Il bollettino ASSIRI - Associazione Iridologica Italiana

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ANNO 2017 n.1
Il bollettino ASSIRI
La patofisiologia dei pigmenti
Rudolf Stolz
www.assiri.it
ASSIRI -Associazione
Iridologica ItalianaVia A. Hofer 12/b-39021
Laces (BZ) e_mail:[email protected]
Oltre alle costituzioni e alle diatesi, la cosiddetta “patocromia” e la presenza di pigmenti nell’iride
sono considerate il terzo pilastro della diagnosi iridologica, poiché possono fornire delle indicazioni preziose per comprendere le cause di molti disturbi metabolici di origine organica.
“I pigmenti – afferma il prof. Herget, di Gießen (D) – possono indicarci la presenza di gravi tare
ereditarie ad uno stadio in cui né i metodi clinici né quelli sierologici sono in grado di rilevare segni patologici”. In linea di massima, ogni pigmento molto marcato va considerato non fisiologico.
I pigmenti sono delle sostanze dotate di colorazione propria, che si accumulano in modo diffuso
o granulare all’interno delle cellule o negli spazi intercellulari. In questi casi si parla di impregnazione tossica causata da tossine umorali. Prevalentemente si tratta di emoglobina - nei suoi metaboliti di sintesi (porfirine) o di catabolismo (bilirubina, urobilina ecc.) – e di altre sostanze prodotte dal processo metabolico. Le tossine sono costituite da metalli, soprattutto ferro e rame, ma
anche arsenico e oro.
Se a partire nel settore irideo corrispondente a un organo s’innesca uno stimolo permanente che
dalla parete dei vasi capillari si dirama verso il filtro molecolare nello strato subendoteliale, la conseguente microrottura dei vasi può dar vita a un accumulo di pigmenti molecolari anche di dimensioni rilevanti (porfirine, biliverdine ecc.) nel mesenchima irideo.
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Dr. Angelo Santorelli
ll corpo umano, è composto da cellule, organi e sistemi che
svolgono funzioni essenziali per la sua vita, e dunque ogni forma di malattia può essere considerata come una disarmonia o
disfunzione che altera il reciproco rapporto di queste componenti. Occorrerà scoprirne le cause per cercare la terapia più
idonea onde ripristinare l’equilibrio e con ciò, la salute.
Le emozioni e i sentimenti producono una certa ripercussione
sull’organismo e ogni organo ha il suo linguaggio simbolico.
Gli occhi sono il punto d’entrata delle nostre immagini, ma
non vediamo solo con gli occhi, noi vediamo con il cervello, e
quello che vediamo si collega direttamente all’immagini interne, che ci riportano memorie antiche, emozioni e sentimenti.
Infatti si dice che la rabbia offusca la vista e che chiudiamo un
occhio in certe situazioni, o che alcune situazioni sono fumo
Corsi base:
iridologia classica secondo
Rizzi - Deck - Angerer
Corsi di approfondimento:
iridologia, medicina complementare
e terapie naturali
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Il bollettino
ASSIRI
Numero 1—2017
L‘iride ...
È un elemento costitutivo dell’occhio, e non lo specchio
su cui proiettare le proprie fantasie (Josef Deck)
Vediamo soltanto ciò che conosciamo (Josef Karl)
... e ciò che ci aspettiamo di vedere (Hermann Biechele)
TARAXACUM OFFICINALIS
Il tarassaco
Incontro con la pianta
basi di fitoterapia, medicina popolare e curiositá
IL TARASSACO E L’IRIDOLOGIA
Marina Mach
Il tarassaco fa parte della famiglia delle compositae, chiamata anche asteraceae., sottofamiglia delle cichoriaceae. È conosciuto con diversi nomi. Alcuni di questi sono:
 dente di leone (in tedesco Löwenzahn): nome che deriva dalla conformazione
delle foglie lanceolate e con margine dentellato. Crescono come una rosetta basale
di foglie muniti di gambi corti e sotteranei
 cicoria di campagna: che indica un luogo dove ama crescere questa pianta perenne
(quando si raccoglie la pianta preferire piante spontanee su terreni non coltivati).
 piscialletto (in tedesco Pissnelke o Bettpisser, in francese Pissenlit): ci ricorda la
forte indicazione diuretica della pianta. Per questo non è consigliabile utilizzarla la
sera. Questo peró anche per il fatto della sostanza amara, che stimola il fegato, e
se stimolato la sera ci da disturbi di sonno
 soffione: chi di noi durante le passeggiate non ha raccolto il fiore dopo la sua influorescenza a forma di sfera, che ci ricorda una piccola palla di lana, e dopo aver
soffiato osservato il volo dei piccoli archeni danzanti ?
In tedesco nella zona di Appenzell-Svizzera viene chiamato anche Sonnwendlig.
Questo perché il fiore si gira sempre verso il sole (Sonne-sole, wenden-girarsi verso). Un vecchio detto contadino dice che, se il fiore del tarassaco è ancora “aperto” la
sera, si avvicina il brutto tempo
L’origine del nome tarassaco viene dal greco “taraké” che significa scompiglio. Il
tarassaco ha la facoltà di rimettere ordine nel nostro organismo proprio grazie alle
sue eccellenti proprietá.
Ma a cosa servono le sostanze amare in una pianta? Le sostanze amare (possono provocare disturbi gastrici da iperacidità) in una
pianta sono “tonificanti, corroboranti, equilibranti, diaforetiche, diuretiche, espulsive, stimolano il metabolismo epato-pancreatico
(succhi salivari, gastrici, biliari, pancreatici), l’attivitá ematica ed enzimatica e l’appetito, tonificano il sistema endocrino e sono antiparassitarie, aumentano la peristalsi ed agiscono indirettamente sul drenaggio diuretico e sul cuore” (Alexander Willige). Giá sapendo
solo, che il tarassaco contiene questa sostanza ci fa capire quanto è preziosa la pianta che cresce fino a 2000 m, diffusa ovunque nei
prati, nel luoghi erbosi o sassosi, lungo il margine della strada, e che con il suo giallo acceso spesso colora campi interi (se un campo
è pieno di tarassaco indica che è stato concimato troppo).
Oltre alle sostanze amare troviamo nella radice steroli, inulina (in primavera 2% in autunno 40% - in autunno le piante “ritirano” la
propria “forza” nelle radici. Infatti il momento migliore per raccogliere le radici delle piante è proprio l’autunno - ev. anche in primavera, quando nella natura tutto ritorna alla vita), carboidrati, vitamine (queste soprattutto nelle foglie: A - Vitamina A nel tarassaco 14.000 U.I./100 g, nella carota 11.000 U.I./100g - B, C, D), sali minerali.
L’uso sia a livello curativo che a livello alimentare del tarassaco è molto vasto. La definirei come una delle piante piú importanti per
l’uomo (non me ne abbiano le femministe se uso solo “uomo”, ma ovviamente parlo della specie e non del sesso) vedendo i vari
effetti benevoli sul nostro corpo.
Le radici secondo le monografie Escop (European Scientific Cooperative on Phytotherapy ) “si usano nel recupero della funzionalità epatica e biliare, nelle dispepsie e inappetenze”. Si usa come digestivo e come disintossicante epatico, diuretico e depurative. Molto utilizzato nelle cure disintossicanti primaverili, ma consigliabile anche in autunno.
Le radici, che crescono a fittone, raccolte in autunno (tra settembre e novembre), possono essere usate se tostate come surrogato
del caffè. Nella medicina popolare si utilizzano le radici. anche come blando lassativo (questo dovuto alla sostanza amara, che
“contrae” la muscolatura ed aiuta cosí l’espulsione del bolo intestinale), in caso di disturbi reumatici e, nella gotta, nelle affezioni
cutanei.
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Il bollettino
ASSIRI
Numero 1—2017
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IRIDOLOGIA NATUROPATICA
dott. Cristina Enriotti
Nel tentativo di ristrutturare le lezioni che mi competevano, del corso avanzato ASSIRI,
mi sono imbattuta in un’idea: perché non dare un approccio metodologico che sia in
sintonia con quello naturopatico?
Il punto di partenza è stato definire le fondamenta del metodo che consistono nella
triade: VITALISMO, CAUSALISMO e UMORISMO. In Iridologia Naturopatica indagare il vitalismo del Soggetto significa andare ad osservare tutte quelle strutture che ci
parlano della sua ENERGIA VITALE; ricercare il Causalismo vuol dire risalire all’EZIOLOGIA PRIMARIA; valutare l’Umorismo consiste nello stabilire la qualità dei suoi
UMORI.
Il VITALISMO comprende l’ENERGIA NERVOSA, le capacità di RISPOSTA IMMUNITARIA, l’ENERGIA STRUTTURALE e l’attività METABOLICA. Per avere informazioni su tutte queste declinazioni del
Vitalismo dobbiamo valutare:

Il dinamismo pupillare

L’ O.P.I. (presenza, spessore, forma e colore)

Dimensione e forma della zona della CORONA

Integrità e spessore del MARGINE della CORONA

ANGOLO di FUCHS

TRAMA (grado di destrutturazione)

MARGINE CILIARE
Questo elenco di strutture da valutare va ad integrare il già appreso ai Seminari INDICE di VITALITA’ che scaturisce dalla sommatoria di O.P.I., MARGINE del COLLARETTO e TRAMA.
A cosa ci serve la valutazione del Vitalismo del soggetto?

A valutare il patrimonio energetico di partenza

A valutare la situazione energetica attuale

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Willy Hauser
LA NEURO-GASTROENTEROLOGIA… la nuova scienza
In base agli studi internazionali, il 20% della popolazione soffre di disturbi dell’umore originati dall’apparato gastrointestinale. Le
terapie adottate finora si sono dimostrate poco efficaci, e i costi macroeconomici causati da queste patologie sono estremamente
elevati. La sostanza che svolge un ruolo centrale in questi disturbi è la serotonina. Il 95% della quantità prodotta dall’organismo è
prodotta dalla mucosa dello stomaco, dell’intestino tenue e del colon. Nel solo intestino una persona adulta a 100 milioni di cellule
nervose, e queste svolgono un ruolo determinante per la sua qualità di vita. La flora intestinale umana ricopre una superficie di circa
300mq. Per l’organismo umano i villi sono come le radici di una pianta, e la flora intestinale corrisponde al nostro humus vitale.
Pur essendo la sede centrale del sistema nervoso enterico, l’intestino tenue non è sufficientemente considerato nelle topografie
iridee più diffuse.
Segno topografico 1: Le dimensioni della siepe sono un segno del potenziale nervoso enterico. La presenza diffusa di cripte e
solchi indica una labilità dei tessuti e della funzionalità dell’intestino tenue
Segno topografico 2: La struttura e la consistenza della siepe rappresentano l’equilibrio fra il sistema simpatico e quello parasimpatico, soprattutto nel sistema nervoso enterico
Segno topografico 3: Lo spessore e la struttura dell’orlo pupillare rappresentano la rete del sistema nervoso vegetativo ed enterico
Segno topografico 4: Un’eterocromia centrale indica una dissonanza di fattori
genetici fra la costituzione di base e la disposizione gastrointestinale
Segno topografico 5: La costituzione individuale è il fattore più importante
fra quelli che influiscono sul sistema nervoso enterico. Per esempio una disposizione acida, discrasica, etc.
Da ricordare:
L’equilibrio del metabolismo della serotonina è la base del benessere.
Curare e riequilibrare lo stato dell’umore che ci viene dalla “pancia” è il
nostro obiettivo principale del futuro
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