PLOTINO
Con Plotino Dio diventa qualcosa di così trascendente che il linguaggio umano non potrà
mai parlarne (ma può dire che cosa non è Dio – teologia negativa). Dio non è nulla di determinato, e
sicuramente non è la molteplicità degli esseri. Dio è l’Uno, l’unità suprema verso cui converge il
mondo, ciò che gli dà un senso e un’aggregazione. Questo Uno produce la realtà per emanazione
(come la luce di un corpo luminoso) senza che ci sia un atto volontario da parte sua. Le sue
emanazioni, allontanandosi dalla loro origine divina, subiscono un processo di degradazione da cui
consegue l’ordine gerarchico del mondo. Queste essenze si chiamano ipostasi. La prima di esse è
l’Intelletto, il mondo soprasensibile dell’essere e della ragione. Vi è poi l’Anima del mondo, cioè
la sua azione organizzatrice. Passando dal mondo sensibile si arriva al limite di questa emanazione,
che è la materia, un male che viene determinato dall’assenza di bene, cioè in forma negativa e non
attiva (come il male di Agostino, definito come assenza di bene e non come realtà esistente di per
sé).
La musica è una porta sul mondo soprasensibile, che attraverso l’armonia dei suoni ci fa
cogliere la bellezza della realtà (a cui di solito non attingiamo con la normale esperienza). Le forme
estetiche non riproducono la natura (il mondo sensibile) ma riproducono le Idee. L’arte eleva
l’anima, ma è necessaria una certa profondità spirituale per cogliere questa possibilità.