Economia dei cicli economici Federica Origo [email protected] Ricevimento: martedì, 14.30-16.30 Uff. 262 Via dei Caniana 2 Alcune domande a cui il modulo vuole rispondere 1) Perché si osservano fasi di crescita e fasi di recessione? 2) Perché il ciclo economico differisce nello spazio e nel tempo? 3) Quali sono le principali caratteristiche del ciclo economico in Italia e nei principali paesi industrializzati? 4) Quali sono le principali cause alla base dei cicli? 5) Qual è l’approccio della teoria economica nello spiegare le fluttuazioni? 6) Come si può “misurare” il ciclo economico? 1 Struttura del modulo Il modulo si articola in quattro parti: 1. I modelli economici sulle fluttuazioni 2. Le fluttuazioni economiche nell' analisi empirica: misurazione ed aspetti metodologici 3. L’evidenza empirica sul ciclo economico in Italia, Europa e nel mondo 4. Approfondimenti: trend demografici, mercato immobiliare, ciclo economico e ciclo politico Programma dettagliato • Lezione 1: introduzione • Lezione 2: teoria dei cicli economici (fluttuazioni di equilibrio e disequilibrio) • Lezione 3-4: misurazione e aspetti metodologici (analisi serie storiche; funzioni deterministiche e funzioni stocastiche) • Lezione 5-7: Evidenza empirica sul ciclo economico in Italia, Europa (con focus su area Euro) e nel mondo • Lezione 8: Presentazione approfondimenti 2 Riferimenti bibliografici: lezioni frontali 1. 2. 3. 4. 5. Delli Gatti, D., Gallegati, M. e Gallegati, M. (2001), "Macroeconomia. Fatti, Teorie, Politiche", Giappichelli. Cap. 23 (Le fluttuazioni). Gallegati, M. e Stanca, L. (1998), "Le fluttuazioni macroeconomiche in Italia, 1861-1995 ovvero, il camaleonte e il virus dell' influenza", Giappichelli, cap. 3, 4, 6 Commissione Europea (2007), “The resilience of the euroarea economy”, Quarterly Report of the Euro Area, III/2007. Hoeller, P., Giorno, C. e de la Maisonneuve, C. (2004), “One money, one cycle? Making monetary union a smoother ride”, OECD Economics Department Working Papers, 401. IMF (2007), “The Changing Dynamics of the Global Business Cycle”, World Economic Outlook, Ottobre 2007. Riferimenti bibliografici: approfondimenti 1. 2. 3. Jaimovich, N. e Siu, H. (2006), “The Young, the Old and the Restless: Demographics and Business Cycle Volatility”, Staff Report 387, Federal Reserve Bank of Minneapolis, USA. Catte, P., Girouard, N., Price, R. e Andrè, C. (2004), "Housing Markets, Wealth and the Business Cycle", OECD Economics Department WorkingPapers, 394, Paris. Andrikopoulos, A., Loizides I. e Prodromidis, K. (2006), “Taxation and Political Business Cycles in EU Economies”, Applied Economics, 38, p. 1761-74. 3 Valutazione • La valutazione dello studente si baserà sulla prova scritta (2 domande aperte) e la presentazione di uno degli approfondimenti (lavoro di gruppo). Il voto finale dipenderà da: • 60% prova scritta • 40% approfondimenti, di cui si valuteranno: - slides (lavoro di gruppo) + peer evaluation - presentazione in aula (performance individuale) NOTA: possibilità di lavorare in classe sulla presentazione nella terza settimana di lezione (max 2 ore su 2 giorni) Fluttuazioni: alcune definizioni • La maggior parte delle grandezze economiche registra significativi cambiamenti (fluttuazioni) da un periodo all’altro (es: mese, quadrimestre, anno) • In molti periodi la produzione cresce (espansione), in altri la crescita non si manifesta, causando recessione • In recessione diminuisce il PIL reale, diminuiscono quindi i redditi; aumenta la disoccupazione • Una depressione è una recessione significativa di durata non breve 4 Fluttuazioni: alcune definizioni (2) • Secondo la definizione tradizionale, il ciclo economico consiste di una fase espansiva seguita da una recessione. Il passaggio da una fase all’altra è determinato da una contrazione o una ripresa (ciclo classico). • Secondo la definizione “moderna” (Lucas, 1977), il ciclo è dato da una fluttuazione attorno al trend e regolarità nei movimenti delle serie economiche aggregate a seguito di un disturbo (shock) esterno (ciclo in deviazione) Fluttuazioni vs crescita • Con lo studio della crescita si mette a fuoco l’andamento dell’economia nel corso dei decenni, analizzando le “forze” che stanno alla base di tale andamento. • Al centro dell’attenzione sono l’accumulazione del capitale fisico (macchinari, impianti e infrastrutture), lo sviluppo delle conoscenze tecnologiche e le relative applicazioni, la crescita della popolazione, l’accumulazione delle capacità tecniche e scientifiche dei lavoratori (ovvero l’accumulazione del “capitale umano”). • Questi fenomeni cambiano lentamente nel tempo o hanno effetti sul sistema economico dilazionati nel tempo. 5 Fluttuazioni vs crescita (2) • Lo studio della crescita mette a fuoco il trend dell’economia; lo studio delle fluttuazioni mette a fuoco gli scostamenti dal trend. • Con lo studio delle fluttuazioni (o del ciclo) si cerca di spiegare le cause e le conseguenze dei movimenti del PIL (e di altre grandezze macroeconomiche) intorno al suo trend di crescita • L’attenzione è rivolta a periodi di tempo molto più corti di quelli esaminati nello studio della crescita. • Le fluttuazioni sono inoltre caratterizzate da movimenti congiunti del PIL e di altre variabili, come i consumi, gli investimenti, l’inflazione, la disoccupazione, ecc. Tali movimenti congiunti vengono detti comovimenti. La crescita del PIL reale in Italia 6 7 Caratteristiche delle fluttuazioni • • • • Le fluttuazioni economiche sono irregolari e imprevedibili La maggior parte delle variabili economiche (es: PIL, disoccupazione e inflazione) fluttua in sincronia Se la produzione diminuisce la disoccupazione aumenta NOTA: non bisogna confondere i cicli economici con l’andamento della borsa, la quale rappresenta solamente un aspetto dell’economia. Le analisi dei cicli muovono dall’osservazione di variabili macroeconomiche come crescita del reddito, produzione, prezzi e tassi d’interesse. I comovimenti • A seconda della natura dei comovimenti, le variabili macroeconomiche si distinguono in: - variabili pro-cicliche, che hanno comovimenti che vanno nella stessa direzione dei movimenti del PIL (es: consumi, investimenti, occupazione) - variabili anti-cicliche, il cui andamento è opposto a quello del PIL (es: tasso di disoccupazione). - variabili acicliche, ovvero poco influenzate dalle fluttuazioni del PIL (es: salari reali) • I comovimenti (es: consumi e disoccupazione) possono avvenire con un certo ritardo (lags) • Vi sono alcuni variabili (es: produttività e offerta di moneta) il cui andamento aiuta a prevedere successivi andamenti del PIL (leading indicators) • L’ampiezza dei comovimenti può variare notevolmente tra paesi e nel tempo 8 •Negli USA l’andamento della disoccupazione è correlato negativamente con quello dell’attività economica •Se il PIL cresce molto (es: primi anni ’80), la disoccupazione diminuisce •Se il PIL diminuisce (es: primi anni ’90), la disoccupazione aumenta • Anche in Italia esiste una relazione negativa tra PIL e disoccupazione, ma la relazione è decisamente più debole • Le differenze tra paesi sono giustificate da differenze istituzionali:ad esempio, in Italia è molto più difficile licenziare ed assumere che negli USA • In Italia gli aggiustamenti della occupazione al PIL avvengono più attraverso le ore lavorate che il numero di occupati La durata dei cicli • I cicli economici possono essere caratterizzati da diversa lunghezza (da pochi mesi a decenni). • Una possibile classificazione (Schumpeter, 1939): 1) Cicli brevi (inventory cycles): 2-4 anni, causati soprattutto da variazioni delle scorte delle imprese; 2) Cicli propriamente detti: 4-10 anni (intervallo di tempo tra due maggiori crisi commerciali/recessioni); 3) Cicli lunghi (o di Kondratieff): 50-60 anni • Un quarto ciclo (Kuznets, 1923):15-25 anni, dipendente dall’andamento delle costruzioni residenziali ed industriali (che hanno una vita media di 21-23 anni); il ciclo che ne deriva è legato alle oscillazioni dovute al rinnovo o alla sostituzione di tali costruzioni. NOTA: I cicli economici presentano generalmente profili temporali irregolari; ciò che caratterizza un ciclo è il comovimento di diverse serie storiche economiche aggregate 9 I cicli economici in Italia 1861-1950 N. ciclo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 anno: durata in anni min iniziale max min finale espansione contrazione totale 1863 1866 1867 3 1 1867 1871 1872 4 1 1872 1873 1874 1 1 1874 1875 1876 1 1 1876 1880 1881 4 1 1881 1882 1885 1 3 1885 1886 1889 1 3 1889 1891 1892 2 1 1892 1896 1897 4 1 1897 1901 1902 4 1 1902 1903 1904 1 1 1904 1907 1910 3 3 1910 1913 1914 3 1 1914 1916 1919 2 3 1919 1920 1921 1 1 1921 1925 1927 4 2 1927 1929 1934 2 5 1934 1935 1936 1 1 1936 1939 1945 3 6 1945 1947 1948 2 1 1948 1949 1950 1 1 4 5 2 2 5 4 4 3 5 5 2 6 4 5 2 6 7 2 9 3 2 I cicli economici in Italia 1951-2000 N. ciclo 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 anno: durata in anni min iniziale max min finale espansione contrazione totale 1950 1951 1952 1 1 2 1952 1955 1956 3 1 4 1956 1957 1958 1 1 2 1958 1961 1964 3 3 6 1964 1967 1971 3 4 7 1971 1974 1975 3 1 4 1975 1977 1978 2 1 3 1978 1980 1983 2 3 5 1983 1988 1993 5 5 10 1993 1995 1997 2 2 4 1997 2000 3 10 I cicli economici in Italia 1861-2000 cicli (data inizio) n durata media (anni) espansione contrazione totale 1861-1900 1901-1951 1951-2000 10 12 10 2.5 2.0 2.7 1.4 2.2 2.3 3.9 4.2 5.0 1861-2000 32 2.4 2.0 4.3 Interpretazioni delle fluttuazioni • Fluttuazioni di disequilibrio (approccio keynesiano): i cicli sono determinati da un imperfetto funzionamento dei mercati (no disturbi esterni) • Fluttuazioni di equilibrio (approccio classico): i cicli sono l’aggiustamento, la reazione di equilibrio del sistema economico a una variazione dei fondamentali o di grandezze nominali 11 Il ruolo della politica economica • Quale dovrebbe essere il ruolo della politica economica? • È condiviso che un giusto mix di politica fiscale e monetaria può: aiutare un paese a uscire da una recessione migliorare la situazione commerciale senza surriscaldare l’economia stimolare l’investimento e l’accumulazione di capitale • Tuttavia è sempre più diffusa la convinzione che le autorità di politica economica debbano limitare il loro intervento Politica economica attiva o passiva? Discrezionalità o regole? Politiche attive vs politiche passive • Politica economica attiva (rispetto alle fluttuazioni): intervento pubblico volto a promuovere il pieno impiego e la produzione, prevenendo le recessioni causate da shock negativi politiche di stabilizzazione volte a ridurre le fluttuazioni • Politica passiva: approccio “distaccato” rispetto alle fluttuazioni economiche 12 Politiche attive vs politiche passive (2) • A sostegno delle politiche attive: - necessità di stabilizzazione dell’economia • A sostegno delle politiche passive: - Ritardi degli effetti delle politiche economiche - Difficoltà di implementazione ed errori di previsione - Ignoranza ed aspettative: critica di Lucas 13