SOCRATE
(il concetto e la morale)
Prof. Michele de Pasquale
la dialettica socratica è finalizzata alla ricerca della
definizione
Socrate spezzando continuamente le argomentazioni
dell’interlocutore, confutando i suoi pregiudizi, lo aiuta a
far venir fuori l’essenza reale del problema e lo induce a
trovare la definizione corretta di ciò di cui si sta
parlando:
si raggiunge così un risultato non più opinabile, ma
la cui validità è riconosciuta universalmente
diversamente dal discorso sofistico che su ogni argomento oppone una
tesi ed una antitesi (antilogia) reperite nella sfera dell’opinione,
senza interrogarsi sul valore di verità del concetto in discussione
la domanda “che cosa è” guidando il processo verso la
definizione, esprime la volontà di superamento del
relativismo dei singoli punti di vista:
dall’esame dei casi particolari si ricerca la nozione generale
che li accomuna (processo induttivo)
le conseguenze sul piano linguistico:
ora diventa possibile un discorso corretto e stabile nel suo
significato
le conseguenze sul piano morale:
ora è possibile una definizione stabile della virtù
 l’applicazione del metodo della definizione alla morale si realizza
chiedendosi: qual è la forma generale (eidos) della virtù?
 Socrate cosa intende per eidos? è il concetto generale
universalmente condiviso? o sono già presenti i segni dell’idea
trascendente platonica?
Socrate interroga, confuta, demolisce
pregiudizi, aiuta a ricercare una vita
virtuosa, ma non definisce in forma univoca
la virtù:
spinge alla sapienza, alla giustizia, ma lascia
aperta la domanda
“qual è la vera sapienza, la vera giustizia?”
la filosofia socratica non ha contenuti?
la filosofia socratica è una filosofia del
dubbio?
la conoscenza del bene è la condizione perchè gli
uomini agiscano in conformità ad esso
(=intellettualismo etico):
sapere cosa è il bene rende impossibile l’azione
malvagia
la virtù si configura come scienza (dato che si
arriva ad essa tramite il sapere) del bene che
porta l’uomo a condurre una vita misurata e
consapevole
il concetto di demone interpretabile come la consapevolezza
critica di sè (sapersi vergognare di fare ciò che non è
giusto)?