Economia del Settore Pubblico Laura Vici [email protected] www2.dse.unibo.it/lvici/edsp_ii.htm LEZIONE 4 Rimini, 27 aprile 2007 Economia del Settore Pubblico 1 Quale indice di diseguaglianza usare? • PROBLEMA: – L’uso di due o più indici sintetici di diseguaglianza può fornire ranking discordanti? – Nulla può escludere tale risultato, tuttavia esiste un risultato molto importante: – Tutti gli indici di diseguaglianza che soddisfano le proprietà di simmetria, indipendenza dalla media, indipendenza dalla popolazione e il principio di trasferimento sono coerenti con il criterio di dominanza di Lorenz – Poco si può dire quando le curve di Lorenz si intersecano Economia del Settore Pubblico 2 1 Quale indice di diseguaglianza usare? • Esempio: x = (1,2,6,11) y = (2,3,7,8) z = (2,2,4,12) – x e y non si intersecano e x è più diseguale di y – x e z si intersecano G C x 0.425 0.787 y 0.275 0.510 z 0.400 0.825 Economia del Settore Pubblico 3 Diseguaglianza e benessere sociale • Costruzione degli indicatori distributivi all’interno dell’impianto normativo dell’economia del benessere • • Date due distribuzioni di reddito y e x e un qualunque indice di diseguaglianza I(.), l’affermazione che la x è più diseguale della y, ossia I(y)>I(x), non solo ha valenza statistica ma incorpora inevitabilmente un qualche giudizio di valore sulla desiderabilità della distribuzione x rispetto alla y. Punto di vista etico da esplicitare Economia del Settore Pubblico 4 2 Diseguaglianza e benessere sociale • Due direzioni: – Evidenziare proprietà normative dei più noti indici statistici – Costruire misure della diseguaglianza esplicitamente derivate da funzioni di benessere sociale • Es. indice di Atkinson (1970) – Ogni indice incorpora un giudizio di valore Economia del Settore Pubblico 5 Capitolo 3 – BT oppure Capitolo 7, par. 4.2 - Bosi LA MISURA DELLA POVERTÀ Economia del Settore Pubblico 6 3 Definizione e misure della povertà • Diseguaglianza versus povertà. Quale differenza? – Identificazione dei poveri • Presupposto: identificazione di una linea di povertà • Quale definizione? – Difficile darne una definizione – “essere povero significa avere meno degli altri (povertà relativa) o avere uno standard di vita inferiore a un minimo assoluto (povertà assoluta) – “essere povero corrisponde a uno stato di disagio economico tale da rendere l’individuo incapace di soddisfare un livello minimo di bisogni, ritenuto socialmente accettabile” Economia del Settore Pubblico 7 La povertà relativa “Individui, famiglie o gruppi della popolazione possono dirsi in povertà quando risultano carenti delle risorse necessarie a garantire la dieta alimentare, lo standard di vita, le comodità e la partecipazione alle attività sociali che si ritiene abituali, o almeno meritevoli di essere conseguite, nella collettività cui si appartiene” P. Townsend, 1979 “Per necessario non intendo soltanto ciò che è assolutamente indispensabile per la vita, ma qualsiasi cosa di cui, secondo le convenzioni di un paese, è indecente che la gente per bene, anche del più basso rango, sia priva. […] Le convenzioni […] hanno fatto delle scarpe di cuoio una necessità della vita in Inghilterra. La più miserevole delle persone perbene, di un sesso o dell’altro, si vergognerebbe di apparire in pubblico senza” A. Smith, 1776 Economia del Settore Pubblico 8 4 La povertà relativa • Definizione (povertà relativa): – Povero è chi possiede risorse inferiori a quelle possedute in media dagli altri membri della società • Anche il concetto “di beni necessari” è variabile • Usato dall’OCSE, dall’UE, ecc. • Soglia della povertà in funzione di un indice di posizione – Media o mediana della spesa (consumo) o del reddito individuale o familiare: povero è chi ha una spesa o un reddito inferiore a tale livello • Punti di forza: – Tiene conto della crescita reale dell’economia – È di facile intuizione • Punti deboli: – Tende a confondersi con il concetto di diseguaglianza – Non cambia se i redditi di tutti gli individui si muovono nella stessa direzione e percentuale – Può avere un andamento prociclico (la povertà relativa può aumentare nella fase espansiva del ciclo economico o, viceversa, diminuire nella fase di contrazione economica) Economia del Settore Pubblico 9 La povertà assoluta • Definizione (povertà assoluta): – Povero è chi non è in grado di acquistare un paniere di beni essenziali (generi alimentari, abitazione e beni durevoli di prima necessità) in grado di soddisfare i bisogni minimi – Valore monetario di un paniere di beni e servizi essenziali: povero è colui la cui spesa per consumi è inferiore al livello richiesto per acquistare quel paniere – È detto anche “budget standard approach” • Il suo valore rimane fermo nel tempo, a meno di adeguamenti puramente nominali • Si basano su questo approccio: – Il metodo dei minimi calorici (Banca Mondiale, ONU, ecc.) – Alcuni paesi industrializzati (Canada, USA, ecc.) Economia del Settore Pubblico 10 5 La povertà assoluta • Punti di forza: – Coglie più correttamente i fenomeni di disagio estremo – Neutralizza gli effetti prociclici – Presenta una maggiore oggettività (basato essenzialmente su fabbisogni nutrizionali) – Utile per paesi in via di sviluppo per quantificare la soglia e il numero di poveri – Utile per paesi in via di sviluppo per confronti spazio-tempo • Punti deboli: – Concetto ambiguo e socialmente condizionato, soprattutto in società moderne • Difficoltà a individuare la qualità e la quantità dei beni e servizi da includere nel paniere, utili a raggiungere uno standard di vita socialmente accettabile – Confusione con l’accezione di povertà relativa se considera specificità della realtà socio-economica – adeguamento al solo aumento del costo della vita e non anche sulla base di variazione reale nei consumi Æ la povertà è pur sempre un fenomeno socialmente condizionato Economia del Settore Pubblico 11 La povertà soggettiva • Approccio trasversale sia concettualmente sia operativamente • Le linee di povertà soggettiva o consensual poverty lines sono fissate a quel livello di reddito che viene ritenuto dalle famiglie necessario a garantire uno standard minimo di benessere • Basato su indagini campionarie Æ si individua il tenore di vita minimo per nuclei eterogenei sia per composizione sia per numerosità – È povero chi si sente povero • SdE soggettive Economia del Settore Pubblico 12 6 La povertà assoluta e relativa in Italia • Povertà assoluta: – Dal 1977, l’ISTAT stima la soglia di povertà assoluta – Il paniere è costituito da 4 componenti: – – – – Generi alimentari Abitazione Ammortamento di beni durevoli Quota residuale contenenti spese per vestiario, trasporto e altro – La soglia di povertà assoluta per un nucleo familiare di 2 componenti è di 574 €/mese – SdE Carbonaro (SdE di tipo Engel, della Commissione di indagine sull’esclusione sociale) • Povertà relativa (vedi slide 86): – L’ISTAT (fondata sul consumo e sulla media) – EUROSTAT (basata sul reddito familiare equivalente e sulla mediana) Economia del Settore Pubblico 13 La povertà assoluta e relativa in Italia • Povertà relativa: – L’ISTAT • • • • Variabile economica di riferimento: consumo Unità di riferimento e d’analisi: famiglia Indice di posizione: media (linea di povertà al 50%) La soglia di povertà relativa per un nucleo familiare di 2 componenti è di 823 €/mese • SdE Carbonaro • Per una famiglia di due componenti, la linea di povertà corrisponde al reddito (o consumo) medio pro capite della popolazione • Un individuo si considera povero se possiede un reddito (o consumo) inferiore alla metà del reddito (o consumo) medio dell’intera popolazione (linea della povertà al 50%). – L’EUROSTAT • • • • • Variabile economica di riferimento: reddito Unità d’analisi: individuo Indice di posizione: mediana (linea di povertà al 60% del reddito mediano) SdE: scala OCSE (con pesi diversi anche secondo l’età) È povero un individuo che possiede un reddito familiare equivalente inferiore al 60% del valore mediano della distribuzione del reddito equivalente stesso – Possono risultare anche soglie molto diverse Economia del Settore Pubblico 14 7 Misure della povertà • Misure dell’efficacia dei programmi di contrasto della povertà • Headcount Ratio – Percentuale della popolazione in condizioni di povertà • Income Gap Ratio – Distanza media del reddito dei poveri dalla linea della povertà, in proporzione della linea • Poverty Gap Aggregato – Somma dei poverty gap individuali • Indice di Sen • Indice di Foster, Greer, Thorbecke 15 Economia del Settore Pubblico Misure della povertà • Headcount Ratio o indice di diffusione (HCR) – Misura la percentuale della popolazione il cui reddito è inferiore o al massimo uguale alla soglia della povertà HCR = q N – Punti di forza: q = numero di poveri N = numerosità popolazione • Di immediata comprensione – Punti deboli: • Non tiene conto del poverty gap (distanza monetaria che separa ogni individuo dalla linea di povertà): quanto sono poveri? Economia del Settore Pubblico 16 8 Misure della povertà • Income Gap Ratio o indice di intensità (IGR) – Misura lo scostamento medio percentuale del reddito delle famiglie povere dalla linea della povertà q Σ IGR = n=1 – 0 ≤ IGR ≤ 1 gn qz q = numero di poveri z = soglia della povertà gn= poverty gap • IGR = 1 Æ se tutti i poveri hanno reddito nullo • IGR = 0 Æ se gn=0 e nessuno ha un reddito inferiore alla linea della povertà – Punti di forza: • Tiene conto del poverty gap – Punti deboli: • Non registra variazioni a fronte di un trasferimento tra poveri tale da mantenere entrambi sotto la linea della povertà Economia del Settore Pubblico 17 Misure della povertà • Indice di Sen (S) – Questo indice si ottiene combinando gli indici HCR, IGR e l’indice di Gini sulla distribuzione dei redditi dei soli poveri, Gp S = HCR [ IGR + (1 – IGR) Gp] – Se i poveri hanno uguale reddito Æ Gp=0 e S = HCR · IGR – Se Gp ≠ 0 ∆S = (1-IGR) · Gp – Punti di forza: • Tiene conto variazioni a fronte di un trasferimento tra poveri tale da mantenere entrambi sotto la linea della povertà Economia del Settore Pubblico 18 9 Misure della povertà • Indice di Foster, Greer, Thorbecke (FGT) FGT = 1 N q Σ n=1 gn qz a N = numerosità della popolazione q = numero di poveri z = soglia della povertà a = avversione alla povertà; a ≥ 0 gn= poverty gap – Se a=0 Æ FGT = HCR – Se a=1 Æ FGT = HCR · IGR FGT = S se Gp=0 – Se a=2 Æ FGT diventa un indicatore di gravità della povertà: FGT attribuirsce maggior peso alle persone più povere (con poverty gap più elevati) Economia del Settore Pubblico 19 Capitolo 5 - BT. LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO NEL MONDO Economia del Settore Pubblico 20 10 L’indice di Gini nel mondo Economia del Settore Pubblico 21 L’indice di Gini nel mondo Economia del Settore Pubblico 22 11 Evoluzione recente della diseguaglianza nelle economie avanzate • Cambiamento della disuguaglianza negli ultimi 20 anni • Diversi risultati e diversi indicatori • Es. LIS 2004 (Luxembourg Income Study) (www.lisproject.org) – Indagine campionaria sulla distribuzione del reddito di diverse economie avanzate – Trend comune: anni ’70 e ’80 non forti aumenti della diseguaglianza; forti aumenti della diseguaglianza negli anni ’90 – Minore diseguaglianza nei paesi del Nord Europa e dell’Europa continentale – Maggiore diseguaglianza nei paesi anglosassoni: UK e USA si distinguono per un aumento persistente della diseguaglianza per tutto il periodo – Il saldo netto è diverso nei diversi paesi (Piketty et al., 2003). 23 Economia del Settore Pubblico Evoluzione recente della diseguaglianza nelle economie avanzate Variazione della diseguaglianza dalla metà degli anni ’70 alla metà degli anni ‘80 Variazione della diseguaglianza dalla metà degli anni ‘80 alla metà degli anni ‘90 Indice di Gini (anno) Finlandia - + 0,247 (2000) Olanda 0 ++ 0,248 (1999) Belgio 0 + 0,250 (1997) Svezia - + 0,252 (2000) Germania - + 0,264 (2000) Francia - + 0,288 (1994) Canada - + 0,302 (2000) Australia 0 + 0,311 (1994) Irlanda - ++ 0,325 (1996) Italia -- ++ 0,333 (2000) Regno Unito ++ ++ 0,345 (1999) Israele - ++ 0,346 (2001) ++ 0,368 (2000) Stati Uniti Economia del Settore Pubblico++ (-) leggero calo (-1%; -6%) (--) --) forte calo (-7%; -15%) (+) leggero aumento (1%; 6%) (++) forte aumento (7%; 15%) (0) variazione non significativa 24 12 Evoluzione recente della diseguaglianza: il caso USA • Fatti stilizzati: – Aumento diseguaglianza dovuto a aumenti dei redditi più alti – La differenza (ymedio- ymediana) aumenta – Dagli anni ’70, con riferimento ai redditi da lavoro (Freeman et al., 1995) • la dispersione dei redditi da lavoro (W) è aumentata • Aumentano i differenziali salariali tra lavoratori dotati di titoli di studio diversi, a vantaggio dei più istruiti • Aumenta la dispersione dei redditi within groups • Il salario reale (W/P) dei lavoratori non qualificati è diminuito in termini relativi Economia del Settore Pubblico 25 Evoluzione recente della diseguaglianza: il caso dei paesi OCSE • Fatti stilizzati: – Nessuna sostanziale aumento dei redditi negli anni ’70 e ’80 – Forte aumento negli anni ’90 – Eccezioni: USA e UK – Tuttavia in UK il salario reale dei più poveri aumenta Economia del Settore Pubblico 26 13