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L'Harpagophytum procumbens o Arpagofito è una pianta rampicante perenne che
cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud
Africa.
Originaria della Namibia ed è stata introdotta in Europa nel 1953.
Conosciuta anche con il sinonimo di "Artiglio del diavolo", deve questa particolare
denominazione alla conformazione ad artiglio delle radici, responsabili di provocare dolore
alle zampe degli animali che vi camminano.
La pianta è provvista di una radice primaria, e di radici secondarie. La radice primaria è
formata da un fittone che penetra verticalmente nel terreno e raggiunge una profondità di
80 cm-1mt; le radici secondarie dotate di protuberanze sono veri e propri organi di
deposito: possono raggiungere un diametro di 6-20 cm di lunghezza e un peso di 600 g
allo stato fresco. Queste radici si diffondono a raggio intorno alla pianta fino a 1,5 mt.
Usi dell’arpago
L’arpagofito possiede proprietà antinfiammatorie, antireumatiche, analgesiche, sedative e
diuretiche.
Tradizionalmente è stato utilizzato per i suoi effetti analgesici ed antipiretici, mentre l’uso
moderno prevede il trattamento di patologie artritiche, reumatiche e della lombalgia.
La radice infine, favorendo l'eliminazione dell'acido urico é utile nel trattamento della gotta.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, viene utilizzato come coadiuvante nel
trattamento degli stati infiammatori dell’apparato muscolo scheletrico, alleviandone
inoltre il dolore.
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