Ufficio del medico cantonale – Servizio di medicina scolastica
agosto 2012
HPV:
UNA RISPOSTA
PER OGNI DOMANDA
ò
1.
Cos’è il cancro al collo dell’utero?
Il cancro del collo dell’utero è un tumore maligno che si forma nel punto in cui l’utero
si immette nella vagina. Dapprima le cellule tumorali si moltiplicano a livello del collo
dell’utero, poi possono progressivamente diffondersi nell’intero organo fino ad
arrivare agli organi vicini, come ad esempio la parte finale dell’intestino o la vescica.
Inoltre, esso può formare metastasi in organi più lontani, per esempio ai polmoni.
2.
Quanto è frequente il cancro del collo dell’utero?
Ogni anno in Svizzera si ammalano 200-300 donne e circa un centinaio muore. In
Ticino sono circa 15 le donne che si ammalano ogni anno e si registrano 5 decessi. Il
40% delle donne che si ammala ha meno di 50 anni.
3.
Quali sono le cause del cancro del collo dell’utero?
Quasi tutti i casi di cancro del collo dell’utero sono causati da forme specifiche di
virus del papilloma umano (HPV). Esistono oltre 100 tipi di HPV (tutti segnati con dei
numeri) e di questi circa 15 sono cancerogeni. Nel 70% delle donne affette da cancro
del collo dell’utero, si sono riscontrati i virus HPV 16 e HPV 18. Vi sono altri tipi di
HPV che possono causare il cancro, ma quelli più frequenti sono i ceppi 16 e 18.
L’Organizzazione mondiale della sanità riconosce nell’infezione da HPV il fattore più
importante per l’insorgenza del cancro del collo dell’utero
4.
Come ci si contagia con il virus del papilloma umano?
Il virus del papilloma umano si trasmette soprattutto durante i rapporti sessuali,
attraverso il semplice contatto con pelle o mucose genitali infette. Si stima che oltre il
70% degli uomini e delle donne sessualmente attivi si contagino nel corso della vita.
Il rischio di infezione cresce rapidamente con l’aumentare del numero dei partner
sessuali. In Svizzera il rischio massimo di contagio è tra i 16 e i 25 anni.
La maggior parte delle infezioni guarisce spontaneamente e solo nel 2–3% dei casi
diventa cronica.
5.
ò
Quali misure esistono per la diagnosi precoce del cancro del collo
dell’utero?
Per la diagnosi precoce è importante effettuare regolarmente presso il ginecologo il
Pap-Test. Tramite lo “striscio oncologico” è possibile poter identificare le lesioni
precancerose, ossia gli stadi precursori del cancro del collo dell’utero che, in genere,
possono essere curati. Terapie aggressive possono quindi essere evitate.
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agosto 2012
6.
Quali misure esistono per prevenire l’infezione da HPV?
In Svizzera sono disponibili due vaccini che possono impedire l’infezione dagli HPV:
- Cervarix® HPV 16 e 18 (GlaxoSmithKline);
- Gardasil® HPV 6, 11, 16 e 18 (Sanofi Pasteur MSD).
Grazie alla vaccinazione il rischio di ammalarsi di un cancro del collo dell’utero
diminuisce notevolmente. Finora le possibilità di prevenire l’infezione da HPV erano
limitate..
7.
I vaccini proteggono solo contro alcuni tipi di virus HPV. I restanti tipi di
virus sono tutti pericolosi?
No. Degli oltre 100 tipi di virus HPV identificati, circa 15 sono cancerogeni. Sono il
tipo 16 e 18 a causare la maggior parte dei cancri del collo dell’utero. Altri 10 tipi
causano i condilomi (verruche genitali, creste di gallo). I restanti virus HPV sono
senza significato clinico, nel senso che causano un’infezione senza sintomi che
guarisce spontaneamente.
ò
8.
Quanto dura la protezione data dal vaccino?
La durata della protezione è di almeno 10 anni. Attualmente non sono raccomandate
iniezioni di richiamo, la loro necessità deve essere ancora valutata.
9.
Quali sono gli effetti collaterali del vaccino?
Gli effetti collaterali del vaccino Cervarix® che si presentano più frequentemente a
livello locale sono: dolore 93.4%, rossore 35.6%, gonfiore 34.3%. A livello generale
le reazioni più frequenti sono state cefalea 62%, fatica 58%, disturbi gastrointestinali
33.5%, prurito 24.5% e febbre 16.6%.
Gli effetti collaterali del vaccino Gardasil® che si presentano più frequentemente a
livello locale sono: dolore 83.9%, gonfiore 25.4% e rossore 24.6%. A livello generale
le reazioni più frequenti sono state febbre 13%, nausea 7%, nasofaringite 6%,
vertigini 4% e diarrea 4%. (UFSP, Recommandations de vaccination contre les papillomavirus
humains (HPV), février 2008)
10.
È possibile che vi siano degli effetti collaterali molto gravi?
Le autorità sanitarie confermano la sicurezza dei vaccini e la loro efficacia. Esse
continuano a valutare attivamente la sicurezza dei vaccini. Quando si vaccina un
gran numero di persone, si osservano degli effetti indesiderabili, o anche dei decessi,
nelle settimane successive alla vaccinazione che non sono legati alla
somministrazione del vaccino. Dieci anni fa si scatenò una grande controversia
rispetto alla sicurezza del vaccino contro l’epatite B, che si rivelò in seguito senza
fondamento (nessuna relazione causale tra la vaccinazione e la sclerosi multipla).
Senza che vi sia una relazione causa-effetto con la vaccinazione, per il vaccino
contro l’HPV è stato messo in evidenza che, con una copertura vaccinale dell’80%
11 adolescenti su 100'000 e 151 giovani donne su 100'000 saranno ospedalizzate
per una malattia autoimmune nelle sei settimane seguenti la vaccinazione senza che
questo sia legato alla vaccinazione contro l’HPV.
ò
11.
Quali sono le controindicazioni alla vaccinazione?
Le controindicazioni sono una reazione anafilattica grave in una precedente
vaccinazione, l’allergia a uno dei componenti del vaccino o la presenza di una
malattia acuta severa.
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12.
È possibile che il medico mi somministri simultaneamente altri vaccini?
I vaccini contro i virus HPV possono essere somministrati allo stesso tempo del
vaccino contro l’epatite B e del vaccino contro la difterite, il tetano, la pertosse e la
poliomielite (dTpa-IPV/dTpa). Non sono disponibili dati che dimostrano l’assenza di
una interferenza immunologica con altri vaccini. Il rischio di un’interferenza che
possa diminuire le risposte immunitarie è stimato come molto debole: i vaccini contro
gli HPV possono essere somministrati anche contemporaneamente con i vaccini
contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia (MOR), la varicella e i meningococchi del
gruppo C, se necessario per ridurre il numero di visite mediche (UFSP/CFV Calendario
vaccinale svizzero 2012, stato gennaio 2012).
13.
Perché continuare con il Pap-Test anche dopo che si è vaccinati?
Perché il vaccino HPV protegge solo dai tipi di HPV 16 e 18, ma non dagli altri tipi
cancerogeni. Inoltre la vaccinazione non permette, purtroppo, di eliminare
un’infezione già esistente o una lesione precancerosa già presente.
ò
14.
Il vaccino è l’unica protezione possibile contro l’HPV?
Gli HPV si trasmettono attraverso i rapporti sessuali o il contatto diretto con la pelle.
Perciò, anche l’utilizzo del preservativo non può garantire una totale protezione
contro il virus. È anche opportuno sottolineare che il vaccino non protegge dal
contagio di altri tipi di HPV cancerogeni. Per questa ragione, una donna vaccinata
contro l’HPV può sempre ammalarsi di cancro del collo dell’utero. Il rischio di cancro
nelle donne vaccinate contro l’HPV è tuttavia molto minore rispetto alle donne non
vaccinate.
È comunque importante avere rapporti sessuali sicuri (utilizzo del preservativo) in
quanto il vaccino non protegge dalle altre malattie sessualmente trasmissibili come
l’HIV, la sifilide, la clamidia, la gonorrea.
15.
Chi dovrebbe farsi vaccinare?
In Svizzera, l’Ufficio federale della sanità pubblica e la Commissione federale per le
vaccinazioni, raccomandano la vaccinazione delle ragazze e donne tra gli 11 e i 26
anni. La vaccinazione è ideale prima dell’inizio dell’attività sessuale, tuttavia non è
controindicata per coloro che hanno già avuto rapporti sessuali.
Per le ragazze tra gli 11 e i 14 anni sono necessarie solo 2 dosi di vaccino (intervallo
tra le dosi: 6 mesi, minimo 4 mesi), mentre per le ragazze e giovani donne tra i 15 e i
26 anni vi è in più la 3ª dose di richiamo. A dipendenza del vaccino scelto vi sono le
indicazioni schematiche sull’intervallo di tempo da seguire tra una dose e l’altra.
16.
Ho più di 20 anni. È ancora utile farmi vaccinare?
Per le donne tra i 20 e 26 anni è utile una valutazione individuale che si basa
primariamente sull’anamnesi sessuale e non sull’età. Una decisione appropriata
deve quindi esser presa in accordo con il proprio medico di fiducia. È importante
ricordare che la vaccinazione non sostituisce i controlli ginecologici regolari
indispensabili ogni 3 anni.
ò
17.
A partire dall’1.1.2013 la vaccinazione per le ragazze tra gli 11 e i 14 anni,
sarà rimborsata solo per due dosi, perché?
Gli studi hanno dimostrato che effettuando la vaccinazione tra gli 11 e i 14 anni d’età
con sole due dosi si ottiene una protezione efficace ed equiparabile a quella della
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vaccinazione con tre dosi dopo il compimento del 15esimo anno d’età. Essendo
quindi la terza dose non necessaria per questa fascia d’età, la stessa non sarà più
rimborsata. Queste indicazioni sono date, come per ogni altra vaccinazione, sulla
base di valutazioni che comprendono, tra le altre, anche quella riguardante i
costi/benefici.
18.
Non ritenete che la vaccinazione sia troppo cara?
Si tratta del vaccino più caro fino ad ora commercializzato. Grazie ai programmi
cantonali il costo della vaccinazione completa è passato dagli oltre 800 franchi a
poco più di 270 franchi. All’interno dei programmi cantonali le ragazze sono
vaccinate gratuitamente, senza franchigia né partecipazione.
Attualmente in Svizzera i costi annuali di diagnosi precoce sono di 117-183 milioni di
franchi. I trattamenti per le malattie causate da HPV (cancri del collo dell’utero,
lesioni precancerose e verruche genitali) sono di circa 24 milioni di franchi annui. I
costi della vaccinazione delle adolescenti di 11 anni costerà 20 milioni di franchi
annui, ossia tra l’11 e il 17% dei costi generati dalla diagnosi precoce.
ò
19.
Qual è la situazione negli altri Paesi europei?
Ogni sistema sanitario ha delle caratteristiche proprie. Sono numerosi i Paesi europei
che prevedono già nei loro programmi nazionali la vaccinazione contro il papilloma
virus, come l’Italia, la Germania e il Regno Unito ad esempio, dove il vaccino è
messo a disposizione gratuitamente alla popolazione target. In altri Paesi invece, si è
optato per lo sviluppo di ulteriori studi in materia. Nonostante l'alta efficacia provata
dei due vaccini in commercio, infatti, la decisione di introdurre la vaccinazione HPV
nei programmi di vaccinazione nazionale è un percorso complesso che richiede
un’approfondita analisi economica ed epidemiologica. In Svizzera solo il 50% delle
donne esegue regolarmente il Pap-Test. Spesso l’esame è effettuato troppo
frequentemente o, al contrario, troppo raramente o mai (ciò conduce alla diagnosi di
cancro del collo dell’utero in stadio già avanzato). Sono più svantaggiate le donne
che appartengono a un ceto sociale meno favorito e le straniere.
Ulteriori informazioni si possono trovare su:
www.ti.ch/med
www.vaccinarsi-hpv.ch
www.infovac.ch
Ufficio del medico cantonale
Ufficio federale della sanità pubblica
Informazioni sulle vaccinazioni raccomandate in Svizzera
Ufficio del medico cantonale, 27 agosto 2012
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