TERAPIA GENICA CON CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE

TERAPIA GENICA CON CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE:
PROSPETTIVE PER LE MALATTIE GENETICHE DEL SANGUE
NUOVE
A. Aiuti, Istituto San Raffaele, Milano
Sommario
La terapia genica è la tecnologia basata sull’utilizzazione del DNA come “medicina” sia
per prevenire sia per curare una malattia. Malattie genetiche quali le immunodeficienze
primitive, la talassemia e le malattie di accumulo , che interessano il sistema
ematopoietico, potrebbero essere curate con questo tipo di terapia.
Gli attuali orientamenti mirano all’aggiunta del gene sano nelle cellule malate che si va ad
integrare nel nucleo e che svolge la sua funzione attiva. Oggi l’identificazione dei geni
malati è abbastanza veloce per l’avvenuta mappatura del genoma umano ; isolato il difetto
genetico responsabile, si producono vettori ricombinanti retrovirali per inserire il gene
sano all’interno delle cellule, controllando poi i livelli di espressione del “gene
terapeutico” con elementi regolatori specifici. Per le malattie del sistema ematopoietico si
utilizza un approccio ex vivo con cellule staminali ematopoietiche modificate in laboratorio
e poi inserite nel paziente. Le cellule staminali ematopoietiche sono capaci di
autorigenerarsi e differenziarsi in tutte le linee cellulari del sangue. La loro efficacia
CLINICA è stata dimostrata nelle immunodeficienze severe combinate (SCID) note come
malattia del “bambino nella bolla”. La SCID da carenza dell’enzima adenosindeaminasi
(ADA) è stata la prima malattia trattata con la terapia genica dal 1991; a distanza di anni i
pazienti sono tutti in buone condizioni e non presentano effetti collaterali. Le cellule
staminali ematopoietiche usate sono le CD34 del midollo osseo degli stessi pazienti in cui è
STATO immesso un vettore retrovirale codificante il gene sano. Dal 1999 è stata utilizzata
la terapia genica per un’altra forma grave di immunodeficienza, la SCID-XI, dovuta alla
carenza di un recettore sui linfociti T. Anche in questo caso sono state utilizzate cellule
staminali prelevate dal midollo osseo e vettori retrovirali. Il successo si è avuto per la
maggior parte dei bambini trattati, MA IN TRE CASI SI è MANIFESTATA UNA
PROLIFERAZIONE LEUCEMICA, LEGATI ANCHE ALLA SPECIFICA MALATTIA
TRATTATA.
Quindi questa procedura sperimentale E’ IN GRADO DI CURARE GRAVI MALATTIE
GENETICHE MA SONO ALLO STUDIO NUOVE TECNOLOGIE Piu’ SICURE.
Sperimentazioni precliniche per altre patologie del sangue hanno dato risultati
soddisfacenti con l’impiego di NUOVI vettori lentivirali.
Concetti chiave
La terapia genica è un intervento medico con il quale si introduce una informazione
genetica in una cellula somatica o per correggere un difetto congenito o per far acquisire
una nuova funzione.
Le problematiche connesse vanno dalla scelta del vettore all’efficienza del trasferimento,
dall’espressione genica all’attecchimento, alla risposta immune e alla sicurezza.
Per le malattie genetiche del sangue le cellule bersaglio sono le cellule staminali
ematopoietiche per le loro specifiche capacità
Ad oggi le patologie in cui è stata dimostrata piena efficacia clinica sono le SCID-ADA e la
SCID-XI. La strategia maggiormente usata è l’approccio ex vivo e le cellule staminali
ematopoietiche vengono ingegnerizzate con vettori retrovirali in cui sono state conservate
le sequenze necessarie all’impacchettamento dell’informazione e all’espressione del gene
terapeutico nella cellula.
Parole chiave
Terapia genica, DNA, sistema ematopoietico, cellule staminali, linee ematopoietiche, genoma
umano, vettore ricombinante, immunodeficienze severe combinate (SCID).
Leggibilità **
Livello scolare: Dal secondo anno della Scuola secondaria superiore
Possibile uso didattico :Studio del corpo umano: sangue, ematopiesi, malattie genetiche
del sangue Biotecnologie
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