Un Organismo Geneticamente Modificato (OGM) è per definizione

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Un Organismo Geneticamente Modificato (OGM) è per definizione un essere
vivente (batteri, piante o animali) nei quali è stata modificata, grazie a procedimenti
di ingegneria genetica, una porzione di patrimonio genetico allo scopo di ottenere
nuove caratteristiche, che non si sarebbero mai potute sviluppare spontaneamente
in quella tipologia di organismo.
Il gene è l’unita ereditaria degli organismi viventi contenuto nel genoma di un
organismo che può essere composto da RNA o DNA , e guida lo sviluppo fisico e
comportamentale dell’organismo.
La mutazione dell'organismo avviene non tramite tecniche di miglioramento
genetico come l’incrocio o la selezione bensì tramite l’ingegneria genetica che
interviene aggiungendo, modificando o eliminando uno o più elementi genici.
Gli OGM vengono anche indicati come organismi transgenici quando
nell'organismo si inseriscono geni esogeni , cioè esterni all’organismo.
Gli OGM trovano il loro utilizzo soprattutto in campo alimentare, agricolo,
zootecnico e medico. In Italia sono già in commercio notevoli quantità di mais, soia,
colza, radicchio e tabacco geneticamente modificati, provenienti soprattutto dagli
USA.
In Europa gli Ogm sono in calo: in 6 Paesi nel 2009 erano coltivati 94.750 ettari,
l'anno prima erano 107.719, una diminuzione dovuta soprattutto alla Germania che
ha chiuso le sue coltivazioni Ogm. La spagna coltiva da sola l'80% del mais
transgenico dell'Ue e nel 2009 ha aumentato il suo tasso di adozione Ogm del 22%.
Gli alimenti geneticamente modificati autorizzati alla commercializzazione
all'interno dell'Unione Europea sono costituiti o derivano da varietà di mais, soia,
colza, cotone, barbabietola da zucchero.
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