Plotino
Il neoplatonismo nasce e si sviluppa ad Alessandria e
- risente della confluenza tra cultura greca ed orientale;
- mette insieme istanze religiose e platonismo con elementi stoici, pitagorici e
aristotelici.
Ne risulta una sintesi che influenzerà il pensiero cristiano e moderno.
Grande interprete del neoplatonismo: Plotino.
Cf. Vita e opere.
Il suo sistema non è un semplice sviluppo del platonismo ma una filosofia
profondamente originale.
La prima Ipostasi: l’Uno.
Punto di partenza: ogni cosa è ciò che è in virtù della sua unità: ogni cosa, anche se è
fatta di tanti aspetti, è quella cosa e non un’altra in quanto è una.
La molteplicità è impensabile senza l’unità; perfino il due presuppone l’uno.
I gradi dell’unità sono anche i gradi dell’essere.
Di unità in unità si arriva all’Uno Assoluto, “Uno in sé”, da cui tutto deriva e grazie a
cui i molti sono.
L’Uno in Platone:
- a differenza dell’Uno di Plotino è finito;
- insieme alla Diade è principio del mondo.
Inoltre, Platone aveva specificato che il fondamento delle cose corporee è l’unità: il
mondo sensibile e molteplice trova la sua unità e fondamento nell’Idea. Dunque, l’unità
si trova nel pensiero? Plotino dà una risposta negativa: il pensiero implica una dualità di
pensante e pensato e una molteplicità di idee. Bisogna dunque risalire a una unità che sia
oltre l’intelligibile. Plotino la chiama “Uno in sé”, fondamento del sensibile e intelligibile.
Caratteristiche dell’Uno:
o Principio Assoluto, incausato e “diverso” da tutto ciò di cui è principio.
o Infinito = illimitatezza di potenza, potenza non circoscritta. Plotino supera
ogni riserva della cultura greca circa il concetto di infinito.
o In quanto infinito è privo di forma; se non c’è forma non c’è neppure
essere; dunque è al di là dell’essere e della sostanza.
o Per questa sua natura transfinita risulta inesauribile e ben lungi dall’essere
oggetto di scienza; è dunque impensabile (se fosse pensabile si
riproporrebbe la relazione duale pensante/pensato) e ineffabile (solo di ciò
che è delimitabile si può parlare).
o Si può dire solo ciò che non è; Plotino dà inizio a quella che in seguito
sarà chiamata teologia negativa, ovvero alla prospettiva secondo la quale un
discorso su Dio si può fare solo per via negativa.
La definizione di Dio come Unità non va confusa con un’affermazione di monoteismo.
Cf. testo.
È la prima (per antonomasia) IPOSTASI:
realtà che ha consistenza in sé
realtà sussistente.
L’emanazione delle cose dall’Uno
Se l’Uno sfugge a ogni presa conoscitiva come è possibile filosofare sull’Uno e i suoi
rapporti con il mondo?
Per poter salvare la trascendenza dell’Uno e la possibilità di poter spiegare il mondo
tramite l’Uno, ricorre al linguaggio allusivo e metaforico.
Il mondo deriva dall’Uno per traboccamento e sovrabbondanza.
I concetti-metafora per rendere l’idea: processione, emanazione, irradiazione.
Alcune immagini:
o Irradiazione della luce da fonte luminosa
o Irradiazione del profumo da sostanza odorosa.
Il mondo è una conseguenza involontaria dell’attività dell’Uno.
Emanazione = degradazione
L’emanazione si configura come un processo in virtù del quale dall’Uno derivano una
serie di gradi di essere sempre meno perfetti mano a mano che ci si allontana dal
principio iniziale.
La novità della prospettiva di Plotino
Rispetto al dualismo
Secondo il modello dualistico di Platone e Aristotele, il mondo non deriva da Dio,
ma esiste di per sé e Dio si limita semplicemente a dargli ordine e forma. Invece,
secondo l’emanazionismo, il mondo esiste solo come effetto, o risultato, della
processione divina.
Rispetto al creazionismo
Secondo il modello creazionistico, Dio crea liberamente e consapevolmente il
mondo. Invece, per l’emanazionismo, il mondo, come sappiamo, non esiste per
un atto di amore dell’essere supremo (amare non è degno di Dio), bensì come
conseguenza necessaria della sua sovrabbondanza d’essere. Inoltre, a differenza di
quanto accade nella cristiana “creatio ex nihilo”, l’emanato non è tratto dal nulla e
non ha propriamente un inizio, ma defluisce eternamente dalla Causa emanante.
Rispetto al panteismo
Secondo il panteismo classico, Dio è dentro il mondo e si identifica con il
principio fisico dell’universo. Invece, secondo l’emanatismo, Dio esiste al di sopra
del mondo e in modo non corporeo.
La seconda ipostasi: l’Intelletto
Plotino utilizza la nozione di Dio come “pensiero di pensiero”:
L’Uno, pensandosi, dà origine all’Intelletto che è una sua immagine
È l’immagine più vicina all’uno
Contiene già la molteplicità, perché implica la distinzione tra soggetto che pensa e
oggetto pensato.
È la sede delle idee platoniche e dei modelli eterni delle cose.
Se l’Uno è potenza di tutte le cose, l’Intelletto è l’esplicazione ideale di tutte le cose.
La terza ipostasi: l’Anima
L’Intelletto, pensandosi, dà origine all’Anima che è una sua immagine.
Da un lato, guarda all’Intelletto e con ciò pensa.
Dall’altro lato, guarda se stessa.
Dall’altro ancora, guarda a ciò che è dopo di lei e lo ordina, governa e regge.
Natura dell’anima: dare vita a cose sensibili, modellate su quelle intelligibili.
Due facce:
o Superiore: Intelligenza / Incorporea.
o Inferiore: rivolta al corporeo /Provvidenza.
Anima:
una/molteplice
divisa/indivisa
Anime singole, parti dell’Anima del mondo.
L’Anima Universale, vivificando la materia, produce la simpatia di tutte le cose.
Dominato dall’Anima, il mondo ha un ordine e una bellezza perfetti.
Dio – Intelletto – Anima: mondo intelligibile e incorporeo.
Rapporto tra le Ipostasi:
Principio
Intelletto
Anima
Uno
Uno-molti
Uno e molti
Luce
Sole
Luna
Il mondo corporeo suppone la materia intesa come privazione di bene. È l’oscurità che
comincia dove termina la luce dell’Uno.
Tempo: immagine mobile dell’eternità. Cf. testo.
L’importanza dell’uomo come coscienza
Dall’Uno al tutto - dal tutto all’Uno
La saldatura dei due semicerchi del reale attraverso l’uomo.
La duplice colpa dell’uomo. Cf. testo.
Qui si affaccia il concetto di coscienza:
o non come consapevolezza dei propri stati interni.
o = introspezione, ritorno in se stessi.
o Inizio dell’itinerario verso Dio;
o nasce dalla nostalgia di tornare là donde si proviene.
Ritorna all’Assoluto ed Estasi
Per tornare all’Uno:
o Liberazione da ogni dipendenza con l’esteriorità corporea.
o Aphele panta (togli via ogni cosa)
Vie di liberazione: virtù
o
o
o
o
Intelligenza/sapienza
Temperanza
Coraggio
Giustizia
La virtù è solo una condizione propedeutica per il ritorno all’Uno. Le vere e proprie vie
sono:
o Musica
o Amore
o Filosofia
All’Uno, tuttavia, egli non può arrivare tramite l’intelligenza, poiché questa è
condizionata dal dualismo soggetto pensante/oggetto pensato, mentre Dio è assoluta
unità. All’Uno-Dio l’uomo può giungere solo tramite l’
Estasi = sovrarazionale identificazione con l’ineffabile.
La religione di Plotino, a differenza di quella cristiana, non fa affidamento su aiuti
“dall’alto” o su intermediari tra Dio e l’uomo, ma solo sull’uomo.