Mario Gilli • ARGOMENTI DI QUESTA LEZIONE LEZIONE 14 Equilibrio in concorrenza perfetta, Equilibrio in concorrenza perfetta efficienza e interventi sul mercato Le tasse • PROBLEMA • Perché per aumentare le entrate, spesso gli Stati ricorrono all’introduzione di imposte su articoli quali le sigarette e i liquori? • Perché vengono tassati proprio questi prodotti? • E su chi gravano queste imposte, sui consumatori o sui produttori? Gli effetti delle imposte Un’imposta il cui ammontare dipende dal valore dei beni oggetto della transazione è detta un’imposta T gettito fiscale = t ⋅ p ⋅ x ad valorem imposta prezzo quantità • In questa lezione utilizziamo gli strumenti introdotti per analizzare l’efficienza per studiare l’impatto prodotto sui mercati da una varietà di “interventi” pubblici: • le imposte, l i t • i sussidi • i prezzi minimi • i prezzi massimi • i contingenti di importazione t >0 Un’imposta calcolata come somma fissa per unità del bene su • Una tassa specifica è un ammontare fisso che deve essere pagato per ogni unità venduta o acquistata • Una tassa ad valorem è una tassa espressa come percentuale sul prezzo del bene • L’incidenza di una tassa rappresenta la L’incidenza di una tassa rappresenta la ripartizione del peso delle imposte fra le varie parti del mercato Le tasse • La tassa introduce un cuneo tra il prezzo pagato dal consumatore e incassato dalle imprese • Pb = prezzo pagato dal consumatore • Ps = prezzo ricevuto dal produttore • T = tassa in euro per unità Ps = Pb ‐ T cui grava è detta accisa. T gettito fiscale Lezione 14 = t ⋅ x accisa quantità t >0 1 Mario Gilli Le tasse • Es: Tassa di T euro al litro sulla benzina pagata dai distributori • Tre modi per determinare graficamente l’effetto di una tassa: • Spostare la curva di offerta verso l’alto, per un ammontare corrispondente a T p ,p • Spostare la curva di domanda verso il basso, per un ammontare corrispondente a T • Cercare la quantità per cui le curve di domanda e offerta originarie si trovano ad un distanza, fra loro, pari a T • Tutti e tre i metodi portano allo stesso risultato • Non fa differenza se la tassa è formalmente a carico del consumatore o del venditore • Per semplificare l’analisi, consideriamo un’accisa, cioè un’imposta pari a un dato ammontare per unità del bene, indipendentemente dal prezzo del bene. • Ipotizziamo che sia compito del venditore del bene rimborsare il governo a partire dalle proprie b l d ll entrate. • Quindi, se CT(x) è il costo totale del bene esclusa l’imposta e l’imposta unitaria è t – il costo totale sostenuto dal venditore dopo aver versato le imposte è CT(x) + tx – il costo marginale diventa CMa(x) + t. Effetti di una tassa • Gli effetti delle imposte • L’imposta aumenta il costo marginale di una misura pari al suo ammontare; conseguentemente, in un settore concorrenziale la curva di offerta di ogni impresa sale di una misura pari all’imposta (per semplificare l’analisi ipotizziamo che non vi siano costi fissi evitabili) e quindi l’offerta di settore si alza della stessa misura • Per svolgere i calcoli algebrici con l’imposta e alzare la curva di offerta, dovete prima invertire l’offerta per ottenere l’offerta inversa, poi aggiungervi t, e infine reinvertire tale funzione • La curva di offerta si sposta di T. • La curva di domanda rimane invariata • Per ogni prezzo pagato dal consumatore, l’impresa riceve un ammontare inferiore a quello che otterrebbe senza la tassa 9Non sarà quindi disposta a offrire quanto 9Non sarà quindi disposta a offrire quanto offriva in precedenza 9La curva di offerta con tassa inclusa si trova sopra alla curva di offerta originale, a una distanza pari a T Effetti di una tassa Gli effetti delle imposte L’introduzione di un’accisa con incidenza di diritto sui venditori fa sì che, per i consumatori, la curva di offerta di mercato si sposti verso l’alto in misura pari all’ammontare dell’imposta p • Gli effetti delle imposte S' S p1 ⎧ t⎨ ⎩ p0 • Il nuovo prezzo di equilibrio pagato dal consumatore è il prezzo al quale la curva di domanda interseca la nuova curva di offerta 9La quantità scambiata si riduce 9Il prezzo pagato dal consumatore aumenta e quello ricevuto dal venditore si riduce ll i t d l dit i id 9In un mercato concorrenziale il peso di un’imposta viene suddiviso fra consumatori e produttori x Lezione 14 2 Mario Gilli Effetti di una tassa: Lo slittamento dell’offerta Gli effetti delle imposte p Prezzo pagato dal consum matore (€/litro) t S' S p1 p0 p1 − t D x1 x0 x • Il prezzo di equilibrio (pagato dai consumatori) aumenta in misura minore rispetto all’ammontare dell’imposta • La quantità venduta diminuisce • Il gettito fiscale ammonta a t × x1 ST Incremento del prezzo pagato dai consumatori per litro S Po + T B Pb T A Po Ps = Pb ‐ T Diminuzione dei ricavi delle imprese per litro D QT Effetti delle tasse sul benessere sociale Qo Litri di gas al mese Gli effetti delle imposte p • Misurare il surplus pre‐imposta e dopo l’imposta • Le quantità scambiate e il surplus aggregato in assenza di imposta sono maggiori • Per valutare l’effetto di una tassa sul benessere, calcoliamo la differenza nel surplus aggregato tra l l l d ff l l il caso con le imposte e quello senza imposte • La perdita secca da tassazione rappresenta la riduzione del surplus aggregato dovuta all’imposizione di una tassa S' p1 S p0 D x1 x0 x La diminuzione del surplus dei consumatori corrisponde all’area ΔP(X1 + X0)/2 = ΔP(X1 + ΔX/2) 14‐15 Gli effetti delle imposte Gli effetti delle imposte p p S' t S' S p1 p0 p1 − t p0 p1 − t t S D x1 D x0 x1 x p1 − t I produttori ricevono per unità prodotta La perdita di surplus è 1 (t − Δ p )( x1 + x0 ) = (t − Δ p )( x1 + Δ x / 2 ) x0 x Confrontiamo il nuovo surplus totale con la somma dei surplus precedenti all’introduzione dell’imposta. La differenza è il costo netto dell’imposta, pari a tΔX/2 2 Lezione 14 3 Mario Gilli Effetti di una tassa sul benessere sociale D QT • Gli effetti delle imposte Senza tassa Con tassa Guadagno/ Perdita con tassa Surplus aggregato C+D+E+ +F+G+H C+D+F +H E+G SC C+D+E C D+E SP F+G+H H F+G Gettito 0 D+F D+F Qo Effetti di una tassa • Il surplus totale diminuisce perché l’imposta porta a una riduzione della quantità, che passa da Q0 a QT • Il livello socialmente efficiente di produzione e di consumo (il livello che eguaglia il valore marginale del consumo al costo marginale di produzione) è infatti la quantità ottenuta dalla mano invisibile senza l’intervento del governo, Q0 • Quando viene introdotta l’imposta, viene prodotta la QT quantità minore perché tra l’utilità marginale dell’ultima unità consumata e il costo marginale di produrla si crea un divario pari alle dimensioni dell’imposta Gli effetti delle imposte • Dall’analisi grafica: Offerta e domanda entrambe inelastiche 9I consumatori e i produttori ci perdono 9il Governo ottiene il gettito fiscale G=TQo 9La società nel complesso ci perde: perdita secca • La tassazione può essere utilizzata per muovere p q p risorse dal settore privato a quello pubblico • Gli effetti complessivi della tassa sul benessere sociale dipendono da come viene impiegato il gettito fiscale • Trade‐off tra efficienza ed equità • Ma da cosa dipende l’ammontare della perdita di efficienza? p p1 p0 p1 − t x1 x0 Gli effetti delle imposte Domanda e offerta entrambe elastiche p p1 p0 p1 − t x1 x0 Lezione 14 x Le implicazioni economiche di un’imposta • Perché vengono spesso introdotte imposte su articoli come alcolici e sigarette? sigarette? • Un motivo è che la domanda per questi articoli spesso è piuttosto inelastica, per cui il costo netto sarà contenuto x 4 Mario Gilli • Le implicazioni economiche di un’imposta Gli effetti delle imposte Domanda inelastica, offerta elastica • Chi sostiene il carico di un’imposta? p p1 p0 p1 − t x1 x0 Gli effetti delle imposte Offerta inelastica, domanda elastica x • Le implicazioni economiche di un’imposta • Chi sostiene il carico di un’imposta? p • Dipende dalle pendenze relative della domanda e dell’offerta dell offerta inverse. Una pendenza ripida per la inverse Una pendenza ripida per la domanda o per l’offerta implica un effetto negativo per la parte in questione. p1 p0 p1 − t x1 x0 x • Le implicazioni economiche di un’imposta • Il venditore di un bene è normalmente responsabile del trasferimento dell’imposta allo Stato, ma in alcuni casi sono gli acquirenti ad avere questa responsabilità. • Questo aspetto è irrilevante ai fini dell Questo aspetto è irrilevante ai fini dell’analisi analisi economica; semplicemente, il ricavo netto del venditore è il prezzo fissato e l’acquirente deve pagare il prezzo fissato e anche l’imposta (ignoriamo i costi amministrativi, che generalmente sono molto bassi) Lezione 14 Incidenza di una tassa • L’incidenza di una tassa dipende dalla forma delle curve di domanda e offerta • L’incidenza formale della tassa (colui che deve pagare materialmente la tassa) non coincide con l’incidenza economica • Più elastica è la domanda (e meno l’offerta), più il peso della tassa ricade sull’impresa • Il consumatore sostiene il peso maggiore quanto più è rigida la domanda rispetto all’offerta 5 Mario Gilli Le imposte ad valorem (2) • Le imposte ad valorem (1) • Le imposte percentuali complicano leggermente la nostra analisi. • Poiché le imprese sono price taker, esse considerano il valore dell’imposta come dato, ma non sappiamo di q quanto alzare la funzione di offerta inversa finché non conosciamo il punto in cui la funzione di offerta alzata intersecherà la funzione di domanda. • Sebbene i calcoli algebrici siano un po’ più complicati, il ragionamento economico rimane invariato p S' S p1 p0 D x1 x0 x Se la tassa è ad valorem, è una percentuale del prezzo: lo spostamento aumenta all'aumentare del prezzo I sussidi e i loro effetti I sussidi e i loro effetti • Un sussidio è un pagamento che riduce l’importo pagato dai consumatori per l’acquisto di un bene o che aumenta l’importo ricevuto dai venditori • I sussidi possono essere specifici oppure ad valorem (come le imposte) • Solitamente aumentano le vendite del bene cui si riferiscono • Generano una perdita secca • Es: effetti di un sussidio di T euro per ogni litro di etanolo prodotto • Metodologia di analisi analoga a quella usata per le tasse 9Spostare in basso la curva di offerta per un ammontare pari a T p 9Spostare in alto la curva di domanda per un ammontare pari a T 9Cercare la quantità tale che le curve di domanda e offerta si trovano ad una distanza pari a T Gli effetti dei sussidi Effetti del sussidio sul benessere sociale p S O p1 + S p0 O' p1 D x0 x1 x • Il prezzo di equilibrio (pagato dai consumatori) diminuisce in misura minore rispetto all’ammontare del sussidio • La quantità venduta aumenta • Il costo fiscale ammonta a S × x1 • Misurare il surplus prima e dopo il sussidio • La quantità scambiata è minore prima del sussidio ma il surplus aggregato in assenza di sussidio è maggiore • Per valutare l’effetto di un sussidio sul benessere, l l’ ff d d lb calcoliamo la differenza nel surplus aggregato tra il caso con il sussidio e quello senza • La perdita secca da sussidio rappresenta la riduzione del surplus aggregato dovuta alla elargizione del sussidio 14‐36 Lezione 14 6 Mario Gilli Gli effetti di un sussidio Gli effetti di un sussidio p p O O p0 p1 + S p0 p1 O' p1 O' D x0 x1 D x x0 Il surplus del consumatore aumenta x Il surplus del produttore aumenta Gli effetti delle imposte I sussidi e i loro effetti p O p1 + S S O' p0 p1 • Il consumatore paga T euro in meno di quanto riceve il produttore • I sussidi incrementano le quantità scambiate sul mercato D x0 x1 x1 x Confrontiamo il nuovo surplus totale con la somma dei surplus precedenti all’introduzione del sussidio La differenza è il costo netto del sussidio Effetti sul benesere sociale di un sussidio • Consumatori e produttori ci guadagnano • La somma fra la riduzione del prezzo pagato dal consumatore e l’aumento del prezzo ricevuto dalle imprese corrisponde esattamente all’entità del sussidio • Il lato del mercato la cui domanda o offerta risulta meno elastica fronteggia una maggiore variazione del prezzo • Il surplus aggregato si riduce, per la spesa del Governo, pari al sussidio unitario per unità vendute Lezione 14 Sostegno e calmieramento calmieramento dei prezzi 7 Mario Gilli • Il sostegno dei prezzi (1) • Confrontiamo due diverse modalità: 1. Il governo può fissare per un bene un prezzo superiore al prezzo di equilibrio. A questo prezzo l’offerta supera la domanda e il governo acquista l’eccesso di offerta, per poi immagazzinarla o distruggerla. È in questo modo che la CEE creò la montagna di burro. d h l CEE ò l di b 2. Il governo può fissare due prezzi: acquista dai produttori pagando il prezzo artificialmente elevato e poi rivende le quantità acquistate a un prezzo sufficientemente basso affinché la domanda sia pari all’offerta • Il sostegno dei prezzi (3) xˆ ( p − p ) p̂ x x̂ x̂ COSTO NETTO DELLA PRIMA POLITICA Meno la perdita di surplus dei consumatori Uguale al costo netto Guadagno di surplus dei produttori Meno il costo per il governo Lezione 14 pˆ ( xˆ − x ) • Non è chiaro quale politica implichi una spesa minore da parte del governo. • Il programma di acquisto e magazzinaggio o distruzione richiede una spesa minima se la domanda e l’offerta , p sono entrambe inelastiche, mentre richiede una spesa considerevole se tali funzioni sono entrambe elastiche • Nessun dubbio invece riguardo a quale di questi interventi risulti migliore in termini di surplus totale generato: il sistema a due prezzi vince sempre, come mostrano le Figure seguenti COSTO NETTO DELLA PRIMA POLITICA Meno il costo per il governo • Il governo fissa il prezzo minimo . p̂ • A tale prezzo, i produttori forniranno forniranno xx̂ • la domanda dei x < xˆ consumatori è • Il governo acquista l’eccesso di offerta esclusi i costi di magazzino, è • Il sostegno dei prezzi (4) • In alternativa il governo può chiedere ai p̂ consumatori il prezzo p < pˆ t l h l d tale che la domanda dei d d i x̂ consumatori è • La spesa sostenuta dal p governo, esclusi i costi amministrativi dell’intervento, è Guadagno di surplus dei produttori La spesa sostenuta dal governo, • Il sostegno dei prezzi (2) Meno la perdita di surplus dei consumatori Meno la perdita di surplus dei consumatori Uguale al costo netto 8 Mario Gilli COSTO NETTO DELLA SECONDA POLITICA COSTO NETTO DELLA SECONDA POLITICA Guadagno di surplus dei produttori Meno il costo per il governo Più il guadagno di surplus dei consumatori Uguale al costo netto Guadagno di surplus dei produttori Meno il costo per il governo Più il guadagno di surplus dei consumatori Più il guadagno di surplus dei consumatori Uguale al costo netto • Motivo: • Il sostegno dei prezzi (5) • in termini di surplus totale, i trasferimenti monetari hanno un effetto netto nullo, mentre tutto ciò che conta è il risultato dei due programmi in termini di beni fisici. In entrambi viene prodotta la stessa quantità di beni; • In entrambi viene prodotta la stessa quantità di beni; tuttavia, nel programma di acquisto e magazzinaggio o distruzione, tutto ciò che viene immagazzinato o distrutto non porta a un valore di consumo, mentre nel sistema a due prezzi i beni che altrimenti verrebbero immagazzinati o distrutti vengono consumati. • • Il sostegno dei prezzi (6) • I limiti massimi di prezzo e il controllo degli affitti (1) • Questi due programmi non sono gli unici che si possono elaborare. • Una terza alternativa è costituita dal razionamento della domanda scarsa tra i fornitori, ossia ad es. l’imposizione di rigide quote di produzione agli allevatori di mucche da latte, in modo da mantenere l’offerta al livello basso della domanda in corrispondenza del prezzo sostenuto. • Oppure si possono pagare gli allevatori affinché “ritirino” parte della loro produzione. • È difficile valutare le implicazioni di questo tipo di azione, in quanto gli allevatori potrebbero trovare dei sistemi per aggirare i limiti alla produzione Lezione 14 Data la differenza di costi netti, perché un governo dovrebbero preferire il programma di acquisto e magazzinaggio o distruzione rispetto al sistema a due prezzi? 1 Da 1. Da un lato, la spesa per l un lato la spesa per l’acquisto acquisto e il magazzinaggio o e il magazzinaggio o la distruzione potrebbe essere inferiore (una domanda inelastica tende a produrre tale risultato), rendendo questa decisione politicamente più accettabile. 2. Inoltre, nelle applicazioni reali potrebbe essere necessario effettuare considerazioni commerciali. • In genere questa politica viene applicata per ragioni di equità (quando il prezzo di equilibrio che si stabilirebbe naturalmente è ritenuto ingiustamente elevato) oppure per le pressioni esercitate da determinati gruppi di interesse. • Quando il limite massimo di prezzo è inferiore al prezzo di equilibrio, la domanda per il bene supera l’offerta. 9 Mario Gilli • I limiti massimi di prezzo e il controllo degli affitti (2) • A questo punto l’autorità ha a disposizione due opzioni: 1. incrementare l’offerta producendo il bene da sé o costringendo i produttori a offrire quantità maggiori di quelle che sceglierebbero, oppure 2. razionare l’offerta tra i consumatori • I limiti massimi di prezzo e il controllo degli affitti (4) • Poiché l’offerta è relativamente inelastica, la quantità di abitazioni fornita non diminuisce di molto; l’offerta scende a y*. La domanda per p* invece è y**, che è notevolmente superiore rispetto all’offerta: il diritto di ottenere una casa ad affitto controllato diventa quindi prezioso. • I costi di “corruzione” del programma di controllo degli I costi di “corruzione” del programma di controllo degli affitti sono difficilmente quantificabili, pertanto nella nostra analisi non li consideriamo, concentrandoci invece sulla distribuzione del surplus. • Formuliamo l’ipotesi ottimista che gli appartamenti disponibili siano razionati in modo tale da essere ottenuti da coloro che vi attribuiscono il valore maggiore COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI Surplus degli affittuari Meno il costo per i proprietari di case Lezione 14 Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari • I limiti massimi di prezzo e il controllo degli affitti (3) • Il controllo dei canoni di locazione costituisce un ottimo esempio di questo sistema. • Consideriamo un modello di concorrenza perfetta. • Tracciamo un’offerta piuttosto inelastica, perché in T i ’ ff t i tt t i l ti hé i questo settore l’offerta è generalmente fissa. • Supponiamo che per ragioni di equità il prezzo di equilibrio p sia valutato troppo elevato e che venga imposto un limite massimo di prezzo p* per via legislativa. COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI Surplus degli affittuari Meno il costo per i proprietari di case Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari Uguale al costo netto • COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI (2) • Gli inquilini hanno un guadagno considerevole. • I proprietari delle abitazioni subiscono un danno notevole. • Il costo netto del controllo degli affitti è la somma dei due triangoli evidenziati • Ipotizzando che l’offerta sia piuttosto inelastica, non si tratta esattamente di un costo netto, ma piuttosto di redistribuire il surplus dai proprietari agli inquilini Uguale al costo netto 10 Mario Gilli • COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI (3) • Ovviamente occorre considerare i costi di corruzione e altri costi del sistema di razionamento, così come i costi nascosti relativi al fatto che alcuni appartamenti sono abitati da persone che non vi attribuiscono un valore tanto elevato quanto coloro che non sono riusciti a ottenerli. • Gli oppositori del controllo degli affitti sostengono che tale Gli oppositori del controllo degli affitti sostengono che tale grafico sia troppo ottimista, in quanto ipotizza che l’offerta di abitazioni sia inelastica. Questa ipotesi potrebbe essere soddisfatta nel breve periodo, ma nel periodo più lungo i proprietari non manterranno le unità abitative oppure le ritireranno dal mercato degli affitti • Se l’offerta è elastica la situazione peggiora COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI Surplus degli affittuari Meno il costo per i proprietari di case Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari Uguale al costo netto COSTO NETTO DEL CONTROLLO DEGLI AFFITTI Surplus degli affittuari Meno il costo per i proprietari di case Lezione 14 Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari Guadagno di surplus meno costo per gli affittuari Uguale al costo netto 11