È individuabile una Teoria della comunicazione?

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È individuabile una
Teoria della
comunicazione?
Prof.ssa Ernestina Giudici
1
Per cominciare …
 Esiste
un campo di studi
identificabile come Teoria
della comunicazione?
 Non
ci sono specifici canoni ai
quali fare riferimento che
indicano una Teoria
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2
Le origini …
 La
filosofia – fin dagli albori della
civiltà mediterranea/occidentale –
ha dedicato attenzione alla
comunicazione
 Solo
in tempi recenti il tema della
comunicazione è stato affrontato
dalle scienze sociali
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3
Perché studiare la
comunicazione?
 Interesse
per la sua capacità di
generare significati fin dai tempi
di Aristotele e Platone
 MA
quale aspetto della
comunicazione?
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4
Verso una possibile risposta …
 La
comunicazione è oggetto di
studio di molte discipline
 Gli
studiosi spesso ignorano gli
studi effettuati fuori dal
proprio campo di interesse
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5
Una interessante ricerca

Dall’analisi di 7 libri sulla comunicazione
Anderson (1996) individua 249 distinte
teorie




195 appaiono in un solo testo
il 22% in più di un testo
il 7% sono incluse in più di tre libri
Implicazione: la teoria della comunicazione non è un univoco campo di studi
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6
Numerosi ambiti disciplinari


La Teoria della comunicazione è
presente, in misura più o meno
indipendente, in numerose discipline
Budd e Ruben (1972) hanno individuato
24 discipline: dall’antropologia alla
zoologia
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7
Una riflessione

Ciò che rende difficile la
formulazione di una specifica
Teoria della comunicazione è da
individuare nel tentativo di
effettuare la somma di ciascun
frammento originato in diverse
discipline, ma il tutto è più della
somma delle sue parti
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8
Una ipotesi di lavoro …
 Robert
T. Craig osserva che
seppure non è individuabile un
campo di studi specifico, sono
presenti le potenzialità per tentare
la ricostruzione di un Teoria della
comunicazione
 Egli individua 7 ambiti disciplinari
“tradizionali”
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Le “teorie” considerate







Retorica
Semiotica
Fenomenologica
Cibernetica
Socio-psicologica
Socio-culturale
Critica
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10
Retorica
 Per
i sofisti greci “arte del
parlare”
 Utile per spiegare e comprendere
la rilevanza del “parlare in
pubblico”
 In passato anche soluzione di
esigenze sociali
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Retorica
 Comunicatori:
abilità o saggezza?
 La
Retorica tende a modificare la
convinzione che attribuisce alle
parole minore importanza rispetto
all’azione
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Retorica
 Problemi
in discussione:
Quale ruolo attribuire alle emozioni
e alla logica nella persuasione?
 La Retorica è intrinsecamente
positiva, dannosa o neutrale?

 Problemi
operativa
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con valenza teorica e
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Semiotica
 Studio
dei segni. Trae la propria
origine dalla Teoria del linguaggio
di John Locke (1690-1979)
 La
comunicazione è teorizzata
come “mediazione intersoggettiva
attraverso i segni”
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Semiotica
 Nella
tradizione Semiotica i
problemi di comunicazione
riguardano la (ri)presentazione e
trasmissione di significato
 Locke:
non si può dare per
scontato che le persone si
comprendano reciprocamente
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Semiotica
 La
Semiotica è plausibile perché la
non corretta comunicazione
costituisce un costante pericolo
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16
Semiotica

Risulta non plausibile in presenza di
radicate convinzioni quali:





Le idee esistono nella mente dei soggetti
Le parole hanno precisi significati
I significati possono essere resi espliciti
La comunicazione è un atto volontario
I segni e i media sono strumenti di
comunicazione per rappresentare e
condividere i propri pensieri
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I “modernisti”
I
“modernisti” considerano:
la Retorica “nemica” della
comunicazione in quanto espressione
di tradizionalismo, artificio,
offuscamento e manipolazione
 La comunicazione è ragione, realtà,
chiarezza e comprensione

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Fenomenologia
 In
tale ambito la comunicazione è
teorizzata come “dialogo o
esperienza della diversità”
 Tende a spiegare il significato
dell’identità, la differenza nelle
relazioni umane
 La comunicazione è fondata su
contatti diretti
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Fenomenologia
I
contatti diretti sono essenziali
per evitare di degradare in forme
di non autenticità
 Si
basa sulla convinzione che
ciascuno deve considerare l’altro
come persona
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Fenomenologia
 Sostiene
il dialogo come forma
ideale della comunicazione e ne
dimostra l’intrinseca difficoltà
 Esempio:
percezione di sguardo
arrabbiato
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Fenomenologia
afferma: No distance is so
great as that between two minds
 Peters
 Come
si inserisce la comunicazione
di massa?
 Egli
tende a sottolineare sia la
validità della comunicazione interpersonale che di quella di massa
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Cibernetica
We have decided to call the
entire field of control and
communication theory, whether in
the machine or in the animal, by
the name of Cybernetics
(Wiener, 1948)
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Aree oggetto di interesse
 Scienza
mazione
dei sistemi e dell’infor-
 Network
analysis e scuola della
comunicazione interpersonale
 Cognitivismo
artificiale
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e intelligenza
24
Comunicazione nella Cibernetica



È teorizzata come information
processing
Si riferisce a tutti i sistemi
complessi (viventi o non viventi,
macro o micro)
Ne spiega il funzionamento e le
modalità per percepirne il malfun
zionamento
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Problemi di comunicazione
e Cibernetica

Il “rumore” che causa
interruzione del flusso di
informazioni
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La Cibernetica è “plausibile”?

No per il “senso comune”:
Realizza analogie tra sistemi
viventi e non viventi
 Modifica le convinzioni sul significato di coscienza ed emozione
 Mette in discussione l’usuale
distinzione tra mente e materia,
forma e contenuto, reale e
artificiale

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Indiscusso aspetto positivo

Evidenzia che il processo di
comunicazione è enormemente più
complesso di quanto il senso
comune supponga
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Sociopsicologia


La comunicazione viene teorizzata
come un processo di espressione,
interazione e influenza
O, detto altrimenti,
È il processo per mezzo del quale
gli individui interagiscono e si
influenzano reciprocamente
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29
Sociopsicologia e Semiotica


Nella semiotica la comunicazione è
mediata dai segni
Nella sociopsicologia la comunicazione
è mediata dalla predisposizione
psicologica (attitudine, personalità,
conflitti inconsci, ecc.) e dalle
modificazioni degli effetti delle
interazioni sociali (media, istituzioni,
influenze interpersonali)
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Sociopsicologia, Retorica, Cibernetica


La sociopsicologia richiede
rigorose sperimentazioni
La Retorica viene criticata per la
carenza di “prove” sui risultati e
la Cibernetica per ridurre la
comunicazione a informazioni da
processare ignorando le bizzarrie
delle motivazioni, personalità,
emozioni
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Teoria Socioculturale

La comunicazione in sociologia e
antropologia è teorizzata come un
processo che produce e riproduce
modelli socioculturali condivisi
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32
Teoria Socioculturale


Il vocabolo riproduce evidenzia la
riflessività del processo
Cioè
Le interazioni quotidiane con gli altri
dipendono da preesistenti, condivisi
modelli culturali e strutture sociali
Così considerate le interazioni
quotidiane riproducono l’esistente
ordine socioculturale
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Un problema centrale

Trovare il giusto bilanciamento
tra relazioni di produzione e
riproduzione, macro e micro,
cultura locale e leggi universali
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Problemi comunicativi


Influenza dello spazio e del
tempo sulle modificazioni delle
interazioni socioculturali
Assunto: conflitti, incomprensioni
e difficoltà di coordinamento
aumentano in presenza di minori
regole, rituali condivisi e
aspettative
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Teoria Socioculturale e
“perturbazioni”

Il cambiamento tecnologico, la
rottura dei tradizionali ordini
sociali, urbanizzazione e società
di massa, globalizzazione, ecc.
costituiscono una sorta di
distruzione/creativa attribuendo
nuovi significati alla comunicazione
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Per la Teoria Socioculturale



I soggetti umani sono “prodotti”
del loro ambiente sociale
I gruppi sviluppano specifiche
norme, rituali e visioni del mondo
Il cambiamento sociale può essere
difficile e distruttivo
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La politica comunicativa



Riconosce la diversità culturale
Il valore della tolleranza e della
comprensione
Enfatizza la responsabilità
collettiva rispetto a quella
individuale
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38
La Critica


Origine: concezione di Platone
sulla dialettica di Socrate
Tale Teoria enfatizza l’instabilità
inerente ogni atto comunicativo
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39
La Critica


La comunicazione che coinvolge
solo la trasmissione-ricezione o
rituali condivisi è falsa, distorta
e incompleta
La comunicazione autentica si
individua solo in un processo di
riflessione discorsiva
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40
La Critical Social Theory


Teorizzata da Marx per giungere
ai nuovi movimenti sociali
Per questa Teoria il basilare
“problema comunicativo” nella
società è costituito dalla presenza di distorsioni ideologiche che
invalidano le riflessioni critiche
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La Critica

Teoria oggetto di molte disapprovazioni e, in specie:

per aver “politicizzato” la scienza

per aver affermato una normativa
standard universale per la
comunicazione basata su una
ideologia “a priori”
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Alcuni elementi di risposta


Le altre teorie presentano
ristrettezza nei presupposti
teorici
Pretendono di possedere una
falsa neutralità politica
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