle
tecnologie cioè che utilizzano organismi viventi o parti di essi per ottenere beni e servizi al fine di
migliorare la vita dell’uomo. Ciò permette di produrre in minor tempo e a minor costo nuovi
farmaci, nuovi approcci diagnostici e teraupeutici, nuovi prodotti industriali e alimentari, nuove
razze animali e varietà vegetali e nuove risorse energetiche. Tuttavia, l’opinione pubblica accetta
senza riserve le innovazioni e le attese che le biotecnologie portano nel campo della salute, mentre
esprime forti remore di fronte alle stesse innovazioni introdotte nel settore agro-alimentare.
LE TAPPE FONDAMENTALI DELLE BIOTECNOLOGIE
8.000 A.C. Raccolta delle sementi da piantare nell’annata successiva. Conferme in Mesopotamia
dell’uso frequente dell’incrocio al fine di migliorare il bestiame.
6.000 A.C. I lieviti vengono utilizzati in Egitto per le prime fermentazioni al fine di produrre birra,
vino e pane.
4.000 A.C. Produzione di yogurt e formaggio attraverso batteri fermentati di tipo lattico in Cina.
1675: Anthonie van Leeuwenhoeck scopre l’esistenza di microrganismi al microscopio.
1857: Gregor Mendel scopre le leggi dell’ereditarietà.
1919: Karl Ereky, un agronomo ungherese, usa per la prima volta il termine “biotecnologia”.
1953: James Watson e Francis Crick descrivono la struttura a doppia elica del DNA. Essa permette
di ipotizzare il meccanismo della duplicazione del materiale genetico, ponendo così le basi
molecolari dell’ereditarietà.
1972: La composizione del DNA umano è scoperto essere identico al 99% a quello di scimpanzé e
gorilla.
1994: Negli Stati Uniti la F.D.A. americana (Food and Drug Administration) approva il primo
alimento geneticamente modificato: una varietà di pomodoro.
1997: Ian Wilmut e il suo gruppo del “Roslin Institute” scozzese clonano per la prima volta un
mammifero, utilizzando il DNA di due cellule di pecora adulta. Nasce la pecora “Dolly”.
2000: Viene completato il Progetto Genoma Umano.
2002: Viene interamente sequenziato il genoma della pianta di riso, la principale fonte nutrizionale
di due terzi della popolazione terrestre. Il riso è la prima specie di uso agricolo ad essere
interamente sequenziata.
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Ricapitoliamo i principali aspetti attorno ai quali si sviluppa la discussione sugli OGM
ASPETTI NORMATIVI
•
•
•
19 sono le sementi geneticamente modificate autorizzate dalla comunità europea: la
modifica consiste nell’inserimento di un gene per la resistenza ad un erbicida o ad un
parassita;
Le sementi geneticamente modificate devono subire un iter per l’autorizzazione che prevede
una serie di analisi chimiche, genetiche e biologiche effettuate in più di 40 laboratori in
Europa;
L’EFSA (European Food Safety Authority) è l’ente preposto al controllo degli OGM e dei
prodotti da essi derivati nell’Unione Europea.
Sono stati recentemente pubblicati a livello EUROPEO i seguenti Regolamenti:
• Reg. CE 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003 relativo
agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati Il regolamento che si applica agli
alimenti e ai mangimi che contengono, sono costituiti o prodotti a partire da OGM,
prevede una procedura di autorizzazione più semplificata rispetto a quella della Direttiva
(2001/18/CE). Inoltre, in base al principio “one door, one key”, un richiedente che intenda
commercializzare un alimento OGM può presentare ai sensi di questo regolamento una
richiesta unica che copra tutte le utilizzazioni del prodotto (coltivazione, importazione e
processamento).
• Reg. CE 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003
concernente la tracciabilità e l’etichettatura degli organismi geneticamente modificati e la
tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati. Il
regolamento modifica la direttiva 2001/18/CE
• Reg. (CE) 641/2004 della Commissione recante norme attuative del Regolamento (CE)
1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la domanda di
autorizzazione di nuovi alimenti e mangimi geneticamente modificati, la notifica di prodotti
preesistenti e la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di materiale geneticamente
modificato che è stato oggetto di una valutazione del rischio favorevole
Con l’entrata in vigore dei regolamenti CE 1829/2003 e 1830/2003, i seguenti documenti sono
stati modificati:
• Dir 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 marzo 2001 sull’emissione
deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva
90/220/CEE del Consiglio.
Sono stati recentemente pubblicati a livello NAZIONALE i seguenti Decreti:
• Decreto-Legge del 22 novembre 2004 n.279 Disposizioni urgenti per assicurare la
coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica.
• Legge 5/2005 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 novembre
2004, n. 279, recante disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di
agricoltura transgenica, convenzionale e biologica” prevede che la coesistenza tra le
colture tradizionali e quelle con sementi transgeniche deve avvenire “senza che l’esercizio di
una di esse possa compromettere lo svolgimento delle altre” e afferma che sarà compito
delle Regioni e delle Province Autonome adottare i Piani di Coesistenza.
• Decreto Legislativo dell’8 luglio 2003 n.224 Attuazione della Direttiva 2001/18/CE
concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati
• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2000. Sospensione
cautelativa della commercializzazione e dell’utilizzo di taluni prodotti transgenici sul
territorio nazionale, a norma dell’art. 12 del Reg CE n. 258/97
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ASPETTI ECONOMICI
•
•
•
•
I maggiori produttori di OGM nel mondo sono USA, Argentina, Canada e Cina;
Le principali colture OGM nel mondo sono soia, mais, cotone e colza;
La ricerca in campo OGM è principalmente condotta da multinazionali;
Le sementi OGM e le tecniche utilizzate per ottenerle vengono brevettate diventando fonte
di reddito per l’autore della scoperta.
Alcuni quesiti da valutare:
• gli OGM rispondono o meno ad obiettivi di sviluppo sostenibile per l’agricoltura
(competitività, sostenibilità ambientale, sviluppo rurale, coesistenza,ecc)?
• Qual è il confronto dei costi di produzione tra l’agricoltura convenzionale e quella
transgenica?
• Con l’adozione di colture transgeniche, potrebbe aumentare il reddito dell’agricoltore?
• Quali sono i possibili rischi di mercato legati alla produzione di colture transgeniche?
ASPETTI ETICI
•
Le problematiche sull’ingegneria genetica suscitano domande a cui spesso non si riesce a
trovare risposte. Le soluzioni alle problematiche dipendono infatti dai valori che gli si
attribuisce. Alcuni ritengono fondamentali i valori riguardanti il benessere della natura, altri
ritengono più importanti i valori della dignità e del benessere umano sia morale che
economico.
Molti sono gli interrogativi:
• È giusto creare organismi “non naturali”?
• Quali sono gli organismi naturali?
• Come decidere fino a che punto si può modificare?
• A chi spetta decidere?
• È giusto investire tanti soldi nella ricerca?
• Si può brevettare la vita?
ASPETTI AMBIENTALI
Le principali obiezioni in campo ambientale agli OGM riguardano il rischio di inquinamento
genetico di coltivazioni tradizionali e piante selvatiche sessualmente compatibili.
Le discussioni in questo ambito riguardano prevalentemente i quesiti qui elencati:
• gli OGM diminuiscono la biodiversità (intesa come varietà di forme viventi)?
• Le piante GM possono esercitare effetti negativi su organismi non-target (impollinatori,
predatori e altri)? (Ad esempio, il mais che produce una tossina per combattere il parassita
piramide rischia di avvelenare anche la farfalla monarca?)
• È possibile che l’utilizzo su larga scala di piante GM favorisca lo sviluppo di caratteristiche
di resistenza ai pesticidi (nei parassiti) e tolleranza agli erbicidi (nelle erbacce)?
• Vi è la possibilità che la pianta GM diventi infestante e/o invasiva?
• Esistono degli effetti diretti sugli organismi non target del suolo e della rizosfera (lombrichi,
nematodi, protozoi, batteri e funghi)?
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ASPETTI RELATIVI ALLA SALUTE UMANA
Con l’avvento degli OGM, la possibilità che essi possano provocare allergie, indurre resistenza agli
antibiotici in microrganismi patogeni per l’uomo, oppure effetti a lungo termine imprevedibili ha
suscitato e tuttora suscita preoccupazione. Queste problematiche devono essere affrontate in modo
molto attento e fondato su basi scientifiche per garantire che gli alimenti messi in commercio siano
sicuri e per assicurare un’informazione corretta che permette ai consumatori di compiere scelte
consapevoli.
• Le tecniche dell’ingegneria genetica vengono utilizzate anche per produrre molte molecole
farmacologiche: la più nota è l’insulina, che è stata il primo prodotto commerciale derivante
da batteri geneticamente modificati.
• Sono in fase di sperimentazione piante o animali transgenici che producono “alimenti
farmacologici” (come ad esempio il latte di capre transgeniche, contenente una molecola da
somministrare agli infartuati).
• Prima di essere immesso su mercato un OGM deve subire delle analisi chimiche e
biologiche che valutano la possibile allergenicità e tossicità. La valutazione della potenziale
allergenicità è richiesta anche se la proteina rappresenta meno dello 0,4% dell’alimento
• Gli allergeni sono composti che provocano una risposta da parte del sistema immunitario dei
soggetti sensibili, scatenando così l’allergia. Molti alimenti ne sono ricchi, come le fragole,
le mele, il riso, il kiwi, le arachidi o i crostacei.
• Alcuni OGM in commercio, oltre al gene di interesse, contengono come marcatore un gene
che conferisce la resistenza a un antibiotico. Vi sono timori che questa caratteristica si possa
trasmettere ai batteri della flora intestinale umana.
COESISTENZA
Quando due varietà diverse di una pianta, ad esempio mais, vengono coltivate in campi vicini, si
verificano abitualmente degli incroci accidentali con il trasporto di polline tra i due appezzamenti di
terra. Se un agricoltore che applica metodi tradizionali o biologici avesse un vicino che invece vuole
coltivare una varietà GM della stessa pianta, correrebbe il rischio di ritrovarsi con un raccolto che
ha acquisito le caratteristiche GM dalla piantagione vicina.
Il termine coesistenza si riferisce alla possibilità, per i conduttori agricoli, di praticare una scelta tra
colture geneticamente modificate, produzione convenzionale e biologica, nel rispetto degli obblighi
regolamentari in materia di etichettatura o di standard di purezza
• I regolamenti comunitari hanno introdotto una tolleranza dello 0,9 % per la presenza
accidentale e involontaria di materiale GM in produzioni non transgeniche (Reg. (CE)
641/2004)
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Quello che inizialmente veniva indicato come “approccio precauzionale” ha fatto la sua prima
comparsa nella Convenzione della Diversità Biologica di Rio (CBD, 1992) ed è stato definito come
segue: “nel caso esista il rischio di una significativa riduzione della diversità biologica, la mancanza
di certezze scientifiche sugli esiti di una tecnologia non deve essere utilizzata per evitare l’adozione
di misure volte a minimizzare tale rischio”.
• In Europa il principio di precauzione è diventato norma di controllo per l’immissione di
OGM nell’ambiente.
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GLOSSARIO
•Agrobacterium tumefaciens: batterio che infetta le piante mediante l'iniezione di un plasmide (plasmide
Ti) che si integra nei cromosomi vegetali. In questo modo si assiste ad una modificazione del patrimonio
genetico della pianta.
•Allergene: Sostanza che scatena un'allergia (di solito una proteina).
•Allergia: Ipersensibilità del sistema immunitario a sostanze estranee.
•Aminoacidi: sono gli elementi costitutivi delle proteine. Ne esistono venti diversi, ognuno dei quali è
codificato, all’interno del DNA, da tre nucleotidi (1).
•Antibiotici: sostanze chimiche capaci di uccidere i batteri o di impedirne lo sviluppo. Possono essere
prodotti naturalmente (tramite altri batteri o funghi) oppure sinteticamente (1).
•Basi azotate: Unità chimiche fondamentali che compongono la molecola di DNA. Le basi sono quattro:
adenina, citosina, guanina e timina. Il messaggio ereditario viene codificato proprio nella sequenza delle
basi azotate: a ogni tripletta di basi corrisponde uno dei venti amminoacidi esistenti.
•Batteri: sono microrganismi procarioti con una struttura cellulare estremamente semplice. Alcuni vivono
come parassiti di altri organismi, altri biodegradano materiale organico, altri ancora sono capaci di
produrre il proprio nutrimento (1).
•Batteriofagi: Virus che attaccano esclusivamente i batteri. Nella tecnologia genetica vengono spesso
chiamati vettori dei geni.
•Biodiversità: termine ormai celebre e abusato. Indica la varietà degli organismi a tutti i livelli, da quello
delle varianti genetiche appartenenti alla stessa specie fino alla gamma delle varie specie, dei generi,
delle famiglie e ai livelli tassonomici più alti; comprende anche la varietà degli ecosistemi (1).
•Biotecnologie: il complesso delle applicazioni delle tecniche di biologia molecolare e ingegneria genetica
allo sviluppo di prodotti o processi chimici di interesse industriale, soprattutto nel campo della medicina,
della farmacologia e dell’agricoltura. Più in generale, il termine è impiegato per indicare qualunque uso di
organismi viventi o loro parti (enzimi, cellule, ecc.), realizzato ai fini di sintetizzare prodotti utili. In tal
senso, usiamo la biotecnologia anche quando facciamo lo yogurt (prodotto per noi dai fermenti lattici), il
pane (dove usiamo l’azione dei lieviti), la birra eccetera. La biotecnologia moderna si serve però anche
dell’ingegneria genetica, per modificare le caratteristiche degli organismi (1).
•Bt. Bacillus thuringiensis: Un batterio di cui esistono in natura numerose varietà, capaci di produrre
tossine letali per alcuni insetti. Il Bt non è normalmente tossico per i mammiferi, perché il loro ambiente
intestinale è acido, mentre quello degli insetti è alcalino: per questo viene utilizzato in agricoltura
biologica in una forma attenuata che rimane attiva solo per poche ore. Mediante manipolazioni genetiche
è possibile inserirlo nel DNA delle piante (in particolare cotone e mais) per far loro produrre le tossine
necessarie a combattere gli insetti più comuni. Talvolta però, come nel caso del mais StarLink, prodotto
da Aventis, la varietà di Bt utilizzata produce proteine allergeniche per l'uomo.
•Cellula: è la più piccola unità morfologica e funzionale degli organismi viventi: l’ente più piccolo capace di
crescere e riprodursi (1).
•Codice genetico: sistema di corrispondenze in base al quale la sequenza delle basi del Dna determina la
sequenza degli aminoacidi nelle proteine: a ogni tripletta di basi azotate (codone) è associato un
determinato aminoacido. Dato che ogni proteina prodotta da un organismo è una lunga catena di
aminoacidi, essa può essere scritta nel Dna (in particolare nei singoli geni) tramite una serie di triplette
di basi (1).
•Coesistenza: Il termine coesistenza si riferisce alla possibilità, per i conduttori agricoli, di praticare una
scelta tra colture geneticamente modificate, produzione convenzionale e biologica, nel rispetto degli
obblighi regolamentari in materia di etichettatura o di standard di purezza.
•Cromosomi: Un cromosoma è composto da una struttura di proteine sulla quale è avvolto un filamento
molto lungo e sottile che contiene una serie di geni. La sostanza chimica di cui sono composti i geni si
chiama acido desossiribonucleico (DNA). Si può quindi dire che un cromosoma contiene un filamento di
geni arrotolato, il quale è composto dal DNA. Una cellula umana contiene 46 filamenti di geni, ossia 46
cromosomi (3).
Direttiva: atto vincolante delle istituzioni comunitarie (...), le direttive vincolano lo Stato membro cui sono
rivolte per quanto riguarda il risultato da raggiungere. Le direttive impongono solo l'obbligo di raggiungere
un risultato, lasciando liberi gli Stati di adottare le misure dagli stessi ritenute opportune (...) (2).
•Dna (acido deossiribonucleico): abbreviazione dall’inglese Deoxyribo nucleic acid, è la molecola di cui
sono fatti i geni che contengono scritta in codice (il “codice genetico”), la formula di tutte le proteine che
un organismo produce. Le “lettere” di questo alfabeto genetico sono le quattro basi azotate: a ogni
tripletta di basi corrisponde un aminoacido. Normalmente nel nucleo della cellula il Dna è disposto
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secondo due filamenti, avvolti uno attorno all’altro a formare la celeberrima doppia elica. Il Dna presiede
alla conservazione, trasmissione ed espressione dei caratteri ereditari (1).
•DNA-polimerasi: Duplicatore di DNA. Enzima coinvolto nella duplicazione del DNA.
•Dna ricombinante: molecola di Dna modificata in modo da contenere una o più sequenze nucleotidiche
diverse rispetto alla molecola originaria. È una molecola costruita artificialmente montando pezzi scelti di
Dna tramite enzimi di restrizione e ligasi: la tecnologia del Dna ricombinante, cioè la manipolazione di
frammenti di Dna per creare nuovi geni da introdurre in organismi viventi, non è altro che l’ingegneria
genetica (1).
•Elettroforesi: tecnica in uso per separare molecole di Dna o di proteine di diverse lunghezze e peso. Si
basa sul fatto che, attratte da un campo elettrico, molecole diverse si muovono con velocità diverse (1).
•Enzimi di restrizione: sono quelli che spezzano la molecola di Dna in siti ben precisi, creando rotture
nelle quali è possibile inserire nuovi geni (1).
•Enzimi: gli enzimi sono particolari proteine che servono da catalizzatori molto specifici, elementi cioè che
facilitano o accelerano alcune reazioni chimiche utili al funzionamento di un organismo (1).
•Erbicida:Sostanza capace di distruggere le erbacce.
•Escherichia coli (abbreviazione: E. coli):Batterio presente nell'intestino umano. Delle varianti di questo
batterio vengono spesso utilizzate nei laboratori genetici. A questi cosiddetti "ceppi innocui" mancano
determinate caratteristiche che consentono di sopravvivere al di fuori del laboratorio.
•Espressione genica: nel fenotipo è l’espressione dell’azione di un gene. Non tutti i geni vengono
“espressi”, cioè manifestati esplicitamente nell’organismo. È per tale motivo che si può essere, ad
esempio, “portatori sani” di una malattia genetica (1).
•Eucarioti: sono tutti gli organismi le cui cellule sono dotate di nucleo. Praticamente tutti i viventi tranne
batteri, virus e alcune alghe (1).
•Gene: unità fondamentale dell'informazione genetica (costituita dal DNA e a volte dall'RNA); è alla base
della trasmissione delle caratteristiche degli organismi viventi da una generazione all'altra
(Comunicazione della Commissione COM (2001) 454def.). Ogni gene è la formula “in codice” (il codice
genetico) di una particolare proteina (2), (1).
•Gene marcatore: Permette di riconoscere, attraverso una modifica visibile, quali cellule siano state
modificate geneticamente con successo. Spesso si utilizza come marcatore il gene della resistenza
all'ampicillina, facilmente individuabile.
•Gene strutturale, gene regolatore: I geni “strutturali” codificano la formula di una proteina utile
all’organismo; quelli detti “regolatori” controllano l’azione dei geni strutturali (1).
•Genoma: La totalità dei geni di un organismo. Ogni cellula di un essere vivente contiene gli stessi geni.
Una cellula di un cuore umano dispone p.e. degli stessi geni della cellula di un nervo o di un muscolo
umano. (8)
•Glifosato: Potente erbicida utilizzato in agricoltura soprattutto a partire dagli anni '90 – è ora uno degli
erbicidi più diffusi in tutto il mondo. La Monsanto lo commercializza con il nome di Roundup. La
resistenza al glifosfato è la caratteristica posseduta dalla maggior parte delle piante GM utilizzate in
agricoltura.
•Ingegneria genetica: è la tecnologia utilizzata per alterare il materiale genetico di organismi viventi al
fine di renderli capaci di produrre nuove sostanze o svolgere nuove funzioni. La biotecnologia moderna si
serve spesso dell’ingegneria genetica, chiamata anche tecnologia del Dna ricombinante (1).
•Inquinamento genetico: è il propagarsi in un ecosistema di geni che non ne fanno parte (1).
•Ligasi: enzimi capaci di “incollare” insieme segmenti di Dna o Rna (1).
•Mappa genetica: Determinazione delle posizioni di ogni gene lungo i cromosomi contenuti nella cellula di
un organismo. Serve per localizzare le porzioni che contengono caratteri interessanti, e per poter
operare con precisione con gli enzimi di restrizione.
•Microbo, ovvero microrganismo: ogni organismo visibile solo al microscopio (1).
•Mutazione:Trasformazione del DNA spontanea o provocata da fattori esogeni (p.e. sostanze chimiche,
radiazioni, virus, ecc.).
•Nucleo: nelle cellule degli organismi più complessi (gli eucarioti) il Dna è contenuto principalmente
all’interno del nucleo, una struttura interna alla cellula e separata dal citoplasma da una membrana (1).
•Nucleotide: Sono le unità funzionali del DNA. Ogni nucleotide è composto da un gruppo fosforico, uno
zucchero e una base azotata.
•Organismo Geneticamente Modificato: un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale
genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l'accoppiamento e/o la
ricombinazione genetica naturale. (Art. 2 - Dir. 2001/18/CE).
•PCR o Reazione a catena della polimerasi: Metodo di amplificazione del DNA mediante l'utilizzo di
enzimi e di variazioni di temperatura alternate che consente di duplicare all'infinito un singolo
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frammento. E' una tecnica fondamentale perché ha reso possibile l'applicazione dell'ingegneria genetica
su vasta scala.
•Plasmide: Piccole molecole di DNA a forma di anello presenti in molti batteri accanto ai cromosomi. I
plasmidi si possono moltiplicare indipendentemente dal cromosoma batterico. Nella tecnologia genetica i
plasmidi vengono impiegati spesso come vettori di clonazione.
•Principio di precauzione: “Nel caso esista il rischio di una significativa riduzione della diversità biologica,
la mancanza di certezze scientifiche sugli esiti di una tecnologia non deve essere utilizzata per evitare
l’adozione di misure volte a minimizzare tale rischio”. (Dichiarazione di Rio, 1992)
•Promotore: Regione del DNA che si trova all'inizio di un gene e che ne controlla l'espressione.
•Proteina: una macro molecola biologica, dotata di una specifica struttura tridimensionale, composta di una
lunga catena di aminoacidi la cui sequenza è specificata dall’informazione presente nel Dna (1).
•Regolamento comunitario: atto vincolante emanato dalle istituzioni comunitarie e si caratterizzano per
tre elementi fondamentali: hanno portata generale, essendo indirizzati a tutti i soggetti giuridici
comunitari, sono obbligatori in tutti i loro elementi e sono direttamente applicabili. Rappresentano
pertanto tipiche norme self-executing, cioè operanti senza atti di adattamento da parte degli ordinamenti
statali (...) (2).
•Resistenza: Difesa degli organismi contro sostanze tossiche, organismi nocivi o altri agenti negativi.
Esempio: molti plasmidi portano geni resistenti agli antibiotici. I batteri dotati di tali plasmidi resistono
agli antibiotici. Oppure: grazie all'ingegneria genetica è possibile trasferire dei geni sulle piante che si
possono così difendere da virus, funghi, insetti o vermi.
•Rintracciabilità: possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un
animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di
un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della
distribuzione. (Art. 3 - Reg. CE 178/2002) (2).
•RNA (Acido ribonucleico): Sostanza chimica presente nel nucleo e nel citoplasma delle cellule; svolge un
ruolo importante nella sintesi delle proteine e in altre attività della cellula. La struttura della molecola
RNA è simile a quella del DNA. Differisce soltanto per una base azotata (Uracile al posto della Timina).
•Royalties: Reddito versato al titolare dei diritti di un'opera d'ingegno, di un'invenzione o di una scoperta
coperte da brevetto ecc. Rappresenta la compensazione per lo sfruttamento commerciale di queste,
verso il singolo o l'impresa che si sono assicurati i diritti. Può essere anche molto gravoso.
•Selezione: Scelta di un organismo geneticamente modificato in base alle sue nuove caratteristiche (p.e.
resistenza agli antibiotici nei batteri o resistenza agli erbicidi nelle cellule vegetali).
•Sistema immunitario: l’insieme di reazioni fisiologiche (produzione di anticorpi) con le quali un
organismo si difende dall’ingresso di organismi potenzialmente pericolosi (1).
•Sostanziale equivalenza: E' l'affermazione in base alla quale per le coltivazioni di prodotti transgenici
non sono necessari test tossicologici. In particolare il concetto di sostanziale equivalenza prevede che se
un organismo è uguale al suo corrispondente naturale e non ha alcun effetto nocivo sull'uomo, e
contiene un gene che proviene da un altro organismo che non è tossico, il risultato dell'incrocio genetico
non può essere pericoloso ne per la salute ne per l'ambiente.
•Terapia genica: è il processo con il quale vengono introdotti geni in alcune cellule per correggere un
difetto genetico causa di una malattia grave. La tecnica è stata usata con successo sugli animali, ma è
ancora fallimentare sull’essere umano (1).
•Transgenico: si dice di un organismo che contiene Dna non appartenente alla propria specie di origine
(1).
•Vaccino: un preparato che contiene organismi patogeni (uccisi o indeboliti) o parti di essi. Introdotto nel
corpo, il vaccino innesca la reazione del sistema immunitario, che produce anticorpi contro l’organismo
patogeno (1).
•Vettore: si chiama così l’agente usato per trasportare Dna estraneo all’interno di una cellula. Vettori
comunemente usati sono i plasmidi e i virus (1).
•Virus: è un ente al confine tra la vita e la non-vita. Contiene informazione genetica (nella forma di Dna o
Rna) e proteine, però non è capace né di replicarsi, né di sintetizzare le proprie proteine. Funziona come
un parassita, invade altre cellule nelle quali inietta il proprio Dna per far sì che esse lo replichino (1).
(1) Tratto da CASTELFRANCHI Y., 1999, XLIFE – Guida alle piante e agli animali transgenici,
AVVERBI ED., Roma, pp. 132 – 151.
(2) http://www.osservaogm.it
(3) http://www.gene-abc.ch/index_i.html
simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic.Com
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simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic.Com
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Ideazione e testi (Museo Tridentino di Scienze Naturali):
Chiara Cantaloni
Marilena Grifò
Roberta Guardini
Grafica (Museo Tridentino di Scienze Naturali):
Davide Dalpiaz
Le classi che hanno partecipato al progetto EcoGenEtic.Com sono state:
anno scolastico 2005 – 2006
4LTA Istituto Tecnico Industriale “Michelangelo Buonarroti” prof. Ivo Bergamo
3sE Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” – prof.ssa Adriana Colombini
4E Liceo Scientifico “Galileo Galilei” – prof. Fernando Boso
IIB Liceo Classico “Giovanni Prati” – prof. Stefano Stefanini
5bD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Sonia Paradisi
anno scolastico 2006 – 2007
4LTA Istituto Tecnico Industriale “Michelangelo Buonarroti” prof. Ivo Bergamo
3LS Liceo Scientifico “Arcivescovile” – prof.ssa Donatella Danielis
4BD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Sonia Paradisi
5SD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Caterina Bianchi
Referente del progetto EcoGenEtic.Com per il Museo Tridentino di Scienze Naturali
Roberta Guardini – progetti scienza in società
tel. 0461 270316
email: [email protected]
Per informazioni e approfondimenti contattare:
Servizi educativi del Museo Tridentino di Scienze Naturali
Via Calepina, 14
38100 Trento
tel. 0461 228502 – 0461 222916 – fax 0461 270385
email: [email protected]