Tarassaco tarassaco (Taraxacum officinale - Famiglia Composite o Asteracee) è un’erba perenne con radice cilindrica e carnosa, priva di stelo, foglie frastagliate-dentate e grossi fiori gialli a capolino. Questi in autunno si trasformano in globi piumosi biancastriargentati che liberano nel vento i semi sostenuti da un ciuffo caratteristico a forma di “paracadute”. Molto nota nella cultura popolare, questa pianta viene anche chiamata in italiano “dente di leone”, “dente di cane”, “soffione”, “piscialetto” e in francese pissenlit (evidentemente per i suoi effetti diuretici). La sua area di distribuzione era in origine l’Europa, l’Asia centrale e settentrionale, l’Africa e l’America boreale. Attualmente si trova, naturalizzata, in tutte le regioni temperate e fredde del pianeta e vegeta, diffusissima, nei prati, nei campi, nei boschi, sulle sponde erbose, lungo le strade, gli incolti, i cortili ecc. Sembra che il tarassaco non fosse reputato importante nell’antichità, tanto che nessun testo ne parla fino al XV secolo. Nel 1500 cominciano le prime segnalazioni di quest’erba, effettuate da studiosi dell’epoca, che ne individuano qualità diuretiche e vulnerarie (in grado di curare le ferite). Solo all’inizio del XX secolo la scienza ne riconosce le numerose proprietà tanto che da allora viene considerato uno dei rimedi vegetali più utili. Di questa pianta si usano, nell’alimentazione, soprattutto i germogli primaverili e il colletto (la parte che affiora sul terreno) della radice. In medicina viene impiegata la radice fresca, oppure essiccata, raccolta in autunno. Componenti principali: tetraidroridentina B, tarassacolide-β-D-glucopiranoside, β-D-glucopiranosidi dell’acido tarassico e dell’acido 1113-diidrotarassico, tarassacoside, triterpeni, fitosteroli, flavonoidi, carboidrati (fruttosio, inulina, mucillagini), lipidi (con molti acidi grassi insaturi), protidi e amminoacidi (asparagina e arginina), tannini, sali minerali (potassio fino al 4,5%), provitamina A, vitamine B e C. Il modo più semplice di impiegare il tarassaco è quello di mangiarne le tenere foglioline e il colletto della radice in primavera, prima che la pianta fiorisca. In questo modo costituisce un semplice ed efficacissimo depurativo primaverile, tanto economico quanto utile, poiché alla fine dell’inverno l’organismo si trova appesantito dalle scorie accumulate durante la stagione fredda anche per la ridotta attività fisica, l’alimentazione più ricca di grassi e di sale, e per le molte ore passate in ambienti chiusi. Il - 110 - Proprietà e indicazioni Le sue proprietà universalmente riconosciute sono: anti scorbutico, amaro-eupeptico, colagogo-coleretico (stimola la produzione di liquido biliare), lassativo, diuretico, depurativo. Quest’erba così umile e diffusa è dunque un toccasana per tutti coloro che soffrono di scorbuto (una patologia ormai rara causata da carenza di vitamina C e che si manifestava frequentemente al tempo della navigazione a vela per la lunga mancanza a bordo di ortaggi freschi); difficoltà e debolezze digestive (stimola la secrezione cloropeptica), epatosi (affezioni non infettive del fegato) con le possibili conseguenze cutanee come acne e dermatosi pruriginose; ipercolesterolemia e tendenza a formare calcoli biliari, stipsi; scarsa produzione di urina e ritenzione di liquidi, intossicazioni da abusi alimentari, lieve iperglicemia. Preparazioni e dosi Uso interno • Succo freschissimo ottenuto spremendo o centrifugando le radici; 1 cucchiaio 2-3 volte al giorno preferibilmente prima dei pasti. • Tintura alcolica: lasciar macerare per 10 giorni 20 g di radici in 100 g di alcool a 75°; 1-2 cucchiaini 2-3 volte al giorno prima dei pasti. • Enolito: macerare per 10 giorni 10 g di radici in 100 g di vino rosso; un bicchierino prima dei pasti principali. • Con le radici essiccate si prepara un decotto mettendo 5-7 g di droga in 100 g di acqua fredda, portare a ebollizione e bollire 5 minuti. Lasciare a macero altri 10 minuti e filtrare; una tazza 2-3 volte al giorno preferibilmente a stomaco vuoto. Curiosità - particolarità • Se raccogliete di persona il tarassaco munitevi di cesto e coltellino. Uscite la mattina in una giornata tiepida di fine inverno, disertando i luoghi con terra, acqua e aria inquinate. Scegliete le piante con le foglie tenere, ancora senza boccioli e fiori (semmai raccogliete i boccioli per la ricetta dei boccioli in aceto). Recidete a livello del terreno o appena sotto. Mondate dagli altri fili d’erba e utilizzate in giornata o conservate in frigorifero al massimo per due giorni. • Si consiglia di consumare foglie e radici crude di tarassaco da sole o insieme ad altre verdure, oppure cotte delicatamente a vapore (non cuocere in acqua e poi gettare l’acqua di cottura: si perderebbe la maggior parte dei principi attivi). INSALATA PRIMAVERILE molto facile 20 minuti insalate Ingredienti • 1 mazzetto di foglie tenere di tarassaco • 2 cespi di lattuga • 1 mazzetto di ravanelli rossi • 1/2 spicchio d’aglio • 2 uova sode • 250 g di formaggio Emmenthal • olio extra vergine di oliva • succo di limone. • sale e pepe q.b. - 111 - Preparazione Lavate ed asciugate le foglie di tarassaco e la lattuga, tagliatele poi a striscioline sottili. Lavate ed asciugate i ravanelli, eliminando solo le foglie più grosse e coriacee. In una ciotola condite tutto con l’aglio tritato, l’olio, il sale, il pepe e il limone quanto basta. Decorate con le uova sode tagliate a fette e il formaggio tagliato a cubetti.