DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE (DAR) O CRONICO NEL BAMBINO Dott. G. Napoli Specialista in Pediatria e Allergologia ASL n° 4 di Lavagna (GE) Via Don Bobbio 16033 Lavagna (GE) Tel. 0185/329640 Giuseppe Napoli Lavagna (Genova) DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE (DAR) O CRONICO NEL BAMBINO Riferimento storico: la sindrome dei DAR secondo Apley I DAR nel bambino sono stati definiti per la prima volta dal pediatra inglese Apley nel 1958, su una casistica di oltre 1000 casi: dolori addominali di intensita’ sufficiente ad interrompere le normali attivita’ del bambino, ricorrenti almeno una volta al mese per non meno di 3 mesi, con periodi intercritici asintomatici. Il dolore addominale descritto da Apley è periombelicale, mal definito, di breve durata (max 1 ora), non ha rapporto con il pasto o l'evacuazione e spesso si associa a turbe neurovegetative. Una causa organica dei DAR fu ritrovata da Apley solo nel 10% dei casi (anche se con pochi esami, non standardizzati); nel rimanente 90%, pur non essendone compresa la etiopatogenesi, la causa fu attribuita a problemi psicologici primitivi o secondari a stress ambientali dovuti a famiglia, scuola o coetanei. Per tale motivo, pur costituendo una sindrome, il termine DAR è per lo più associato a dolori non riferibili a cause organiche dimostrabili. I criteri suggeriti da Apley per la diagnosi sono i seguenti: eta’ tra 6-13 anni; lunga durata del problema; associazioni con altre manifestazioni dolorose: cefalea, dolori ossei; evidenze psicorelazionali: carattere introverso-perfezionista; eccessiva reattivita’ a stress ambientali; rinforzi ambientali (famiglia-scuola); famigliarita’ per disturbi gastrointestinali disfunzionali; caratteristiche del dolore soprariportate; assenza di indizi per patologia organica (red flags) anmnestici, obbiettivi o laboratoristici (tabella I). Tabella I RED FLAGS Anamnesi famigliarita’ per malattia peptica o malattie infiammatorie croniche intestinali; dolore lateralizzato, irradiato, di lunga durata (>3-4 ore) o che risveglia il bambino dal sonno notturno; vomito costantemente associato; feci o vomito con sangue; calo ponderale, iporessia; ritardo crescita-puberale; presenza di sintomi extraintestinali: febbre, artrite-artralgia, lesioni cutanee, afte orali recidivanti; importante sonnolenza dopo gli attacchi; eta’ fuori dai limiti classici. Obbiettivita’ distrofia, ittero, pallore, epato-splenomegalia, massa addominale palpabile, lesioni perianali Laboratorio anemia; VES, PCR elevate; ipoalbuminemia; sangue occulto positivo Dimensioni del problema Il 10-20% dei bambini in eta’ scolare (6-13 anni) consultano il pediatra per DAR. Una recente indagine su 507 studenti americani di scuola media (eta’ media 12.6 anni) e superiori (eta’ media 15.6 anni) ha dimostrato DAR settimanali nel 1317% dei soggetti. Circa un terzo dei bambini di eta’ compresa tra i 5 e i 6 anni ha DAR che non disturbano le normali attivita’ La sindrome dei DAR 40 anni dopo Apley L'avanzamento delle metodiche diagnostiche (pH metria esofago-gastrica, endoscopia, ecografia, H2 breath test, rapporti tra Helicobacter pylori e malattia peptica), la maggiore comprensione dei meccanismi fisiopatologici del dolore addominale e il diverso approccio (bio-psico-sociale) al paziente e alla famiglia con DAR hanno determinato una rivisitazione delle conclusioni di Apley ai nostri giorni. Questa evoluzione ha permesso di comprendere che la quota di bambini con malattia organica è aumentata (intorno al 30%), che il ruolo patogenetico predominante nei DAR è giocato da un problema disfunzionale piuttosto che da una vera patologia psicorelazionale e che "organico" e "funzionale" possono coesistere nello stesso soggetto. Sulla base delle attuali conoscenze i DAR possono essere il risultato di una serie di interazioni tra 4 elementi: a) agente scatenante (organico o stress); b) costituzione somatica (predisposizione disfunzionale); c) temperamento (risposta individuale al dolore); d) ambito socio-culturale in cui il dolore viene vissuto. 1 Cause organiche di DAR Nella tabella II vengono riportane le cause più frequenti di DAR organico Tabella II Malattia peptica associata o meno a Helicobacter pylori: ulcera gastrica-duodenale, gastrite, duodenite; reflusso gastroesofageo con o senza esofagite. Malattie infiammatorie intestinali croniche: colite ulcerosa e malattia di Crohn Infezioni e infestazioni intestinali : giardiasi Patologia chirurgica di tipo ostruttivo: volvolo intermittente da malrotazione o da stenosi dell’ansa a valle del diverticolo di Meckel. Intolleranze alimentari Intolleranza al lattosio Celiachia Calcoli, infezioni, malformazioni delle vie urinarie Patologia annessiale Patologia bilio-pancreatica Fisiologia del dolore addominale Il dolore addominale è di tre tipi. a) Viscerale-splancnico. Gli stimoli che causano dolore nei visceri sono diversi da quelli che lo causano nelle strutture somatiche; i visceri addominali sono infatti insensibili a stimoli che evocano dolore se applicati alla cute. Le sensazioni conscie che originano dai visceri sono quelle generalmente riferite come colica, disconforto o dolore sordo- profondo e sono provocate da stimoli quali: irritazione, infiammazione, ischemia, necrosi, distensione, contrazione energica di un viscere cavo, stiramento di organi capsulati o torsione - trazione del mesentere. Le vie afferenti sono costituite da fibre del sistema nervoso autonomo (simpatico-vago). La localizzazione è imprecisa, generalmente nel dermatomero dal quale origina l'innervazione dell'organo affetto; epigastrio: fegato e vie biliari, pancreas, stomaco; periombelicale: intestino tenue, ceco, colon prossimale; ipogastrio: colon distale e vie genito-urinarie. b) Somatico-parietale.E' causato da traumi, irritazione o infiammazione della parete addominale, del peritoneo parietale o del diaframma. E' acuto, puntorio e ben localizzato alla zona in cui origina.Viene trasmesso mediante fibre che convergono nei nervi spinali segmentali che originano dai dermatomeri che essi innnervano. c) Riflesso-convergenza viscero-somatica. Fibre sensitive viscerali del SN autonomo contraggono sinapsi con interneuroni spinali; fibre sensitive originanti dalla pelle o dai muscoli della parete addominale formano sinapsi con gli stessi interneuroni che a loro volta attraversano vari dermatomeri. Queste connessioni conducono alla diffusione del campo del dolore e alla difficolta’ nel differenziare il dolore muscolo-scheletrico da quello viscerale. Nella stragande maggioranza dei casi il dolore addominale è viscerale per cui è difficile stabilirne la diagnosi di sede, natura e organicita’. La via che media il dolore addominale coinvolge tre neuroni: il primo trasporta l'informazione nocicettiva dal recettore intestinale al corno posteriore del midollo spinale (componente nocicettiva); il secondo attraversa la linea mediana e ascende nel midollo spinale per contrarre sinapsi con il talamo e la sostanza reticolare; il terzo si connette alla corteccia somatosensoriale. Gli stimoli afferenti generano contemporaneamente una serie di riflessi che mediante fibre efferenti controllano le funzioni viscerali come la peristalsi, la secrezione, l' assorbimento e il flusso ematico. Anomalie motorie gastrointestinali possono essere quindi fenomeni secondari prodotti da stimolazioni riflesse. Sistemi neuronali discendenti possono mediare, inibendoli, gli input periferici agendo su ciascuno dei tre ordini neuronali. Fattori psicologici e di sviluppo (temperamento, maturita’ intellettuale e emozionale, capacita’ di adattamento), fattori psicosociali (valori culturali, eventi stressanti ambientali, guadagni secondari) e disordini psichiatrici possono modulare la percezione del dolore (componente affettiva). L'integrazione delle sensazioni nocicettive da parte di differenti aree del SNC spiega la grande variabilita’ nell'espressione clinica del dolore. Moderna classificazione clinica della sindrome dei DAR Poichè i DAR rappresentano un eterogeneo gruppo di disordini, Hyams e Hyman dividono i bambini con DAR in tre gruppi. I. Può essere identificata una chiara causa organica: sono presenti alterazioni biochimiche o strutturali. II. Sono identificabili due pattern sintomatologici di presentazione: a)dolore epigastrico, associato ai pasti; b) dolore quadranti bassi, associato all'evacuazione (stipsi o diarrea).Entrambi possono essere dovuti sia a cause funzionali (dispepsia o colon irritabile rispettivamente), sia a cause organiche. La diagnosi è di esclusione. 2 III. Non vi è un pattern sintomatologico di presentazione. Il dolore è per lo più centroaddominale parossistico e non è correlato a pasti, evacuazione o esercizio. Non è dimostrabile una causa organica. I disordini funzionali gastrointestinali alla luce dell'approccio bio-psico-sociale I disordini GI funzionali sono definiti condizioni in cui sono presenti sintomi GI cronici o ricorrenti, in assenza di alcuna anomalia biochimica o strutturale identificabile, quindi di una malattia dimostrabile.Questa definizione non esclude la possibilita’ che all'origine dei sintomi vi siano anomalie fisiologiche, ma implica il fatto che al momento attuale non esistono mezzi per dimostrarle. Il metodo biomedico tradizionale, che induce il medico a ricercare solo una malattia organica alla base di qualsiasi sintomo, è inadeguato a comprendere il dolore addominale funzionale ed espone al rischio di associarlo alla connotazione peggiorativa di malattia psico-somatica Il modello bio-psico-sociale invece non si interessa solo della malattia ma anche del senso soggettivo del paziente nel provare sofferenza o considerarsi disabile.In tale contesto una sofferenza può originare da una sola o da una combinazione delle seguenti cause:malattia organica, disordini funzionali, disordini psicologici, somatizzazione, mancanza di relazioni tra paziente e societa’, interpretazione individuale dei sintomi, reazioni dei coetanei o della famiglia. Alla luce di tali considerazioni, secondo Hyams ed Hyman, la sindrome dei DAR può essere sostenuta da: a) una malattia organica (I gruppo); b) un disordine funzionale (gruppo II); c) una somatizzazione, ovvero una conversione inconscia in sintomo fisico di un distress emozionale concernente la scuola, la famiglia o altre situazioni (gruppo III); un disordine psicologico quale depressione, ansia abbandonica, finzione (gruppo III); d) una combinazione di questi. "Organico", "funzionale" e "psico-relazionale" possono quindi coesistere nello stesso soggetto, un fattore facendo da amplificatore all'altro. L'attenzione per ciascuna di queste aree espande il potenziale per la diagnosi e il trattamento, permettendo di evidenziare eventuali segni di organicita’ e di osservare e trattare contemporaneamente i fattori che peggiorano la sofferenza. Patogenesi del dolore nei disturbi funzionali gastrointestinali 1. Vecchia ipotesi: disturbo della motilita’ intestinale. Alla base del problema vi sarebbe un' alterata motilita’ viscerale. Gli stati emozionali quali stress e ansia, per le ben note connessioni tra SNC e sistema nervoso intrinseco intestinale, provocherebbero un ulteriore disturbo della motilita’ determinando un'esacerbazione del dolore. Dati recenti hanno dimostrato una scarsa correlazione tra DAR e motilita’ gastrointestinale. 2. Nuova ipotesi: iperalgesia viscerale. Con questo termine viene definita la alterata sensazione di dolore in risposta a stimoli fisiologici quali la distensione meccanica di un viscere o la secrezione acida. Evidenze dirette di un' aumentata sensibilita’ viscerale derivano da studi in cui è stato usato un pallone (barostato) quale stimolo distensivo di organi cavi (esofago, stomaco, retto). Il dolore indotto nei pazienti con disturbi gastrointestinali funzionali, per volumi che nei soggetti normali non sono percepite (iperalgesia viscerale), può essere dovuto a: -alterata soglia dei nervi recettori nella parete intestinale; -alterata modulazione della trasmissione del segnale lungo il midollo spinale, della percezione corticale e della memoria del dolore; -insufficienza dei meccanismi inibitori discendenti del dolore (endorfine). L'iperalgesia viscerale può essere primaria o secondaria. Nell' iperalgesia primaria i nocicettori afferenti diventano ipersensibili in seguito a stimoli dolorosi ripetitivi cosicchè essi trasmettono un segnale doloroso per: stimoli subliminali (iperalgesia-intensita’ dello stimolo); stimoli che normalmente non provocano dolore (allodinia-qualita’ dello stimolo). Nell’ iperalgesia secondaria entra in gioco un upregulation dei meccanismi afferenti nel SNC, a livello o sopra le sinapsi tra neuroni sensori afferenti ed interneuroni spinali, per la quale tessuti viscerali adiacenti non danneggiati sviluppano sensibilita’ a stimoli innocui, si espande il fenomeno della convergenza viscero-somatica ed i circuiti del dolore talamici diventano ipersensibili. Per tale motivo i bambini con disturbi GI funzionali non riescono spesso a localizzare sufficientemente il dolore e questo può persistere anche quando l'insulto organico si è risolto. La concatenazione degli eventi può essere schematizzabile come segue. Un evento locale iniziale sensibilizza una popolazione di fibre afferenti; questo determina lo sviluppo di un'iperalgesia primaria nell'organo coinvolto. L'aumento degli input dolorifici lungo le vie afferenti può risultare in un'iperlagesia secondaria. Bambini con DAR hanno siti specifici di iperalgesia responsabili dei loro differenti fenotipi clinici. La presenza di famiglie con diversi disordini GI funzionali suggerisce una predisposizione genetica a sviluppare l'iperalgesia viscerale.E' stato recentemente dimostrato con la PET che adulti con colon irritabile presentano un abberante pattern di attivazione cerebrale sia durante l'applicazione di una distensione dolorosa rettale sia nell'anticipazione del dolore. Nei soggetti normali la percezione del dolore si associa all'attivazione della corteccia cingolata anteriore, nei pz con colon irritabile invece allla corteccia prefrontale sinistra. Quadri clinici di disturbi GI non organici. 3 1. Colon irritabile o IBS 2. Dispepsia 3. Dolore cronico parossistico 4.Intolleranze alimentari 1. IBS Nell'adulto esisitono criteri clinici standardizzati (Manning, Roma) per la diagnosi in positivo di IBS, così riassumibili: DAR ai quadranti bassi che si attenua con l'evacuazione; alvo variabile (diarrea mucosa, stipsi, alterno); senso di evacuazione incompleta; sensazione di distensione addominale. Anche se non ancora validati, questi criteri sono applicabili anche nel bambino. Una storia di DAR che si adatta a quanto sopra esposto con obbiettivita’ negative e normale crescita suggerisce fortemente un IBS. Devono essere considerati "red flags" per patologia organica: dolore notturno, calo ponderale, sangue fecale, febbre, ritardo puberale, sintomi extraintestinali, storia familiare di malattia infiammatoria cronica intestinale. Pochi esami sono sufficienti a screenare una malattia organica che può esordire con sintomi simili (celiachia-intolleranza lattosio, malattie infiammatorie croniche intestinali, giardiasi, infezioni intestinali) e riassicurare medico, paziente e famiglia: emocromo, VES, PCR, protidemia ed elettroforesi, dosaggio Ig, anticorpi antigliadina e antiendomisio, coprocoltura, parassitologico feci, breath H2 test al lattosio. L'anamnesi alimentare dovrebbe quantizzare l'apporto in fibre nei pazienti con stipsi ed in zuccheri, quali sorbitolo o fruttosio, in quelli con diarrea; quella psico-sociale dovrebbe ricercare segni e sintomi di ansieta’-depressione. Le finalita’ della terapia sono quelle di rassicurare il paziente e la famiglia e di ridurre o eliminare i sintomi, ricorrendo ai seguenti suggerimenti: non mettere in discussione la presenza e la gravita’ del dolore; spiegare che l'IBS non è un condizione grave o pericolosa per il bambino; illustrare le attuali conoscenze sull'IBS e l' effetto esacerbante dello stress e dell'ansia al fine di aiutare a comprendere perchè si verifica il dolore e ad adattarvisi meglio; rimuovere eventi stressanti o difficolta’ psico-sociali desunte dall'anamnesi o dall'osservazione del bambino e della famiglia; ridurre l'apporto di sorbitolo, fruttosio o lattosio (se documentata intolleranza) e legumi producenti gas se al dolore si associano diarrea o meteorismo; aumentare l'apporto in fibre (RDI in g = eta’ +5) o somministrare un lassativo osmotico o olio minerale se presente stipsi. Dal punto di vista farmacologico può essere tentata la somministrazione di antidepressivi triciclici, sfruttando il loro effetto anticolinergico e antidolorifico centrale: imipramina (0.2-0.4 mg/kg/die) nella tendenza alla stipsi; amitriptilina (10-50 mg/die alla sera) nella diarrea. L'efficacia di anticolinergici quali diciclomina, ioscina, mebeverina o ottilonio bromuro non è comprovata. 2. Dispepsia. Per dispespia si intende disconforto o dolore riferito ai quadranti addominali superiori, in rapporto con i pasti.Come nell'adulto anche nel bambino la dispepsia funzionale può presentarsi con due fenotipi sintomatologici: a) tipo ulcera, ovvero dolore epigastrico che si attenua con il pasto o antiacidi e che può risvegliare il paziente; b) tipo dismotilita’, ovvero nausea, sazieta’ precoce, ripienezza postprandiale, rigurgito-vomito, senso gonfiore addominale. "Red flags" per malattia organica sono: irradiazione del dolore al dorso, melena o ematemesi, calo ponderale, febbre, diarrea, vomito persistente, disfagia; storia familiare per malattia peptica (Helicobacter pylori correlata o meno). I sintomi possono esordire dopo un'infezione virale; è stata infatti dimostrata una gastroparesi successiva alla scomparsa dei sintomi sistemici della virosi. Con normale crescita, negativita’ dell'esame obbiettivo ed assenza di indizi anamnestici per patologia organica è solo indispensabile rassicurare la famiglia e fornire un sollievo dai sintomi. L'eventuale assunzione di farmaci gastrolesivi deve essere interrotta; gli alimenti che aggravano i sintomi (caffeina, alimenti speziati o grassi) devono essere evitati; pasti piccoli e frequenti a basso contenuto lipidico possono migliorare i sintomi nei pz con sazieta’ precoce.I fattori psicologici aggravanti devono essere risolti. Per forme di media gravita’ può essere tentata terapia con anti H2, omeprazolo o procinetici. La non risposta al trattamento o la ricaduta alla sospensione dello stesso impongono indagini per escludere malattia organica: reflusso gastro-esofageo, malattia peptica associata o meno ad Helicobacter pylori, malattia di Crohn del tratto digestivo superiore, malattie bilio-pancreatiche. Le indagini di screening consistono in: a)per l' infiammazione mucosale: emocromo, VES, PCR, bilancio del ferro, protidemia ed elettroforesi, dosaggio degli anticorpi anti Helicobacter pylori (controversa), sangue occulto fecale, breath test con urea C13, pH metria esofago gastrica, esofago-gastroduodenoscopia; per le turbe biliopancreatiche: ecografia ed enzimi serici. 3.Dolore cronico parossistico E' il DAR periombelicale, parossistico che non possiede criteri clinici per essere incluso nell' IBS o nella dispespia. La distinzione tra disturbo funzionale e somatizzazione è indistinguibile per molti clinici. Il potenziale overlap è possibile, ma nella somatizzazione la disabilita’ e la ricerca di cure hanno un ruolo più prominente. 4 4) Intolleranze Alimentari Le allergie ed intolleranze alimentari rappresentano una rilevante presenza nella patogenesi dei dolori addominali nell’infanzia.La sola allergia alle PLV rappresenta in un recente studio finlandese il 10% della patologia allergica nel primo anno di vita. Nel nostro ospedale abbiamo studiato 10 bambini di età compresa tra i 3 aa e 2/12 e i 12 aa e 4/12 di cui 6 M e 4F con intolleranza al grano , La diagnosi era stata effettuata attraverso dieta di eliminazione e scatenamento e Cytotest. Lo studio prevedeva un tempo 0 e due controlli clinici a distanza di quattro mesi. Durante il follow – up un paziente ha abbandonato lo studio , che prevedeva la sostituzione del grano con farina di farro e kamut per un anno I risultati ( tab . III) : otto bambini hanno presentato una regressione dei sintomi, uno non ha registrato miglioramento della patologia dolorosa, per cui si può confermare la validità della sostituzione alimentare nella terapia di una patologia così importante nella qualità di vita del bambino con dolori addominali ricorrenti. Bibliografia 1. Mayer EA et al. Basic and clinical aspects of visceral hyperalgesia. Gastroenterology 1994; 107:271-93 2.Ventura A., Rabusin M. I dolori addominali ricorrenti: sapere e fare tra organico e relazionale. Riv Ital Pediatr 1995:21:267-77 3. Bines JE. Chronic and recurrent abdominal pain. In Walker-Smith, Hamilton,Walker eds. Practical pediatric gastroenterology. 24-35. BC Decker 1996, Hamilton , Ontario. 4. Silverman D. et al. Regional cerebral activity in normal and pathological perception of visceral pain. Gastroenterology 1997; 112:64-73. 5. Hyams JS. Recurrent abdominal pain and irritable bowel syndrome in children. J Pediatr Gastroenterol Nutr 1997; 25:S16-17. 6. Hyams J.S., Hyman P.E. Recurrent abdominal pain and the biopsychosocial model of medical practice. J Pediatr 1998;133:473-8. 7. Torre G. La diagnosi di organicita’ del dolore addominale nel bambino. Prospettive in Pediatria 8. Irish MS et al. The approach to common abdominal diagnoses in infants and children. Pediatr Clin North Am 1998;45:729-72 9. Pearl RH et al. The approach to common abdominal diagnoses in infants and children. Part II Pediatr Clin North Am 1998;45:1287-326 10. Di Lorenzo C. Functional abdominal pain: spasm, diet or anxiety?. Proceedings Postgraduate course in Pediatric Gastroenterology JP Olives Ed. 1998, Toulouse. 5 Il dolore addominale in età pediatrica DEFINIZIONE Il dolore addominale:uno dei problemi più frequenti di consultazione del medico di famiglia e del gastroenterologo % pz. che in ER lamentano dolore addominale 100% Adulti Da 0 a 1 anno 75% Il dolore addominale in età pediatrica IDENTIFICAZIONE Ruolo dei gentori ANAMNESI Età e sesso Caratterizzazione Eventi concomitanti Eventuali traumi Ruolo del medico ESAME OBIETTIVO MIRATO Il dolore addominale in età pediatrica DOMANDE FONDAMENTALI Caratterizzazione Dove Quando Come Quanto Il dolore addominale in età pediatrica QUANDO: PARAMETRO FONDAMENTALE dolore acuto QUANDO dolore ricorrente Il dolore addominale in età pediatrica CAUSE PIÙ FREQUENTI DI DOLORE ACUTO NEL NEONATO E NEL LATTANTE Invaginazione intestinale Ileo da meconio Enteriti di natura differente Atresie intestinali Volvolo e aderenze Perforazioni idiopatiche e secondarie (gastriche, del retto e del sigma) Ernia inguinale strozzata Agangliosi intestinale Diverticolo di Meckel Duplicazioni intestinali Enterocolite necrotizzante (NEC) Peritonite primitive e secondarie Frequenti nel primo anno di vita Il dolore addominale in età pediatrica CAUSE PIÙ FREQUENTI DI DOLORE ADDOMINALE ACUTO NEL BAMBINO IN ETÀ SCOLARE Invaginazione intestinale Appendicite acuta Non dipendente dal sesso Ulcera gastrica o duodenale Enteriti di varia natura Fito e tricobezoari Dipendente dal sesso Torsione di funicolo con orchite Cisti ovariche torte sul peduncolo Ernie strozzate con incarceramento appendicolare o degli annessi Volvolo e aderenze Perforazioni intestinali secondarie Diverticolo di Meckel complicato Processi neoplastici misconosciuti Ernie iatali incarcerate Pancreatiti Elmintiasi Il dolore addominale in età pediatrica DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE 4 cluster Malattie gastroenteriche 4 cluster di cause Malattie dell’apparato urinario Origine psicogena Cause varie Il dolore addominale in età pediatrica DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE Malattie gastroenteriche m. di Crohn volvolo gastrite, ulcera peptica costipazione *** (oltre il primo anno di vita prevale la dieta inadeguata a scarso contenuto di fibre vegetali) parassitosi intestinale (g. lambdia) malassorbimento e intolleranze alimentari (diarrea cronica e coliche, celiachia, intolleranza ai carboidrati e alle proteine del latte, intolleranza al lattosio)**** pancreatite colelitiasi Il dolore addominale in età pediatrica DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE Malattie dell’apparto urinario Origine psicogena Cause varie ostruzioni e malformazioni congenite e/o acquisite delle vie urinarie infezioni urinarie reazioni di conversione (autismo) disturbi di somatizzazione ansia malattie dell’apparato muscolo-scheletrico e della colonna epilessia addominale Il dolore addominale in età pediatrica ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI Appendicite acute Enterite acuta di n.d.d. ecografia Rx TAC ed endoscopie Esami di laboratorio Esami strumentali Il dolore addominale in età pediatrica ORIENTAMENTO TERAPEUTICO Trattamento sintomatico del dolore Dietoterapia Il dolore addominale in età pediatrica ORIENTAMENTO TERAPEUTICO Intolleranze ed allergie con dolore DIETOTERAPIA Costipazione intestinale di natura funzionale