Accessibile ai disabili: servizi o barriere architettoniche resi fruibili ai

Accessibile ai disabili: servizi o barriere architettoniche resi fruibili ai
soggetti disabili.
Adeguata rappresentanza dei lavoratori disabili: prevista nella
legislazione vigente e prevede l'inserimento nel mondo del lavoro di quote
di persone disabili.
Alunno in difficoltà: espressione comunemente usata per definire un
alunno portatore di handicap.
Approccio: atto di chi si accosta a qualcuno o a qualcosa per conoscerne
aspetti, intenzioni, aspettative. In ambito pedagogico e psicologico, rispetto
al lavoro che si intende assumere, il modo di porsi e di farsi carico del
problema. Primo contatto con un problema, scelta di una modalità di
interazione, di conoscenza, in base alle teorie di riferimento. Esistono tre
livelli di approccio: sul deficit, sui requisiti ed ecologico. Alcune tipologie:
1Approccio clinico: intervento individuale che agisce su situazioni
specifiche, in modo empirico e ravvicinato quindi diretto, conoscitivodiagnostico ed educativo.
2Approccio cognitivista e neuropsicologico contemporaneo: rivolto alle
operazioni mentali che risultano compromesse rispetto ad un
modello
di funzionamento cognitivo standard e si sviluppa
attraverso
un
percorso sequenziale di fasi di apprendimento.
3Approccio comportamentista classico: rivolto al
comportamento
problematico, da modificare attraverso tecniche di estinzione/sostituzione
con comportamenti alternativi e loro rafforzamento mediante l’esercizio e
il rinforzo;
4Approccio della pedagogia speciale: ricerca delle modalità ottimali di
insegnamento per favorire l'acquisizione di abilità in soggetti con
difficoltà.
5Approccio ecologico-globale: diretto all’integralità, alla presa in carico
globale, alla multidimensionalità della persona e del suo ambiente. Relativo
all’interezza del fenomeno, all'educazione ecologica e si basa su una
diagnosi ecologica. Si distingue in ecologia di 1° livello, riferita alla totalità
della persona ed ecologia di 2° livello riferita anche al contesto di vita o
situazione.
6Approccio metacognitivo: rivolto alla possibilità che il soggetto possiede di
controllare attraverso la rappresentazione, i processi implicati
nell'apprendimento e di adottare strategie funzionali al successo del
compito.
7Approccio psicodinamico: va ad incidere sulla personalità del bambino,
sui suoi stati emotivi, sui suoi vissuti che influenzano fortemente il
processo di apprendimento;
8Approccio psico-sociale: rivolto al contesto sociale, ambientale e culturale
e alla rete di relazioni che il soggetto costruisce in esso.
9Approccio sistemico: inerente alle relazioni interpersonali e soprattutto
familiari che influenzano l’intero sviluppo psicologico del bambino e più o
meno direttamente anche il suo processo di apprendimento
Area di sviluppo: Dalla psicologia dello sviluppo, la prospettiva che
analizza le singole disabilità in base ad ogni ambito di maturazione degli
apparati organici o delle funzioni psichiche: cognitivo, affettivorelazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico,
autonomia personale e sociale. Costituiscono la struttura del modello
ministeriale di Profilo Dinamico Funzionale. Sinonimo di Asse.
Area di sviluppo: Dalla psicologia dello sviluppo, la prospettiva che
analizza le singole disabilità in base ad ogni ambito di maturazione degli
apparati organici o delle funzioni psichiche: cognitivo, affettivo-
relazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico,
autonomia personale e sociale. Costituiscono la struttura del modello
ministeriale di Profilo Dinamico Funzionale. Sinonimo di Asse.
Area d'intervento prioritaria: in riferimento agli obiettivi privilegiati
dell'azione didattica indica genericamente le aree di sviluppo, o assi, a cui
è diretta.
Asse cognitivo: detta anche area di sviluppo cognitiva. Prende in esame
l'organizzazione e la coordinazione del pensiero in tutte le sue
manifestazioni.
Assistente educativo: figura professionale a cui viene affidata l'autonomia
e la comunicazione degli alunni disabili.
Assistenza di base: introdotta con il CCNL Scuola del 1995, viene così
definita da quello del 2003: "ausilio materiale per l'accesso, l'uscita e lo
spostamento nei locali scolastici, per l'uso dei servizi igienici e la cura
dell'igiene personale" viene fornita dai collaboratori scolastici e concorre,
in modo rilevante al percorso di integrazione scolastica. In passato di
competenza dell'ente locale ora viene affidata a terzi, in appalto e ai
collaboratori scolastici, qualificati con appositi corsi per assistere i casi
particolarmente gravi.
Atteggiamento pietistico: indica quella prospettiva di chi si pone nei
confronti della persona disabile in modo compassionevole, che non la vede
soggetto di diritti come tutti gli altri cittadini ma con ruolo subordinato.
In tal modo il soggetto si sente umiliato e discriminato, sente di suscitare
pietà e che può aspettarsi aiuto solo in base al buon cuore del prossimo.
Atto di indirizzo e coordinamento: Abbreviazione usuale del titolo del
DPR 24.02.'94: "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle
unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap". In tale
documento normativo vengono fornite le indicazioni dettagliate per la
compilazione della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale
e del Piano Educativo Individualizzato con le relative verifiche.
Barriere: b. architettoniche: gli ostacoli materiali che si nascondono in una
città come gradini troppo alti, porte strette, ascensori angusti, scale alte e
faticose, strade ecc. B . mentali: le più dure da distruggere consistono nei
pregiudizi e nelle mentalità grette di gruppi sociali culturalmente
arretrati o razzisti. B. normative: quando le leggi impediscono le pari
opportunità tra cittadini di diverse condizioni.
Buone prassi: attività educative fondate sulla
mobilità, accessibilità,
integrazione, socializzazione, educazione permanente e con interventi a
favore delle persone con handicap gravi e delle loro famiglie.
Contribuiscono ad elevare la qualità dell'integrazione scolastica dei
disabili.
Canale di comunicazione diverso da attivare: in alcuni casi di disabilità in
cui un canale comunicativo è interrotto dal deficit, si possono attivare o
potenziare strumenti comunicativi alternativi.
Certificazione dell'handicap: le nuove procedure per la segnalazione e la
certificazione dei casi di disabilità sono sancite dalla Pronuncia prot.
11889, 20 dicembre 2005. Si parla di certificazioni facili quando si rileva la
tendenza a segnalare bambini per ottenere l'insegnante di sostegno a
scuola anche di fronte a casi di disabilità lievissima o disagio socioambientale.
Check list: elenco strutturato e gerarchicamente progressivo delle abilità
che compongono una prestazione.
Comorbilità: Pur interessando abilità diverse, i disturbi possono coesistere
in una stessa persona - ciò che tecnicamente si definisce “comorbilità”.
Comportamento bersaglio: condotta inadeguata da ridurre
sopprimere come stereotipie, errori, cadute di tensione, ecc.
o
da
Concetto di persona handicappata: soggetto portatore di handicap, soggetto
in difficoltà “E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione
fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di
difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e
tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.”
(Legge n. 104 del 5.2.1992, art. 3 comma 1).
Concetto di rete: nell'istituzione scolastica coesistono reti formali e
informali, reti a livello interpersonale, costituite da docenti e non docenti,
reti di unità interne (il team di classe, le commissioni di progetto, gli
incontri collegiali) ed esterne operatori extrascolastici, cooperative,
contatti scuola-lavoro, volontariato. In generale s'intende un intervento
integrato tra diverse responsabilità istituzionali e servizi sul territorio.
Condizione di vita: riferita al soggetto disabile indica la qualità della vita
dello stesso tenendo conto del contesto, delle caratteristiche del deficit e del
suo recupero definendo il grado di integrazione socio-culturale raggiunto.
Si auspica una radicale normazione della presa in carico del progetto
globale di vita delle persone con disabilità.
Cooperative Learning: una delle metodologie didattiche che rientrano nel
principio della pedagogia cooperativa secondo il quale ciascun alunno è
risorsa reciprocamente per l'altro. Risulta particolarmente opportuno per
l'integrazione dei soggetti disabili.
Cooperazione: può essere intesa fra alunni o può indicare alcune forme di
mutuo insegnamento fra insegnanti di sostegno anche in ambito europeo.
Coordinazione oculo-manuale: una delle specificazioni funzionali dell'area
motoria indicata comunemente come schema motorio di base.
Curricolo implicito: in generale si intende l'organizzazione degli spazi e dei
tempi che permetterà successivamente di praticare le azioni specificate
nella programmazione didattica. Il curricolo implicito riguarda in modo
particolare le relazioni dentro la scuola (tra soggetti diversi aventi ruoli,
status e autorità diversi) e le modalità in cui tali relazioni sono attivate.
Riguarda anche le scelte di tipo organizzativo/logistico dentro l’istituto,
che rappresentano comunque i rapporti gerarchici, l’immagine che la
scuola si dà della funzione, del ruolo e dei poteri che alle singole categorie
sono affidati e riconosciuti. Il “curricolo implicito” riguarda l’insieme delle
competenze trasversali non strettamente attinenti alla sfera educativa,
ma a quella della relazione, della comunicazione, della capacità
organizzativa, costruite nel complesso dell’attività formativa della scuola.
Il cyberbullismo, ovvero "bullismo on line", è il termine che indica un
insieme di azioni di prepotenza, molestia, minaccia o ingiuria reiterate nel
tempo, messe in atto da minori nei confronti di altri minori, effettuate
tramite
mezzi
elettronici
e/o
su
spazi
virtuali.
L'obiettivo è quello di nuocere, molestare o danneggiare altre persone. Tali
aggressioni possono scaturire da episodi di bullismo scolastico o
manifestarsi come un comportamento isolato. Il cyber bullo può essere un
estraneo o una persona conosciuta che agisce singolarmente o istigato da
altri, rivelando la propria identità, oppure rimanendo anonimo, protetto
da uno pseudonimo.
Il cyberstalking, invece, è un insieme di atteggiamenti persecutori attuati
attraverso e-mail, sms, chat, blogs e social network che sfocia in vere e
proprie aggressioni fisiche e psicologiche perpetrate anche da persone
sconosciute o poco note, condizionando rapidamente il benessere dei
soggetti coinvolti e la loro incolumità psicofisica.
Deficit: dal latino deficěre, letteralmente ciò che manca per completare
una qualità. Il deficit può essere sensoriale, motorio, intellettuale, ecc. e
rappresenta una mancanza “oggettiva” cioè facilmente verificabile. Es.:
deficit intellettuale: il livello dell’insufficienza mentale espresso in termini
quantitativi.
Deprivazione socio-culturale: può essere ricondotta ad una serie di
svantaggi dovuto all'esposizione ad ambienti di vita con scarse
stimolazioni sensoriali, linguistiche, relazionali, intellettive. A volte può
essere confusa con forme lievi di disfunzione cerebrale.
Descrizione funzionale: breve sintesi descrittiva per evidenziare il grado
di difficoltà e le potenzialità del soggetto disabile.
Diagnosi: consiste nel riconoscere una patologia sulla base sia di quanto
descrive il paziente stesso o coloro che gli stanno vicino, sia dei sintomi
rilevati dal medico durante la visita (diagnosi clinica), sia ancora
attraverso l’interpretazione degli esami specialistici e delle analisi di
laboratorio eseguiti. Anche in psicopedagogia si parla di diagnosi di fronte
a tutti i casi di soggetti che appaiono difficili, disturbati nel
comportamento o nel carattere. La diagnosi che corrisponde alla fase della
osservazione è sempre pluridimensionale emergendo da un confronto, una
analisi ed una discussione degli elementi raccolti da diversi punti di vista e
dunque con tecniche differenti. La diagnosi può essere intesa come
conoscenza approfondita, empirica ed ermeneutica, di singoli soggetti o
singole situazioni, colti nel loro senso, oltre le apparenze e nella loro
interezza. Alcune tipologie:
Diagnosi declaratoria: In ambito speciale o patologico, è quella diagnosi
che si limita a dichiarare formalmente la patologia o la sindrome.
Diagnosi differenziale: Atto diagnostico individuale che considera, in
parallelo, più ipotesi diagnostiche.
Diagnosi educativa: Atto diagnostico elaborato dal pedagogista sullo stato
e sull’andamento di un servizio educativo o di una sua componente e
quindi si configura come una diagnosi dei processi educativi.
Diagnosi evolutiva: Atto diagnostico del pedagogista o di più operatori
sullo stato e sull’andamento evolutivo generale di un individuo o di un suo
aspetto particolare. Può essere definita più esattamente diagnosi dei
processi evolutivi individuali.
Diagnosi Funzionale: Atto diagnostico relativo alle diverse funzioni
dell'uomo, al loro stato o andamento evolutivo, in individui normali o
tipici.si compone di due parti: diagnosi clinico medica (modello C del DPR
24 febbraio '94) e valutazione psicologica e sociale (modello D del DPR 24
febbraio '94) finalizzata all'individuazione delle potenzialità del soggetto
attraverso la "descrizione analitica della compromissione funzionale dello
stato psicofisico dell'alunno handicappato" e contiene "l'anamnesi
familiare, gli aspetti clinici (anamnesi fisiologica e patologica, diagnosi
clinica), gli aspetti psicosociali (area cognitiva, affettiva relazionale,
linguistica sensoriale, motorio-prassica, neuropsicologica, autonomia).
Elaborata e controfirmata dalle figure dell'UMEE.
Diagnosi speciale: Atto diagnostico relativo ad individui interessati da
disabilità, disagio o particolari diversità.
Didattica: teoria e pratica dell’ insegnamento
Didattica
individualizzata:
l’azione
formativa
individualizzata
pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è
concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche
individuali dei discenti.
Didattica personalizzata: L’azione formativa personalizzata ha, in più,
l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le
proprie potenzialità
Didattica speciale: in caso di disabilità si evidenziano bisogni educativi
speciali quindi la didattica deve trovare delle risposte attraverso
dimensioni operative appropriate rivolte al raggiungimento di obiettivi su
misura per il bambino.
Differenziazione: Nell'insegnamento la "capacità di ideare e far evolvere
dispositivi di differenziazione".
Difficoltà: termine che ritroviamo spesso come sinonimo
bambino disabile.
per indicare il
Diritto di cittadinanza: per chi vive una situazione di handicap spesso si
tratta di un diritto disatteso in larga misura, nel senso che non tutti i
diritti che le leggi garantiscono per ogni cittadino possono essere fruiti di
fatto dalle persone disabili.
Disabile: individuo che per condizioni soggettive, genetiche o acquisite,
manifesta insufficienze o sofferenze che rendono nettamente tipica la sua
personalità rispetto all’età, al contesto ambientale e culturale e nella vita
quotidiana. Termine usato, a volte, come sinonimo di handicappato,
sottolinea in una persona, i suoi deficit (fisici, sensoriali e mentali) che
tuttavia non necessariamente si devono tradurre in handicap.
Disabilità: Situazione di disfunzione, deficit o ritardo, a carico di una o più
funzioni umane, che comporta difficoltà nella vita quotidiana.
Disagio socio-educativo: ci si riferisce ad una condizione di disadattamento
del disabile causata da condizioni sociali inadeguate o carenti e da
interventi educativi inappropriati.
Discalculia: La discalculia è una difficoltà specifica nell’apprendimento del
calcolo che si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei
simboli numerici, nella scrittura dei numeri.
Discriminazione: atteggiamento di rifiuto o emarginazione verso le
persone disabili.
Disfunzione: È una alterazione del funzionamento “normale”, sia del
sistema corporeo, sia di quello psichico. Tale nozione ha un carattere
relativo in quanto la normalità o l’anormalità di un atteggiamento, di un
comportamento, insomma di un funzionamento, dipende dal modello di
normalità che si assume. Si può sostenere che certe disfunzioni, considerate
tali in un determinato ambiente culturale o in un determinato tempo, di
fatto non lo sono più in un altro ambiente, in un altro tempo e con una
concezione del mondo diversa.
Disgrafia: La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento, in
assenza di deficit intellettivi e neurologici, che incide sulle funzioni
fondamentali della scrittura.
Dislessia: La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e
scrivere in modo corretto e fluente.
Disordine: indica un comportamento, una patologia, definita anche
disturbo qualitativo.
Disortografia: La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i
suoni che compongono le parole in simboli grafici.
Disturbo: termine comune con il quale vengono indicate numerose
patologie che rientrano nelle sindromi qualitative i cui indicatori sono la
diversità funzionale, le differenti abilità e in generale una condizione che
può essere definita disordine. Nel caso in cui il disturbo o il comportamento
risulti alterato quantitativamente si preferisce parlare di deficit o
minorazione.
Diversamente abile: neologismo piuttosto abusato con valenza positiva e
propositiva, che mette in evidenza non la mancanza ma la capacità del
soggetto di operare comunque in modo originale. Si tratta di una
espressione non accettata da tutti gli addetti ai lavori e non riconosciuta
scientificamente come sinonimo di disabile.
Diversità: concetto positivo e negativo assieme, a seconda del giudizio di
valore che viene attribuito alle molteplici caratteristiche del soggetto
disabile, anche in considerazione dei contesti ambientali di riferimento. Ad
esempio, possiamo intendere diversità come ricchezza per lo scambio e la
crescita umana oppure come difficoltà o disagio che si incontra nel
momento in cui per primi ci si sente diversi, esclusi, "fuori luogo"; come
difficoltà nell'incontro con l’altro diverso da me, visto semplicemente come
"altro" e quindi potenzialmente pericoloso. Educare alla diversità:
dimensione naturale auspicata del sistema formativo.
DSA: (disturbi specifici di apprendimento) - DSA sono di origine
neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano
come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati.
Educabilità: principio pedagogico che afferma la possibilità di aiutare lo
sviluppo umano in qualsiasi condizione soggettiva o oggettiva.
Educazione clinica: processo di aiuto allo sviluppo della personalità o di sue
componenti, attraverso attività di mediazione o relazione di aiuto. Azione
intenzionale, scientificamente orientata, che tiene conto dei bisogni
soggettivi del disabile.
Eziologia: studio delle cause delle diverse sindromi. In passato si tendeva a
distinguere tra cause ereditarie o innate e cause ambientali o acquisite.
Negli ultimi anni le ricerche teoriche affermano che programma genetico e
influenza ambientale operano attraverso una interazione continuativa.
FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap: raggruppa
circa trenta associazioni di persone con disabilità e relativi familiari
suddivisa in undici federazioni regionali.
Formazione di base dei docenti di sostegno: è molto diversificata in
relazione alla contingenza temporale in cui si sono specializzati e al
relativo orientamento culturale dei contenuti dei programmi dei corsi.
Gestire l'eterogeneità: intervento didattico con specifiche strategie dirette
all'integrazione in seno ad un gruppo classe.
GLH: Gruppo di Lavoro per l'Handicap: incardinato presso ciascun USR,
composto esclusivamente da personale scolastico, con funzioni tecnicoprofessionali (CC.MM. n. 227/1975 [20], n. 216/1977[21] e D.M. n. 122/1994),
per l’istruttoria delle assegnazioni di personale di competenza dell’USR.
GLHI: Presso ogni scuola è istituito un gruppo di studio e di lavoro
d’Istituto (GLHI) composto da: insegnanti, operatore dei servizi, familiari e
studenti. Il Gruppo ha il compito di collaborare alle iniziative educative e
di integrazione predisposte dal Piano Educativo (Legge 104/92, art. 5,
comma 2).
GLHO: gruppo di lavoro operativo costituito da: operatori designati
dall’ASL, insegnanti curriculari, docente di sostegno, genitori dell’alunno e
rappresentanti istituzionali che se ne occupano. Redige il Piano Educativo
Personalizzato o Individualizzato, documento nel quale vengono descritti
gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione,
all’istruzione ed all’integrazione scolastica ( DPR 24.2.1994, art. 5).
GLIP: gruppo di lavoro per l'integrazione scolastica, è istituito presso
l'Ufficio Scolastico Regionale, dura in carica tre anni ed è composto da: un
ispettore Tecnico, un esperto della scuola, due esperti designati degli Enti
Locali, due esperti designati dalle Unità Sanitarie Locali, tre esperti
designati dalle associazioni delle persone handicappate. I compiti del GLIP
sono: consulenze e proposte al Provveditore agli Studi, consulenze alle
singole scuole, collaborazioni con gli Enti Locali e le Unità Sanitarie locali
per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di programma,
impostazione e attuazione dei piani educativi individualizzati e altre
attività inerenti all'integrazione degli alunni in difficoltà di
apprendimento.
GLIS: All’interno degli Istituti è presente il GLIS, gruppo di lavoro per
l’integrazione scolastica. Tale gruppo è composto da docenti di attività di
sostegno, collaboratori del Dirigente scolastico, operatori ASL e
rappresentanti dei genitori; esso si impegna nella diffusione, all’interno
degli Istituti, di cultura dell’integrazione.
Gratificazioni: rinforzi verbali, sociali o fisici, utilizzati nelle strategie
comportamentiste.
Gruppo tecnico di ispettori: esperti con competenza sull'handicap, formano
i collaboratori scolastici statali.
Handicap: Situazione di penalizzazione o svantaggio dell'individuo che ha
origine nel momento della nascita o nel corso della sua esistenza e che lo
condiziona in modo consistente. Di solito è così definito il ritardo o la
limitazione nello sviluppo e nella possibilità di utilizzare una determinata
funzione fisica o psichica. A seconda delle funzioni compromesse, si parla
di handicappati sensoriali: ciechi e ambliopi, sordi o sordomuti, ecc.,
motori: spastici, mutilati negli arti, ecc. e anche mentali: down, deboli
mentali, psicotici, ecc. L’handicap è sempre tale in relazione ad una
situazione sociale e culturale. Sembra corretto parlare di deficit che
diventano handicap solo quando la società o il gruppo di appartenenza li
considera tali. Un qualsiasi portatore di deficit, sia pure in modo e con
intensità anche molto differenti, è in grado di sviluppare delle capacità
compensatorie rispetto alla propria menomazione, tanto da non doversi
considerare compromesso il suo sviluppo personale globale. Nel
determinare lo stato di handicap contano moltissimo sia le reazioni della
società, sia il modo con cui il singolo individuo portatore di un deficit vive
la sua menomazione. La condizione di inferiorità e di emarginazione
dipende in larga misura dal modo in cui una società (o un gruppo specifico)
considera e gestisce il deficit.
ICF (International classification o functioning, disability and Health):
descrive e misura la salute e la disabilità della popolazione. Strumento per
classificare, non le persone, ma le caratteristiche della salute delle persone,
all'interno del contesto di vita degli
individui e i relativi
impatti
ambientali. L'ICF rappresenta una nuova vision dell'handicap, non solo
culturale, che intende superare gli indicatori basati sull'incapacità
mettendo in evidenza gli elementi positivi della vita e il modo in cui le
persone convivono con la loro patologia che può essere migliorata per
un'esistenza maggiormente produttiva e arricchente.
Inclusione sociale: o prospettiva inclusiva; sinonimo di integrazione,
inserimento, o promozione sociale; attraverso opportune strategie
educative la si può incentivare al fine di rimuovere forme di
discriminazione.
Insegnante di sostegno: docente specializzato, in possesso di un titolo di
studio biennale, è contitolare della classe a cui viene assegnato e nella
quale
è inserito l'alunno disabile. Gli sono affidati i compiti di
coordinamento, di diretto intervento con l'alunno e di elaborazione del
Progetto Educativo Individualizzato; è corresponsabile delle azioni
educative predisposte per la generalità degli allievi e partecipa a pieno
titolo alle attività di programmazione.
Inserimento: il superamento delle situazioni di emarginazione degli alunni
handicappati che in passato venivano inseriti in classi speciali. Esso
consiste nell'apertura delle classi comuni anche ai soggetti con handicap
per garantire la socializzazione e la possibilità di sfruttare al massimo le
sue potenzialità. Non comporta automaticamente il raggiungimento di
una vera integrazione scolastica.
Integrazione: graduale sviluppo e maturazione delle funzioni del sistema
nervoso o dello psichismo, secondo un ordine capace di dare loro una
fondamentale unità. In psicologia, si parla di integrazione anche per
indicare l’avvenuto processo di assimilazione e di incorporazione di nuovi
elementi nella struttura psichica già posseduta dall’individuo. In una
accezione sociologica, il termine viene usato per indicare l’avvenuto
adattamento al sistema socio-culturale e lavorativo di riferimento. Per
integrazione scolastica s'intende un processo che coinvolge una rete di
operatori anche extrascolastici che mira al superamento di tutti gli
interventi, che tendono al
semplice inserimento senza
alcuna
modificazione da parte degli ambienti di accoglienza. Tale prospettiva
esige una serie di adattamenti reciproci, da parte sia del soggetto disabile
sia dell’ambiente scolastico nel suo complesso, come risultato di un processo
culturale che va provocato, organizzato e realizzato. Tutto ciò richiede
una professionalità ricca di competenze pedagogiche, didattiche ed anche
tecnologiche di non poco conto.
Interventi "in solitaria": riferito al ruolo dell'insegnante di sostegno come
operatore specialistico. Si auspica che tali interventi vengano sostituiti da
una prospettiva "orizzontale", reticolare, diffusa, che attiva e mette in
sinergia le risorse di una molteplicità di attori significativi, si parla
quindi di sostegno integrato e di percorso di corresponsabilità.
Intervento: sinonimo di strategia. I. sui requisiti: agisce sulle abilità
sottostanti al deficit con lo scopo di ottenere un loro potenziamento, ad
esempio: intervenire sui processi di memorizzazione per potenziare la
lettura, il calcolo, la scrittura, ecc. i. sul deficit: definito anche educativo,
riabilitativo, ecc. e rivolto alla menomazione stessa, cioè a quella limitata
funzionalità che non permette al soggetto di ottenere risultati o
prestazioni “nella norma”.
Ippoterapia: riabilitazione equestre, l'insieme di quelle tecniche che
sfruttando in vario modo il rapporto che s'instaura tra il paziente e il
cavallo secondo un programma terapeutico specifico determina un
miglioramento nell'autonomia del disabile.
Istituto di riabilitazione: luogo predisposto alla cura e alla riabilitazione di
soggetti in situazione di disabilità per brevi o lunghi periodi.
Istituzione di posti in deroga: in riferimento all'assegnazione degli
insegnanti di sostegno, la legislazione (Legge Finanziaria per il 1998 n.
449/'97, art. 4 comma 3) prevede un insegnante specializzato ogni gruppo
di 138 alunni complessivamente frequentanti gli istituti scolastici statali
della provincia. L'espressione indica la possibilità di avere una quota di
insegnanti di sostegno in più rispetto a quanto indicato dalla regola
generale.
Item: singola unità di cui è costituito uno strumento di misura. Può essere
una domanda, un’ affermazione , un problema da risolvere, uno stimolo a
cui reagire, una frase da completare.
Kit diagnostico di ingresso: insieme di strumenti e/o materiali di raccolta,
o di osservazioni predisposti per l’osservazione di individui o di gruppi
nella fase iniziale di un servizio o percorso scolastico.
K di Cohen: indice di affidabilità che misura l’ accordo interosservatori.
Viene calcolato considerando anche la percentuale di accordo dovuta al
caso.
Legge 170/2010: Nuove norme in
apprendimento in ambito scolastico.
materia
di
disturbi
specifici
di
Logopedista: operatore specializzato nella riabilitazione del linguaggio.
Mancata applicazione legislativa: riferita alla presa d'atto che nonostante
la legislazione in favore dell'integrazione dei disabili, in Italia, sia tra le
più avanzate, una gran parte di essa è rimasta inattuata.
Marginalità: definisce un
presuppone forme diverse
devianza.
disagio sociale simile all'emarginazione,
di discriminazione e può condurre alla
Metodo: insieme di criteri e di norme in base ai quali si compie o deve
essere compiuto un determinato processo o una certa procedura, a
garanzia del suo successo, della sua efficacia, dell’accettabilità del suo
prodotto.
Minorato – Minorazione: il significato rimanda a deficit o handicap, ormai
poco usato, possiede una connotazione negativa.
Neuropsichiatra infantile: il medico specialista della disciplina che studia e
cura le malattia mentali e psichiche; produce la documentazione
necessaria ad attestare lo stato di disabilità del soggetto, in base ad essa l'
insegnante di sostegno viene assegnato alla classe.
Normalizzazione: consiste in un processo che tende, rispetto ad un
determinato quadro di riferimento, a rendere l'individuo consapevole del
proprio disturbo o deficit, ad accettarlo e conviverci ristabilendo un
equilibrio con il contesto sociale. Costituisce la finalità principale di ogni
processo rieducativo. È frequente tuttavia l’uso di questo termine con
riferimento all’azione volta a uniformare o a standardizzare opinioni,
atteggiamenti e comportamenti.
Obiettivo: è una parola derivante dal latino dalla fusione dei due
termini ob iactum=lanciato in avanti
Operatore socio-sanitario: termine con il quale si indica genricamente una
delle seguenti figure professionali:
assistente sociale, terapista della
riabilitazione, psicomotricista, logopedista, ecc.
Organizzazioni dei disabili: insieme di persone, anche insegnanti, che
rappresentano e si fanno carico dei diritti e delle rivendicazioni delle
persone diversamente abili.
Osservazione controllata: un’ osservazione in cui il ricercatore esercita un
grado medio o massimo di controllo sulle condizioni in cui osserva.
Osservazione dissimulata: un’osservazione in cui i soggetti non sono
consapevoli di essere osservati.
Osservazione etnografica : un’osservazione in cui l’ osservatore partecipa
al gruppo o comunità che intende studiare.
Osservazione etologica: un’ osservazione condotta nell’ ambiente naturale
in cui un dato comportamento si manifesta spontaneamente, nella quale l’
osservatore non influenza in alcun modo il comportamento osservato.
Osservazione naturalistica: un’osservazione in cui il ricercatore esercita
un grado minimo di controllo sull’ oggetto di studio e sulla situazione.
Osservazione quasi-sperimentale: un’osservazione
sistematica e continuativa nel tempo.
guidata
da
ipotesi,
Pari opportunità: parità di trattamento dei bambini e dei giovani con
disabilità.
Patologia: scienza medica che ha come oggetto lo studio delle malattie e il
cattivo funzionamento degli organi; per estensione può indicare il
fenomeno stesso della malattia nella sua comparsa e nel suo decorso. Si
definisce patologico sia il quadro anomalo proprio di chi è affetto da una
malattia sia, per estensione, tutto ciò che sembra uscire dalla normalità
pur senza interessare la dimensione medica.
PDF: Profilo Dinamico Funzionale: atto successivo alla Diagnosi
Funzionale, previsto nell'art. 12 della L. 104 del '92, delinea un quadro
diagnostico ed operativo di un soggetto portatore di handicap e costituisce
un'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno, nei tempi brevi o medi,
secondo i parametri maggiormente compromessi. Tale documento
diagnostico dettagliato raccoglie i contributi conoscitivi di plurale
provenienza: di ambito tecnologico, ecologico, dinamico e funzionale.
PDP: piano didattico personalizzato. Il PDP è atto dovuto in presenza di
alunni con DSA. Viene redatto collegialmente dal Consiglio di Classe,
completato dalle programmazioni curricolari, e concordato con la
famiglia. Deve essere consegnato alle famiglie all’inizio di ogni anno
scolastico, e deve essere consultabile dai docenti che vengono a sostituire i
titolari delle classi. Il PDP deve valersi anche della partecipazione diretta
dell’allievo (in età adeguata), per renderlo parte attiva del processo di
apprendimento. Ai Dirigenti Scolastici e agli OOCC spetta il compito di
assicurare l’ottemperanza piena e fattiva a questi impegni.
Pedagogia clinica: scienza empirico-ermeneutica che osserva, descrive e
teorizza i processi della formazione umana studiando: lo sviluppo umano,
gli elementi, le condizioni e le modalità che lo favoriscono, l’andamento
evolutivo dell’individuo ed i suoi bisogni educativi. Si articola in scienze
dello sviluppo umano e in scienze dell’educazione rispetto a
casi
individuali, gruppi, e situazioni.
Pedagogia speciale: scienza dei processi della formazione in individui,
gruppi, servizi, interessati da disabilità, disagio o forte differenza; si
esercita come scienza dello sviluppo patologico e scienza dell’educazione
speciale.
PEI: Piano Educativo Individualizzato: previsto nell'art. 12 della L. 104 del
'92.E' un documento stilato da un gruppo di lavoro formato da docenti,
medici, educatori, riabilitatori, ecc. In esso vengono stabiliti gli aspetti di
programmazione didattico-educativa, riabilitativa e di socializzazione per
l'anno scolastico in corso. Esso contiene le aree o assi di sviluppo potenziale
del soggetto stesso nonché la valutazione dei livelli raggiunti.
Percentile: valore che delimita una porzione percentuale di una
distribuzione ordinata di punteggi. Ad esempio il 50° percentile individua
il valore che divide a metà la distribuzione; il 30° percentile divide il 30%
inferiore dal 70% superiore della distribuzione.
Percorso di corresponsabilità: se ne parla nella Pronuncia prot. n. 11889, 20
dicembre 2005, a proposito dei processi di formazione del personale della
scuola, nella cura della legislazione, negli interventi di politica sociale e
sanitaria per migliorare i trattamenti, l'accesso alle cure, rispetto dei
diritti delle persone e dei gruppi, per l'adozione dei provvedimenti
necessari e conseguenti.
Pregiudizio: costituisce una delle barriere mentali che portano a leggere la
disabilità o l'handicap come qualcosa di cui vergognarsi, da nascondere, da
emarginare o da giustificare. Il presupposto di qualsiasi comportamento
discriminatorio nei confronti dei soggetti disabili.
Presa in carico globale: indica l’approccio alla totalità della persona,
ecologica, sia nella diagnosi che nel trattamento educativo o riabilitativo
anche nel contesto vitale.
Problema: termine spesso usato per riferirsi a qualche forma di disabilità o
di disagio sociale.
Processi lessicali: processi lessicali riguardano la capacità di attribuire il
nome ai numeri.
Processi semantici: I processi semantici riguardano la capacità di
comprendere il significato dei numeri.
Progetto educativo clinico: atto di previsione e sviluppo di situazioni o
interventi educativi diretti a singoli casi, a specifiche situazioni, a contesti,
a gruppi, a problemi.
Promozione: P. scolastica: i diritti dei bambini e dei giovani disabili ad un
pari trattamento nell'insegnamento e in ogni situazione educativa. P.
sociale: dei diritti e delle opportunità delle persone disabili. P. sanitaria: la
salute con azioni concertate tra diversi soggetti pubblici e privati.
Pronuncia: prot. 11889, 20 dicembre 2005: documento legislativo emanato
dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Dipartimento
per l'Istruzione. Direzione generale per gli ordinamenti scolastici- ufficio
IX Segreteria del consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione. Pronuncia
di propria iniziativa su: "Modalità e criteri per l'individuazione
dell'alunno come alunno come soggetto portatore di handicap, ai sensi
dell'art. 35, della Legge 289/2002 (Finanziaria 2003).
Quadro clinico: descrizione complessiva ed efficace dei sintomi di una
patologia o di una situazione di disabilità.
Qualità dell'inclusione: viene intesa come qualificazione del processo di
integrazione scolastica e sociale dei minori in situazione di handicap.
Questionario a domande aperte: indica uno strumento atto a rilevare
esperienze, conoscenze e motivazioni in cui le risposte sono ampie e
articolate.
Questionario a domande chiuse: indica uno strumento atto a rilevare
esperienze, conoscenze e motivazioni in cui le risposte sono predefinite dal
ricercatore.
Relazione di aiuto: situazione educativa diretta a favorire i processi di
sviluppo.
Requisiti: Condizioni propedeutiche all’esercizio di funzioni: requisiti
motori, percettivi, intellettivi, ecc.
Resilienza: la capacità umana di affrontare traumi e avversità della vita,
superarle e uscirne rafforzato e/o trasformato; sono particolarmente utili
nell'approccio alla disabilità gli interventi specifici che vanno a rafforzare
la possibilità di reagire positivamente alle difficoltà e il desiderio di
ripartire utilizzando la propria forza interiore.
Riabilitazione: intervento terapeutico che mira al ripristino delle normali
funzioni o abilità esistenti, anche in casi di inattività o inefficienza di una
parte del corpo per varie ragioni traumatizzata o che risente degli effetti
di lesioni cerebrali. Riabilitazione fisioterapica, psicomotoria, ecc.
Rieducazione: ha la stessa estensione di significato del termine educazione
ma si riferisce a quel particolare lavoro educativo il cui inizio si colloca in
un momento spostato in avanti rispetto all’avvio della consueta storia
educativa di ogni individuo. Si parla infatti di rieducazione a proposito di
ragazzi difficili ma anche a proposito di soggetti che hanno subito traumi o
lesioni e che di conseguenza hanno perduto abilità, capacità o funzioni. Lo
scopo della rieducazione è quello di stimolare il soggetto a riprendere il
corso della propria formazione e di giungere attraverso cambiamenti,
trasformazioni e nuove acquisizioni, ad una capacità di agire e interagire
in modo appropriato.
Risorsa: sussidi, tecnologie, laboratori o altro materiale in dotazione della
scuola. Risorse umane: tutte le persone che interagiscono con il disabile e
danno un contributo al suo sviluppo o alla sua integrazione. Risorsa o peso:
inerente al concetto "diversità" che deve essere visto come risorsa e non
più come peso, danno, deficit.
Ritardo: può riferirsi in generale ad un livello apprenditivo rallentato o ad
una specifica disfunzionalità. Si parla di ritardo mentale con molta
frequenza per definire con efficacia una patologia dalle caratteristiche
ambigue, con sindromi a variabilità individuale e sovrapposizioni con
altre patologie. Lo troviamo nei manuali nosologici ICD-10 e il DSM - IV TR per indicare scarso adattamento all'ambiente o mancato sviluppo di
condotte adattive e deficit nell'uso di strategie consapevoli e finalizzate
nell'azione e nel pensiero.
Ritmo di apprendimento: si fa riferimento ai tempi personali con cui
l'allievo disabile
apprende. L'intervento didattico deve tenere conto
necessariamente di tale gradualità.
Scale di livello: Strumento diagnostico convenzionale, a scala, per la
rilevazione e misurazione di singole funzioni in livelli, classi, categorie,
gerarchicamente organizzati.
Schemi:
automatismi
comportamentali
appresi
e
registrati
neurologicamente, patterns, schemi motori, schemi psicomotori (relativi ai
requisiti psichici coordinativi del movimento).
Sé: funzione cognitiva complessa, relativa allo stato di consapevolezza e di
conoscenza che l’io costruisce su se stesso.
Soggetto portatore di handicap: viene definito anche soggetto in difficoltà,
con problemi, difficile, disabile.
Sostegno: azione di supporto, di aiuto e di coordinamento, diretta a
facilitare l'integrazione degli alunni disabili a scuola, da parte di
un'insegnante specializzato; s. integrato: si fa riferimento alla insufficienza
di una unica tipologia di sostegno sostituita dall' intreccio di più
interventi
in un sistema complesso di risorse coordinate a titolo
professionale o di volontariato.
Sostegno: azione di supporto, di aiuto e di coordinamento, diretta a
facilitare l'integrazione degli alunni disabili a scuola, da parte di
un'insegnante specializzato; s. integrato: si fa riferimento alla insufficienza
di una unica tipologia di sostegno sostituita dall' intreccio di più
interventi
in un sistema complesso di risorse coordinate a titolo
professionale o di volontariato.
Strumenti compensativi: Gli strumenti compensativi sono strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta
nell’abilità deficitaria.
Svantaggio – Svantaggiato: Si parla di svantaggio per indicare quelle
situazioni economiche, quegli ambienti socioculturali ed educativi,
fortemente deprivati, che sono all’origine di molte prestazioni individuali
insufficienti. Analogamente si definiscono svantaggiati quei soggetti, in
particolare bambini e adolescenti, che evidenziano soprattutto a partire
dall’età scolare carenze e ritardi, nello sviluppo del linguaggio e della
conoscenza. Per tali soggetti la normale realtà scolastica, si rivela di solito
ostile o difficilmente comprensibile al punto che la condizione di
svantaggio, anziché tendere ad un risanamento e ad un superamento, si
aggrava talmente che il soggetto non è più in grado di uscire.
Tecnica: In una prima accezione, indica ogni organico procedimento messo
in atto per realizzare praticamente certi orientamenti e certi principi
teorici generali. Si parla, in questo senso, di tecniche dell’insegnamento, di
tecniche psicoterapeutiche, di tecniche di tempo libero, ecc.
Tecniche di facilitazione: la facilitazione è una sorta di arte di gestire la
diversità e la complessità. Può essere applicata a tutti i campi della
formazione. Esistono strategie di f. o approcci alla f. che rispondono ai
diversi bisogni.
Terapia: sinonimo di trattamento, indirizzata al ripristino di abilità
relative ad una o più aree di sviluppo. T. occupazionale: un insieme
ordinato di attività che tendono al recupero e al miglioramento delle
funzioni umane intese nella loro globalità.
Terapista della riabilitazione: figura professionale, componente dell'UMEE,
contribuisce alla compilazione della DF e del PDF, opera in centri
specializzati.
Test: strumento per la misura di caratteristiche psicologiche.
Titolo biennale monovalente, polivalente: il titolo di studio richiesto per la
formazione iniziale degli insegnanti di sostegno (DPR n.970 del 1975).
Trattamento: In generale sta per cura o terapia di un individuo che abbia
particolare bisogno di assistenza medica, psicologica, pedagogica, ecc. Si
parla così di trattamento medico, farmacologico, psicoanalitico,
pedagogico. Il trattamento può prevedere una modalità di intervento per
la soluzione dei problemi, attivando sinergie tra i vari settori specialistici.
Il trattamento segue una scansione procedurale, prima l'approccio, cioè la
modalità di assunzione del caso, poi le strategie cioè le modalità di azione
educativa, terapica o didattica.
UMEE: Unità Multidisciplinari per l'Età Evolutiva: Applicazione del DPR
24.02.94. E' costituita dalle seguenti figure professionali: neuropsichiatra
infantile, psicologo dell'età evolutiva, assistente sociale, terapista della
riabilitazione (fkt), psicomotricista, logopedista, psicopedagogista.
Utenti scolastici eterogenei: riferito ad alunni in differenti condizioni
socioculturali e/o di livello di apprendimento.
Validità : indica la capacità di uno strumento di misurare la caratteristica
che effettivamente intende misurare.
Validità predittiva: indica la capacità di uno strumento di predire un
comportamento o una caratteristica psicologica nel futuro.
Volontariato:
insieme
delle
attività
svolte
gratuitamente
e
volontariamente da privati cittadini o da associazioni a sostegno delle
situazioni di handicap.
ENDO-FAP - Direzione Nazionale
A cura del Centro Studi e
Progettazione (CSP)
Via Cavour, 238 – 00184 ROMA