spezzano con la loro critica l`unità morale del

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VITTORIA CONTRO I PERSIANI (Maratona 490
a.c.)
ATENE E DEMOCRAZIA
MAGGIORI RELAZIONI FRA LE CITTA’
NASCE LA FIGURA DEL PROFESSIONISTA DEL
SAPERE:
IL SOFISTA
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CAPACITÀ DI RAGIONAMENTO, NO
ACCETTAZIONE PASSIVA CONTENUTI MORALI
PROFESSIONISTI DELLA RETORICA E DELLA
POLITICA
EDUCATORI PRESSO LE FAMIGLIE
ARISTOCRATICHE PER INSEGNARE L’ARTE
DELLA PERSUASIONE
FANNO I COSIDDETTI DISCORSI DOPPI (DISSOI
LOGOI)
LA VERITÀ NON PUÒ ESSERE RAGGIUNTA
Sofistica=regno dell’opinione, sfiducia nella
possibilità di raggiungere la verità
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RELATIVISMO
SCETTICISMO
SOGGETTIVISMO
INDIVIDUALISMO
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ARGOMENTAZIONI FORMALISTICHE E
CAPZIOSE CHE RIMANGONO ALLA SUPERFICIE
DEI PROBLEMI SENZA ALCUNA CAPACITÀ DI
APPROFONDIMENTO
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LA REALTÀ È DUPLICE
TUTTE LE OPINIONI SI EQUIVALGONO
SPEZZANO CON LA LORO CRITICA L’UNITÀ
MORALE DEL MONDO GRECO, QUEL NESSO
INSCINDIBILE TRA ETICA E POLITICA, UNA
FORMA DI RELATIVISMO ETICO E DI
SGANCIAMENTO DA UN VALORE OGGETTIVO
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LA RETORICA: COME ARTE DEL PERSUADERE,
COME ARTE DEL BEN PARLARE, SI
SOSTITUISCE ALLA FILOSOFIA
TRASIMACO: NEL CASO NON SI RIESCA A
PERSUADERE CON LA PAROLA SI PUÒ FAR
RICORSO ALLA VIOLENZA
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Fonti su Socrate
ARISTOFANE (LE NUVOLE )
SENOFONTE (I DETTI MEMORABILIA DI
SOCRATE)
PLATONE (L'APOLOGIA DI SOCRATE, IL
CRITONE ETC.)
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INDAGINE SOCRATICA ERA ESSENZIALMENTE
PROBLEMATICA, RIVOLTA A RISOLVERE
CRITICAMENTE LE «APPARENTI» O «FALSE»
CONOSCENZE
CONTENUTI OGGETTIVI DI VERITÀ, DI
BELLEZZA, DI BONTÀ, DI CORAGGIO, DI VIRTÙ
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CROLLO I VALORI TRADIZIONALI AD OPERA DEL
TARLO CRITICO SOFISTICO
GRAVE CRISI:FINE DELL’EGEMONIA ATENIESE
SOCRATE: ASSIMILATO AI SOFISTI.
AL TARLO CRITICO, AL DUBBIO, FACEVA SEGUIRE
UNA PARTE COSTRUTTIVA, LA MAIEUTICA, LA
NASCITA DELLA VERITÀ DALL’INTIMO
DELL’INDIVIDUO.
DALLA SOFISTICA CERCA DI TRARRE LE ARMI DEL
RAGIONAMENTO, MA PER RIVOLGERLE CONTRO
LA SOFISTICA STESSA, AL FINE DI EDIFICARE LA
VERITÀ SU NUOVE BASI.
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AL DUBBIO, FACEVA SEGUIRE UNA PARTE
COSTRUTTIVA
LA MAIEUTICA: VERITÀ DALL’INTIMO
DELL’INDIVIDUO
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DIMOSTRA CHE LE TEORIE SOFISTICHE SONO
INTERNAMENTE CONTRADDITORIE
ESEMPIO: “NON C’È VERITÀ”
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RICERCA DI UNA CONOSCENZA CHE NON SIA
OPINIONE MA VADA ALL’ESSENZA DELLE COSE
“CONOSCI TE STESSO”
OGNUNO DI NOI CONOSCE LA VERITÀ MA
DEVE SCAVARE DENTRO SE STESSO PER
TROVARLA
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L’UOMO NON È ASSOLUTAMENTE IGNORANTE
E NON È COMPLETAMENTE SAPIENTE:
“SA DI NON SAPERE”
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AL DUBBIO SOFISTICO O SISTEMATICO
CONTRAPPONE IL DUBBIO METODICO
STRADA VERSO LA VERITÀ
SI PARTE DAL DUBBIO PER GIUNGERE ALLA
VERITÀ
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ATTRAVERSO LA MAIEUTICA (ARTE
OSTETRICIA)
«COME MIA MADRE AIUTAVA A VENIRE ALLA
LUCE ESSERI UMANI, AIUTAVA I CORPI A
PARTORIRE, ASSISTEVA LE DONNE GRAVIDE,
IO AIUTO A PARTORIRE LE ANIME DEGLI
UOMINI, LE MENTI DEGLI UOMINI. IL MIO
DIALOGARE SERVE A FAR EMERGERE LA
VERITÀ, CHE È GIÀ CONTENUTA
NELL’INDIVIDUO»
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NIENTE DI SCRITTO: VERITÀ ATTRAVERSO IL
DIALOGO CON GLI ALTRI
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ALLA CULTURA ENCICLOPEDICA ED ERUDITA
DEI SOFISTI, CONTRAPPONE IL SAPERE
SPECIFICO DEL COMPETENTE
POLIS GOVERNATA DAI COMPETENTI
IL FINE DELL’EDUCAZIONE È LA VIRTÙ
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LA POLITICA, NON È L’ARTE DELLA
PERSUASIONE MA L’ARTE CHE CERCA DI
CONSEGUIRE IL BENE
LA VIRTÙ È CONOSCENZA, SE SI CONOSCE IL
BENE NON SI PUÒ FARE IL MALE
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DEMOCRAZIA: DEVE ESSERE CONCEPITA
COME IL GOVERNO DELLA RAGIONE, IL
GOVERNO DI CHI SA: CAPACITÀ TECNICA E
SAPERE DEBBONO ESSERE I CRITERI IN BASE AI
QUALI DEVE ESSERE RICONOSCIUTO IL GIUSTO
POSTO CHE SPETTA AD OGNI INDIVIDUO
NELLA COMUNITÀ.
AFFERMA IL VALORE MORALE DEL LAVORO IN
TUTTE LE SUE FORME
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SACRALITÀ DELLE LEGGI
GARANTISCONO VITA E PATRIMONIO
LA LEGGE :
- NON È IMPOSIZIONE MA ESPRESSIONE DELLA
SAPIENZA
- È L’APPLICAZIONE DI QUELLA SCIENZA
DELLA MISURA CHE SI FONDA SULLA VERITÀ
CHE DEVE ESSERE SEMPRE RICERCATA
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ACCUSATO DI EMPIETÀ E DI AVER DISTRUTTO
I VALORI DELLA POLIS
DECIDE DI SOTTOMETTERSI ALLE LEGGI
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«NON ME NE SONO ANDATO — DICE — NON SONO
EMIGRATO, NÉ HO CERCATO DI PERSUADERE LA
CITTÀ A FARE LEGGI MIGLIORI, QUINDI LE HO
ACCETTATE; ORA NON POSSO, NELL’UNICO
MOMENTO IN CUI LE LEGGI NON SONO A MIO
FAVORE, NON RISPETTARE QUESTO PATTO E
DISTRUGGERE LE LEGGI, DARE QUESTO ESEMPIO
COSÌ NEFASTO PERCHÉ COSÌ MI CONVIENE. LA MIA
CONVENIENZA INFATTI NON CONTA, QUELLO CHE
CONTA È LA LEGGE COME GARANZIA DELLA
COMUNITÀ»
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M. D’Addio, Storia Delle Dottrine Politiche,
Genova, ECIG, 1996, pp. 21-46.
C. Galli (a cura di), Manuale di storia del
pensiero politico, Bologna, Il Mulino, 2001,
pp. 31-32
http://www.iisf.it/index.htm