Prova Scritta di Fisica Dipartimento di Ingegneria Civile, Università della Calabria, 21 Novembre 2014 Esercizio 1: Un proiettile di massa m1 = 5 g viene sparato orizzontalmente su un blocco di legno di massa m2 = 10 kg, in movimento su una superficie scabra di coefficiente d’attrito dinamico µ = 0.65. Durante l’urto, si perde un’energia di 95 J e, dopo l’urto, gli oggetti percorrono uno spazio pari ad l = 205 cm. Assumendo che il proiettile non fuoriesca dal blocco, determinare le velocità iniziali dei due oggetti, nei due casi in cui queste siano parallele o antiparallele. v2>0 v1>0 v2<0 v1>0 µ µ x x Soluzione 1: in entrambi i casi possiamo assumere che l’urto sia di tipo centrale e completamente anelastico. Siamo liberi di indicare con x l’asse su cui giacciono le velocità prima e dopo l’urto, e di orientarlo parallelamente alla velocità iniziale del blocco di massa m1 . Sappiamo che si conserva la quantità di moto totale del sistema e che, dopo l’urto, i due corpi formano un unico oggetto di massa m1 + m2 : m1 v1 + m2 v2 = (m1 + m2 )v0 ⇒ lungo x v0 = m1 v1 + m2 v2 m1 + m2 (i) Per la scelta dell’orientazione dell’asse, abbiamo: v1 > 0 e v2 ≶ 0. Un’altra informazione è che, durante urto, si perde una certa quantità di energia cinetica: Q = 95 J = m2 v22 (m1 + m2 )v02 m1 v12 + − 2 2 2 (ii) Subito dopo l’urto, la velocità finale dei due oggetti la possiamo calcolare utilizzando il teorema dell’energia cinetica: 0− (m1 + m2 )v02 = 2 −gµl (m1 + m2 ) | {z } ⇒ v0 = ± p 2gµl = ±5.1131 m/s (iii) Lavoro della forza di attrito Sostituendo la (iii) nella (ii) troviamo m1 v12 + m2 v22 = 2Q + (m1 + m2 )v02 = 2Q + 2gµl (m1 + m2 ) = 225.784 J D’altra parte, le (iii) e (i) ci permettono di scrivere m1 v1 + m2 v2 = (m1 + m2 )v0 = ±(m1 + m2 ) p 2gµl = ±51.1564 kg m/s Mettendo a sistema la (iv) e la (iii) 2 2 m1 v1 + m2 v2 = 2Q + 2gµl (m1 + m2 ) √ m1 v1 + m2 v2 = ±(m1 + m2 ) 2gµl ⇒ 2 2 0.0025v1 + 5v2 = 225.784 0.005v1 + 10v2 = ±51.1564 e risolvendo rispetto a v1 e v2 troviamo quattro soluzioni. Due di queste sono compatibili con le condizioni iniziali: v1 = v2 = √ √ 2glµ + 2glµ − q 2m2 Q q m1 (m1 +m2 ) 2m1 Q m2 (m1 +m2 ) q √ 2m2 Q = 189.774 m/s v1 = − 2glµ + m1 (m 1 +m2 ) q e √ 2m1 Q = 5.016 m/s v2 = − 2glµ − m2 (m1 +m2 ) = −5.210 m/s = 200 m/s (iv) Esercizio 2: Una bacchetta omogenea, di lunghezza L = 30 cm, massa M = 15 kg, e sezione trascurabile, è vincolata a ruotare verticalmente intorno a un perno O, ad altezza h = 10 cm rispetto al suolo. Nell’istante in cui la sbarra viene montata, essa si trova inclinata di 30◦ rispetto alla direzione orizzontale. Determinare, la velocità dell’estremità libera della bacchetta (P ) in funzione della sua altezza (y), e l’energia cinetica del sistema nell’istante il cui tale estremità urta contro il suolo [g = 9.8 m/s2 , Icm = M L2 /12]. P L O P 300 O h O θ h h yCM y P Soluzione 2: Il sistema esegue una rotazione di asse fisso (entrante nel piano del foglio) e centro O. La sua energia cinetica (rotazionale) é pari a 1 M L2 L2 M L2 2 2 Ec = IO ω = + ω2 = ω , 2 2 12 4 2 3 dove IO lo abbiamo calcolato mediante il teorema degli assi paralleli. Equivalentemente, possiamo vedere il moto come una rototraslazione intorno al centro di massa. In tal caso avremo: 2 1 1 1 L 1 M L2 2 M L2 2 2 2 2 Ec = M vcm + Icm ω = M ω + ω = ω 2 2 2 2 2 12 2 3 In assenza di attriti, la velocità dell’estremità libera, vp = Lω, la possiamo ottenere applicando il teorema di conservazione dell’energia meccanica: • Nella posizione iniziale la sbarra è lasciata cadere con velocitá nulla e un’inclinazione di 30◦ rispetto alla direzione orizzontale. A questa posizione corrispondono le altezze ◦ ) 0 y0 = h + L sin(30◦ ) = h + L sin(30 ycm 2 , per il centro di massa, e , per l’estremità libera. = h + L2 = 25cm = h + L4 = 17.5cm L’energia cinetica iniziale è nulla: Ec (i) = 0, mentre per l’energia potenziale si può pensare che il peso sia applicato al centro di massa della sbarra: L 0 Ep (i) = M gycm = Mg h + = 25.7513 J 4 • Durante la caduta, la sbarra forma un angolo θ < 30◦ con l’orizzontale. Il centro di massa si porta ad un’altezza M 2 2 2 ycm = h + L2 sin θ, e l’estremitá libera a y = h + L sin θ. L’energia cinetica si può scrivere come Ec = M 6 L ω = 6 vp , mentre per l’energia potenziale avremo: L Ly−h h y Ep = M gycm = M g h + sin θ = M g h + = Mg + 2 2 L 2 2 • La conservazione dell’energia impone: ⇒ ⇒ Al suolo y = 0, ma ycm = h + Em (i) = Ec (i) + Ep (i) = E = Ec + Ep M 2 0 0 M gycm = vp + M gycm ⇒ vp2 = 6g(ycm − ycm ) 6 s r p p L h y 3L √ vp = 6g h + − + = g 3h + − 2y = 5.425 0.25 − y 4 2 2 2 L y−h 2 L = h2 , dunque: M Mg Ec (f ) = vp (f )2 = 6 2 L + h = 18.39 J 2 Esercizio 3: Due fili rettilinei molto lunghi sono disposti parallelamente, a una distanza di 40 cm, e percorsi da correnti di uguale intensità I1 = 10 A. Una spira quadrata di lato L = 20 cm, percorsa dalla corrente I2 = 5 A, in senso antiorario, viene inserita nella regione di piano compresa tra i due fili, con due lati paralleli ad essi distanti d = 10 cm dal filo più vicino. Calcolare la forza esercitata dai fili sulla spira, specificandone la direzione e il verso nei casi in cui le correnti sui fili rettilinei siano concordi e discordi [µ0 = 1.2566 × 10−6 N A−2 ]. I1 BLcd BRcd I1 BRab BLab I1 BRab BLab L a a d b L d I2 I2 d BLcd BRcd I1 c b d d c d Soluzione 3: Indicando con BL il campo magnetico del filo a sinistra e con BR quello del filo a destra, utilizziamo la legge di Biot-Savart e valutiamo il campo magnetico complessivo B = BL + BR sui vari tratti della spira rettangolare, di vertici a, b, c, d. Per i tratti ab e cd, abbiamo Bab L = −k µ0 I1 1 µ0 I1 ±1 µ0 I1 1 µ0 I1 ±1 , Bab , Bcd , Bcd R = −k L = −k R = −k 2π d 2π d + L 2π d + L 2π d dove il segno ± assume valore positivo, per correnti discordi, e negativo, per correnti concordi. Ne segue µ0 I1 1 ±1 1 µ0 I1 ±1 ab cd cd Bab = Bab + B = −k + e B = B + . + B = −k cd L R L R 2π d d+L 2π d d+L I tratti ad e bc subiscono forze di uguale intensità e verso opposto, pertanto possiamo non considerarli. Poichè il campo magnetico è uniforme sui tratti ab e cd, la forza complessiva agente sulla spira la otteniamo mediante la prima formula di Laplace: µ I1 1 ±1 µ I1 I2 L 1 ±1 Fab = I2 Lab × Bab = I2 Lj × 0 + (−k) = −i 0 + 2π d d+L 2π d d+L µ I1 ±1 1 µ I1 I2 L ±1 1 Fcd = I2 Lcd × Bcd = I2 L(−j) × 0 + (−k) = i 0 + 2π d d+L 2π d d+L µ I I L µ I I L 1 2 1 2 1 1 1 −1 i 0 2π −i 0 2π d− d+L + d + d+L per correnti concordi 1 Fspira = Fab + Fcd = = −i µ0 Iπ1 I2 L d1 − d+L = −i 2.667 × 10−5 N 0 per correnti discordi