L'equazione d'onda di Schrödinger 12 L'equazione d'onda di Schrödinger Sappiamo dall'eletromagnetismo classico che il campo elettromagnetico è descritto dalle equazioni di Maxwell Ðf# " `# Ñ <Ð<>Ñ œ ! - # `># (12.1) dove <ÐBß Cß Dß >Ñ rappresenta una componente del potenziale vettore o dei campi elettrico e magnetico. Assumiamo che l'onda abbia una dipendenza di tipo armonico dal tempo <Ð<>Ñ œ <Ð<Ñ/3=> (12.2) Sostituendo la (12.2) nella (12.1) abbiamo = f# <Ð<Ñ Ð Ñ# <Ð<Ñ œ ! - (12.$) Nel caso di una particella materiale di quantità di moto 7@ De Broglie ha ipotizzato un comportamento ondulatorio, con lunghezza d'onda data da - œ 2Î7@. La (12.3) diventa in questo caso 7@ # f # < Ð< Ñ Ð Ñ <Ð<Ñ œ ! (12.4) 2 assumendo esplicitamente che l'ampiezza < ora rappresenti l'ampiezza dell'onda materiale che, in accordo con il principio di De Broglie, noi associamo alla particella di massa 7. In generale possiamo poi scrivere l'energia totale di una particella come somma del termine cinetico e del termine di energia potenziale Iœ " # 7@ Z Ð<Ñ # (12.5) dove considereremo Z Ð<Ñ indipendente dal tempo. Conseguentemente la (124) può essere ulteriormente trasformata in f # < Ð< Ñ 27 I Z Ð<Ñ‘<Ð<Ñ œ ! h# (12.6) che a sua volta si scrive nella forma finale Š h# # f Z ( < ) ‹ < Ð < ) œ I < Ð< ) #7 (12.7) Questa equazione prende il nome di equazione di Schrödinger o equazione agli autovalori per l'energia totale. E' assolutamente importante ricordare che l'equazione (12.7) è stata ricavata sotto l'ipotesi di sistema conservativo (l'energia totale non dipende dal tempo). L'importanza concettuale dell'equazione di Schrödinger è fondamentale. Infatti, tramite essa: i) si può determinare in maniera esatta la forma matematica che descrive l'onda materiale <Ð<) descrivente una certa particella soggetta al potenziale Z Ð<Ñ; ii) introduce in modo naturale nel nostro formalismo un principio di quantizzazione, tramite l'esplicito uso della costante di Planck 2Î#1. 1 Anno accademico 2011/2012 L'equazione d'onda di Schrödinger L'equazione di Schrödinger costituisce il fondamento di un nuovo capitolo della fisica che prende il nome di meccanica quantistica. Essa rappresenta il corretto linguaggio per descrivere i fenomeni naturali alla scala atomica (o sub-atomica). La funzione <Ð<) è anche detta funzione d'onda. L'equazione di Schrödinger va considerata un postulato a somiglianza delle equazioni del moto di Newton, postulato valido, però, per le energie. Infatti, se si associa all'operatore h 2 f# il quadrato del momento lineare (quantità di moto), si ha che l'equazione di Schrödinger non dice altro che la somma dell'energia cinetica h2 :# Î#7 œ #7 f# e dell'energia potenziale Z Ð<Ñ di una particella, entrambe moltiplicate per la funzione d'onda <Ð<) è pari all'energia totale I , moltiplicata anch'essa per la funzione d'onda <Ð<). Equazione di Schrödinger dipendente dal tempo La generalizzazione al caso in cui l'hamiltoniana dipende dal tempo si effettua trasformando nell'equazione (12.7) l'energia I nell'operatore differenziale del ` prim'ordine rispetto al tempo: 3h `> . L'quazione di Schrödinger dipendente dal tempo è quindi L < Ð< ) œ 3h ` < Ð< ) `> (12.8) Si noti che l'ordine delle derivate spaziali (secondo) è diverso da quello della derivata temporale (primo) (per cui la 12.8 non è invariante relativisticamente). Interpretazione fisica della funzione d'onda Inizialmente fu assunto che l'ampiezza <Ð<) rappresentasse l'ampiezza dell'onda materiale che, in accordo al principio di de Broglie, noi associamo alla particella di massa 7. Successivamente, ad opera di Max Born, alla <Ð<) fu dato il significato fisico di ampiezza di probabilità di localizzare la partcicella in un volume infinitesimo di spazio. Più precisamente il modulo quadro di < nel punto < moltiplicato l'elemento di volume infinitesimo .Z œ .B.C.D rappresenta la probabilità .T di localizzare la particella nel volume .Z , in formule .T œ l<Ð<Ñ l# .Z (12.8) Born mise in evidenza l'analogia con la teoria ondulatoria della luce, che fa coincidere il quadrato dell'ampiezza dell'onda elettromagnetica con l'intensità dell'onda nella regione in esame. Dal punto di vista quanto meccanico, questo coincide con la probabilità di trovare un fotone nella regione in esame. L'interpretazione di Born ha delle conseguenze dirette importanti: 1) solo l< l# , non <, ha significato fisico diretto (è una densità di probabilità); 2) non ha importanza, quindi, il segno di < (ha solo significato fisico indiretto per l'interferenza costruttiva o distruttiva tra più funzioni d'onda); # 3) la variazione di < ( ``B< o ``B<# ) ci dice quanto più velocemente varia la probabilità di trovare la particella in una data regione. Ma quanto più velocemente varia questa probabilità, tanto più velocemente si deve muovere la particella. Quindi l'energia cinetica della particella è maggiore dove la funzione d'onda si incurva più decisamente (maggiore derivata della funzione d'onda). 2 Anno accademico 2011/2012 L'equazione d'onda di Schrödinger L'interpretazione di Born impone limitazioni severe all'accettabilità della funzione d'onda e la stessa equazione di Schrödinger richiede limitazioni matematiche sul tipo di funzione. Vincoli matematici i) L'equazione è un'equazione differenziale del II ordine, quindi deve esistere dovunque la derivata seconda della funzione, cioè la funzione deve essere continua e con derivata prima continua. Vincoli fisici i) La funzione non deve essere infinita in alcun luogo. Se così fosse l'integrale sarebbe infinito, la costante N sarebbe zero e la probabilità di ritrovare la particella sarebbe zero ovunque tranne nei punti dove è infinita. ii) La funzione deve essere univoca: non può, cioè, presentare più valori per un solo punto, perché la probabilità di ritrovare la particella in un punto deve essere una sola. iii) La funzione non può essere nulla ovunque perché la particella deve pur trovarsi in qualche luogo. Tutti questi vincoli limitano l'accettabilità della funzione d'onda per valori arbitrari dell'energia. In altre parole, una particella può assumere soltanto determinata energia, cioè l'energia della particella è quantizzata. L'equazione di Schrödinger può essere sinteticamente riscritta: L< œ I < dove L œ h2 # #7 f +Z (12.11) è l'operatore hamiltoniano. 3 Anno accademico 2011/2012