SOCRATE VITA Socrate nasce ad Atene nel 470 a.C., figlio dello scultore Sofronisco e di un’ostetrica. Grazie al benessere economico familiare ebbe buona istruzione presso la scuola di Anassagora. Era molto legato ad Atene, dalla quale si allontanò solamente tre volte per motivi militari. Durante queste campagne militari conobbe i figli di molte famiglie ricche ateniesi. Un giorno, mentre tornava dalla guerra, decise di visitare l’oracolo di Delfi. Quest’oracolo gli disse che egli era l’uomo più saggio del mondo perché sapeva di non sapere. Rifiutò molte volte di entrare in politica nonostante le sue conoscenze altolocate. Trascorse la sua adolescenza sotto il regime democratico ateniese. Durante la sua vecchiaia, si formò un nuovo governo democratico, in seguito alla dittatura spartana, che guardò con sospetto la prima democrazia e perciò accusò Socrate di empietà e di corrompere i giovani. I suoi accusatori furono tre: il poeta Meleto, l’oratore Licone, e il politico Antino. Scelse di non avvalersi di un avvocato conducendo da solo la propria difesa. Grazie alle sue conoscenze nella classe dirigente cittadina, ebbe più volte l’occasione di fuggire sia durante il processo che dopo la condanna. Muore nel 399, a 71 anni, avvelenato dalla cicuta usata, tipicamente usata all’epoca per eseguire le condanne. Le fonti sulla sua vita e il suo pensiero sono quattro, tre dirette e una indiretta, tre positive ed una negativa. Le tre dirette sono di Senofonte, Platone e Aristofane, l’unica negativa, e quella indiretta di Aristotele, allievo di Socrate. PENSIERO Socrate viene considerato come l’ultimo dei sofisti o il primo vero filosofo. La sofistica pose l’attenzione del pensiero sull’uomo e non sulla natura, e Socrate riprese questo aspetto della sofistica. E’ il fondatore dell’epistemologia, attività ipercritica del pensiero che individua i presupposti della conoscenza scientifica. Egli resuscita la filosofia mettendo per primo una distinzione netta tra scienza e filosofia stessa. Il discorso di Socrate è una profonda disamina della politica ( istanza critica), accomunando democrazia e filosofia in quante entrambe devono sviluppare un’autocritica. La democrazia deve costruire l’essere libero e uguale con lo scopo di fondare il discorso. L’istanza morale è il senso del dover essere e non è presente nella sofistica; è anche il dare un fine al proprio discorso esterno alla natura ed esistente solo in ambito morale. L’essere umano per i sofisti è un ente naturale con determinazioni sensibili teoriche, il discorso è un monologo intra-soggettivo, vi è quindi un isolamento. L’essere umano per Socrate è un ente naturale e morale con determinazioni sovrasensibili ed etiche. Il discorso è un dialogo intersoggettivo di natura da discoprire e che necessita uno scopo. Il dialogo è la costruzione dell’identità del reale, si divide in ironia e maieutica, l’ironia è la parte iniziale del discorso di tipo monologico sensibile teoretico, il fine del discorso però rimane oscuro al soggetto stesso. verità =sensazione piacere=bene La maieutica segue l’ironia. Nell’etica dimostra l’essere libero ed indica finalità futura: auto-porsi uno scopo. Nel percorso maieutico il dialogo può essere suddiviso su due piani, quello intellettuale e quello etico morale. La conoscenza perfetta è la conoscenza sia del bene che del male. Bene ≠piacere verità≠ sensazione l’apertura alla verità è la verità; la sensazione è una introduzione necessaria alla conoscenza pur non essendo verità assoluta. La sensazione diventa percezione e astrazione (un concetto). L’insieme di concetti forma la scienza tramite una logica ipotetico deduttiva. Si giunge così ad un’oggettività NON assoluta ma discutibile tramite il dialogo intra-soggettivo. Per i sofisti invece l’universalità era assoluta.