PERICARDIECTOMIA E BIOPSIA IN CORSO DI VERSAMENTO PERICARDICO DA EMANGIOSARCOMA ATRIALE IN UN CANE Mastromattei S. MedVet/DVM Indirizzo per la corrispondenza: [email protected] INTRODUZIONE Il versamento pericardico richiede spesso un trattamento d’urgenza. Con l’aspirazione, sotto guida ecografica, del fluido accumulatosi nel sacco pericardico, è possibile il ripristino di una normale cinetica cardiaca. Qualora il liquido tenda ad accumularsi, malgrado ripetute centesi, è indispensabile procedere chirurgicamente rimuovendo, dove possibile, la causa del versamento o comunque parte del sacco pericardico, con lo scopo di far defluire il versamento in torace, dove potrà essere riassorbito dalla pleura.1 DESCRIZIONE DEL CASO Cane boxer femmina di 10 anni, inviato per un episodio sincopale associato ad un versamento pericardico, presentatosi il giorno precedente e diagnosticato ecograficamente. Il medico curante aveva quindi provveduto ad eseguire una pericardiocentesi. Alla visita clinica, si apprezzava un respiro frequente e superficiale con mucose rosa e all’auscultazione si evidenziava un’attenuazione dei toni cardiaci e tachicardia. L’esame ecocardiografico evidenziava alterazioni, compatibili con un tamponamento cardiaco, secondario a neoplasia atriale (versamento pericardico, collasso della parete dell’atrio destro in fase diastolica e presenza di una complex mass di circa 4,8 cm a livello dell’auricola di destra). La rapidità con cui si accumulava il liquido pericardico ha reso necessaria una pericardiectomia. Il paziente è stato premedicato con 0.15 mg/kg di metadone (Eptadone) I.M., dopo 30 minuti è stato indotto con 8 mg/Kg di tiopentale (Pentotal) E.V. e mantenuto con ISO in ossigeno 100% e fentanil (Fentanest) in infusione a 4mcg/Kg/h. Per la chirurgia il paziente è stato posizionato in decubito dorsale, è stata creata una porta, per l’ottica da 10mm in posizione parasternale destra, a 2 cm dal processo xifoideo. Le due porte di lavoro da 5mm, sono state posizionate rispettivamente a livello del 4° e 8° spazio intercostale. In toracoscopia è stato possibile apprezzare la presenza di un vasto ematoma retrosternale, probabile conseguenza delle due precedenti pericardiocentesi. Dopo aver eseguito la finestra pericardica, con forbici Metzenbaum da 5mm, si è evidenziato all'interno del sacco pericardico (cranialmente e dorsalmente alla base del cuore) una neoformazione di colore rossastro a superficie irregolare; è stata quindi eseguita una biopsia, tramite una pinza mosquito emostatica curva di 5mm. L'intervento si è concluso con la sutura delle incisioni cutanee. Il risveglio dall'anestesia è stato rapido, successivamente è stata eseguita una terapia del dolore post chirurgia con metadone (Eptadone) 0,15 mg/kg I.M., ogni 4 ore per le prime 12 ore, antibiotico terapia con cefazolina (Cefamezin) 20 mg/kg Tid E.V. e ossigeno somministrato con sondino per le 12 ore successive al’intervento oltre ai monitoraggi con emogas ogni 60 minuti. Il cane era in grado di deambulare due ore dopo la chirurgia, ed è stato dimesso dopo due giorni. RISULTATO L’esame istologico del campione ha confermato la presenza di un emangiosarcoma. Il cane è deceduto dopo sette giorni dalla chirurgia. Il proprietario non ha consentito a un esame autoptico completo. DISCUSSIONE Le cause più comuni di versamento pericardico sono neoplasie (chemodectomi e mesoteliomi emangiosarcomi), pericarditi idiopatiche, infezioni (leptospirosi, actinomicosi, ecc.) e traumi2. Il versamento influisce negativamente sull’attività cardiaca limitando la distensione delle camere cardiache e quindi la gittata. Il volume di liquido accumulato e la rapidità con cui si forma, determina la gravità dei segni clinici. Il trattamento prevede la pericardiocentesi sotto guida ecografica e in caso di recidiva la pericardiectomia. In quest’ultima ipotesi, se il versamento pericardico è secondario a neoplasia, la chirurgia è solo palliativa, in quanto le neoplasie sono asportabili solo raramente3. Questo intervento può essere eseguito in toracotomia o toracoscopica (PT). La chirurgica toracotomica consente un'ampia visualizzazione chirurgica, ma comporta notevole invasività, tempo operatorio lungo, significativa dolorabilità post operatoria, necessità di un drenaggio post chirurgico e lungo periodo di degenza. La chirurgia toracoscopica vede come vantaggio principale, una minore invasività che si traduce in minor dolorabilità post operatoria e una più rapida ripresa. Inoltre la PT consente un’ottima visualizzazione del campo operatorio. Gli svantaggi sono rappresentati dall’elevato costo delle attrezzature, dalla limitata disponibilità sul territorio e dalla ripida curva di apprendimento per l’operatore. La prognosi è influenzata principalmente dalle cause sottostanti. La pericardiocentesi periodica associata a somministrazione di corticosteroidi in caso di versamento pericardico idiopatico è efficace nel 50%. Qualora la centesi debba essere ripetuta, è consigliato il trattamento chirurgico.1 CONCLUSIONI La gestione di questo paziente ha confermato i vantaggi positivi della metodica toracoscopica: la visualizzazione chirurgica è stata ottima ed ha consentito il prelievo di un adeguato campione bioptico; il paziente era deambulante poche ore dopo l’intervento ed è stato dimesso a 48 ore dalla chirurgia. La prognosi a lungo termine delle lesioni neoplastiche atriali è purtroppo grave e la sopravvivenza può essere anche di pochi giorni3. BIBLIOGRAFIA 1. Theresa W. Fossum (50° congresso nazionale SCIVAC): Complicazioni intraoperatorie e postoperatorie delle neoplasie toraciche e delle pericardiopatie. 2. Guarda F., Giraldo A.: Contributo allo studio dell'emopericardio nel cane. 3. Chick Weisse, vmd; Nancy Soares, vmd; Matthew W. Beal, dvm; Michele A. Steffey, dvm; Kenneth J. Drobatz, dnm; Carolyn J. Henry, dvm.: Survival times in dogs with rigth atrial hemangiosarcoma treated by means of surgical resection with or without adjuvant chemoterapy: 23 cases (1986-2000). JAVMA, vol 226, No.4, february 15, 2005.