Conclusioni. La domanda cui questa ricerca intendeva dare risposta

Conclusioni.
Il Magister interviene d’impeto: - Un Consiglio Perpetuo, eletto
da tutta la cittadinanza senza alcuna distinzione. Che ogni
rappresentante e magistrato pubblico possa essere destituito in
ogni momento, se gli elettori
riterranno di non essere
adeguatamente rappresentati e amministrati da lui. Il Popolo
potrebbe poi organizzarsi in assemblee periodiche per giudicare
complessivamente dell’operato del Consiglio.
Hulm, perplesso, si liscia la barba con nervosismo: - E’ un’idea
ardita, ma potreste anche avere ragione.
Luther Blisset, Q
La domanda cui questa ricerca intendeva dare risposta riguardava la
possibilità di individuare o meno una cultura politica del neomunicipalismo – e
strategie di azione ad essa relative -, con sue caratteristiche specifiche
rispetto alle diverse culture che convergono nel movimento alterglobal.
Allo scopo di dare risposta a questa macro-domanda si è proceduto a
un’indagine sulla Rete del Nuovo Municipio, che nel suo Statuto indica la
Carta del Nuovo Municipio come proprio documento fondativo, per
individuarne la composizione, il modello organizzativo, le attività, la funzione
svolta.
Dall’indagine sono emersi dati che hanno evidenziato come la Rete del
Nuovo Municipio si caratterizzi per una composizione ibrida indicativa rispetto
a un orientamento strategico volto a favorire relazioni di partnership tra
diverse componenti delle società locali. La finalità attribuita alla Rete dai suoi
membri ha carattere prevalentemente simbolico – senza che ciò comporti
l’assenza di attività orientate alla produzione di outputs e allo scambio di
buone pratiche -, orientata cioè alla legittimazione e alla diffusione di issues
valoriali finalizzate all’affermazione di una “globalizzazione dal basso”.
All’interno della Rete è possibile osservare una differenziazione tra i membri
riguardo al livello di partecipazione alle attività. Si distingue per una maggiore
tendenza
all’attivismo
un
gruppo
formato
prevalentemente
ma
non
esclusivamente dai membri degli organismi dirigenti, che sembra essere
referente dell’orientamento teorico e valoriale della Rete. All’interno di questo
gruppo si evidenzia la forte presenza della componente del mondo
universitario e della ricerca.
A partire dall’evidenza per cui le relazioni attive nella RNM si basano in primo
luogo sulla condivisione di basi cognitive e valoriali, si è condotta un’indagine
su di esse e sulle rappresentazioni diffuse nella rete per quanto attiene alle
dimensioni culturale, politica ed economica della globalizzazione ai livelli
locale e globale.
L’analisi sulle culture politiche del neomunicipalismo è stata condotta a partire
dalla pluralità di studi che hanno riguardato il movimento alterglobal e le sue
culture politiche. In particolare sono state prese in considerazione
categorizzazioni operate rispetto alle diverse componenti culturali del
movimento (Anheier et al 2001, Piana 2002 cit. in d’Albergo 2006) e che qui
sono state sintetizzate nelle polarità “solidaristi” e “radicali”. L’indagine sulla
Rete ha evidenziato come al suo interno siano attivi singoli soci e
organizzazioni riconducibili a entrambe le aree culturali del movimento
alterglobal, e come in essa siano rappresentate una pluralità di forme
associative provenienti da differenti tradizioni politiche.
Ma se nel movimento alterglobal si è osservato come la differenziazione nelle
culture e nelle strategie dia vita a una convergenza generica nelle azioni
(Farro 1998 cit. in d’Albergo 2006) l’indagine sulla Rete del Nuovo Municipio
mostra all’opposto una convergenza su basi cognitive e valoriali che dà luogo
a differenti modelli di azione nelle realtà territoriali.
Trasversalmente alle culture di appartenenza e agli ambiti di provenienza
(attori istituzionali, società civile, università e ricerca), nella Rete sono
individuabili basi cognitive, rappresentazioni e orientamenti strategici
condivisi che indicano l’emergere di una cultura politica neomunicipalista
nella quale si evidenzia l’obiettivo della costruzione di una “globalizzazione
dal basso”1.
La cultura neomunicipalista è frutto di processi di ibridazione attivi nello
spazio di relazione del movimento alterglobal, che hanno dato luogo a una
convergenza di orientamenti culturali propri dell’area culturale solidarista,
legata principalmente ad issues legate all’equa distribuzione delle risorse, e
tematiche appartenenti principalmente all’area radicale, come la questione
del potere e della necessità di una nuova supremazia della politica
democratica nella regolazione sociale.
E’ proprio a partire da queste due dimensioni, quella economica rispetto alla
quale si propone la prospettiva di un modello di “sviluppo locale
autosostenibile” e quella politica su cui si delinea un modello di “federalismo
municipale e solidale” che il neomunicipalismo si propone come “risposta
strategica alla crisi della democrazia formale ed alla globalizzazione
neoliberista” (Ferraresi 2002), proponendo dunque una sua specifica cultura
politica che pur facendo propria una “pratica della differenza” (ib.) delinea una
proposta complessiva e omogenea rispetto alle differenti dimensioni della
globalizzazione.
L’Italia si è dimostrata in questa ricerca un punto di osservazione privilegiato.
La Carta del Nuovo Municipio è stata elaborata e presentata a Porto Alegre
1
Si è osservato (cfr cap. 1) come la Carta del Nuovo Municipio porti come sottotitolo la
dicitura “per una globalizzazione dal basso, solidale e non gerarchica”.
da attivisti e ricercatori italiani, ed è questa specifica elaborazione culturale
che distingue la RNM da altri networks nazionali e internazionali attivi su
issues affini. La ragione di questa specificità italiana è stata individuata in una
tradizione culturale in cui il tema dell’autogoverno municipale ha avuto un
ruolo unico in Europa e nel Mondo, dall’Età Comunale a elaborazioni della
sinistra e del cattolicesimo sociale del Ventesimo Secolo.
Questa ricerca si è focalizzata su una delle molteplici culture che
compongono il movimento alterglobal, a partire dai diversi studi condotti su di
esso e sulle sue componenti. Si è osservato come in molti di essi si sottolinei
il valore strategico che trasversalmente alle aree culturali si attribuisce
all’azione sulla dimensione locale come modalità di attuazione possibile, “qui
ed ora”, di un modello alternativo a quello della globalizzazione neoliberista
(d’Albergo 2006).
Il neomunicipalismo tuttavia non ha ad oggi assunto rilevanza nel dibattito e
nella produzione scientifica nell’ambito sociologico, in cui trovano maggiore
spazio studi relativi alla democrazia partecipativa e deliberativa, e spesso si
riconducono le issues della Carta del Nuovo Municipio alla pratica più nota ad
esse correlata, il Bilancio Partecipativo (Della Porta 2003) .
Le issues relative alla partecipazione e alla democratizzazione delle istituzioni
sono elementi fondanti della cultura neomunicipalista, ma non esaustivi
rispetto alla sua definizione, in cui “democrazia partecipativa e sviluppo
sostenibile” concorrono alla costituzione di una “issue-neomunicipalista”
(d’Albergo 2006) di cui questa ricerca ha tentato di definire la natura.
Resta da osservare però come un’indagine interna ai confini della Rete del
Nuovo Municipio non possa essere considerata esaustiva rispetto al
fenomeno neomunicipalista, che non può essere considerato coincidente con
lo spazio di azione e di elaborazione della RNM.
Il neomunicipalismo è un fenomeno al centro di un processo dinamico.
Emergono e si moltiplicano reti di città caratterizzate da finalità, composizione
e attività differenti ma accomunate dalla rilevanza che in esse assumono
issues riconducibili alla cultura del nuovo municipalismo. Di alcune di esse è
stata operata una descrizione, in una prospettiva comparativa rispetto al
campo di indagine della ricerca.
Ma molte altre sono le reti e le forme aggregative che si sarebbero potute
prendere in considerazione, e restano inesplorate le modalità di relazione che
connettono queste molteplici reti tra loro, e tra loro e il movimento alterglobal,
e che vanno delineando un “network globale per la democrazia partecipativa”
(Allegretti 2005).
Per le scienze sociali è un fenomeno di cui oggi è possibile segnalare la
formazione ma le cui caratteristiche restano tutte da indagare.
Per quanti sono impegnati nell’affermazione di un modello di globalizzazione
alternativo a quello neoliberista è una sfida aperta per il futuro, pensando a
“un mondo che è fatto di territori autogovernati in una relazione ipermultipla
fra di loro”2.
2
Intervista con Pierluigi Sullo