realismo-appunti - Il blog del professor Massimo Gambardella

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IL REALISMO (NATURALISMO E VERISMO)
I principi di fondo
1. L'arte (e dunque anche la letteratura) deve rappresentare il reale-positivo, cioè la realtà per come essa è.
Gli autori si occuparono di rappresentare i comportamenti e gli ambienti delle classi sociali più umili perché più
vicini al “vero”, senza le ipocrisie e le convenzioni delle classi più evolute.
Gli autori naturalisti e veristi in questo modo svolsero un'opera sociale meritoria perché con le loro opere in cui
rappresentavano l'arretratezza e la miseria delle plebi, del proletariato e della piccola boghesia accendevano la
luce sulla loro condizione richiamando le autorità statali a intervenire opportunamente per migliorarne la
situazione.
2. L'opera d'arte deve essere “impersonale”: l'artista deve ritrarre la realtà in modo distaccato, oggettivo,
come fanno gli scienziati con i fenomeni della natura. I naturalisti francesi applicarono in maniera più puntuale
tale principio, rispetto ai veristi italiani. In ogni caso è evidente che un'opera d'arte assolutamente impersonale
non esiste, poiché essa reca sempre in sé l'impronta dell'artista, la sua personale visione del mondo.
Le tecniche compositive
1. Gli autori del periodo abbandonano il romanzo storico, poiché quest'ultimo lasciava grande spazio alla
fantasia e margini di intervento all'autore. Prediligono, invece, il romanzo sociale che ha lo scopo di
rappresentare obbiettivamente personaggi, caratteri e costumi (modi di vivere) della società analizzata.
2. Vengono evitati i commenti dello scrittore (i cosiddenti interventi del narratore onniscente) e ogni aspetto di
tipo autobiografico.
3. I personaggi , i paesaggi e gli ambienti vengono rappresentati in maniera particolareggiata.
4. Vengono inseriti frequentemente monologhi e dialoghi per riprodurre in modo fedele la realtà rappresentata.
Ciò conferisce a questi testi vivacità e rapidità.
5. Il linguaggio adottato è semplice, aderente al carattere dei personaggi e delle situazioni, con il frequente uso
di termini e costrutti dialettali.
Alcune osservazioni ulteriori
a) La differenza di fondo che si può cogliere tra il realismo dell'età romantica e quello della seconda metà
dell'Ottocento consiste in questo: il primo (come si vede in Manzoni) è un realismo accompagnato da una
concezione religiosa e idealistica della vita (Manzoni, infatti, vuole certamente raccontare fatti realistici e
verosimili, intrecciati a vicende realmente accadute, ma il suo obiettivo di fondo è di tipo religioso: parlare
dell'azione della Provvidenza nelle vicende umane; e il suo messaggio in fin dei conti è di natura ottimistica); il
realismo positivistivo fu, invece, materialista e scientifico e addirittura nella letteratura del Verga caratterizzato
da un totale pessimismo.
b) Naturalismo francese e Verismo italiano furono due movimenti letterari affini, ma anche conalcune
differenza di fondo: 1) ambienti e classi sociali oggetto di studio (periferie delle città e ambienti proletari e
operai vs campagne e mondo di contadini e pescatori); 2) diverso atteggiamento dinanzi alla realtà
rappresentata (attivo, polemico, provocatorio, volto alla denucia delle ingiustizie sociali, ma animato anche
dalla fiducia ottimistica circa il loro superamento vs contemplativo più che attivo, volto a ritrarre con sincera
pietà le miserie degli umili, senza una precisa volontà di denuncia e senza fiducia nel loro riscatto); 3)
differente rapporto con il pubblico (i naturalisti operano in una società più matura e sensibile alla loro protesta; i
veristi, invece, operano in una società arretrata, sia a livello delle plebi – incapaci di recepire qualsiasi
messaggio di riscatto – sia a livello della borghesia e dell'aristocrazia, poco attente ai problemi delle classi più
disagiate); 4) il Naturalismo ebbe un carattere nazionale perché dava spazio alla vita e ai problemi della
metropoli e dei bassifondi di Parigi che avevano risonanza nazionale; il Verismo ebbe un carattere regionale e
meridionale perché parlava dell'ancora arretrato Meridione e i suoi principali rappresentati erano del Sud (Verga
e Capuana, ad esempio, erano siciliani).
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