UTILIZZO DELL’AMSE NELLA DIAGNOSI DEI DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO IN UN CAMPIONE ITALIANO. RISULTATI PRELIMINARI Marinella Zingale, Giuseppe Di Guardo, Serafino Buono, Grazia Trubia, & Simonetta Panerai UOC di Psicologia IRCCS OASI MARIA SS. Troina (EN) Dott.ssa Marinella Zingale [email protected] Introduzione La diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD) deve basarsi su interviste al caregiver, osservazioni e utilizzo di strumenti diagnostici con buone proprietà psicometriche (APA, 2013; Klin et al., 2005). I protocolli di valutazione più appropriati includono l’utilizzo di scale diagnostiche considerate al momento gold standard: Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS) 2002) Autism Diagnostic Interview-Revised (ADI-R) 2003) (Lord et al., (Rutter et al., L’utilizzo di tali strumenti presenta alcune limitazioni: tempo necessario per la loro applicazione livello di formazione necessario per un uso appropriato da parte dei clinici attendibilità/reperibilità del caregiver materiale non sempre appropriato per tutti i soggetti Nei setting clinici non sempre è possibile avvalersi di strumenti che risultano dispendiosi e possono richiedere molte ore per essere completati Autism Mental State Exame (AMSE) Strumento di osservazione diagnostica, composto da otto item, che permette all’esaminatore di osservare e documentare il funzionamento sociale, comunicativo e comportamentale all’interno di una valutazione clinica. E’ stato concepito allo scopo di offrire uno strumento di valutazione rapido ma al contempo con buone proprietà psicometriche. (Grodberg et al., 2011) Obiettivi dell’AMSE: fornire la base per una osservazione standardizzata in grado di documentare segni e sintomi autistici supportare la diagnosi clinica di un esperto quando si ha il sospetto di ASD fornire un punteggio cut-off a supporto del giudizio clinico Chi lo può usare: Clinici esperti con competenze specifiche nella diagnosi di ASD Vantaggi: l’AMSE sfrutta la ricchezza delle informazioni raccolte durante l’osservazione clinica: non aggiunge lavoro extra, ma serve per organizzare e documentare in modo sistematico i dati raccolti durante l’osservazione si basa prevalentemente sull’osservazione diretta, ma fornisce anche la possibilità di registrare informazioni cliniche riferite dalla persona con ASD o dal caregiver, indipendentemente dal fatto che il comportamento venga osservato durante l'esame la combinazione di segni e sintomi osservati/riportati favorisce una migliore accuratezza diagnostica (Risi et al. 2006) gli studi riportano valori elevati di sensibilità e specificità (> 80%) (Grodberg et al., 2012; Grodberg et al., 2014) Punteggio: 0, 1, 2 Punteggio totale max 16 Cut-off ≥ 5 www.autismmentalstatusexam. com Sul sito è possibile accedere ad un training di formazione con l’utilizzo di esempi di valutazione e video Studio Obiettivo: verificare l’utilizzo dell’AMSE nella valutazione diagnostica delle persone con sospetto ASD confrontare l’AMSE con strumenti di valutazione gold standard Metodo Campione 98 persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo (87 maschi e 11 femmine) afferenti presso il servizio di Diagnostica dell’IRCCS Oasi Maria SS. di Troina, con diversi livelli di funzionamento intellettivo Tab. 1 Caratteristiche del campione Media DS Min Max EC in mesi 83 44,2 24 348 QI* 55 21,5 30 114 * Misurato con: scale Wechsler, Leiter-R o CPM di Raven o stimato mediante utilizzo di programma specifico (Gruppo Ricerca Oasi, 2007) Procedure Ogni partecipante è stato valutato da un’equipe multidisciplinare composta da medico, psicologo, pedagogista, assistente sociale. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti al protocollo standard specifico per la diagnosi di ASD previsto presso la nostra struttura e applicato da clinici esperti: test per valutare il funzionamento intellettivo e adattivo scale diagnostiche specifiche per la diagnosi di ASD - ADOS - ADI-R - AMSE Analisi dei dati È stato calcolato il coefficiente Alpha di Cronbach allo scopo di valutare la consistenza interna dello strumento Sono state calcolate le correlazioni mediante il test di Pearson tra tutti gli item dell’AMSE ed i totali contenuti negli algoritmi di ADOS e ADI-R Non è stato possibile includere nel calcolo i dati relativi all’item “Pragmatics of Language” in quanto per la maggior parte dei soggetti che compongono il campione non è stato possibile valutarlo (punteggio NA = non applicabile) Risultati I risultati relativi all’analisi statistica effettuata hanno evidenziato un’accettabile consistenza interna dello strumento (Alpha di Cronbach = .63) Sono state riscontrate correlazioni significative tra il totale AMSE e tutti i totali dell’ADOS, mentre per l’ADI-R la correlazione con il totale AMSE è stata riscontrata solo con l’area dell’interazione sociale (TOT A). Tab. 2 Totale AMSE ADI-R ADOS TOT A TOT B TOT C TOT D TOT CO TOT RE RE+CO TOT C TOT D ,215* ,026 ,056 -,152 ,364** ,253* ,354** ,505** ,461** (* p<.005; ** p<.001) Discussione e conclusioni I dati preliminari confermano che l’AMSE offre uno strumento di osservazione diagnostica standardizzato che può essere usato per supportare in modo rapido e preciso la diagnosi di ASD nelle persone per le quali vi è un sospetto, da inviare per una valutazione più esaustiva presso centri specializzati. La mancanza di correlazioni tra ADI-R e AMSE potrebbe essere attribuita al fatto che l’algoritmo dell’ADI-R è relativo ad informazioni riferite specifiche del periodo dei 4-5 anni, mentre l’AMSE fa riferimento al momento attuale ed è prevalentemente basato sull’osservazione. Limiti dello studio Campione non omogeneo per età, livello di funzionamento intellettivo e grado di gravità del Disturbo dello Spettro dell’Autismo Bias dovuto al fatto che tutti i partecipanti afferiscono al centro con il sospetto di ASD Necessità di ulteriori studi con utilizzo di campione di controllo senza diagnosi di ASD e/o con altri disturbi Bibliografia American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5 th ed.) Washington, DC: American Psychiatric Association. Grodberg, D., Weinger, P. M., Kolevzon, A., Soorya, L., Buxbaum, J. D. (2012). Brief report: the Autism Mental Status Examination: development of a brief autism-focused exam. Journal of Autism and Developmental Disorders, 42 (3), 455-459. Grodberg, D., Weinger, P. M., Halpern, D., Parides, M., Kolevzon, A., Buxbaum J. D. (2014). The Autism Mental Status Exam: Sensitivity and Specificity Using DSM-5 Criteria for Autism Spectrum Disorder in Verbally Fluent Adults. Journal of Autism and Developmental Disorders, 44 (3), 609-614. Gruppo di Ricerca dell’UOC di Psicologia-Oasi (2007). Misure diverse di intelligenza e di adattamento nella diagnosi del grado di ritardo mentale: un tentativo di sintesi. Ciclo Evolutivo e Disabilità / Life Span and Disability, 10 (2), 195-213 Lord, C., Rutter, M., DiLavore, P. C., & Risi, S. (2002). Autism diagnostic Observation schedule. Los Angeles: Western Psychological Serivices. Klin. A., Saulnier, C., Tsatsanis, K., & Volkmar, F. R. (2005). Clinical evaluation in autism spectrum disorders: Psychological assessment within a transdisciplinary framework. In F. R. Volkmar, R. Paul, A. Klin, & D. Cohen (Eds.), Handbook of autism and pervasive developmental disorders (3 rd ed., pp. 772-798). New York: Wiley & Sons. Risi, S., Lord, C., Gotham, K., Corsello, C., Chrysler, C., Szatmari, P., Cook, E. H. Jr, Leventhal, B. L., Pickles, A. (2006). Combining information from multiple sources in the diagnosis of autism spectrum disorders. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 45 (9), 1094-1103. Rutter, M., Bailey, A., & Lord, C. (2003). ADI-R: The autism diagnostic interview-revised. Los Angeles, CA: Western Psychological Services. GRAZIE PER L’ATTENZIONE