1_SOCRATE
So di non sapere
Prof.ssa Flavia Angioi
…CURIOSITÀ
Brutto, con il naso schiacciato, le
gambe storte e gli occhi a palla.
Si lavava poco e vestiva in modo
trasandato.
Era celebre per la sua resistenza
all’alcool, tanto che nessuno poteva
vantarsi di averlo visto ubriaco.
L’oracolo di Delfi gli aveva rivelato
che lui era il più sapiente degli
uomini.
LA VITÀ
Nasce ad Atene tra il 470/469 a.C.
Genitori: il padre, Sofronisco, era uno scultore;
la madre, Fenarete, era una levatrice.
Il periodo della sua formazione coincide con quello in cui Atene,
governata da Pericle, si trasforma in un laboratorio culturale.
Partecipò alla guerra del Peloponneso come oplita. Dopo la guerra
cade in povertà.
Intorno ai 50 anni sposa Santippe, donna «accettabile» secondo
Platone, «insopportabile» secondo Antistene.
LA MORTE
Muore nel 399 a.C. in seguito ad una condanna per empietà.
La morte di Socrate, J. L. David (1787), racconta il momento in cui il filosofo
ateniese si prepara a bere la cicuta che gli darà la morte.
Socrate sarebbe anche potuto fuggire; la sua morte rappresenta perciò l’estremo
gesto di sottomissione alla legge, coerentemente con i principi che aveva difeso
in vita
LA «QUESTIONE SOCRATE»
Non ha scritto nulla perché riteneva di poter comunicare il
suo messaggio solo attraverso la viva parola, attraverso il
dialogo e la dialettica. Ciò che sappiamo di lui lo dobbiamo
ai suoi discepoli e ai suoi contemporanei.
Quella su chi sia stato Socrate e che cosa abbia veramente
detto è una delle questioni più intricate della storia della
filosofia: paradossalmente il problema non nasce dalla
mancanza di informazioni, ma dalla loro abbondanza.
LE TESTIMONIANZE
Senofonte
Vuole dimostrare che Socrate non andava
contro la morale
Protagonista dei suoi dialoghi.
Dirette
Platone
Difficile scindere il pensiero del maestro dal
pensiero dell’allievo
Aristofane
Ritratto Parodistico
(Parodia)
Testimonianze
Indirette
Aristotele
Primo a porsi il problema tra il pensiero di
Socrate e quello di Platone
IL SAPERE SOCRATICO
Socrate sa di non sapere.
Se si è convinti di sapere non si fa ricerca e quindi non si fa FILOSOFIA.
L’uomo che sa di non sapere, inizia la ricerca, deve cioè filosofare.
come avviene la ricerca?
ATTRAVERSO IL DIALOGO CON GLI ALTRI E CON SE STESSI.
…CONOSCI TE STESSO
IL METODO DIALETTICO
Metodo Dialettico
Ammissione di ignoranza
Sapiente è colui che sa di
non sapere
Ti estì
Obiettivo: definizione del
concetto
Interrogare chi afferma
di sapere
Ironia
Confutazione
Maieutica
Piano Gnoseologico
Piano etico
Esiste un unico
bene
Aiutare a partorire la
verità già posseduta
dall’interlocutore
Esiste un’unica verità
Chi conosce il bene
non può non seguirlo
Daimònion
Processo e
accettazione della
condanna a morte
CHE COS’È LA VIRTÙ
Non è la pietà, né il coraggio, né la giustizia
questi sono esempi di virtù, non la virtù!
Ciò che accomuna tutte queste cose è il sapere.
La virtù è il sapere che cosa è bene fare in ogni situazione.
È quella attività o modo di essere che perfeziona ciascuna cosa facendola
essere ciò che deve essere.
I valori veri, perciò, non sono quelli legati alle cose esteriori o al corpo, ma
sono i valori dell’anima che si sommano tutti nella conoscenza.
LA FELICITÀ
In greco eudaimonìa, l’aver avuto in sorte un demone custode
buono.
Secondo Socrate la felicità non può venire da beni esteriori o dal
corpo, ma solo dall’anima. E l’anima è felice quando è ordinata,
virtuosa, cioè razionale.
Nessun uomo, secondo Socrate, sceglie il male volontariamente:
non è pensabile, infatti, che un uomo aspiri all’infelicità.
Chi agisce male lo fa solo perché scambia il male per bene, cioè lo
fa per ignoranza.