Discorso, verità e amicizia nel Fedro 14 March 2017 Fedro, riportando estasiato le parole di Lisia: è necessario concedersi a coloro che non ti amano, per non farsi coinvolgere dalla passione amorosa Socrate non è particolarmente convinto sulla bontà delle parole di Lisia in replica, pronuncia parole poetiche e Fedro si innamora ancor più di tale discorso Socrate: il mio discorso, come quello di Lisia, è vuoto, incapace di verità né la retorica né la poesia hanno posto nella pratica filosofica E Platone, per bocca di Socrate, risponde sorprendentemente, con un racconto filosofico, mitico l’amore è davvero tale quando riesce a mantenere a freno l’amore sensibile, quello meramente passionale non una negazione del desiderio, bensì una sua ri-direzione al divino che è in noi (quella parte cui rivolgersi con la memoria, che era già prima dell’incarnazione) pertiene il discorso sulla verità delle cose il filosofo è superiore agli altri per il suo modo di rapportarsi con la verità, per il suo desiderio di accedere alla verità agli occhi dei più, tuttavia, egli delira; guardando da un’altra parte, perde il contatto con ciò che i più vedono H. Blumenberg: essere derisi appartiene alla natura del filosofo (http://polovea.sebina.it/SebinaOpac/Opac? sysb=cafoscari&action=inventory&thNomeDocumento=VEA0308658T) Platone: follia un dono divino, dalla quale scaturiscono i maggiori beni rendere bello un discorso è scrivere secondo verità contra il sofisma: ciò che conta è ricercare quanto può apparire vero ai destinatari del discorso, non ciò che è vero in sé il racconto davvero bello è quello che riporta la verità, benché esso abbia, nel caso del Fedro, le caratteristiche del mito Platone e la scrittura - stampella della memoria; la supporta dall’esterno, non dall’interno - i discorsi scritti parlano, ma se vengono interrogati, non dicono nulla di nuovo; non rispondono - il discorso non è di per sé adatto a tutti, ogni conversazione ha il uso proprio discorso; ma quello scritto non è in grado di valutare chi ha di fronte - il discorso filosofico è una schermaglia dialettica, ma quello scritto non è in grado di “difendersi”: deve essere difeso dall'autore per converso, il discorso filosofico -è scritto con scienza (mira ad essere incontrovertibile) nell’anima (psyché) di chi apprende - è capace di difendersi da sé - sa a chi deve rivolgersi e a chi no Conclusione del Fedro, con una preghiera: che tutte le qualità che stanno all’esterno siano amiche di quelle interiori filosofia che vive nella relazione franca (parresia) “comuni sono le cose degli amici” ove amico è l'altro quando l’amicizia accade, come l’amore, accade e la vera amicizia è interna a se stessa, non ricerca l’utile o il piacevole nell’altro (Aristotele) = sapere filosofico teoretico = la felicità accade, più che raggiunta da noi essa ci prende (S. Natoli) reame dell’esperienza bene e felicità hanno l’esigenza di essere condivisi (Spinoza) e la filosofia può essere un cammino di questo tipo adattare l’utopia alla realtà o adattamento della realtà all’utopia? by Alessandro Veneri www.kumarproject.com